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58 milioni e 851mila italiani

Resta

un fatto....

Magari sbagliero'....

Ho letto che piu' un paese e' povero

e piu' si riproduce....

( MA QUANTO POVERO ?? )

La Francia e' un paese

discretamente ricco

( come, sulla carta, - quasi quanto - dovremmo essere anche noi....)

Ma
l' indice di natalita' e'
in Francia 1,90
in Italia 1,25

" PURQUA' "

??
 
Ultima modifica:
La Francia e' un paese
discretamente ricco
( come, sulla carta, - quasi quanto - dovremmo essere anche noi.
Ma
l' indice di natalita' e'
in Francia 1,90
in Italia 1,25

" PURQUA' "

??
Parceque loro, i nostri "cugini d'oltralpe" sono quelli che hanno avuto il coraggio di farla veramente la famosa Rivoluzione, storicamente la loro Nazione esiste da molti più secoli della nostra italietta da operetta.
Diciamo che loro la Francia l'hanno fatta veramente e fatti pure i Francesi, sciovinisticamente parlando. E hanno capito che la loro nazione deve farne pure di nuovi, per sopravvivere in futuro, e non credo per un novecentesco concetto del "il numero è potenza", ma perchè secondo me ci credono nel voler avere un futuro, nel voler dare un futuro. Tutti, Stato e singolo cittadino.
Noi semo quelli del "Franza o Spagna basta che se magna", del pollo statistico di Trilussa: un' armata Brancaleone alla sfascio che sa solo gridare si salvi chi può. Figuriamoci quindi il fare figli quale posto può occupare nella scala delle priorità nostrane (ma io sono il meno indicato ad alzare il dito, non avendone avuti nonostante l'impegno).
 
Ultima modifica:
Parceque loro, i nostri cugini d'oltralpe" sono quelli che hanno avuto il coraggio di farla veramente la famosa Rivoluzione, storicamente la loro Nazione esiste da molti più secoli della nostra italietta da operetta.
Diciamo che loro la Francia l'hanno fatta veramente e fatti pure i Francesi, sciovinisticamente parlando. E hanno capito che la loro nazione deve farne pure di nuovi, per sopravvivere in futuro, e non credo per un novecentesco concetto del "il numero è potenza", ma perchè secondo me ci credono nel voler avere un futuro, nel voler dare un futuro. Tutti, Stato e singolo cittadino.
Noi semo quelli del "Franza o Spagna basta che se magna", del pollo statistico di Trilussa: un' armata Brancaleone alla sfascio che sa solo gridare si salvi chi può. Figuriamoci quindi il fare figli (ma io sono il meno indicato ad alzare il dito, non avendone avuti nonostante l'impegno).


Capisco....

Ma la Francia, e' solo l' esempio piu' eclatante....Anche....
Germania
GB
Spagna
Sono cresciute ( in abitanti, e reddito ) paro paro....
 
Guardacaso hai citato quattro nazioni tutte e quattro ben dotate in passato di imperi.

Se il tuo discorso e' basato su ex imperi....
Anche....
( Ex o meno, noi 5 mln di noeocittadini comunque li abbiamo )
Ma visto che non sei in ogi caso ai mie livelli di eta'....
Ma un minimo....Si'....

Non so gli Atlanti ( la data di pubblicazione ) che avevi tu....
Il mio,
alle medie, portava la Francia sui 45 mln e noi a 50....
( Adesso la Francia sta a 65 )
La Spagna era sui 35, adesso a 45....
Noi, stessi tempi,
dopo essere arrivati a 60 e qualcosa mln ( sempre con i 5 di recenti immigrati )
oggi siamo a 58,8.
Ah, l' indice della Spagna e' 1,40
( non un granche', ma sempre meglio di 1,25 come noi )
 
Ultima modifica:
Se il tuo discorso e' basato su ex imperi....
Anche....
( Ex o meno, noi 5 mln di noeocittadini comunque li abbiamo )
Ma visto che non sei in ogi caso ai mie livelli di eta'....
Ma un minimo....Si'....

