<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> ma che hanno in testa | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

ma che hanno in testa

Stupidità di massa che usa i social o social instupidenti le masse? Questo sembrerebbe il dilemma. In realtà é un circolo vizioso, oramai sono in funzione tra di loro in una sorta di "mutua" induzione, una specie di effetto Larsen (il fischio dei microfoni innescato dalla vicinanza all'altoparlante).
Forse é giunta l'ora di "abbassare il volume" degli amplificatori (i social): l' overdrive "sociale" va evitato, pena la distorsione.
E questo non é un concetto teso a giustificare forme di censura dei social. Bisogna invece educare le persone a saper "regolare il volume". Questa é la sfida.

Condivido tutto.
Il problema è come fare a convincere la gente (non solo i ragazzi giovani) a rinunciare ai social o comunque a dar loro meno importanza e rilevanza?
Ormai la vita principale è quella,quest'altra (quella in cui ci si alza la mattina,si va a lavorare e si interagisce di persona) serve solo al sostentamento ma non alla realizzazione dell'essere umano.

Forse sono un po' drastico però temo che sia un processo irreversibile,ormai è passata l'idea che se non sei attivo,anzi attivissimo,sui social non esisti.
Io non esisto e ne sono consapevole.
Gli altri esistono e credo che non vorranno mai smettere di esistere.
 
solo che mi sembrava che l'orientamento del thread fosse che i giovani di oggi fanno delle cose che non si facevano una volta.

Qualche nuova trovata c'è stata.
Io ad esempio quella di assorbire l'alcol dagli occhi invece che per bocca non l'avevo mai sentita.
Poi magari i ragazzi che si ubriacavano c'erano anche prima (anche se dicono che l'abuso di alcol sia sempre più diffuso e sempre più precoce) e quelli moderni hanno solo trovato modi più efficienti o originali di imbibinarsi.
 
Qualche nuova trovata c'è stata.
Io ad esempio quella di assorbire l'alcol dagli occhi invece che per bocca non l'avevo mai sentita.
Poi magari i ragazzi che si ubriacavano c'erano anche prima (anche se dicono che l'abuso di alcol sia sempre più diffuso e sempre più precoce) e quelli moderni hanno solo trovato modi più efficienti o originali di imbibinarsi.
Beh certo che i giovani di oggi sono diversi (e peggiorati sotto alcuni aspetti) rispetto a quelli di una volta
 
Condivido tutto.
Il problema è come fare a convincere la gente (non solo i ragazzi giovani) a rinunciare ai social o comunque a dar loro meno importanza e rilevanza?
Ormai la vita principale è quella,quest'altra (quella in cui ci si alza la mattina,si va a lavorare e si interagisce di persona) serve solo al sostentamento ma non alla realizzazione dell'essere umano.

Forse sono un po' drastico però temo che sia un processo irreversibile,ormai è passata l'idea che se non sei attivo,anzi attivissimo,sui social non esisti.
Io non esisto e ne sono consapevole.
Gli altri esistono e credo che non vorranno mai smettere di esistere.
Digito, ergo sum.
 
Ai miei tempi le risse erano principalmente fra opposte fazioni politiche, ma andava di moda anche fare a botte fra ragazzi di paesi diversi, alle giostre o in discoteca. Io però non ho mai partecipato ad alcuna.
 
Troppo pulita.Pulitura cessi moooolto piú formativa, mette a contatto con gli aspetti base dell' umana natura.

Oggi mi sento buono.... a parte le battute, la chiave di tutto è il lavoro. Un generale dei Carabinieri amico e vicino di casa di un mio collega, al cui confronto io sono Sansonetti, per inquadrare il tipo, sosteneva che "dieci ore di spietramento al giorno levano il crimine di torno". E credo proprio che avesse ragione....
 
Troppo buonismo, in troppi possono fare quel che gli pare e restare, se non impuniti, comunque cavarsela con il classico buffetto sulla guancia.

Ma il punto non è nemmeno questo. I social hanno solo amplificato realtà esistenti attraverso l'emulazione. E la repressione non è la soluzione, perlomeno non l'unica: se non si stoppano le cause non si faranno in tempo a costruire galere e riformatori.
E quali sono le cause? IMHO non aver capito che cosa vuol dire libertà, essere una persona libera ( che non vuol dire, ovviamente, poter fare quel che si vuole). Gaber aveva visto lontano.............................e in tempi non sospetti.,
 
Oggi mi sento buono.... a parte le battute, la chiave di tutto è il lavoro. Un generale dei Carabinieri amico e vicino di casa di un mio collega, al cui confronto io sono Sansonetti, per inquadrare il tipo, sosteneva che "dieci ore di spietramento al giorno levano il crimine di torno". E credo proprio che avesse ragione....
Troppo buonismo, in troppi possono fare quel che gli pare e restare, se non impuniti, comunque cavarsela con il classico buffetto sulla guancia.


Il fatto non e',
ormai e' dimostrato,
la deterrenza della pena....
Il fatto e' che, se non ne togli dalla circolazione il piu' possibile,
aumentano a dismisura i " bricconcelli ".
E 100.000 in circolzione fanno piu' danni di 50.000
 
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