<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Tata crede nell'auto ad acqua ! | Il Forum di Quattroruote

Tata crede nell'auto ad acqua !

L'industriale indiano Ratan Tata sta investendo un mucchio di rupie nel progetto di motore ad idrogeno , ricavato dall' elettrolisi dell'acqua che separi la molecola di idrogeno da quella di ossigeno , coronando un sogno dell'umanità vecchio di almeno un secolo , quello di far andare le automobili con l'acqua del rubinetto. :shock:
Anche risolti i numerosi problemi di tale separazione fra le molecole di H2O , resterebbe quello di un sicuro immagazzinamento dell'esplosivo idrogeno all'interno del veicolo , soprattutto se piccolo come qelli prodotti dalla Tata.
In ogni caso se non fosse una bufala ,a molti piacerebbe vedere la faccia di sceicchi e petrolieri di fronte all'industrializzazione di un tale miracolo :!:

http://www.ilgiornale.it/interni/il_sogno_rivoluzionario_mister_tata_lautomobile_ad_acqua/02-01-2011/articolo-id=497120-page=0-comments=1
 
Se il sig. Tata ha abbastanza soldi da buttare, è un problema suo.

Ma nessuno può andare contro le leggi della termodinamica, ovvero l'energia richiesta per separare l'idrogeno dall'acqua è superiore dell'energia contenura nell'idrogeno stesso.
 
Se usano l' acqua del gange, da tanto che è inquinata, forse qualche scoppio, il motore lo fa :lol: :lol: :lol:
 
No , non si apre più. Comunque eccolo :

Da Il Giornale del2/1/2011
Il sogno rivoluzionario di mister Tata: l?automobile ad acqua
di Piero Evangelisti :

Fino a ieri, dopo le tante novità a emissioni zero presentate lo scorso anno e ormai pronte a scendere in strada, il 2011 si presentava per l'industria automobilistica, che inizia i festeggiamenti dei suoi primi 125 anni di vita, come l'anno dell'auto elettrica, quello di una svolta decisa verso una mobilità concretamente sostenibile.
Ma l'anno iniziato da poche ore, dichiarato dall'Onu «Anno Internazionale della Chimica» e subito onorato, come vedremo, si presenta invece con una notizia che, per l'ambiente, va ben oltre la mobilità elettrica.
Ratan Tata, che guida il gruppo con il suo nome, ha infatti annunciato un programma di finanziamento di 15 milioni di dollari per una società che si occuperà di studiare l'auto ad acqua, il sogno proibito di ogni automobilista, la tecnologia della quale, se applicata, non è nemmeno possibile immaginare l'impatto sociale ed economico.
Non è la prima volta che il tycoon indiano, inserito da Forbes al 61° posto nella classifica delle 100 persone più potenti del pianeta ma non fra i più ricchi nonostante amministri un complesso gruppo che spazia dal te alle automobili e impiega oltre 360mila dipendenti, insegue la chimera delle propulsioni rivoluzionarie, come quella dell'«air car» progettata dall'ingegnere francese Guy Negre, l'automobile a aria compressa da sviluppare con tecnologie acquistate da Tata nel 2008, un progetto poi abbandonato per gli enormi costi necessari alla loro applicazione. Sensibile al fascino di tutto ciò che stravolge le regole del business globale (l'esiguo patrimonio che gli è riconosciuto deriva dal fatto che il Gruppo Tata è gestito come una fondazione), a cominciare dalla piccola Nano, l'auto supereconomica destinata ad emancipare milioni di indiani che viaggiano su obsolete motociclette che finalmente sembra aver trovato in India la strada del successo, Ratan Tata si è ora innamorato di una tecnologia progettata da un team di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology guidato dal Professor Daniel Nocera. L'équipe del M.I.T. ha infatti elaborato un particolare processo elettrolitico per la separazione dell'ossigeno e dell'idrogeno che compongono l'acqua che prevede l'uso del secondo come combustibile, qualcosa di simile a quanto già studiato dagli stessi ricercatori americani per lo sfruttamento dell'idrogeno da elettrolisi come fonte d'energia nelle abitazioni. Rivoluzionario, rispetto ai progetti di auto a idrogeno per il momento accantonati dall'industria automobilistica, è il fatto che il combustibile potrebbe essere prodotto a bordo dell'auto, superando così il problema delle reti di distribuzione e lasciando da risolvere soltanto quello del suo stivaggio in totale sicurezza. La semplicità della ricarica di un'auto elettrica attraverso la presa di corrente, la tecnologia Plug-in che abbiamo appena scoperto e cominciato a conoscere, sarebbe in un batter d'occhio spazzata via dal pieno fatto al rubinetto di casa o alla fontanella dei giardini pubblici. Basteranno i 15 milioni di dollari messi a disposizione degli scienziati da Tata per rendere concreto questo scenario da paese dei balocchi? O la «water car» farà la fine dell'«air car»? Finora tutte le tecnologie prese in esame per consentire di viaggiare sicuri a bordo di una vettura con idrogeno nel serbatoio si sono rivelate antieconomiche, anche su ammiraglie come la Serie 7 e sono quindi, allo stato dell'arte, improponibili per le vetture per il popolo tanto care al magnate indiano che nella sua scuderia annovera però anche i brand di lusso Jaguar e Land Rover acquistati nel 2008 da Ford. Difficilmente Tata troverà partner nella sua impresa, visto che i grandi gruppi sono finalmente in vista dei primi ricavi dopo gli enormi investimenti fatti per l'auto elettrica, e che i clienti si stanno a poco a poco abituando all'idea di salirci a bordo. Ma troverà sicuramente dei nemici nei colossi dell'industria petrolifera per i quali il sogno del raffinato imprenditore indiano potrebbe trasformarsi presto, come minimo, in un vero incubo.
 