Non so gli Atlanti ( la data di pubblicazione ) che avevi tu....
Il mio,
alle medie, portava la Francia sui 45 mln e noi a 50....
La Spagna sui 35, adesso a 45....
Noi dopo essere arrivati a 60 e qualcosa ( sempre con i 5 di immigrati )
oggi siamo a 58,8.
Ah, l' indice della Spagna e' 1,40
( non un granche', ma sempre meglio di 1,25 come noi )
Penso di aver avuto alle medie l'altante deAgostini.
Comunque le politiche demografiche qui da noi nemmeno quando furono imposte da quel pelato ventennale dal mento volitivo nella prima metà del novecento sortirono grandi effetti: nelle città del nord più ricche economicamente gli indici di natalità erano molto più bassi dei quelli delle zone rurali povere e del mezzogiorno in generale, nonostante gli sforzi (e gli obblighi) di quel regime (tanto per citare: tassa sul celibato, incentivi economici alle madri e famiglie prolifiche).
Di certo negli anni cinquanta il combinato disposto di boom economico postbellico con una cultura tradizionale cattolica basata sulla famiglia e relativi valori permise qui noi un'impennata di nascite che ci fece sorpassare altri paesi europei, ma è durato poco.
 
Agostini e' pacifico....

Ma di che anno....

??

Resta sempre che paesi piu' ricchi
D, F, GB, e pure E ( ormai ci siamo col sorpasso )....
Aumentano la loro popolazione e noi NO....Caliamo persino....

Fosse, mica, in parallelo col reddito pro capite

??

:emoji_stuck_out_tongue_winking_eye::emoji_stuck_out_tongue_winking_eye:
 
Agostini e' pacifico....

Ma di che anno....
Primi anni settanta.

Resta sempre che paesi piu' ricchi
D, F, GB, e pure E ( ormai ci siamo col sorpasso )....
Aumentano la loro popolazione e noi NO....Caliamo persino....

Fosse, mica, in parallelo col reddito pro capite
Tecnicamente una economia ricca e con prospettive stabili o di sviluppo in positivo, capace di garantire redditi pro capite buoni se non elevati, dovrebbe permettere ai cittadini altrettanto elevati tenori di vita. E il fare figli una logica conseguenza. Ma credo sia una combinazione complessa tra spinte istintuali, culturali, sociali ed economiche, e tutte pure in senso lato.
Ti porto ad esempio i paesi est europei dell' ex blocco sovietico, di cui ho conoscenza diretta: mi ricordo che una trentina di anni fa, caduto il muro da poco e passati presto a democrazie di tante belle speranze e con economie tutte da inventare, era pieno di bambini, normale metter su famiglia a venti anni, trovarsi nonni a meno di cinquanta. Che fosse dovuto forse ancora all'onda lunga della cultura imposta dai caduti regimi (lavorare, stare zitti e fare figli) può essere, magari centrava anche la gioia che il peggio era passato e di sentirsi liberi e credere in un nuovo futuro nonostante tutto.
Fatto sta che oggi in quei paesi, a fronte di economie sviluppatesi sul modelli occidentali (ed quasi tutti entrati in UE), di redditi medi pro capite triplicatisi o più, di bambini ne vedo sempre tanti ma non più come venti anni fa, ci si sposa a trenta e non a venti, in ogni caso una situazione neanche comparabile con quella nostrana, qui siamo alla desertificazione procreativa.
Molto probabilmente per fare figli bisogna avere degli obbiettivi: ad esempio per i nostri bisnonni rurali era il garantirsi braccia da lavoro nonostante l'elevata mortalità infantile (e quelli sani, svegli ma gracilini via in seminario a studiare da prete), oppure per gli islamici (soprattutto oggi) un dovere socio- religioso (e mi fermo qui). Obbiettivi degli italiani oggi boh, non pervenuti, imho.
 
Nella mia famiglia è andata così :

mio nonno paterno: 6figli -> anni 40-50
mio padre: 2 figli -> anni 70-80
io... zero figli ->oggi

Buona progressione.

Comunque a parte il nostro problema italiano di welfare, anche io penso che per il pianeta se diminuissimo non sarebbe un male... anzi.

Io per la pensione mi sono messo il cuore in pace, lavorerò fino che avrò salute come i miei bisnonni. Spero solo di superare i 60 anni, che i bisnonni non ci arrivarono. Spero anche di avere i soldini per curarmi che ormai vedo con mia moglie, che ha problemi di salute, usiamo la sanità privata che i tempi di reazione del pubblico si sono allungati troppo... e siamo in Lombardia che non è proprio la regione più povera.
 
