<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ufficiale: Volvo a Geely | Il Forum di Quattroruote

Ufficiale: Volvo a Geely

La discussione precedente è stata giustamente bloccata da Smargia, vista la piega presa (solo da alcuni però....).

Il tema è di assoluta rilevanza e attualità e quindi lo riapro riproponendo lo stesso intervento fatto poco fa nell'altro thread.


Ormai la vendita di Volvo a Geely è un fatto.

Ford non ci ha ripensato. Evidentemente interessavano molto gli 1,8 miliardi di dollari pagati dai cinesi (meno di un terzo di quanto speso a suo tempo :shock: :shock: ).

Il punto per me rimane il capire se questa nuova proprietà potrà garantire un futuro alla nostra amata Volvo.

Sembrerebbe di capire che:

1. una qualche sinergia con Ford rimarrà anche in futuro (farebbe parte dell'accordo)
2. Geely svilupperà la produzione in Cina per il solo mercato asiatico: quindi per i mercati occidentali le Volvo continueranno ad essere made in Sweden (+ Belgio)

Rimane la mia perplessità, già espressa in passato, sulla redditività di un costruttore "medio" come Volvo in un mercato sempre più competitivo.
Ad esempio l'altro giorno leggevo di BMW che per il 2020 punta ai 2 milioni di auto introducendo tra le altre cose una nuova piattaforma a trazione anteriore. Evidentemente temono che i volumi attuali (per altro di molto superiori a quelli di Volvo) non bastino per il futuro....
 
per chi non lo avesse già letto riporto l'articolo dalla home di QR:

L'accordo che porterà la Casa svedese, di proprietà della Ford, nelle braccia della Geely, la più importante industria automobilistica privata della Repubblica popolare di Cina, dovrà essere formalizzato nel giro di qualche mese, ma da domenica 28 marzo è praticamente cosa fatta. L'intesa tra le parti è stata raggiunta per 1,8 miliardi di dollari, una cifra più di tre volte inferiore a quanto pagò la Ford nel 1999, quando acquisì la divisione auto della Casa svedese.

La montagna e il topolino. Le vendite totali della Geely superano di poco le 300 mila unità, non lontane dai livelli di Volvo, ma in termini di fatturato ? come ha messo in luce l'edizione online di "Automotive News" ? vale soltanto per il 16 per cento di quello Volvo, mentre la forza lavoro è la metà. Insomma, se il topolino cinese è riuscito in un'impresa più grande di lui è perché aveva alle spalle l'appoggio delle banche e soprattutto del governo centrale di Pechino, interessato al consolidamento dell'industria nazionale.

Tecnologia in saldo. Con l'operazione Volvo, i cinesi non si assicurano soltanto una testa di ponte in Europa, ma soprattutto possono avere accesso a un patrimonio tecnologico ? specie nel campo della sicurezza ? che gli svedesi hanno costruito in decenni di attività. Il tutto a un prezzo di saldo. L'affare c'è, nessun dubbio. Ora si tratterà di gestirlo. Per non sbagliare troppo, i cinesi hanno già dichiarato che la Volvo continuerà a essere amministrata dal management svedese. Dichiarazioni rassicuranti anche sulla produzione, che dovrebbe essere mantenuta in Svezia. Entrambe le affermazioni sono tutte da verificare.

Produzione in Cina. Ovviamente le Volvo destinate al mercato cinese saranno assemblate in loco. Nei piani della Geely c'è già una fabbrica nei dintorni di Pechino, che dovrebbe arrivare a sfornare 300 mila macchine l'anno. Il mercato domestico in Cina ha avuto un boom negli ultimi due anni. Nel 2009 la Repubblica popolare, con 13,6 milioni di clienti di auto nuove, ha superato gli Stati Uniti come primo mercato mondiale. In questo quadro Geely vorrebbe raggiungere i 2 milioni di auto prodotte entro il 2015. Un obiettivo che suona un po' troppo ottimistico, persino per le smisurate ambizioni dei cinesi.

Volvo Doc. Naturalmente, non è che i clienti europei da domani entreranno in una concessionaria e troveranno Volvo pensate, progettate e costruite in Cina. Tutti i modelli attuali, ma anche quelli che arriveranno nei prossimi anni, utilizzano tecnologia Volvo-Ford, e continueranno a utilizzarla per un pezzo in virtù degli accordi con Ford. Come sempre accade in questi casi, e come è accaduto anche per la vendita di Saab da GM a Spyker, il costruttore cedente consente all'acquirente l'uso delle proprie piattaforme per un certo numero di anni.
 
