keyone
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Grazie alla concessionaria di Genova , ho potuto guidare la Mx30 , allestimento esclusive , per un paio di giorni .
L'auto , nella combinazione bianco perla e tetto nero , dal vero ha un impatto molto convincente , tipicamente Mazda , però coniugato in maniera più chic : un po' per le porte a libro , reminescenza Rx-8 , (che però non fanno sportivo , bensì classico , tipo Lancia Appia !) , un po' per il tetto molto inclinato e il muso affilato , un po' per i fascioni in plastica antracite a contrasto . L'aspetto è sicuramente trendy. E' una di quelle macchine non fotogeniche , che dal vero ti sorprende positivamente.
Aperte le 4 portiere , che è già un divertimento in sè , ti si spalanca un abitacolo insolito e molto gradevole , sedili in panno grigio chiaro , circondato da ecopelle , di nuovo mi ricordano la lussuosa berlina media della Lancia anni '60 , sono molto belli e si dimostreranno pure assai comodi.
Le finiture sono impeccabili , almeno nei punti visibili che danno la percezione di qualità : materiali morbidi sulla plancia , strumentazione eccellente , comandi con materiali e movimenti molto tecno . Doppio tunnel centrale a torretta con leva del "cambio" corta e massiccia , che dà l'impressione - molto cercata da Mazda in tutti gli aspetti della Mx-30- di auto normale , "classica" , non elettrica futurista. Anzi ,l'accoglienza giapponese , che avvolge guidatore e passeggeri con grande luminosità , data dai colori e pure dal tetto apribile in vetro di questa versione Exclusive , viene esaltata da materiali originali , ma soft , naturali , come le già citate tappezzerie o gli sportellini in sughero , i quali ricordano la vocazione "ecologica" che ha guidato tutto questo progetto.
Di solito ritengo inutile dilungarsi sull'estetica di un'auto , anche perchè il de gustibus prevale sempre , ma in questo caso , il criterio visivo è parte di un disegno complessivo dei progettisti Mazda , per declinare la solita cura tutta giapponese nel benessere di guidatore e passeggeri , in una realizzazione profondamente orientale ed attenta all'ambiente.
Anche la scelta della batteria a soli 35,4 kw va nella direzione del rispetto per l'ambiente e di un uso del mezzo privato il più possibile in armonia con la natura , visto che il maggior inquinamento nelle auto elettriche ,oltre all'origine dell'energia che arriva alle colonnine, -si spera ,ma non è certo , il più possibile da fonti rinnovabili,- sta proprio nella costruzione e smaltimento delle batterie ad alta tensione.
Già , la batteria , 200 km anche se reali ( da mia diretta esperienza) , con correttezza da samurai
delle dichiarazioni dei tecnici Mazda , restano pochi e qualche grattacapo me lo hanno dato nei miei 2 giorni di prova . Ma, attrezzandosi bene con wall-box in casa e tesserino per le prese pubbliche , si sopravvive.
Veniamo alla guida : la corta levetta del cambio è molto bella , ma anche appagante nel funzionamento , una volta capito che la P è spostata a sx dalla retro , il movimento è perfetto e fluido e si può muovere con un dito.
L'auto avanza morbida , con un bel fruscio che ricorda i migliori 6 cilindri a benzina . Gli ing di Hiroshima hanno rifiutato il silenzio assoluto e propagato suoni ben armonizzati , tramite il pregevole impianto Bose , dal quale si gode inoltre un'ottima ricezione della radio Dab.
Premendo l'acceleratore non si ha il solito balzo in avanti proprio delle elettriche e anche qui i 145 hp si fanno sentire in maniera progressiva , ma sempre all'insegna dell'armonia , per la quale il cliente deve aver la sensazione di guidare e usare un'auto "normale". Nei sorpassi comunque non si rimpiange più di tanto , nè la cavalleria , nè la coppia ( è il caso di dire) fulminea di altre realizzazioni a motore elettrico , chè la Mx-30 se la cava piuttosto bene.
Le sospensioni , fanno parte anch'esse del trattamento "tipo gheisa"
cui è votata questa vettura , assorbono ( almeno ai posti anteriori) egregiamente le asperità delle strade italiane , ma in maniera per così dire compatta , senza oscillazioni e mal di mare e movimenti smodati del corpo vettura , che sembra navigare sempre dritto e rialzato il giusto dal piano stradale.
Alla prima curva l'auto è facile , non mette in difficoltà e non costringe ad inserimenti da pilota e sembra andare più piano di quel che è la realtà . In ciò aiuta lo sterzo , ben centrato , senza vuoti , morbido , ma preciso e progressivo . Per i miei gusti tuttavia è poco comunicativo e costringe ad immaginare un po' troppo dove sono le ruote , però la vocazione di quest'auto è più quella dell'uso urbano e suburbano , che quella di una grande routier , visti anche i 200 km di autonomia e quindi va bene così .
