<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Un paese di poveracci | Page 101 | Il Forum di Quattroruote

Un paese di poveracci

Non sono insegnante,

tra gestire tot adolescenti irrequieti, con 2 mesi di ferie

e la possibilità di scegliere (entro certi limiti) i clienti, con max 31 giorni di sospensione lavorativa ed alta probabilità di interrompere le ferie per urgenze varie

ho preferito la seconda alternativa

il travet deresponsabilizzato vive sicuramente più tranquillo (sempre che non perda il posto...)

Io mi stavo limitando al discorso ferie.
Ognuno ovviamente ha le sue preferenze,io ho notato che interruzioni del lavoro frequenti ma di breve durata mi danno l'impressione di non staccare mai realmente.
Potendo scegliere preferirei un'unica lunga vacanza a tante brevi e frammentate.
Però magari c'è chi preferisce anche solo un giorno o due di vacanza con maggiore frequenza.
 
Rieccomi, ho letto un po' di messaggi e di risposte anche un po' piccate che trovo esagerate nei confronti di quanto ho scritto.

Non avevo né ho la minima intenzione di giudicare o disquisire di un mestiere che trovo (ma l'ho scritto anche prima, ma evidentemente fa più comodo scrivere di teatrini senza leggere bene i messaggi, a mo' di drappo rosso per il toro) tra i più importanti e fondamentali in questo paese: insegnamento, educazione e stimolo per bimbi e ragazzi sono qualcosa che va incentivato e tutelato, quindi davvero fatico a capire le risposte in merito a pensieri non miei (e che vi prego di non ascrivermi)!

Tra l'altro ho molti amici e amiche (anche due parenti) che lavorano nell'istruzione, pubblica per la stragrande maggioranza, a partire da educatori per arrivare a un docente ordinario universitario, i racconti un po' a tutti i livelli sono agghiaccianti e se chiedete a mogli, madri e insegnanti a voi vicini scoprirete che per un insegnante con passione, dedizione e capacità ce ne sono altri due che un ds non sanno né gestirlo né riconoscerlo, che più che personalizzare compiti, giudizi e percorsi usano fotocopie di fotocopie a pacchi senza aggiungere nulla più (e questo mi ha stupito sentirlo e sentirlo un po' da tutti).

Quanto agli stipendi poi non li ho nemmeno lontanamente nominati o pensati, e sono arrivate risposte anche su questo... Mi limito a dire che i primi a cui vanno benissimo sono gli insegnanti stessi dal momento che non ho sentito di nessuno che lasciasse la scuola per andare in azienda ma ho sempre visto il contrario pur magari rinunciando a qualcosa, ma ripeto, c'è poco da gridare o strillare perché non è argomento riferito, riportato né pensato ed è spiacevole leggere critiche o attacchi verso qualcosa che, semplicemente, non c'è. ;)

Mi sono limitato a osservare che con una gestione più coerente con il procedere del paese le scuole dovrebbero garantire una copertura più elevata e che trovo davvero anacronistico che una categoria di lavoratori, di educatori, abbia dal doppio al triplo delle ferie della media di altre categorie dic dipendenti quando chi lavora avrebbe bisogno di servizio, di copertura e di supporto dal momento che 20/30 anni fa erano molte le famiglie mono reddito che ora sono una rarità e di conseguenza anche la gestione dei periodi di ferie andrebbe, a mio avviso, fatta evolvere verso qualcosa di diverso (e senza che gli insegnanti proseguano nelle lezioni ma che semplicemente si possano alternare ad altre figure accorpando e tenendo aperte le strutture come centri di aggregazione estiva).

Il mondo è cambiato per tutti, non cadiamo nell'errore (di nuovo) di una guerra tra privato e pubblico che non ha nessun senso, sarebbe bello che in questo paese si potesse evolvere in maniera critica anche rinunciando ciascuno a un pezzettino. Io, per tenere le mie bimbe, spesso mi alterno con la mia compagna non facendo ferie sempre sovrapposte, un insegnante questo problema semplicemente non ce l'ha e non ce l'avrà mai, e questo lo trovo quantomeno degno di discussione, non un diritto acquisto e immutabile.

Dovremmo vivere apertamente le osservazioni, confrontarci in maniera critica, non arroccarci su "si è sempre fatto così" che, purtroppo, non porta da nessuna parte.
 
Ma certo, devi aumentare i finanziamenti e l'impegno profuso , ma non credo che avere una scuola aperta sia un impresa titanica, ma avere una scuola aperta e centro anche della vita di un quartiere o di un paese sarebbe un aspetto sociale importante
Questo è il modo giusto, la vedo anche io così.