Così la notizia sul sito de "Il Sole 24 Ore":

Geely, il primo gruppo automobilistico privato cinese, comprerà da Ford la Volvo per 1,8 miliardi di dollari. L'annuncio ufficiale giunge da Goteborg, in Svezia , e suggella, dopo due anni di trattative, il più importante acquisto oltremare del gigante asiatico nel settore auto. «L'intesa rappresenta una pietra miliare nella storia di Geely» ha detto il presidente Li Shufu a una conferenza stampa. Ford, da parte sua, ha sottolineato che l'accordo, che verrà concluso nel terzo trimestre, porterà alla società americana liquidità notevolmente inferiore all'1,8 miliardi del valore del takeover per via di aggiustamenti da effettuare su deficit pensionistici, debito e capitale operativo.
Nel 1999 Ford aveva pagato 6,45 miliardi di dollari per acquisire Volvo quando venne separata dal gruppo produttore di camion. Allora la società era in profitto ma negli anni il declino ha portato alla perdita di quote di mercato e ridotto la produzione. Volvo ha venduto 334mila veicoli l'anno scorso, l'11% in meno che nel 2008 e il 27% in meno rispetto al suo picco di 458mila registrato nel 2007. La concorrente Bmw nel 2009 ha venduto 1,3 milioni di auto.

Il takeover permette a Pechino, dopo anni di inutili tentativi, di entrare da protagonista nel mercato occidentale dell'auto con l'obiettivo, come ha detto il presidente di Geely, Li, di «fare della Cina la seconda casa di Volvo».

La società cinese progetta infatti di aprire una nuova fabbrica a Pechino che dovrebbe produrre 300mila autovetture all'anno. Promette anche di mantenere le attività di ricerca, il quartier generale e la produzione in Svezia; resteranno in funzione anche i due impianti svedesi e quello belga. Nuovo impulso alle vendite arriverà dalla decisione del governo cinese di sostituire con marchi domestici le Audi A6 (Volkswagen) come auto blu e in generale dal mercato domestico cinese in forte boom. Le vendite di auto, l'anno scorso, sono aumentate in Cina del 46% al livello record di 13,6 milioni di unità. Obiettivo di Geely: raddoppiare le vendite di Volvo a 600mila unità entro il 2015.
Ford ha invece intenzione di continuare la sua strategia "One Ford", ovvero di concentrare gli sforzi sul suo marchio core, come ha ribadito il direttore finanziario Lewis Booth, a Goteborg per chiudere l'intesa con i cinesi. La cessione di Volvo segue infatti la vendita degli altri marchi storici, Land Rover passato all'indiana Tata per 2,3 miliardi di dollari nel 2008 e Aston Martin venduto a un consorzio del Kuwait nel 2007.
 
Visto da un non - Volvista, ma potenzialmente interessato ad un prodotto Volvo (XC60, meglio ancora, se la facessero, una ipotetica XC50), sembra opportuno valutare il divenire del marchio. Mi pare che la V50 sia prossima alla sostituzione, penso potrà essere giù un test significativo.
Nel mio caso specifico, dopo recenti considerazioni, il nuovo acquisto sarà circa tra 36 mesi, quindi avrò modo di vedere gli sviluppi.
In famiglia abbiamo già avuto in passato una Volvo, che ha lasciato ottimi ricordi.
 
|Mauro65| ha scritto:
Visto da un non - Volvista, ma potenzialmente interessato ad un prodotto Volvo (XC60, meglio ancora, se la facessero, una ipotetica XC50), sembra opportuno valutare il divenire del marchio. Mi pare che la V50 sia prossima alla sostituzione, penso potrà essere giù un test significativo.
Nel mio caso specifico, dopo recenti considerazioni, il nuovo acquisto sarà circa tra 36 mesi, quindi avrò modo di vedere gli sviluppi.
In famiglia abbiamo già avuto in passato una Volvo, che ha lasciato ottimi ricordi.

Cambi auto tra 3 anni e già pensi cosa comperare?
 
Ligos ha scritto:
Cambi auto tra 3 anni e già pensi cosa comperare?
Avevo già la scimmia per cambiarla ora :oops:
Ho già delle idee e, per così dire, mi piace seguire l'evoluzione dei modelli.
In effetti sono molto combattuto tra una suv ed una sw 4x4, possibilmente alta
Utilizzerò proficuamente il tempo disponibile per scegliere oculatamente :D
 
Riprendo in parte quanto avevo scritto nel post giustamente chiuso da Smargia per esprimere il mio pensiero al riguardo.

