retroviseur ha scritto:
The Frog, se fossi un fisico specializzato in energetica e termodinamica potresti parlare, solo dopo aver analizzato in maniera accurata tutti i dati relativi alla macchina che vedi nella foto sopra, che circola regolarmente e che anche tu potresti prendere in leasing se decidessi di trasferirti in Giappone o in America.
Sostenere che il fatto che un'auto a idrogeno circola allora il futuro e' nelle auto a idrogeno e' un argomento tre volte difettato: primo perche' salta a conclusioni affrettate, secondo perche' cio' che e' vero in particolare non lo e' necessariamente in generale, terzo perche' propone una "dimostrazione" avulsa dal suo contesto, tacendo gli enormi problemi che tali veicoli incontrano e il difetto di fondo dell'idrogeno stesso: di avere una resa complessiva (dall'inizio del ciclo produttivo a quando esce dal tubo di scappamento) pari a meno della meta' degli idrocarburi.
Almeno porta rispetto a fior di ingegneri e fisici che si spaccano la testa, e anche a società che investono e rischiano un mare di denaro, per tentare di trovare soluzioni alternative alla mobilità di noi tutti.
Petitio principii, la chiamava Aristotele. Il fatto che qualcuno sostenga qualcosa non e' dimostrazione del fatto che stia cosi'.
OVVIAMENTE le case produttrici dichiarano i migliori intenti ecologici per far vivere le mamme, i papa', i bimbi e i cuccioli in un mondo di prati verdi e cieli azzurri.
Il fatto e' che chi ha fatto "ricerca" sull'auto a idrogeno ha reinvestito nella ricerca sull'auto a idrogeno meno del 10% dei fondi complessivi ricevuti: quanto basta a portare avanti per anni il progetto, a ricevere lauti fondi che poi vanno nello sviluppo dei motori otto e diesel che guidiamo tutti i giorni.
Dunque, lo fanno sostanzialmente perche' RENDE. Che, per un'azienda, e' un ottimo motivo.
Se nessuno fa esperienze, che possono essere anche problematiche sotto certi aspetti, non c'è progresso.
L'importante e' che la tecnologia proceda in una direzione dove il progresso e' verosimile, e non dove la scienza ha gia' dimostrato che non c'e' niente di utile da ottenere.
Forse, in un lontano futuro di generazione basata sulla fusione nucleare (sempre piu' lontana) o su metodi efficaci ed efficienti - anche nei costi - per lo sfruttamento delle energie rinnovabili, allora l'idrogeno come vettore d'energia avra' un senso.
Con energia disponibile virtualmente infinita, un dimezzamento dell'efficienza e' assolutamente irrilevante.
Fino ad allora, l'idrogeno e' un metodo complicato per raddoppiare i consumi.
Che, ragionando dal punto di vista di chi tassa a volume, e' un bel business...