La società è cambiata, la gestione familiare anche, le necessità di copertura temporale sono più diffuse che non in passato, ma purtroppo non c'è nulla di organizzato a livello ministero istruzione (ricordo che gli insegnanti operano per quel che possono in un contesto molto limitato e, a volte, anche limitante -ho dei racconti di certe riunioni di interclasse che sarebbero da licenziamento in tronco-).

Per fortuna che esistono associazioni che, ovviamente e giustamente, a pagamento (care e salate) sopperiscono per buona parte di questi periodi scoperti e senza le quali saremmo davvero in difficoltà molto molto grandi (si fatica anche a trovare baby sitter d'estate).

Quindi ringraziamo per quel che c'è e per come si riesca, barcamenandosi tra ferie sfalsate e qualche rinuncia a livello familiare, a far passare "bene" le estati!
 
Rieccomi, ho letto un po' di messaggi e di risposte anche un po' piccate che trovo esagerate nei confronti di quanto ho scritto.

Non avevo né ho la minima intenzione di giudicare o disquisire di un mestiere che trovo (ma l'ho scritto anche prima, ma evidentemente fa più comodo scrivere di teatrini senza leggere bene i messaggi, a mo' di drappo rosso per il toro) tra i più importanti e fondamentali in questo paese: insegnamento, educazione e stimolo per bimbi e ragazzi sono qualcosa che va incentivato e tutelato, quindi davvero fatico a capire le risposte in merito a pensieri non miei (e che vi prego di non ascrivermi)!

Tra l'altro ho molti amici e amiche (anche due parenti) che lavorano nell'istruzione, pubblica per la stragrande maggioranza, a partire da educatori per arrivare a un docente ordinario universitario, i racconti un po' a tutti i livelli sono agghiaccianti e se chiedete a mogli, madri e insegnanti a voi vicini scoprirete che per un insegnante con passione, dedizione e capacità ce ne sono altri due che un ds non sanno né gestirlo né riconoscerlo, che più che personalizzare compiti, giudizi e percorsi usano fotocopie di fotocopie a pacchi senza aggiungere nulla più (e questo mi ha stupito sentirlo e sentirlo un po' da tutti).

Quanto agli stipendi poi non li ho nemmeno lontanamente nominati o pensati, e sono arrivate risposte anche su questo... Mi limito a dire che i primi a cui vanno benissimo sono gli insegnanti stessi dal momento che non ho sentito di nessuno che lasciasse la scuola per andare in azienda ma ho sempre visto il contrario pur magari rinunciando a qualcosa, ma ripeto, c'è poco da gridare o strillare perché non è argomento riferito, riportato né pensato ed è spiacevole leggere critiche o attacchi verso qualcosa che, semplicemente, non c'è. ;)

Mi sono limitato a osservare che con una gestione più coerente con il procedere del paese le scuole dovrebbero garantire una copertura più elevata e che trovo davvero anacronistico che una categoria di lavoratori, di educatori, abbia dal doppio al triplo delle ferie della media di altre categorie dic dipendenti quando chi lavora avrebbe bisogno di servizio, di copertura e di supporto dal momento che 20/30 anni fa erano molte le famiglie mono reddito che ora sono una rarità e di conseguenza anche la gestione dei periodi di ferie andrebbe, a mio avviso, fatta evolvere verso qualcosa di diverso (e senza che gli insegnanti proseguano nelle lezioni ma che semplicemente si possano alternare ad altre figure accorpando e tenendo aperte le strutture come centri di aggregazione estiva).

Il mondo è cambiato per tutti, non cadiamo nell'errore (di nuovo) di una guerra tra privato e pubblico che non ha nessun senso, sarebbe bello che in questo paese si potesse evolvere in maniera critica anche rinunciando ciascuno a un pezzettino. Io, per tenere le mie bimbe, spesso mi alterno con la mia compagna non facendo ferie sempre sovrapposte, un insegnante questo problema semplicemente non ce l'ha e non ce l'avrà mai, e questo lo trovo quantomeno degno di discussione, non un diritto acquisto e immutabile.

Dovremmo vivere apertamente le osservazioni, confrontarci in maniera critica, non arroccarci su "si è sempre fatto così" che, purtroppo, non porta da nessuna parte.

concordo, il mondo del lavoro con il tempo cambia, se mi rivedo quando ho iniziato a lavorare, nel '97, e come lavoro adesso vedo un cambiamento notevole soprattutto nella metodologia. Le esigenze della società sono altrettanto cambiate, e quindi occorre divedere diversi aspetti, che non vuol dire necessariamente peggiore le condizioni di lavoro, vuol dire adeguarle.
 
che più che personalizzare compiti, giudizi e percorsi usano fotocopie di fotocopie a pacchi senza aggiungere nulla più (e questo mi ha stupito sentirlo e sentirlo un po' da tutti).