In un mondo competitivo e difficile come quello automobilistico, preferisco una Volvo in mano ad un imprenditore cinese che, stando all'articolo del Corriere della Sera di oggi, è interessato più a costruire una fabbrica Volvo in cina per produrre più auto e venderle ai cinesi (mantenendo autonoma la casa scandinava) piuttosto che vederla scomparire (vedasi seppur con connotazioni diverse: Rover in mano ai tedeschi, Saab in mano agli americani, Alfa in mano agli italiani).

Se Geely manterà le promesse, non vedo grossi problemi di Design ed affidabilità per Volvo anche in virtù del fatto che sembrerebbe continuare nel prossimo futuro la condivisione di piattaforme e componenti con Ford (dando per scontato che i cinesi non proporranno loro piattaforme per Volvo, in futuro al massimo si avrà un altro accordo commerciale come sta facendo Mercedes con Renault).
Inoltre, basti pensare all'esempio di Jaguar e LandRover che in mano indiana non mi sembra soffrano particolarmente su nessun fronte.

Detto questo penso che non rinuncerei ad acquistare una nuova Volvo, anzi ci sto facendo più di un pensiero dato che la mia amata S60 inizia ad essere stretta per la mia famiglia che si è allargata.......
 
Dico la mia, vista dall'interno:
Ritengo (personalmente, sia ovvio) che i cinesi siano da preferire a quelle che sembravano le uniche due alternative concrete:
La prima, la soluzione autoctona, con un'acquisizione di Volvo Cars da parte di una cordata tutta svedese SKF/Volvo Trucks, di fatto, a bocce ferme, sembra non essere mai stata concreta e, il rischio sarebbe stato o quello di condividere la stessa sorte di Saab, con un'acquisizione magari non da parte di una piccolissima azienda come la Spyker, ma senza dubbio da parte di chi ha pochissima esperienza in materia di gestione di marchi automobilistici: le vicende Ford con Jaguar, Land Rover, Aston Martin e Volvo e quelle di General Motors con Saab e quello che accade al gruppo Fiat e alla Toyota con la gestione di Lexus in Europa hanno già dimostrato come sia difficile la sola gestione di marchi premium da parte di aziende automobilistiche generaliste (sempre con le ovvie eccezioni del caso) non ha quasi mai funzionato a dovere, figuriamoci con qualcuno estraneo al mondo dell'auto, di fatto anche quando in passato Volvo Trucks e Volvo Car erano parte di uno stesso gruppo c'erano visioni molto diverse fra le due anime che prevalevano a vicenda a seconda dei periodi storici e che hanno portato alla scissione.
L'altra unica alternativa praticabile era quella dell'acquisizione da parte di qualche fondo d'investimento, in questo caso mi sarei davvero preoccupato, in quanto il mestiere dei fondi (sovrani o no che siano) non è certo quello di costruire e vendere auto, ma di rilevare aziende, scomporle nelle loro parti, venderle a pezzetti e cercare di realizzare il massimo profitto nel più breve termine possibile.

Riguardo alla nazionalità degli acquirenti mi limito soltanto a dire che da nessuna parte stà scritto che i cinesi siano peggio dei Qatariani nel Board di Volkswagen o dei libici in quello Fiat,e , almeno a qurello che dicono, quelli di Geely costruiscono auto e intendono continuare a farlo, poi sarà il tempo a dirci se continueranno a proporci auto in stile svedese o pezzi di latta in stile cinese, in questo caso potremo stare sicuri che il mercato non farà nessuno sconto.

Come considerazione personale mi limito a dire che praticamente il 100% dei computer, telefonini, macchine fotografiche, per non parlare di vestiti, scarpe e quant'altro è prodotto da cinesi e, in conseguenza di ciò il mondo è sì profondamente cambiato e cambierà ancor più profondamente negli anni a venire, ma non mi sembra che noi occidentali non compriamo questi ogggetti perché fabbricati da cinesi.

Altra cosa è, che con tutto il male che se ne possa dire o pensare, quello cinese mi da l'impressione di un processo di sviluppo impostato a tavolino (da qualche decennio) e programmato appositamente per far sì che il maggior numero di componenti di quel popolo possa raggiungere un livello di vita e di benessere pari al nostro, con la non trascurabile conseguenza che questo li ha già portati ad essere la superpotenza economica N° 1 del mondo e a brevissimo termine li farà diventare (ammesso che già non lo siano) i leader mondiali assoluti anche in campo geopolitico e militare. La mia laurea in Economia mi porta a valutare il loro comportamento in maniera molto differente a quello di uno stato, come ad esempio la Romania, che ha puntato tutte le sue carte esclusivamente sul basso costo della manodopera: in questo caso si tratta di una visione di breve periodo, in quanto prima o poi arriverà sempre un'altra realtà in grado di produrre le stesse cose ad un costo inevitabilmente inferiore, nel caso dei cinesi invece mi pare non si tratti solo di questo: alcuni segnali fatti trapelare ad arte dalla stampa interna parlano già di una certa attenzione a tematiche ambientali o di sicurezza sul lavoro, ovvio che quando sono in ballo circa un miliardo e 300 milioni di persone i tempi siano lunghi e gli squilibri inevitabili, mi sembra però che la direzione sia quella e che soprattutto noi potremo fare ben poco per contrastarla. Non dimentichiamoci che se i russi allepoca ragionavano in termini di piani quinquennali i cinesi lo hanno sempre fatto con i piani decennali e, cosa tutt'altro che trascurabile, a differenza di quanto avveniva in URSS tali piani di norma venivano e vengono rispettati.

