<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Vapore e dintorni | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Vapore e dintorni

La portata di vapore necessaria sarà:

Gv = P / (delta H * eta)

dove
Gv è la portata di vapore in kg/s
P è la potenza resa dall'alternatore in kW
delta H, in kJ/kg è il salto entalpico del vapore tra ingresso e uscita della turbina, a sua volta dipendente da temperatura e pressione del vapore e che può essere letto sul diagramma di Mollier del vapore d'acqua.
eta è il rendimento combinato di turbina e alternatore.
Comunque dovrei avere tutti i dati, stasera faccio una prova :)
 
Renatom avrei un'ultima domanda, supponiamo invece che io voglia muovere un generatore elettrico collegato ad una turbina monostadio alimentata a vapore o aria. Conosco la potenza del generatore, 25kw, e la velocità di rotazione ottimale che deve raggiungere il generatore, quindi l'albero della turbina,1900 rom, quindi posso facilmente ricavarmi anche la coppia, ossia 12,17 kgm o 119,36N.
A questo punto, supponiamo di voler trascurare erroneamente il peso di girante e delle altre parti in movimento, solo per comodità di calcolo, come faccio a sapere la pressione e la quantità di vapore necessaria?
Mettiamo che io voglia dimensionare la turbina affinché vi passi all'interno fluido a sufficienza per ottenere la potenza indicata, come faccio?
Esiste un modo di relazionare la coppia necessaria alla pressione eventuale del gas?
Mettiamo anche che il vapore abbia la stessa densità dell'aria, ammesso che serva, cioè 1,225 kg/m3 e che non subisca variazioni di umidità.

Non è un problema con una soluzione univoca.
Onestamente, temo di non riuscire a spiegartelo qui in maniera semplice.
Semplificando le cose, e già non è così semplice :) , in genere si lavora sul diagramma di Mollier del vapore che ho nominato l'altra volta.
Ragionando sul ciclo teorico, si stabiliscono le pressioni di ingresso e uscita dalla turbina e la temperatura di ingresso.
Si suppone che la trasformazione in turbina sia una adiabatica, quindi entropia (S) costante.
A quel punto sarà nota totalmente anche la condizione di uscita.
Si legge il valore di entalpia di ingresso e uscita.
A questo punto, dividendo la potenza per la differenza tra l'entalpia di ingresso e uscita, hai la portata in massa di vapore.
Poi, andando sul ciclo reale, le cose si complicano decisamente.
 
Non è un problema con una soluzione univoca.
Onestamente, temo di non riuscire a spiegartelo qui in maniera semplice.
Semplificando le cose, e già non è così semplice :) , in genere si lavora sul diagramma di Mollier del vapore che ho nominato l'altra volta.
Ragionando sul ciclo teorico, si stabiliscono le pressioni di ingresso e uscita dalla turbina e la temperatura di ingresso.
Si suppone che la trasformazione in turbina sia una adiabatica, quindi entropia (S) costante.
A quel punto sarà nota totalmente anche la condizione di uscita.
Si legge il valore di entalpia di ingresso e uscita.
A questo punto, dividendo la potenza per la differenza tra l'entalpia di ingresso e uscita, hai la portata in massa di vapore.
Poi, andando sul ciclo reale, le cose si complicano decisamente.
Credimi Renatom già così mi è molto molto più chiaro, ora vorrei soffermarmi sull'aria, supponiamo quindi che si voglia azionare una turbina con aria compressa a temperatura ambiente, in questo caso come si procederebbe? Sappiamo che la pressione gioca un ruolo fondamentale, bisogna quindi individuare sia la portata volumetrica ideale della turbina e sia la pressione necessaria affinché vi sia la forza per muovere la girante, giusto? A questo punto come si individuano tali dati? (Ammesso che sia giusto il mio ragionamento)
 
Solo per sdrammatizzare, non me ne vogliate...

In una scuola dell'obbligo, ogni classe mista varia tra i 25 ed i 30 studenti, tra maschi e femmine.
Considerando che le ore di lezione sono 5 dal lunedì al sabato, e che matematica e italiano sono le materie con il maggior numero di ore.
Fatto 8 su 10 quelli che nel compito in classe prendono la sufficienza, considerando che il voto massimo del tema di oggi è stato un 9, quanto porta di scarpe la figlia del Preside?
Porta il 37.
 
Ennò, in kgf, come dice il nome, misuri una forza, non non una pressione...
Si vero, errata corrige.
Ad ogni modo il mio ragionamento è questo:
Se prendessimo in analisi il vapore dovremmo considerare la trasformazione in turbina di tipo adiabatico ma in questo caso, che vede una girante azionata solo da aria compressa, a temperatura ambiente, le cose cambiano. Ciò che permette alla turbina di funzionare è proprio la pressione dell'aria. Sappiamo che all'albero della turbina è collegato un alternatore che assorbe 25kw e ne rende 19,2, a fronte di un rendimento del 76%.
Inoltre il generatore eroga questa potenza a 1850 giri.
Quindi, ignorando erroneamente, solo per semplificare il ragionamento, il peso di tutti gli organi in movimento (quali girante, albero, masse dell'alternatore, ecc), organi che per muoversi assorbono potenza, sappiamo che alla girante deve arrivare aria la cui pressione deve essere tale da far funzionare la macchina.
Quindi l'aria deve avere un volume ed una pressione tale da permettere l'erogazione di 25kw ed il raggiungimento del regime indicato.
Ai 25kw corrisponde una coppia, di circa 12,17kgm, e non credo sia un dato inutile anzi..
Comunque la domanda è sempre la stessa, nella turbina bisogna incanalare aria a sufficienza e di base sappiamo che la sola generazione di corrente elettrica impone un lavoro di 25kw, come si potrebbe quindi quantificare il volume quindi la pressione dell'aria?
 
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