<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Covid-19 | Page 215 | Il Forum di Quattroruote

Covid-19

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Oddio i 550 mld non sono un complotto. E nemmeno il riportare certe aziende nei propri paesi.
Prendiamo atto che tutto il mondo è cambiato è niente dará come prima.
E noi dovremmo averlo capito se anche il PdR.....

I 550 miliardi sono un ipotesi, per ora credo che ne stanzieranno circa 80 o 90,il tutto rientra nella sospensione del patto di stabilità, sospesione prevista della stesso regolamento della UE.
No caro Bumper, ci sono forze che vogliono farci credere, ma da anni del resto, con una narrazione personale, che le cose devono cambiare, ovviamente nel modo in cui loro vorrebbero perché andrebbe a loro beneficio, ogni volta che succede qualcosa nel mondo utilizzano la vicenda a questo scopo sempre creando una trama che di solito non è dimostrabile, ovviamente questa che stiamo affrontando è la migliore situazione per questi di cui raramente si conoscono le identità
 
Interessante articolo del Corriere. Mi piacerebbe sentire che ne pesna Dorian

https://www.corriere.it/salute/20_m...si-87e75646-65e3-11ea-a287-bbde7409af03.shtml

Coronavirus, il primo caso il 17 novembre: la ricostruzione che mette in difficoltà le autorità cinesi

Il primo caso di contagio accertato, secondo la puntuale ricostruzione del South China Morning Post, risale a due settimane prima di quanto si sapesse: e in quei 14 giorni, le autorità avrebbero sottovalutato i segnali di allarme

Il primo caso di contagio accertato da Covid-19, la misteriosa polmonite provocata dal nuovo coronavirus, può essere fatto risalire allo scorso 17 novembre. A spostare notevolmente più indietro la partenza del contagio che sta facendo tremare il mondo (e che in Italia ha causato oltre mille decessi, al 14 marzo) è, sulla base dei dati messi a disposizione dalle autorità sanitarie cinesi, il South China Morning Post. Secondo questa ricostruzione, il paziente numero uno è un 55enne dell’Hubei, la provincia di Wuhan, che ha quindi contratto l’infezione due settimane prima del 1 dicembre, la data finora indicata dalla rivista scientifica Lancet – sulla base delle informazioni fornite dalla comunità scientifica cinese – come quella dell’apparizione dei primi sintomi di contagio. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) da parte sua, ha datato l’inizio di quella che ora è riconosciuta come una pandemia, allo scorso 8 dicembre, il giorno del primo ricovero all’ospedale Jinyintan di Wuhan di un paziente infetto.

Ma cosa è successo in quelle due settimane? Dal 17 novembre in poi, «sono stati segnalati da uno a cinque nuovi casi ogni giorno», scrive il quotidiano di Hong Kong. «Al 15 dicembre, il numero totale di infezioni era pari a 27, ma il primo aumento giornaliero a due cifre viene registrato il 17 dicembre, e al 20 dicembre il numero totale di casi confermati raggiunge i 60».

Poi però accade qualcosa di particolare.

Venerdì 27 dicembre Zhang Jixian, un medico dell’Ospedale provinciale dell’Hubei segnala alle autorità sanitarie di Wuhan che l’infezione è causata da un virus dello stesso tipo della Sars: a quella data i malati infetti sono già più di 180. Ma non succede nulla. Oltretutto il primo allarme è già stato dato una decina di giorni prima, con lo stesso esito. Lunedì 16 dicembre al Wuhan Central Hospital i test diagnostici confermano che l’infezione è causata da un coronavirus sconosciuto. Lo rivela un medico di quell’ospedale, il dottor Ai Fen, in un’intervista ad un settimanale in seguito censurata.

A fine anno la notizia circola già sui social. Li Wenliang, il medico dell’università di Wuhan che lo scrive in un post su WeChat il 30 dicembre, viene ufficialmente richiamato e arrestato. Scagionato, morirà poi per le conseguenze dell’infezione. Ma sono diversi i medici della città che nelle ultime settimane del 2019 inviano campioni genetici prelevati da pazienti contagiati al Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, chiedendo una conferma delle loro analisi, che evidenziano un visus sconosciuto, simile a quello della Sars. Invano, perché le autorità sanitarie prendono tempo.

Il 31 dicembre i casi confermati sono 266, il giorno successivo 381. Viene lanciata l’allerta epidemiologica, ma ancora l’11 gennaio l’amministrazione di Wuhan insiste nel sostenere che i casi accertati sono «solo 41», e la situazione è sotto controllo. La calma è motivata anche dal fatto che quattro giorni prima, martedì 7 gennaio, una delegazione di medici ed epidemiologici della Commissione sanitaria nazionale è arrivata in città, dichiarando al termine dell’ispezione che non è provata la trasmissione umana del virus.

L’esito dell’indagine spiazza lo stesso presidente Xi Jinping
qui la ricostruzione di Guido Santevecchi su quello che il presidente cinese sapeva, sin da gennaio
che sollecita una nuova ispezione, due settimane più tardi. Il contagio intanto dilaga ben oltre la provincia dell’Hubei, che il 23 gennaio dispone la chiusura della città di Wuhan.

«Dei primi nove casi segnalati a novembre – osserva il South China Morning Post –, quattro uomini e cinque donne, nessuno è stato confermato come “paziente zero”. Avevano tutti un’età compresa tra 39 e 79 anni, ma non si sa quanti fossero i residenti di Wuhan, la capitale dell’Hubei, epicentro dell’epidemia». Quindi resta il dubbio che l’inizio della pandemia possa risalire anche prima dello scorso 17 novembre.

Per due mesi in sostanza le autorità cinesi hanno cercato di ignorare il problema, insabbiando tutti gli allarmi che arrivavano dagli ospedali di Wuhan. E dire che esattamente un anno fa, il direttore del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, Gao Fu, aveva assicurato in una conferenza stampa che un’epidemia come quella della Sars, del 2002-2003, non sarebbe più stata possibile in Cina. L’occasione era la presentazione di un nuovo sistema di segnalazione e allarme rapido delle epidemie, costato 730 milioni di yuan (quasi 100 milioni di euro). Il sistema si è rivelato un fallimento, e anche tutta la catena di prevenzione sanitaria.
 
I 550 miliardi sono un ipotesi,
Già il fatto che se ne parli fuori da un'osteria ne fa qualcosa più di un'ipotesi. E comunque, fossero pure 80 o 100, a noi per un ventesimo di tale cifra hanno fatto due balle che ci poteva giocare a bowling Polifemo a fronte di una situazione economica che avrebbe avuto bisogno di investimenti come dell'aria. Resta sempre il fatto che per i crucchi vale il discorso del Marchese del Grillo: io so' io, e voi...
 
In soldoni....
Per dire che si trova strano che di una malattia nuova
( sovrapponibile all' influenza )
non si sia subito considerato l' evenienza peggiore
??
Un po' come ho sentito rinfacciare all' Ospedale di Codogno
??
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Back
Alto