Stupidità di massa che usa i social o social instupidenti le masse? Questo sembrerebbe il dilemma. In realtà é un circolo vizioso, oramai sono in funzione tra di loro in una sorta di "mutua" induzione, una specie di effetto Larsen (il fischio dei microfoni innescato dalla vicinanza all'altoparlante).
Forse é giunta l'ora di "abbassare il volume" degli amplificatori (i social): l' overdrive "sociale" va evitato, pena la distorsione.
E questo non é un concetto teso a giustificare forme di censura dei social. Bisogna invece educare le persone a saper "regolare il volume". Questa é la sfida.
Condivido tutto.
Il problema è come fare a convincere la gente (non solo i ragazzi giovani) a rinunciare ai social o comunque a dar loro meno importanza e rilevanza?
Ormai la vita principale è quella,quest'altra (quella in cui ci si alza la mattina,si va a lavorare e si interagisce di persona) serve solo al sostentamento ma non alla realizzazione dell'essere umano.
Forse sono un po' drastico però temo che sia un processo irreversibile,ormai è passata l'idea che se non sei attivo,anzi attivissimo,sui social non esisti.
Io non esisto e ne sono consapevole.
Gli altri esistono e credo che non vorranno mai smettere di esistere.