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Immigrazione

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Chiedetevi però perchè i beni nelle altre nazioni hanno il medesimo costo all'utente finale, ma gli stipendi sono dal doppio al triplo dei nostri.


Perche' da noi si opta per pagare meno i dipendenti
( molto piu' facile)
che spendere soldi per lo sviluppo e aumentare la produttivita'
 
Un paio di considerazioni:
Il contributo al Pil da parte degli immigrati è pari al 9%. Praticamente quanto quello degli indigeni, facendo la proporzione.
Senza di essi però sarrebbe diminuito del 4,4% anzichè crescere del 2,35. Fatico a comprendere il perchè, visto il dato sopra.
Detto ciò, dall'analisi parrebbe evidente che il Pil cresce facendo lavapiatti, badanti e braccianti.
Proprio un panorama da G8!
beh capisci che se gli immigrati svolgono mansioni con redditi bassi, non c'è da stupirsi che il loro contributo al Pil sia bassi rispetto alla popolazione
 
Non bisogna confondere la migrazione dei nostri nonni con quelli dei paesi dell'africa. Si andava in america con contratti di lavoro e documenti. Non mi sembra la medesima cosa avvenga per colro che entrano in italia.

Anche i nostri giovani emigrano attualmente all'estero, ma con documenti e lauree ricercate.

Ancora con questa storia?!?! Eravamo disperati tanto quanto sono oggi gli immigrati. Pari pari. Clandestini quanto loro. E oggi di luoghi comuni (vedi mafia a NYC) tanto quanto loro.

E il fatto che i nostri giovani con fior di lauree emigrino è un fallimento totale del nostro sistema.
 
Eravamo disperati tanto quanto sono oggi gli immigrati. Pari pari.

No, noi (o meglio, i nostri nonni) erano disperati sul serio.

Clandestini quanto loro.

Strano. Nella mia famiglia ci sono stati parecchi emigranti come braccianti agricoli stagionali, per lo più in Francia, e per quello che mi raccontavano erano tutto fuorchè clandestini.
Partivano dall'Italia se e solo se in possesso di contratto di lavoro, con indirizzo di destinazione già assegnato e con tre visite mediche, alla partenza, alla frontiera e all'arrivo. Una volta a destinazione, quando i gendarmi li fermavano in giro per il paese, prima di chiedergli "come ti chiami?", gli chiedevano "dove lavori?", e ovviamente, alla prima marachella che combinavano erano già sul treno per l'Italia, previa lezione di bon ton elargita in caserma e foglio di via perpetuo. Quasi come succede adesso in Italia, praticamente uguale....

di luoghi comuni (vedi mafia a NYC) tanto quanto loro.

...e dal momento che i peggiori gangster degli anni del proibizionismo erano italiani, proprio luoghi comuni non erano.....
 
Ancora con questa storia?!?! Eravamo disperati tanto quanto sono oggi gli immigrati. Pari pari. Clandestini quanto loro. E oggi di luoghi comuni (vedi mafia a NYC) tanto quanto loro.

E il fatto che i nostri giovani con fior di lauree emigrino è un fallimento totale del nostro sistema.

Non è mia intenzione far polemica, se ci sono stati italiani clandestini saranno state persone che scappavano da qualcosa o da qualcuno, la stragrande maggioranza aveva già un contratto di lavoro, almeno era il caso per quelli partiti in Francia e Belgio, qui in Belgio personalmente non ho mai sentito parlare di italiani senza permesso di soggiorno, e quando se ne acciuffava uno sicuramente senza tanti complimenti lo rispedivano al mittente. Ed era giusto che fosse così.
 
Strano. Nella mia famiglia ci sono stati parecchi emigranti come braccianti agricoli stagionali, per lo più in Francia, e per quello che mi raccontavano erano tutto fuorchè clandestini.
Partivano dall'Italia se e solo se in possesso di contratto di lavoro, con indirizzo di destinazione già assegnato e con tre visite mediche, alla partenza, alla frontiera e all'arrivo. Una volta a destinazione, quando i gendarmi li fermavano in giro per il paese, prima di chiedergli "come ti chiami?", gli chiedevano "dove lavori?", e ovviamente, alla prima marachella che combinavano erano già sul treno per l'Italia, previa lezione di bon ton elargita in caserma e foglio di via perpetuo. Quasi come succede adesso in Italia, praticamente uguale....
Quoto ogni virgola, e nella mia famiglia abbiamo avuto emigranti in USA, Svizzera e Australia, so bene di cosa parliamo....
 
Ancora con questa storia?!?! Eravamo disperati tanto quanto sono oggi gli immigrati. Pari pari. Clandestini quanto loro.
pari pari un par di balle, se partivano senza essere sicuri di trovare un lavoro si mangiavano quei quattro soldi che si erano portati e non c'era la caritas che li assisteva, e dovevano pure stare all'occhio a non farsi beccare altrimenti rischiavano di finire in gattabuia...
 
Saranno anche dati reali che non sono in grado di confutare.
Le occupazioni tipiche dei migranti che vedo affollare bar e stazioni non mi sembrano fondamentali per il Pil.
Da Trilussa in poi, la statistica lascia il tempo che trova.
;)

Mi pare abbastanza evidente che la percentuale di popolazione attiva tra gli immigrati sia ben più alta che tra gli italiani.
Per cui, anche se un lavoratore straniero produce, mediamente, meno PIL di un italiano, la media è simile.
 
Parliamo di epoche diverse, molto diverse. È anche vero, però, che il fenomeno migratorio che oggi vede l’Italia (e più in generale l’Europa) come meta di approdo per gli africani non è molto dissimile da quello che vedeva gli italiani emigrare verso altre terre (in particolar modo Stati Uniti)
 
Parliamo di epoche diverse, molto diverse. È anche vero, però, che il fenomeno migratorio che oggi vede l’Italia (e più in generale l’Europa) come meta di approdo per gli africani non è molto dissimile da quello che vedeva gli italiani emigrare verso altre terre (in particolar modo Stati Uniti)

Qui, la quasi totalità è andata in Argentina. Qualcuno in Australia.
 
Mio figlio ingegnere e dirigente alla Vw Group In italia ha il medesimo stipendio dell'operaio specializzato che lavora nella medesima azienda in Germania

Però anche il potere di acquisto è credo piuttosto diverso. Bisogna vedere cosa compri con la medesima cifra qui o in Germania. Tuo figlio potrà dirtelo.
 
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