Non è esattamente così. Il PIL non è altro che la sommatoria di tutti i redditi di un Paese, ovvero il "valore aggiunto" nazionale (semplificando al massimo consumi + investimenti + esportazioni - importazioni).
Ogni anno viene misurato e si confronta con quello dell'anno precedente.
Il fatto vero è che grazie al PNRR (il nostro è il Paese che ne ha goduto di più) ci sono più investimenti, quindi si crea più prodotto e inoltre, dopo la Pandemia, è aumentato in misura esponenziale il turismo, con un balzo in avanti del PIL di settore, che era calato in maniera drammatica.
Sono questi due i fattori che dovrebbero consentire nel 2023 un + "1 e qualcosa" di PIL (che già aveva recuperato tanto nel 2022) e che compensano i disastri nell'agricoltura causati prima dalla siccità e poi dalle inondazioni. Tra l'altro c'è da considerare che il PIL agricolo è numericamente enormemente inferiore al PIL industriale e "terziario".
Il fatto che si crescerà più dell'1% (e più degli altri principali Paesi europei) è davvero già tanto considerando il periodo.