Siamo alle solite. L'idea non e' male in se' ma e' inapplicabile per l'energia che ci vuole per tirar su una quantita' di idrogeno sufficiente a far andare una discreta fetta di mercato in quella direzione, e non solo, ma anche per l'energia necessaria a stoccare l'idrogneno in pressione all'interno di un serbatoio atto a contenere l'idrogeno.

Il mondo dell'idrogeno potra' decollare solo tra una cinquantina d'anni, quando saranno dsponibili centrali a FUSIONE nucleare atte a scindere una cosi' notevole quantida' di acqua salata.

Ergo: per ora e' una grossa "bufala".

Regards,
The frog
 
starà cercando di farsi pubblicità e/o nuovi finanziatori dopo l'apocalisse-nano (che sembrerebbe un beffardo gioco di parole, ma è la verità)
 
Quando l'auto ad acqua sarà una realtà, se mai lo diverrà, spero proprio che non vada ad acqua potabile...sennò m'incazzo e lo boicotto io il progetto.
 
GheddoStella ha scritto:
Quando l'auto ad acqua sarà una realtà, se mai lo diverrà, spero proprio che non vada ad acqua potabile...sennò m'incazzo e lo boicotto io il progetto.

No ci vuole acqua salata (conduttrice) per ottenere la scissione dell'idrogeno dall'ossigeno. Diciamo che l'acqua di mare depurata sarebbe un'ottimo materiale per la reazione di scissione. Questo e' uno dei temi che portano a incitare tanto la fattibilita' di un simile progetto: la comodita' di ottenere combustibile dalla semplice acqua di mare. E il bello e' poi che il ciclo chimico e' chiuso, perche' semplicemente dopo l'idrigeno si ricombina con l'ossigeno a riottenere acqua.

Per farfe questo pero' serve estrarre l'idrogeno a monte, altrimenti ogni auto dovrebbe portarsi dietro una piccola centrale nucleare per riuscire ad avere l'idrogeno sufficiente per camminare.

Una delle prospettive piu' promettenti si apre introducendo nel ciclo chiuso pure l'zoto che e' presente per il 78% nell'aria. In questo modo si avrebbe ancora unciclo chimicamente chiuso (idrogeno piu' azoto rimescolati insieme per riottenre acqua e azoto che ritorna a essere una componente dell'aria, ma la fabbricazione di un siffatto composto richiede ancora piu' energia. Il vantaggio e' che se si riesce ad ottenere un coposto N-H liquido non c'e' piu' bisogno di stoccare l'idrogeno in pressione nel serbatoio. Insmma e' come se l'azoto permettesse una concentrazione molto maggiore all'idrogeno. Ma come detto una siffatta e sicomplessa operazione richiede ancora piu' energia a monte.

In altre parole il sig. Tata sta bluffando.

Regards,
The frog
 
Mi senbra quindi di capire , dagli interventi di The Tramp e di Frog e dai risultati del sondaggio , che fare andare un'auto ad acqua ad oggi sia impossibile per il semplice fatto che occorre troppa energia per giungere alla scissione dell'idrogeno dall'ossigeno . Resta comunque da verificare se vi siano particolari novità nel metodo sperimentato nel Massachusett ed acquistato da mister Tata . Vi è poi l'altro tecnologia ,citata da Frog di produrre sì l'idrogeno dall'acqua , ma a monte , o meglio a mare :D, prelevando acqua salata dalla quale ricavare il prezioso combustibile e poi stoccarla nelle auto , con tutti i problemi , i costi e le dispersioni di energia relative.
Che davvero Tata voglia solo far parlare di sè e della sua impresa ?
 
key-one ha scritto:
Mi senbra quindi di capire , dagli interventi di The Tramp e di Frog e dai risultati del sondaggio , che fare andare un'auto ad acqua ad oggi sia impossibile per il semplice fatto che occorre troppa energia per giungere alla scissione dell'idrogeno dall'ossigeno ......

Hai compreso perfetamente il concetto.

Regards,
The frog
 
Per chi sa l'inglese.

http://en.wikipedia.org/wiki/Stanley_Meyer%27s_water_fuel_cell

Nonché tutti i tentativi per creare un moto perpetuo:

http://en.wikipedia.org/wiki/History_of_perpetual_motion_machines
 
pensate a far rifornimento d'acqua

avremo tre tipi di acqua al posto della benzina

la normale tipo la guizza o la sant'antonio

la ferrarelle

la rocchetta gasatissima ad alte prestazioni

:D :D :D :D :D
 

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