<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Mancano troppi laureati | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Mancano troppi laureati

Mmm.
Forse mi sbaglio io, il primo anno c'era geografia, ma dal secondo anno credo ci fosse fisica. In ogni caso, trigonometria in matematica la facemmo dopo, credo al terzo anno.
Fisica era nel triennio, biologia iniziava al 2° anno. Chimica al 4° e geografia astronomica e geologia al 5°.
 
Anche per fisica avevamo un professore che era un gioiello.
Sembrava un orco ed era praticamente cieco,doveva portare i fogli vicinissimi al viso per leggere,ma ricordo ancora oggi molte delle sue lezioni.
Spiegava bene e per chi era portato come me era uno scherzo prendere 8 o 9,bastava stare attenti e ragionare.
E anche i voti della classe erano decenti,non so se dipendesse dal fatto che gli argomenti più tosti dovevano ancora arrivare.
Ma non era di ruolo.
L'anno successivo è iniziato il balletto dei supplenti e la preparazione è andata a farsi benedire.
Se avessi avuto il professore del primo anno fino al diploma credo che avrei avuto una preparazione decisamente diversa.
 
un par di ciufoli. Il latino è a livello differente, il greco, molto più impegnativo come formalismo, non c'è proprio, anche filo e storia sono approfonditi diversamente. Al Classico si impara ad imparare, più che allo Scientifico, io ho frequentato quest'ultimo, ma avevo una vita sociale, sportiva, artistica e culturale molto intensa, frequentavo molti ambienti in comune cn studenti di altre sezioni del mio liceo, ma anche degli altri, comprese magistrali e alcuni da ITIS et similia. La qualità del lavoro richiesta al Classico non è compensata dalla maggiore quantità di materie e nozioni degli altri istituti. IMHO. Arrivato a Torino, in uni, ho riscontrato la medesima attitudine ad imparare cose assolutamente ignote di chi aveva scelto il ginnasio a 14 anni.

Certo che latino e filosofia sono a livelli differenti.
Quello che sto cercando di dire è che per me, ad un liceo scientifico serio, latino e filosofia proprio non dovrebbero esserci. Per me è stata una perdita di tempo colossale (e sì che andavo bene in entrambi) e mi sono ritrovato con lacune nella mia vita professionale da ricercatore che ho dovuto colmare poi, e in alcuni casi non sono ancora riuscito a farlo.
 
Non è che ti confondi con "educazione fisica"?? :emoji_laughing::emoji_laughing:
Scherzo :emoji_wink:

Nel mio liceo non solo c'era educazione fisica ma era pure ingombrante.
Nel senso che l'insegnante aveva un certo peso e se ti voleva bocciare lei eri bello che spacciato.
Quindi bisognava tenersela buona.
Contava molto più del prof di matematica.
Io ero già robusto all'epoca e poi non mi è mai piaciuto correre,prendevo 10 nella teoria e poi passeggiavo nelle prove pratiche.
 
Va detto che da quasi dieci anni con la riforma quasi tutto è appiattito, temo in peggio.

Quel che so e che mi lasciò perplesso (parlo di pre riforma, circa 8 anni fa), fu lo scoprire in seconda liceo artistico che il libro usato da mia figlia per il programma di matematica era identico in sostanza (cambiava copertina ed impaginazione) a quello del liceo scientifico.
Me l'ero fatto prestare da un amico che aveva la figlia allo scientifico per fare esercitare la mia, visto che gli esercizi del suo li aveva finiti.
 
Anche questo è vero.
Io ricordo che alle superiori facevo nel triennio 8 ore a settimana tra italiano e latino,più filosofia credo si arrivasse a 10.
Mentre tra matematica,fisica e chimica credo che ne facessimo 8.
Non che le materie umanistiche non servano,anzi,però in uno scientifico matematica dovrebbe contare più di latino.
Paradossalmente si poteva avere la promozione pur avendo 3 insufficienze in matematica,fisica e chimica.

