Perdonami:
in un rifugio (che a volte è quello di epoca sovietica, magari pensato decentemente ma mai manutenzionato, altre volte è improvvisato), al freddo senza riscaldamento (da loro è come se fosse un nostro inverno), con bombe e missili che cadono e cecchini che non sai da che parte sparano e contro chi (in certe zone abbiamo russi regolari, filorussi separatisti, mercenari/milizie indipendentisti, ucraini regolari, della riserva, volontari e mercenari/milizie nazionalisti, la logica con cui si muovono è di tipo balcanico), con il pensiero di dove trovare qualcosa da mangiare e financo da bere per non parlare dei medicinali più urgenti, con il terrore di uscire per approvvigionarti perché ad ogni angolo rischi di essere ammazzato, ma ti pare davvero che si preoccupino anche solo in minima parte del Covid19 quando i più piccoli rischiano di crepare di broncopolmonite o, come è accaduto, di disidratazione? Ma davvero lo pensi?