Video di presentazione della gamma Alfa, aggiornata.
Breve sinossi:
Le due macchine superstiti della falcidiata gamma Alfa, poverelle, solcano una strada di montagna e poi arrivano in una fabbrica abbandonata...
Questi due modelli sono soli e tristi, in mezzo ad un autunno desolante, non c'è musica di sottofondo cosa che farebbe presupporre che il protagonista della colonna sonora sia un rombante motore italiano e invece no, i motori sussurrano appena, sulle strade che sembrano suggerire un ultimo viaggio, sovrastati dal rumore delle foglie e della natura maligna.
Appare per prima una Giulietta bianca, nulla si sa su lei, nessuna scritta, nessuna caratteristica che meriti attenzione nella sua scheda tecnica, tra le curve che prende in maniera mesta sembra che dica, che mi importa, meglio che non dire che sono nuova non ci crederebbe nessuno, il pezzo di mascherina apicale che mi manca non di fa di me una macchina più sportiva o più alla moda e quindi è meglio stare zitta e andare piano ed in silenzio e farsi versare qualche lacrima di pioggia sul posteriore e sulla scritta identificativa.
E' il turno della Mito, sembra più sbarazzina sulla strada di montagna, sembra quasi crederci alla sua seconda giovinezza, ma l'illusione dura poco, poche curve e la piccola vettura si guarda dentro, si specchia fuori e capisce che qualcuno l'ha ingannata, ha gli stessi cerchi di quando era giovane davvero, lo stesso volante, si illude che il tempo non sia passato per lei, invece capisce che è inevitabile, fa tenerezza come quelle vecchie vestite da ragazzine.
Le due macchine in una triste processione e tra mille pericoli vanno verso la città dove le aspetta la vecchia fabbrica, il che non è un bel presagio per loro, simbolicamente è il luogo dove tutto è nato e probabilmente tutto finirà.
Le due vetture sembrano scappare, ma è fatale che non possano sfuggire al loro destino e a quello dei loro avi, cosi non possono far altro che aspettare la fine vicino tenendosi per mano, illuminando i fari che appaiono occhi terrorizzati in quella che potremmo definire la loro ultima richiesta di aiuto, in un finale amaro, straziante e senza speranza.
Non so dire se è bello, sicuramente è triste come quei bei film tristi, come una coperta di inverno, come tutto quello che c'era e non ci sarà più.
Sicuramente è sconsigliato ai veri appassionati, ai deboli di cuore o a quelli che piangono al cinema.
Forse il nuovo marketing fiat che in assenza di novità gioca la carta della compassione?
Secondo me funziona, mi è venuta voglia di adottare una Mito!
Ecco il video
http://tv.quattroruote.it/video-news/video/alfa-romeo-giulietta-e-mito-piccolo-restyling-per-i-model-year-2014/
Breve sinossi:
Le due macchine superstiti della falcidiata gamma Alfa, poverelle, solcano una strada di montagna e poi arrivano in una fabbrica abbandonata...
Questi due modelli sono soli e tristi, in mezzo ad un autunno desolante, non c'è musica di sottofondo cosa che farebbe presupporre che il protagonista della colonna sonora sia un rombante motore italiano e invece no, i motori sussurrano appena, sulle strade che sembrano suggerire un ultimo viaggio, sovrastati dal rumore delle foglie e della natura maligna.
Appare per prima una Giulietta bianca, nulla si sa su lei, nessuna scritta, nessuna caratteristica che meriti attenzione nella sua scheda tecnica, tra le curve che prende in maniera mesta sembra che dica, che mi importa, meglio che non dire che sono nuova non ci crederebbe nessuno, il pezzo di mascherina apicale che mi manca non di fa di me una macchina più sportiva o più alla moda e quindi è meglio stare zitta e andare piano ed in silenzio e farsi versare qualche lacrima di pioggia sul posteriore e sulla scritta identificativa.
E' il turno della Mito, sembra più sbarazzina sulla strada di montagna, sembra quasi crederci alla sua seconda giovinezza, ma l'illusione dura poco, poche curve e la piccola vettura si guarda dentro, si specchia fuori e capisce che qualcuno l'ha ingannata, ha gli stessi cerchi di quando era giovane davvero, lo stesso volante, si illude che il tempo non sia passato per lei, invece capisce che è inevitabile, fa tenerezza come quelle vecchie vestite da ragazzine.
Le due macchine in una triste processione e tra mille pericoli vanno verso la città dove le aspetta la vecchia fabbrica, il che non è un bel presagio per loro, simbolicamente è il luogo dove tutto è nato e probabilmente tutto finirà.
Le due vetture sembrano scappare, ma è fatale che non possano sfuggire al loro destino e a quello dei loro avi, cosi non possono far altro che aspettare la fine vicino tenendosi per mano, illuminando i fari che appaiono occhi terrorizzati in quella che potremmo definire la loro ultima richiesta di aiuto, in un finale amaro, straziante e senza speranza.
Non so dire se è bello, sicuramente è triste come quei bei film tristi, come una coperta di inverno, come tutto quello che c'era e non ci sarà più.
Sicuramente è sconsigliato ai veri appassionati, ai deboli di cuore o a quelli che piangono al cinema.
Forse il nuovo marketing fiat che in assenza di novità gioca la carta della compassione?
Secondo me funziona, mi è venuta voglia di adottare una Mito!
Ecco il video
http://tv.quattroruote.it/video-news/video/alfa-romeo-giulietta-e-mito-piccolo-restyling-per-i-model-year-2014/