Per quanto invece riguarda noi che ci troviamo all'interno della vicenda come concessionari Volvo, l'atteggiamento dominante è quello della curiosità, la Ford di danni in questi anni ne ha fatti parecchi e garantisco che dall'interno sono molto più percepibili rispetto a quelli che può vedere un consumatore (mi riferisco alle politiche di stock, agli oneri finanziari riversati sui concessionari all'avere fregato tutto il fregabile in termini di tecnologia e sicurezza senza dare nulla o quasi in cambio, all'aver azzerato qualsiasi autonomia decisionale delle filiali nazionali, all'aver rovinato un rapporto estremamente cordiale e gioviale tra concessionari e filiale italiana e tante altre cosucce del genere).

Ora resta da vedere quali siano i reali obiettivi dei manndarini, ma sul medio termine (diciamo da qui a 5 anni) credo che cambieranno pochissime cose, poi si vedrà. Teniamo conto che i piani prodotto per i prossimi 4/5 anni sono già stati impostati da Ford e cambiarli o sospenderli sarebbe un bagno di sangue in termini economici, potrebbero però essere integrati con nuovi prodotti.

In una recente visita in Volvo Italia per un corso uno dei miei uccellini mi ha detto: le cose che possono andare male sono tantissime ma almeno 3 punti fermi ci sono
I cinesi hanno i soldi.
I cinesi hanno il litio per le batterie.
Volvo di fatto diventerà il marchio premium casalingo del maggiore mercato del mondo.

Staremo a vedere.
 
Ottima l'analisi di Smargia,
al di là delle antipatie, delle nostalgie, delle speranze e dei timori bisognerà aspettare, il mercato è il giudice finale di tutte le scelte di un'azienda.
Saluti
 
Condivido con Smargia.. che poi confermerà che in cina le volvo le producono già da qualche anno.. e con Tippede..

MA smargia è colpa di Ford se Volvo italia ha un marketing così poco appetibile??
 
marco82tn ha scritto:
Condivido con Smargia.. che poi confermerà che in cina le volvo le producono già da qualche anno.. e con Tippede..

MA smargia è colpa di Ford se Volvo italia ha un marketing così poco appetibile??

No, onestamente quello non è mai stato il massimo...
 
smargia2002 ha scritto:
marco82tn ha scritto:
Condivido con Smargia.. che poi confermerà che in cina le volvo le producono già da qualche anno.. e con Tippede..

MA smargia è colpa di Ford se Volvo italia ha un marketing così poco appetibile??

No, onestamente quello non è mai stato il massimo...

Ma è possibile che non riescano a trovare dei personaggi da inserire nel marketing che siano veramente capaci ..... basta rubarli alla concorrenza?!?
 
Si ho sentito la notizia stamane e non ne sono felicissimo, Volvo è un grande marchio, probabilmente lo sarà ancora, è un marchio che da anni fa concorrenza a Audi, BMW, Mercedes e non a Fiat e Renault. Penso che i tedeschi in difficoltà economiche non avrebbero mai venduto ai Cinesi, poi sarà la storia a sconfessarmi. Ma penso anche agli idraulici del mio paese che acquistavano componentistica e raccorderia Cinese e hanno perso molti clienti perchè tutto si rompeva troppo presto, ora quelli del mio paese chiamano l'idraulico del paese vicino che da maggiori garanzie e garantisce componenti di qualità non Cinesi. Non so io una Volvo ora non la comprerei ma nemmeno Fiat se sapessi che usano anche una sola vite Cinese. Per conquistarsi un po di mercato ci vogliono i risultati, duro lavoro, sacrificio e soddisfazione del cliente, i Cinesi hanno soldi e numeri ma ancora non basta, basta guardare come disegnano le loro auto. Le auto hanno una storia, uno stile, RISPETTIAMOLO!!
 

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