http://www.adnkronos.com/fatti/politica/2018/03/16/oltraggio_0ijiGfjW82bnDd7TPOVdcP.html Il diritto/dovere all' informazione puo' portare a questi estremi?
Vedere gli ex brigatisti "riproposti in asettici studi televisivi come se stessero discettando della quintessenza della verità rivelata" è "un oltraggio per chi ha dato il sangue e la vita per questo Paese". Non usa mezzi termini il Capo della Polizia, prefetto Franco Gabrielli, Già parlare di ex brigatisti, come fossero pensionati..... e comunque, non sono in galera, 'sti vermi?
Non so a chi si riferiva , tra le BR di allora negli anni si sono create fazioni differenti ,chi ancora rivendica con orgoglio le azioni fatte e le considera giuste ancora adesso e chi invece si è dissociato e considera quello fatto allora un errore. Non so se vi ricordate ma poco tempo fa una delle esponenti di spicco fece un tweet sul anniversario di oggi di risposta uno delle ex BR ha pubblicato una lettera in cui chiaramente rispondeva a lei spiegandogli tutti gli errori fatti e quanto fosse il momento di assumersi le responsabilità,io questo ultimo in questi giorni l'ho visto in più volte e devo dire che la sua testimonianza e giusto che venga ascoltata
Beh, sempre assassini sono, troppo comodo chiedere scusa.... Al limite, ai "dissociati" si concede qualche benefit carcerario in più, tipo la possibilità di leggere o fare qualche lavoretto, mentre i "duri" si sbattono in isolamento per il resto della loro miserabile vita. Ma di andare a pontificare in televisione neanche se ne deve parlare, IMHO.
Io penso che in un periodo come questo in cui il rischio di emulazione da parte di qualche disadattato è alto l'esposizione mediatica di ex terroristi sia da evitare. Anche se sono passati tanti anni e adesso il pericolo maggiore è rappresentato da movimenti che si trovano agli antipodi rispetto alle brigate rosse come orientamento politico.
Sarebbe curioso sapere se chi si dissocia e' veramente convinto*.... non tanto rapportandolo pero' all' oggi. Infatti, gli scenari sono talmente diversi che come si fa a dire OGGI, non e' giusto o e' giusto cio' che accadde in un periodo ormai quarantennale? Chi invece e' convinto....pagata la pena dei suoi reati....Perche' non potrebbe/dovrebbe portare la sua testimonianza? ( Scusate....Fa sempre parte della serie dei miei infiniti dubbi, perche' per vedere la verita', ammesso che esista, bisogna togliersi ogni pregiudiziale, ed e' difficilissimo....E quindi, vedere le cose, non solo dal proprio ego, ma a 360 gradi ) * o non confida in un qualche vantaggio?
Appunto....... la testimonianza, se proprio, dovrebbe portarla dall'interno del parlatorio di Regina Coeli. Perchè quelli sono reati che non si pagano. Mai.
Vorrei ricordare che si sta celebrando anche il processo a Gilberto Cavallini che fornì appoggio logistico a Mambro e Fioravanti per la strage di Bologna e questo ultimi sono chiamati a deporre come testimoni benché siano stati condannati a 7 ed 8 ergastoli e non abbiano mai dato segni di pentimento o collaborazione nelle indagini. Io credo nella funzione rieducatrice del carcere e della pena, anche e soprattutto per diminuire le recidive dei reati commessi da ex detenuti ma sia per la mia visione che per i fautori di una giustizia " vendicativa " lo scarceramento dei due stagisti neri è sbagliato (eppure sono liberi) mentre mi pare che le valutazioni differiscono per quanto riguarda i terroristi pentiti che, a mio avviso , hanno il diritto-dovere di raccontare la genesi del terrorismo rosso anche per chiarire il ruolo dell'a!l'ora Pci di Berlinguer nell'isolarli e nell'impedire che la loro ideologia distorta potesse fare proseliti nel suo bacino di riferimento. Mi piacerebbe anzi che rispondessero ad analoghe domande sia gli stragisti neri che i personaggi dei servizi deviati che orchestrarono i depistaggi. Per questo motivi non sono d'accordo con quanto riferito dall'articolo. P.S. Non sono stato sufficientemente chiaro prima, ma Mambro e Fioravanti sono usciti dal carcere già da parecchi anni, senza aver dato segni di pentimento o collaborazione con la giustizia e non hanno limitazioni di alcun tipo.