La tenuta di strada è buona , per merito , oltre che del già citato sterzo , della taratura delle sospensioni , dell'ottimo bilanciamento dei pesi e del baricentro basso , donati dal pianale progettato ad hoc che racchiude in modo sicuro le batterie a sogliola . C'è un po' di rollio (beccheggio invece praticamente assente) , ma non disturba le traiettorie che sono lineari , nonostante un po' di sottosterzo . Non è un comportamento sportiveggiante , a differenza della Cx30 che ha la stessa scocca , bensì assai sicuro e confortevole , parte anch'esso di quel relax tutto da gheisa giapponese , che il progetto vuole offrire.
La frenata è pronta ed efficace , assolutamente da auto tradizionale , non con le isterie e le stranezze di alcune elettriche , ad inserimento di abs facile e scarsa modularità . Anche qui la filosofia è quella di far assomigliare questa elettrica ad un'auto normale , anzi più che normale , ad una confortevole e morbida 6 cilindri a benzina . Tanto è vero che i progettisti hanno giustamente scartato l'antipatica ( a mio modesto avviso) guida a pedale unico con il quale si comanda l'accelerazione e la frenata , anche per non sollecitare stinchi e caviglie del coccolato guidatore.
A proposito di rallentamenti ,per modulare la forza frenante ( impropriamente il freno motore) che dà anche la carica alla batteria ad alta tensione , ci sono due belle levette dietro al volante , in tutto e per tutto simili a quelle dei cambi automatici , con le quali aumentare la forza frenante in discesa o in rallentamento e diminuirla quando si vuol lasciar scorrere la vettura.
Dopo tanti pregi e tanta (mia) soddisfazione nella guida e nella vista sia dell'abitacolo , sia della carrozzeria , la sensazione di qualità costruttiva e di assenza di scricchiolii è altissima , ecco i difetti :
Uno su tutti la scarsa autonomia , 200 km , anche se dichiarati con sincerità , restano un po' pochi per un uso "normale" della vettura e relegano il ruolo della Mx-30 a quello di seconda , terza macchina un po' snob , mentre avrebbe grandi doti di routier e di macinatrice di chilometri . Per quell'uso di auto a tutto tondo occorrerà aspettare il piccolo gioiellino wankel , per il quale è già stato lasciato lo spazio nel cofano anteriore , che farà da raffinato range-extended , azzerando ansie e perdite di appuntamenti all'utente che deve o vuole viaggiare.
Il bagagliaio infine non è grande , ma qui la Mx stà in buona compagnia di tanti suv di medie dimensioni , non solo elettrici.
L'auto , nella combinazione bianco perla e tetto nero , dal vero ha un impatto molto convincente , tipicamente Mazda , però coniugato in maniera più chic : un po' per le porte a libro , reminescenza Rx-8 , (che però non fanno sportivo , bensì classico , tipo Lancia Appia !) , un po' per il tetto molto inclinato e il muso affilato , un po' per i fascioni in plastica antracite a contrasto . L'aspetto è sicuramente trendy. E' una di quelle macchine non fotogeniche , che dal vero ti sorprende positivamente.
Aperte le 4 portiere , che è già un divertimento in sè , ti si spalanca un abitacolo insolito e molto gradevole , sedili in panno grigio chiaro , circondato da ecopelle , di nuovo mi ricordano la lussuosa berlina media della Lancia anni '60 , sono molto belli e si dimostreranno pure assai comodi.
Le finiture sono impeccabili , almeno nei punti visibili che danno la percezione di qualità : materiali morbidi sulla plancia , strumentazione eccellente , comandi con materiali e movimenti molto tecno . Doppio tunnel centrale a torretta con leva del "cambio" corta e massiccia , che dà l'impressione - molto cercata da Mazda in tutti gli aspetti della Mx-30- di auto normale , "classica" , non elettrica futurista. Anzi ,l'accoglienza giapponese , che avvolge guidatore e passeggeri con grande luminosità , data dai colori e pure dal tetto apribile in vetro di questa versione Exclusive , viene esaltata da materiali originali , ma soft , naturali , come le già citate tappezzerie o gli sportellini in sughero , i quali ricordano la vocazione "ecologica" che ha guidato tutto questo progetto.
Di solito ritengo inutile dilungarsi sull'estetica di un'auto , anche perchè il de gustibus prevale sempre , ma in questo caso , il criterio visivo è parte di un disegno complessivo dei progettisti Mazda , per declinare la solita cura tutta giapponese nel benessere di guidatore e passeggeri , in una realizzazione profondamente orientale ed attenta all'ambiente.
