<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> STI POVERI CALCIATORI, ADESSO DEVONO ANCHE PAGARE LE TASSE??? | Il Forum di Quattroruote

STI POVERI CALCIATORI, ADESSO DEVONO ANCHE PAGARE LE TASSE???

Non si è ancora risolto il nodo del potenziale sciopero proposto dai calciatori in seguito ai nuovi provvedimenti inseriti in manovra fin. che li vedrebbe costretti, come tutti i lavoratori, a pagare una % sui loro introiti.
Ma andate a lavorare, fannulloni schifosi. Provate ad andare ad asfaltare strade o costruire case a vedere cosa vuol dire farsi il mazzo.....avere affitti o rate di mutuo da pagare con la famiglia da mantenere con poche centinaia di euro al mese. Questi si fanno milioni all'anno tirando calci a un pallone e a sentir loro sembrano dei morti di fame. Vergognatevi!!!!! Siete un insulto a chi lavora davvero.
 
elvis1969 ha scritto:
Non si è ancora risolto il nodo del potenziale sciopero proposto dai calciatori in seguito ai nuovi provvedimenti inseriti in manovra fin. che li vedrebbe costretti, come tutti i lavoratori, a pagare una % sui loro introiti.
Ma andate a lavorare, fannulloni schifosi. Provate ad andare ad asfaltare strade o costruire case a vedere cosa vuol dire farsi il mazzo.....avere affitti o rate di mutuo da pagare con la famiglia da mantenere con poche centinaia di euro al mese. Questi si fanno milioni all'anno tirando calci a un pallone e a sentir loro sembrano dei morti di fame. Vergognatevi!!!!! Siete un insulto a chi lavora davvero.

Lo sciopero è una cosa, la tassa di solidarietà un'altra (vedi http://www.newnotizie.it/2011/08/23/serie-a-continua-lallarme-sciopero-laic-minaccia-senza-contratto-non-si-gioca/):

Tommasi: "Noi pronti a pagare" - L'Aic però non ha gradito queste critiche gli sono piovute da più parti. Tommasi ha parlato infatti con la stampa per difendere la propria categoria, e per descrivere ancora una volta i motivi che potrebbero portare al clamoroso stop della Serie A. L?ex-giocatore della Roma ha dichiarato ad alcuni giornalisti che "Nessun calciatore ha mai detto che non pagherà il contributo di solidarietà. Si è trattato solo di un polverone strumentale, sollevato contro la nostra categoria. Quando il contributo di solidarietà sarà applicabile, i calciatori non avranno problemi a pagare questa tassa, come hanno sempre fatto nei tempi e nei modi previsti dalla legge"
 
Non confondiamo i ravioli coi tortellini. La questione del contributo di solidarietà, dibattuta anche qua sul forum, è uno scontro che si è creato tra i calciatori e le società, poichè i primi, tecnicamente, sono dipendenti, quindi si aspettano che il contributo venga pagato dal datore di lavoro. I secondi invece, sostengono il contrario in quanto le cifre espresse sul contratto sono lorde, dunque è lecita la ritenuta in busta paga. Lo sciopero, in realtà, non riguarda questo, bensì è una protesta contro il trattamento riservato ai gicatori sul mercato: quando un giocatore è sul mercato, e non vuole andare via dal club, onorando il contratto che ha (scaduto il quale, ricordo, può andare via a parametro zero e, per la legge Bosman, può iniziare ad accordarsi con altre squadre a sei mesi dalla scadenza, e trasferirsi a parametro zero), la società solitamente lo mette fuori rosa, impedendogli di fatto di giocare e allenarsi col resto della squadra. Che, per il giocatore, è un danno enorme, sia d'immagine, sia in termini di prestazioni, sia in termini economici (continua a perepire lo stipendio, però deve pagare un preparatore privato, fare sessioni di allenamento in strutture a pagamento, come palestre, campi in sintetico ecc...). I calciatori non lo ritengono gisto, e, secondo me, è una vigliaccata da parte dei presidenti. E' anche vero, guardando gli interessi dell'altra sponda, che molti calciatori, se azzeccano la stagione, iniziano a far pressione per avere un contratto più remunerativo, o per essere ceduti a club più importanti, e, daccordo con gli agenti (buona parte del marciume del calcio, secondo me, viene proprio dai procuratori), iniziano a negoziare con altre squadre, ritardano o saltano gli allenamenti, hanno prestazioni volutamente scarse (ricatto: o mi vendi o gioco così per tutto il resto della stagione). DA ciò, le società, non possono difendersi: nei contratti ci sono incentivi e bonus, ma il "giocar male" non è quantificabile in termini contrattuali.
 
