Questa libertà di cui oggi godiamo, la giustizia e la democrazia di cui beneficiamo, e la nostra costituzione repubblicana che, pur con tutti i loro limiti, costituiscono a tutt?oggi l?unica formula valida per il vivere civile, sono il risultato di vite come quelle narrate, vite sofferte e perdute; sono il frutto della resistenza ai soprusi, alle violenze, alle prepotenze che in tempi lontani hanno offeso e minacciato la nostra terra. La resistenza e la ribellione, attiva o passiva, della quasi totalità della popolazione ci hanno aperto la via della libertà e della democrazia, l?unica formula collaudata dal tempo per vivere in pace, salvaguardando la dignità individuale e collettiva nel rispetto dell?uno verso l?altro e nel progressivo miglioramento dei rapporti fra le comunità.
Occorre però che ognuno di noi stia in guardia perché il germe della dittatura, della speculazione economica esasperata, della prepotenza e dell?autoritarismo è sempre in agguato, pur presentandosi in forme ed aspetti diversi. Se, malcapitatamente, riuscisse a riprendere consistenza sareste nuovamente daccapo, con il rischio di nuove sofferenze e nuove vittime.
Non tradite voi stessi e tutti coloro che sacrificarono la loro gioventù, e in troppi casi la vita, per dare a noi ed a voi la possibilità di vivere in pace in un mondo civile, libero, giusto e democratico. Diffidate degli ignavi, dei ?benpensanti? che si nascondono, che non hanno il coraggio di esprimere le proprie opinioni, che si adeguano sempre alla legge del più forte.
Coloro che hanno il coraggio civile di esprimere le proprie opinioni, anche se in contrasto con il ?quieto vivere? dei cosiddetti ?benpensanti?, sono il sale della democrazia, che è fatta di pluralismo, e non di appiattimento ed ubbidienza acritica ai potenti del momento.
A voi giovani la nostra raccomandazione calorosa, di studiare con profitto, di rendervi sempre conto di ciò che studiate, di ragionare sempre con la vostra testa e quando non capite qualcosa, chiedetevi e chiedetene le ragioni... non mollate sino a che non avete ben compreso.
Chi è dotato di maggiore conoscenza è meno facile ad essere ingannato. Consapevole delle sue scelte e nel condurre al meglio la propria vita è anche più rispettato dagli altri.
Auguri a tutti voi e, quando ve ne rammentate, portate un fiore sulle lapidi e sui monumenti che ricordano coloro che son stati meno fortunati di noi vecchi partigiani.
25 aprile 1998
Martino Gatta Michelet*
*Della sezione ANPI Favria-Oglianico.
Occorre però che ognuno di noi stia in guardia perché il germe della dittatura, della speculazione economica esasperata, della prepotenza e dell?autoritarismo è sempre in agguato, pur presentandosi in forme ed aspetti diversi. Se, malcapitatamente, riuscisse a riprendere consistenza sareste nuovamente daccapo, con il rischio di nuove sofferenze e nuove vittime.
Non tradite voi stessi e tutti coloro che sacrificarono la loro gioventù, e in troppi casi la vita, per dare a noi ed a voi la possibilità di vivere in pace in un mondo civile, libero, giusto e democratico. Diffidate degli ignavi, dei ?benpensanti? che si nascondono, che non hanno il coraggio di esprimere le proprie opinioni, che si adeguano sempre alla legge del più forte.
Coloro che hanno il coraggio civile di esprimere le proprie opinioni, anche se in contrasto con il ?quieto vivere? dei cosiddetti ?benpensanti?, sono il sale della democrazia, che è fatta di pluralismo, e non di appiattimento ed ubbidienza acritica ai potenti del momento.
A voi giovani la nostra raccomandazione calorosa, di studiare con profitto, di rendervi sempre conto di ciò che studiate, di ragionare sempre con la vostra testa e quando non capite qualcosa, chiedetevi e chiedetene le ragioni... non mollate sino a che non avete ben compreso.
Chi è dotato di maggiore conoscenza è meno facile ad essere ingannato. Consapevole delle sue scelte e nel condurre al meglio la propria vita è anche più rispettato dagli altri.
Auguri a tutti voi e, quando ve ne rammentate, portate un fiore sulle lapidi e sui monumenti che ricordano coloro che son stati meno fortunati di noi vecchi partigiani.
25 aprile 1998
Martino Gatta Michelet*
*Della sezione ANPI Favria-Oglianico.