Anche la scelta della batteria a soli 35,4 kw va nella direzione del rispetto per l'ambiente e di un uso del mezzo privato il più possibile in armonia con la natura , visto che il maggior inquinamento nelle auto elettriche ,oltre all'origine dell'energia che arriva alle colonnine, -si spera ,ma non è certo , il più possibile da fonti rinnovabili,- sta proprio nella costruzione e smaltimento delle batterie ad alta tensione.
Già , la batteria , 200 km anche se reali ( da mia diretta esperienza) , con correttezza da samurai
Veniamo alla guida : la corta levetta del cambio è molto bella , ma anche appagante nel funzionamento , una volta capito che la P è spostata a sx dalla retro , il movimento è perfetto e fluido e si può muovere con un dito.
L'auto avanza morbida , con un bel fruscio che ricorda i migliori 6 cilindri a benzina . Gli ing di Hiroshima hanno rifiutato il silenzio assoluto e propagato suoni ben armonizzati , tramite il pregevole impianto Bose , dal quale si gode inoltre un'ottima ricezione della radio Dab.
Premendo l'acceleratore non si ha il solito balzo in avanti proprio delle elettriche e anche qui i 145 hp si fanno sentire in maniera progressiva , ma sempre all'insegna dell'armonia , per la quale il cliente deve aver la sensazione di guidare e usare un'auto "normale". Nei sorpassi comunque non si rimpiange più di tanto , nè la cavalleria , nè la coppia ( è il caso di dire) fulminea di altre realizzazioni a motore elettrico , chè la Mx-30 se la cava piuttosto bene.
Le sospensioni , fanno parte anch'esse del trattamento "tipo gheisa"
Alla prima curva l'auto è facile , non mette in difficoltà e non costringe ad inserimenti da pilota e sembra andare più piano di quel che è la realtà . In ciò aiuta lo sterzo , ben centrato , senza vuoti , morbido , ma preciso e progressivo . Per i miei gusti tuttavia è poco comunicativo e costringe ad immaginare un po' troppo dove sono le ruote , però la vocazione di quest'auto è più quella dell'uso urbano e suburbano , che quella di una grande routier , visti anche i 200 km di autonomia e quindi va bene così .
La tenuta di strada è buona , per merito , oltre che del già citato sterzo , della taratura delle sospensioni , dell'ottimo bilanciamento dei pesi e del baricentro basso , donati dal pianale progettato ad hoc che racchiude in modo sicuro le batterie a sogliola . C'è un po' di rollio (beccheggio invece praticamente assente) , ma non disturba le traiettorie che sono lineari , nonostante un po' di sottosterzo . Non è un comportamento sportiveggiante , a differenza della Cx30 che ha la stessa scocca , bensì assai sicuro e confortevole , parte anch'esso di quel relax tutto da gheisa giapponese , che il progetto vuole offrire.
La frenata è pronta ed efficace , assolutamente da auto tradizionale , non con le isterie e le stranezze di alcune elettriche , ad inserimento di abs facile e scarsa modularità . Anche qui la filosofia è quella di far assomigliare questa elettrica ad un'auto normale , anzi più che normale , ad una confortevole e morbida 6 cilindri a benzina . Tanto è vero che i progettisti hanno giustamente scartato l'antipatica ( a mio modesto avviso) guida a pedale unico con il quale si comanda l'accelerazione e la frenata , anche per non sollecitare stinchi e caviglie del coccolato guidatore.
A proposito di rallentamenti ,per modulare la forza frenante ( impropriamente il freno motore) che dà anche la carica alla batteria ad alta tensione , ci sono due belle levette dietro al volante , in tutto e per tutto simili a quelle dei cambi automatici , con le quali aumentare la forza frenante in discesa o in rallentamento e diminuirla quando si vuol lasciar scorrere la vettura.
Dopo tanti pregi e tanta (mia) soddisfazione nella guida e nella vista sia dell'abitacolo , sia della carrozzeria , la sensazione di qualità costruttiva e di assenza di scricchiolii è altissima , ecco i difetti :
Uno su tutti la scarsa autonomia , 200 km , anche se dichiarati con sincerità , restano un po' pochi per un uso "normale" della vettura e relegano il ruolo della Mx-30 a quello di seconda , terza macchina un po' snob , mentre avrebbe grandi doti di routier e di macinatrice di chilometri . Per quell'uso di auto a tutto tondo occorrerà aspettare il piccolo gioiellino wankel , per il quale è già stato lasciato lo spazio nel cofano anteriore , che farà da raffinato range-extended , azzerando ansie e perdite di appuntamenti all'utente che deve o vuole viaggiare.
Il bagagliaio infine non è grande , ma qui la Mx stà in buona compagnia di tanti suv di medie dimensioni , non solo elettrici.
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