Per me è sempre questione di scelte e priorità.
Vero che oggi si studia di più e quindi creare una famiglia diventa difficile farlo dai 20 ai 30 anni. SI è un po' più egoisti e i figli tolgono quel tipo di libertà che permette l'aperitivo con gli amici, le vacanze in posti esotici, le serate a divertirsi ecc. Lo stato non aiuta certo le famiglie. Io quando andavo alla scuola materna c'erano le suore e si pagava solo primo, il resto si portava nel "cestino". Non c'erano tante cose che al giorno d'oggi sembrano o sono indispensabili. Io mi sono sposato a 26 anni mia moglie 23. Avevamo già un lavoro, ma tutti e due abbiamo solo la terza media. Abbiamo due figlie, la minore convive, la prima è sposata con due figli (4 anni e 1 mese). Vero che all'inizio ci sono delle rinunce, ma basta guardare le cose diversamente che alla fine le rinunce sono ripagate dai figli e nel mio caso dai nipoti. Sono diventato nonno a 60 anni, mentre mio padre ne aveva 52 quando divenne nonno la prima volta (figlio di mia sorella) mentre mio nonno lo fu a 58 anni. Mentre mia mamma a 95 anni è bisnonna di 8 pronipoti e nonna di 6 nipoti e mamma di 3 figli, una non sposata. Insomma io sono contento d'aver fatto qualche rinuncia da giovane e poter avere una famiglia come la mia. Certo che se tanti preferiscono l'happy hour oppure si aspetta di avere aiuti dallo stato, oppure paura di essere genitori per non assumersi responsabilità, ecc. ecc. non si va da nessuna parte. Pensate se in nostri genitori avessero pensato come tanti giovani pensano al giorno d'oggi non saremmo qui a scrivere. Poi è vero che ne sa più un matto in casa sua che un savio in casa d'altri.
 
Per me è sempre questione di scelte e priorità.
Verissimo. E a tutti i livelli: dal singolo cittadino allo Stato, ma ciò presuppone che entrambi questi attori non siano allo sbando, come invece succede oggi da noi. Per anni si è perseguita una suicida politica sociale e culturale volta alla demolizione della famiglia tradizionale. E i risultati si vedono (e si pagano).
 
Pensate se in nostri genitori avessero pensato come tanti giovani pensano al giorno d'oggi non saremmo qui a scrivere.

Io non invidio chi oggi ha 16-22 anni. C'è un pessimismo sul futuro che si nota anche coi dati di depressione o del fenomeno "hikikomori". Mio padre era giovane negli anni 60 e c'era tutto un altro spirito che secondo me incide sulla natalità.
 
Io sono figlio unico ed ho 3 figli, sono in controtendenza.

Mi sono sposato relativamente tardi, a 35 anni. Il primo figlio è arrivato subito, poi un po di problemi, e 9 anni dopo, a sorpresa, sono arrivate le gemelle.
Nonostante il periodo storico che stiamo attraversando, mi sento fortunato, è vero che i figlio tolgono autonomia e risorse, ma quello che restituiscono in cambio è molto più di quello che si da.

Non ho particolari problemi, però ho adeguato il tenore di vita, il sabato sera, invece di uscire, pizza da asporto, e così via.

Le preoccupazioni non riguardano tanto il presente, quanto il futuro dei figli, ma sono fiducioso che troveranno la loro strada, e che si adotteranno ai cambiamenti in modi che la mia generazione non può nemmeno immaginare.
 
Noto che nel dibattito sulla denatalità sono presenti politici, sociologi, religiosi, statistici ecc. Mancano a mio avviso i veri protagonisti, i giovani fra i 25 e i 40. Anche qui mi pare che siamo tutti più agée.
Comunque i miei figli (di 26, 32 e 34 anni) non ci pensano proprio a farmi diventare nonno...
 
Resta un fatto.... Magari sbagliero'....
Ho letto che piu' un paese e' povero e piu' si riproduce....
( MA QUANTO POVERO ?? )
La Francia e' un paese discretamente ricco
( come, sulla carta, - quasi quanto - dovremmo essere anche noi....)
Ma l'indice di natalita' e' in Francia 1,90
L in Italia 1,25
" PURQUA' " ??
Politiche di sostegno alla famiglia. Non a caso in Italia la regione con il miglior tasso di natalità (o meno peggiore se vuoi) è il TAA, cioè la regione che più efficacemente sostiene le famiglie.
 
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