Ok, giusto. Vietare la vendita di auto sopra un certo peso, non lasciarne libera la vendita e poi farci pagare sopra un sacco di tasse.
Proprio come avevo capito io.
Ora però vai a Parigi a protestare in piazza!![]()
Facciamole in carbonio.
Ok, giusto. Vietare la vendita di auto sopra un certo peso, non lasciarne libera la vendita e poi farci pagare sopra un sacco di tasse.
Proprio come avevo capito io.
Ora però vai a Parigi a protestare in piazza!![]()
Sapevo mi avresti risposto così- Pazienza. Sono due visioni del mondo. Per me chi possiede di più, deve pagare di più. E quanto alla storia dei servizi...posto che spesso viene usato come alibi da chi non paga, se tutti pagassimo, forse sarebbero migliori. Ma questo è un altro discorso.NO! Non c'entra un accidente. Qualsiasi forma di tassazione sul semplice possesso di un bene, fosse anche la reggia di Caserta, non dovrebbe esistere. Le tasse si pagano in cambio di un servizio o a fronte di un costo procurato. Nel caso dell'auto esiste una e una sola forma di tassazione equa, ed esiste già. Il resto è furto, oltre che un danno per l'economia (sai quanti si comprerebbero più di un'auto, magari usata, da usare per sfizio o per necessità se non ci fosse una fiscalità degna dello Sceriffo di Nottingham?). Teniamo presente che anche Jay Leno che ha trecento auto, più di una alla volta non ne guida....
Facciamole in carbonio.![]()
Per me chi possiede di più, deve pagare di più
No. Lasciando perdere i discorsi da bar di Briatore. Se dobbiamo fare un certo tipo di discorsi li facciamo bene e fino in fondo, perchè cedere alla retorica del "se i ricchi spendono allora i poveri stanno meglio" proprio non ci sto.Io farei sputare sangue e bile agli speculatori finanziari, tanto per dire.... Ma secondo me, il concetto (giusto) che chi possiede di più deve pagare di più, non ha proprio niente a che vedere con la tassa francese, e neppure con l'ignominiosa fiscalità italiana sull'auto, e infatti non mira a redistribuire ricchezza, ma a orientare il mercato. E' semplicemente un discorso diverso: sempre IMHO, la tassazione deve essere direttamente proporzionale al guadagno netto e inversamente proporzionale alla capacità/attitudine a reinvestire gli utili in modo da generare ricchezza che può avere una ricaduta sulla collettività (leggi posti di lavoro, ad esempio: di qui la mia idea fissa di stangare ferocemente le rendite improduttive). Ma i consumi voluttuari sono importantissimi per l'economia: in Italia il superbollo e quell'altra genialata della tassa sulle barche hanno falcidiato interi settori economici portando a perdite enormi per l'erario, e probabilmente finirà così anche in Francia: piuttosto che spendere (leggi: buttare nel water) 50.000 euro di tasse, si rinuncia all'acquisto, con buona pace di chi dalle vendite di quel bene ci porta a casa la cena per la famiglia.
Io sono sempre stato convinto che col pauperismo non si vada da nessuna pare, e che colpendo alla cieca i "ricchi" (o presunti tali) si danneggiano in cascata anche i poveri. Per dire, non che il Bria mi stia particolarmente simpatico, ma sai una serata al Billionaire o al Twiga a quanta gente dà da mangiare? Chiaro che a tutto c'è un limite, in primis il fatto che certi patrimoni plurimiliardari devono contribuire a tirar fuori qualcuno dalla miseria; ma a me sembra che ultimamente i Paperoni siano sempre più ricchi e meno numerosi, e ci sia un pericoloso scivolamento in basso di quelli che un tempo erano "benestanti", oggi al massimo "cosìcosìstanti", in inesorabile transizione verso la povertà.
Scusate il pippone.
cedere alla retorica del "se i ricchi spendono allora i poveri stanno meglio" proprio non ci sto.
La macroeconomia ha ampiamente dimostrato che c'è la propensione marginale al consumo scende all'aumentare della ricchezza. Cosa vuol dire? Che più sei ricco, più spendi è vero, ma una quota parte sempre minore della tua ricchezza. E il resto lo accumuli.
Tutto il resto sono solo fragili e inutili scuse.
Se rinunci all'acquisto di una Mustang, ti comprerai qualcos'altro. Chi può spendere quelle cifre, a piedi non resta di sicuro.
Agri so benissimo quanto valga il mercato del lusso. Ma proprio perchè di lusso, tale rimarrà anche se tassato maggiormente.Non è solo retorica. Il mercato del lusso vale 1.300 miliardi di euro, e un esercito di posti di lavoro, molti dei quali specializzati. Se non c'è chi può spendere, devono mettersi in coda alla Caritas.
Ho fatto anch'io quattro acche di macroeconomia e sono concetti che conosco. E infatti, se leggi bene quello che ho scritto, la mia idea di fisco agevola gli investimenti produttivi e penalizza gli accumuli. I consumi sono benvenuti.
Non sono scuse, anche perchè non faccio parte della categoria e nulla mi viene in tasca. Constato solo che un imprenditore coi schei è più facile che il 25 del mese sia puntuale con il pagamento degli stipendi rispetto a uno con le pezze al deretano.
Ovvio, e infatti il mio biasimo per la tassa finto-ecologica francese parte da motivi diversi dalla pietà per i poveri ricchi, e ho già spiegato quali sono.
Non è questione di pietismo.
Agri so benissimo quanto valga il mercato del lusso. Ma proprio perchè di lusso, tale rimarrà anche se tassato maggiormente.
Se uno può spendere, vuole spendere 1000€ per l'envelope di YSL, se tu piazzi una tassa e diventano 1200€, la potrà comprare lo stesso. Non è questione di pietismo.
E quanto alla macroeconomia, sono d'accordissimo sull'investire in innovazione e produttività che non in assistenzialismo inutile.
magari spendono anche, ma se hanno una scappatoia legale per spendere meno, stai sicuro che la usano.
Quindi? Una patrimoniale?Nessun pietismo, a me sembra più equo (e redditizio per l'erario) tassare i guadagni improduttivi piuttosto che i consumi.
No. Lasciando perdere i discorsi da bar di Briatore. Se dobbiamo fare un certo tipo di discorsi li facciamo bene e fino in fondo, perchè cedere alla retorica del "se i ricchi spendono allora i poveri stanno meglio" proprio non ci sto.
La macroeconomia ha ampiamente dimostrato che c'è la propensione marginale al consumo scende all'aumentare della ricchezza. Cosa vuol dire? Che più sei ricco, più spendi è vero, ma una quota parte sempre minore della tua ricchezza. E il resto lo accumuli.
Se hai 10 spendi 9 il 90%.
Se hai 20 spendi 16 che è l'80%.
Due persone con 10 spendono più di 1 con 20.
Il punto è questo. Ed è su questo principio che si basa qualsiasi tipo di fiscalità che punta ad una redistribuzione del reddito.
Tutto il resto sono solo fragili e inutili scuse. Che rimando al mittente.
Se rinunci all'acquisto di una Mustang, ti comprerai qualcos'altro. Chi può spendere quelle cifre, a piedi non resta di sicuro.
Nessun pietismo, a me sembra più equo (e redditizio per l'erario) tassare i guadagni improduttivi piuttosto che i consumi.
Quindi? Una patrimoniale?
ExPug24 - 4 minuti fa
AKA_Zinzanbr - 19 ore fa
quicktake - 2 anni fa
Suby01 - 1 giorno fa