Quando andavo al liceo il mio insegnante di storia dell'arte riproponeva di anno in anno gli stessi quiz,tanto che un compagno di classe ripetente prese un 9 che miracolosamente nessuno trovò strano.
Però quel particolare professore era particolarmente pigro.
Un'insegnante di latino che ho avuto invece per arginare l'incredibile capacità di alcuni studenti di copiare assegnava versioni diverse,mi pare 3 o 4,rendendo impossibile passarsi le traduzioni durante i compiti in classe.
 
Aggiungo un mia ulteriore e personale considerazione che riguarda i costi del pubblico, siamo qui ( parlo in generale) a volere tasse sul lavo più basse per avere un netto in busta paga più alto, ma poi rifletto...ok mi entrano 70 euro in più ma poi devo pagare il centro estivo che mi costa almeno 400 euro al mese, ma alla fine quei 70 euro in più non erano meglio se venivano investiti nel pubblico cosi da darmi un servizio senza invece essere messo in balia del privato?
 
Allo stesso modo non bisognerebbe abbandonare a se stessi i molti anziani non più autosufficienti, a prescindere dal fatto che ci siano o meno familiari in grado di dare un contributo economico o di tempo (una coppia giovane fa difficoltà ad avere figli se deve sostenere un anziano)
Giusto, purtroppo è una conseguenza più o meno diretta del sempre più ridotto numero delle nascite.
Tanti anziani e pochi giovani avrà come inevitabile conseguenza (tra le altre cose) l’abbandono di alcuni dei primi. Purtroppo.
 
Non

so voi....

Sarei rimasto

all' eta' della pietra

con la scuola aperta

a Luglio e Agosto.

ERGO bocciato a vita

E ai miei tempi,

i 40°

di oggi,

li sentivi, non fisicamente addosso,

ma solo quando si

argomentava di paesi di la' dai mari.
 
Quando andavo al liceo il mio insegnante di storia dell'arte riproponeva di anno in anno gli stessi quiz,tanto che un compagno di classe ripetente prese un 9 che miracolosamente nessuno trovò strano.
Però quel particolare professore era particolarmente pigro.
Un'insegnante di latino che ho avuto invece per arginare l'incredibile capacità di alcuni studenti di copiare assegnava versioni diverse,mi pare 3 o 4,rendendo impossibile passarsi le traduzioni durante i compiti in classe.
Guarda, senza fare nomi (anche perché saranno tutti in pensione) ma ho frequentato un liceo scientifico ben valutato di Milano città e 3/4 dei miei professori faceva lezioni "private" (ripetizioni in nero, per esser chiari) e intercettava il grosso dei clienti tra i propri alunni.

3/4, in un liceo scientifico. Matematica, fisica, latino, italiano ma anche (incredibilmente perché sono materie di studio puro e non di ragionamento) scienze, filosofia, storia, geografia...

Ai tempi mi ritenevo fortunato perché non ne avevo bisogno e non ne ho usufruito, c'era la cosa divertente che molti compagni miglioravano in un quadrimestre (per forza, mi dico ora, i docenti li preparavano e li interrogavano).

Questa cosa, vista oggi, con gli occhi di una persona adulta e matura, mi sembra invece il peggiore dei tradimenti possibili per un educatore e un formatore che mi può anche star bene arrotondi in nero nei pomeriggi liberi (chi sono io per giudicare?) ma che NELLA MANIERA PIÙ ASSOLUTA avrebbe dovuto escludere i propri studenti!

E invece erano tutti così, anche nelle altre sezioni, ed è una cosa letteralmente da brividi. Spero che ciò non sia più possibile o che vengano presi provvedimenti nei casi in cui emerga qualcosa di simile...
 
E ai miei tempi

i 40°

li sentivi quando si

argomentava di paesi di la' dai mari

E' un aspetto da non sottovalutare.
Non so nelle vostre zone ma qui in inverno capitava ai miei tempi e capita ancora adesso che certe classi vengano rimandate a casa perchè nelle aule non c'è la temperatura minima per poter fare lezione.
Non ne parliamo nelle palestre delle scuole dove il riscaldamento tante volte non è pervenuto.
L'ipotesi di far rimanere aperti gli istituti scolastici anche d'estate comporterebbe la necessità di garantire temperature umane nelle aule.
Missione impossibile temo.
Curiosamente all'università non ho mai sentito lamentele,come se dopo il diploma i ragazzi avessero più resistenza alle temperature estreme.
 