A me piacerebbe vederli tutti in un cumulo di compost, dove il colore di tutti diventa marroncino....
Il testo di una delle ultime lettere di Aldo Moro alla famiglia. Questo era "il nemico da abbattere", l'avversario da eliminare. "Mia dolcissima Noretta, credo di essere giunto all'estremo delle mie possibilità e di essere sul punto, salvo un miracolo, di chiudere questa mia esperienza umana .......... Ora vorrei abbracciarti tanto e dirti tutta la dolcezza che provo, pur mescolata a cose amarissime, per avere avuto il dono di una vita con te, così ricca di amore e di intesa profonda. Dio sa quanto avrei sperato di accompagnarvi ancora un poco, di dare custodia ed aiuto all'amatissimo Luca, di aiutare tutti a superare le prove del duro cammino. Ho tentato tutto ed ora sia fatta la volontà di Dio, credo di tornare a voi in un’altra forma. Non mi so immaginare onorato da chi mi ha condannato. Ma fa tu, con spirito cristiano e senso di opportunità. Vi ho affidato a Freato e Rana per ogni necessità ed ho fiducia che Iddio vi aiuti. Tu curati e cerca di essere più tranquilla che puoi. Ci rivedremo. Ci ritroveremo. Ci riameremo. Ho scritto a tutti per Luca, perché siano impegnati per lui. A te debbo dire grazie, infinite grazie, per tutto l’amore che mi hai dato. Amore un po’ geloso che mi faceva innervosire, quando ti vedevo sprofondata in un libro. Ma amore autentico che resterà. Io pregherò per te e tu per me. Che Iddio aiuti la cara famiglia........ Nel magnetofono più grande, che è nel mio studio, ci sono già raccolte vocette di Luca trasferite da quello tascabile. Si può mano a mano trasferire e completare. Le bobine sono in camera nostra; film e foto sulla scrivania dello studio. Vorrei, come piccolo ricordo, che il biro della mia vestaglia da giorno andasse a Luca che lo amava (e il portacenere a Giovanni), un altro pennarello marrone nel comò a Giovanni, un biro uguale al primo sulla chiffonière ad Agnese, mentre Fida e Anna e tu potreste scegliere in quel mobile quel che volete ....... Ringrazio tutti, tutti i parenti ed amici con grande affetto. Che Iddio ci aiuti. Ricordati che sei stata la cosa più importante della mia vita. Ricordatemi discretamente a Luca con qualche foto e qualche descrizione, che non si senta del tutto senza nonno. E poi che sia felice e non faccia i miei errori generosi ed ingenui. Ti abbraccio forte forte e ti benedico dal profondo del cuore. A nonna un bacio, nella forma che troverai. Aldo" Questo e tanti altri come lui erano gli "obiettivi" della "lotta armata" dei terroristi, neri o rossi o a pois non freganiente, terroristi assassini in ogni caso. Ora stiamo parlando nello specifico del caso di Aldo Moro, e dei suoi assassini.
Appunto. È una questione di rispetto verso chi, per le loro idee o presunte tali ci ha rimesso ciò che più amava al mondo. Questi vermi non possono essere "gestiti" nell'unico modo che meriterebbero? Ok, va bene, anzi no, non va bene un ca**o, però mi adeguo. Però, almeno che non me li veda in televisione o sui giornali a impartire lezioni di storia contemporanea. Se non si possono seppellire nel letame, almeno che siano sepolti nella memoria.
Non buttiamoci sulla differenziazione fra terroristi rossi e neri.... Perche' poi scadiamo in Politica Denghiu
Sono d'accordo. Come già detto, il colore é solo una faccenda di come loro cercano di distinguersi, ma sono e restano assassini e basta.