Non c'è problema, toglieranno IL COntributo e aumenteranno l'IVA.

http://www.corriere.it/economia/11_agosto_22/manovra-pensioni-lega_0dde8578-ccc1-11e0-8c25-58bcec909287.shtml
 
PIccola precisazione: la tassa di solidarietà la pagano tutti quelli con un certo reddito, non solo i calciatori. Il punto è che solo loro vogliono accollarla alle società.
Peccato che una società abbia in genere una cinquantina di tesserati (tra prima squadra e primavera) con reddito sopra i 90.000?. Considerando che la maggior parte delle società calcistiche italiane è in rosso e che l'Italia vive(va) anche di calcio, i calciatori devono capire che se vogliono continuare a fare quel lavoro devono pagare le loro tasse come tutti gli altri lavoratori. Altrimenti le società falliranno e quei caproni si troveranno a svolgere occupazioni decisamente meno redditizie.
 
Due considerazioni al volo.

1) sulla questione calciatori niente demagogia; si legge il contratto: se, come tutti i contratti seri e come mi auguro, il contratto parla di compenso lordo, pagano i calciatori. Se invece le società sono state talmente poco avvedute (voglio essere buono) da scrivere un compenso netto sul contratto, allora pagano loro e la prossima volta imparano a scrivere i contratti come si deve.

2) togliere il contributo di solidarietà e aumentare l'IVA mi pare un errore; probabilmente quello che non dicono è che il gettito di un punto fi IVA è superiore a quello del contributo di solidarietà.
 
renatom ha scritto:
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2) togliere il contributo di solidarietà e aumentare l'IVA mi pare un errore; probabilmente quello che non dicono è che il gettito di un punto di IVA è superiore a quello del contributo di solidarietà.

Appunto..... e comunque a parità di tassazione ingiusta, per lo meno la prima andrebbe a carico di persone sicuramente abbienti, la seconda va sicuramente a carico di moltissimi poco o per nulla abbienti. Il tutto mentre di politica fiscale e previdenziale seria ci si guarda bene dal parlare, e men che mai di dare una sforbiciata fatta bene alle varie caste e alla speculazione finanziaria......
 
renatom ha scritto:
2) togliere il contributo di solidarietà e aumentare l'IVA mi pare un errore; probabilmente quello che non dicono è che il gettito di un punto fi IVA è superiore a quello del contributo di solidarietà.

Presumo di sì, anche se magari bisognerebbe far 2 calcoli.
Ma comunque l'aumento dell'IVA è il solito aumento che pesa in maniera inversamente proporzionale all'entità del reddito; cioè i redditi bassi ne soffriranno di +.
Intendiamoci, pagheremo tutti perchè tutti comsumiamo e quindi compriamo; ma il peso dell'aumento sarà drammatico sui redditi bassi, mentre risulterà risibile su quelli alti. :twisted:
 
a_gricolo ha scritto:
renatom ha scritto:
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2) togliere il contributo di solidarietà e aumentare l'IVA mi pare un errore; probabilmente quello che non dicono è che il gettito di un punto di IVA è superiore a quello del contributo di solidarietà.

Appunto..... e comunque a parità di tassazione ingiusta, per lo meno la prima andrebbe a carico di persone sicuramente abbienti, la seconda va sicuramente a carico di moltissimi poco o per nulla abbienti. Il tutto mentre di politica fiscale e previdenziale seria ci si guarda bene dal parlare, e men che mai di dare una sforbiciata fatta bene alle varie caste e alla speculazione finanziaria......

Mi pare evidente che con tutti i veti incrociati che ci sono e l'ormai assoluta mancanza di leadership che si può osservare, la manovra stia sempre più diventando il solito metterci una pezza senza affrontare i veri nodi che ormai tutti conosciamo.

Se la manovra passa così come si prospetta tra qualche mese siamo da capo.
 
a_gricolo ha scritto:
renatom ha scritto:
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2) togliere il contributo di solidarietà e aumentare l'IVA mi pare un errore; probabilmente quello che non dicono è che il gettito di un punto di IVA è superiore a quello del contributo di solidarietà.

Appunto..... e comunque a parità di tassazione ingiusta, per lo meno la prima andrebbe a carico di persone sicuramente abbienti, la seconda va sicuramente a carico di moltissimi poco o per nulla abbienti. Il tutto mentre di politica fiscale e previdenziale seria ci si guarda bene dal parlare, e men che mai di dare una sforbiciata fatta bene alle varie caste e alla speculazione finanziaria......

Ma guarda, se una frase del genere la dicessi io minimo minimo passerei per il "solito" comunista che vuole "redistribuire" ricchezza.
:rolleyes:

Sarebbe l'ora che chi guadagna oltre un certo reddito (90.000 euro mi sembrano appunto più che sufficienti anche per chi avesse moglie e tre figli a carico) contribuisca in modo giusto al sostentamento della società in cui vive.
A giro vedo tanti Range Rover e Porsche, certe volte vorrei sapere quante tasse pagano quelli che le guidano.
;)
 
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