Aggiungo un mia ulteriore e personale considerazione che riguarda i costi del pubblico, siamo qui ( parlo in generale) a volere tasse sul lavo più basse per avere un netto in busta paga più alto, ma poi rifletto...ok mi entrano 70 euro in più ma poi devo pagare il centro estivo che mi costa almeno 400 euro al mese, ma alla fine quei 70 euro in più non erano meglio se venivano investiti nel pubblico cosi da darmi un servizio senza invece essere messo in balia del privato?
Corretto anche questo, il problema è lo spreco della macchina pubblica che, se fosse un'azienda privata, sarebbe già fallita in tutto e per tutto.

PS qui da noi con 400€ ci fai poco più della metà di un mese, per il solo mese di luglio una 620 e l'altra 480 (solo perché ha fatto una settimana in meno vieto che aveva la settimana di campo scout).

Io le poche decine di euro di minor tassazione le ho già spese, e in anticipo! :D
 
Guarda, senza fare nomi (anche perché saranno tutti in pensione) ma ho frequentato un liceo scientifico ben valutato di Milano città e 3/4 dei miei professori faceva lezioni "private" (ripetizioni in nero, per esser chiari) e intercettava il grosso dei clienti tra i propri alunni.

3/4, in un liceo scientifico. Matematica, fisica, latino, italiano ma anche (incredibilmente perché sono materie di studio puro e non di ragionamento) scienze, filosofia, storia, geografia...

Ai tempi mi ritenevo fortunato perché non ne avevo bisogno e non ne ho usufruito, c'era la cosa divertente che molti compagni miglioravano in un quadrimestre (per forza, mi dico ora, i docenti li preparavano e li interrogavano).

Questa cosa, vista oggi, con gli occhi di una persona adulta e matura, mi sembra invece il peggiore dei tradimenti possibili per un educatore e un formatore che mi può anche star bene arrotondi in nero nei pomeriggi liberi (chi sono io per giudicare?) ma che NELLA MANIERA PIÙ ASSOLUTA avrebbe dovuto escludere i propri studenti!

E invece erano tutti così, anche nelle altre sezioni, ed è una cosa letteralmente da brividi. Spero che ciò non sia più possibile o che vengano presi provvedimenti nei casi in cui emerga qualcosa di simile...

I miei insegnanti erano più seri.
Gli alunni somari e danarosi li mandavano a prendere ripetizioni da altri prof che a loro volta gli inviavano i propri studenti.
Chi non si poteva pagare le ripetizioni di solito veniva condannato all'insufficienza eterna.
 
io più che supporto economico mi accontenterei di supporto diciamo logistico, con scuole e asili con orari flessibili gratuiti e ampia disponibilità di posti, e scuola non chiusa 3 mesi l'anno. Se si vuole si, ma ci va qualcos'altro al posto. Uno non è che cerca un parcheggio, ma se lavori come fai?
Non tutti hanno datori di lavoro flessibili e nonni disponibili e in forma.
Aggiungo che alcuni oltre ai figli hanno genitori con disabilità e necessitano di 48 ore al giorno od una certa flessibilità lavorativa che per un autonomo è complicato ma per un dipendente addirittura impossibile.
In questo casi i soldi aiutano fin la, servirebbe proprio la flessibilità sul posto di lavoro e nelle scuole per potersi gestire. Io per esempio metterei la firma per la settimana lavorativa di quattro giorni, tanto per cominciare.
 
Io per esempio metterei la firma per la settimana lavorativa di quattro giorni, tanto per cominciare.

A riguardo io da quando se ne parla ho avuto una perplessità.
Accorciare la settimana lavorativa per avere più giorni liberi significa per forza di cose rendere più intensivo e prolungato l'orario lavorativo nei quattro giorni rimanenti.
Ma le difficoltà logistiche,le incombenze e le rotture di scatole in generale non fanno la settimana corta.
Un genitore che,per esempio,invece di lavorare dalle 8 alle 16 per 5 giorni a settimana decidesse di lavorare dalle 7 alle 17 per 4 giorni a settimana come farebbe in quei 4 giorni ad accompagnare i figli a scuola e andarli a riprendere?
E se capita un'emergenza o un imprevisto che fa perdere la giornata lavorativa come si fa a recuperarla avendo a disposizione meno giorni con orari già allungati su cui spalmare le ore perse?
 
figlio, nipote e pronipote di insegnanti di scuola media superiore, spezzo una Lancia in loro favore

Mi sembra sbagliato considerare solo le ore di lezione "frontale", ci sono giorni, settimane, mesi di impegno lavorativo fuori dai muri di scuola

attività molto simile alla libera professione
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