Ai miei tempi....
Latino e Italiano erano almeno 10 ore....
C' era un giorno in cui se ne facevano 4
( era quello del tema ).
Un giorno solo era " libero "
Gli altri,1 o 2
 
Ma la matematica questo è: regole.
Le regole seguono la logica, non viceversa.
Come la insegneresti tu?
Io insegnavo come assistente in università. Chiedevo sempre di ragionare, le regole seguono il ragionamento. Altrimenti si tratta di spappagallare, e in Fisica spappagallare non porta a nulla. Io insegnavo ai corsi di Laboratorio per Fisica Nucleare ed Elettronica Applicata, oltre a matematica e fisica per Farmacia, CTF, Agraria e Veterinaria. Contemporaneamente facevo il perfezionamento in fisica ed astrofisica nucleare e subnucleare, dopo il dottorato e prima della scuola di specializzazione in Fisica Sanitaria (medica ed ambientale). Insomma ho passato diversi anni, a diverso titolo, in diversi atenei, nelle università e chi proveniva dal Classico aveva una diversa abitudine a risolvere problemi complessi, scindendoli in sottoproblemi semplici in modo logico. In mezzo ho fatto il Corso Allievi Ufficiali di Complemento, poi il servizio di prima nomina da sottotenente e rafferma sino al grado di tenente. Anche lì mi sono trovato a fare corsi interni sia di addestramento tattico, che di difesa NBC (nucleare, batteriologica e chimica), Trasmissioni e corsi per graduati di truppa. Insegnavo anche 40 ore a settimana, quando non ero impegnato in missioni tipo forza paris o vespri siciliani. Non ho mai preteso che si conoscessero a memoria le regole, ma che se ne conoscesse il motivo, in modo da applicarle in modo naturale in quanto logico...
 
Un'altra cosa che ricordo del mio liceo è di non aver mai toccato un computer,forse una volta durante il biennio mentre durante il triennio nisba.
E l'aula di informatica c'era.
 
Le regole seguono la logica, non viceversa.

Io insegnavo come assistente in università. Chiedevo sempre di ragionare, le regole seguono il ragionamento. Altrimenti si tratta di spappagallare, e in Fisica spappagallare non porta a nulla. Io insegnavo ai corsi di Laboratorio per Fisica Nucleare ed Elettronica Applicata, oltre a matematica e fisica per Farmacia, CTF, Agraria e Veterinaria. Contemporaneamente facevo il perfezionamento in fisica ed astrofisica nucleare e subnucleare, dopo il dottorato e prima della scuola di specializzazione in Fisica Sanitaria (medica ed ambientale). Insomma ho passato diversi anni, a diverso titolo, in diversi atenei, nelle università e chi proveniva dal Classico aveva una diversa abitudine a risolvere problemi complessi, scindendoli in sottoproblemi semplici in modo logico. In mezzo ho fatto il Corso Allievi Ufficiali di Complemento, poi il servizio di prima nomina da sottotenente e rafferma sino al grado di tenente. Anche lì mi sono trovato a fare corsi interni sia di addestramento tattico, che di difesa NBC (nucleare, batteriologica e chimica), Trasmissioni e corsi per graduati di truppa. Insegnavo anche 40 ore a settimana, quando non ero impegnato in missioni tipo forza paris o vespri siciliani. Non ho mai preteso che si conoscessero a memoria le regole, ma che se ne conoscesse il motivo, in modo da applicarle in modo naturale in quanto logico...

Bè non ti stavo mica contestando eh.. non c'era bisogno di esporre tutto il curriculum, ma fa piacere parlare con qualcuno con cognizione di causa.
È pacifico che le cose vanno insegnate facendo capire di cosa si stia parlando. Chiedevo nello specifico come avresti spiegato quell'esercizio che avevo citato, mi pare fosse sui sistemi di equazioni.
 
Al Classico si impara ad imparare, più che allo Scientifico
Devo dire che pur avendo fatto l'ITIS, nella mia classe tutti ricordiamo la buon'anima della nostra prof d'italiano come esempio raro di vera insegnante.
Ci ha insegnato più lei su come affrontare "i problemi" di tutti gli altri insegnanti, da matematica a fisica a informatica, messi assieme.

Mi spiace molto che mia figlia non abbia mai trovato sulla sua strada insegnanti di quel calibro (ce n'era una ma è stata segata presto dalla scuola) anche se ce n'era una che vantava d'aver vinto delle "olimpiadi scolastiche" a livello nazionale con i suoi studenti.
All'atto pratico poca roba :(
 
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