Una licenza da tassista si vende per cifre che arrivano al centinaio di migliaia di euro, in certe circostanze.
Se c'e' chi li paga, vuol dire che li vale.
E posso anche capire che chi ha pagato il suo privilegio non voglia vedersi andare in fumo l'investimento remunerativissimo.
Tuttavia, uno Stato degno di questo nome avrebbe da un pezzo varato un piano di progressiva liberalizzazione mediante un aumento pianificato delle licenze che vada verso il mercato libero delle stesse, e imposto al contempo un calmiere alle tariffe.
Poi, ciascuno e' libero di protestare e scioperare in modo civile, se ritiene che il piano sia lesivo dei propri diritti, ma senza venir meno ai propri doveri o calpestare i diritti altrui: per chi cerca di prendere in ostaggio una citta' e gli utenti incolpevoli, precettazione. E a chi comunque si rifiuta, le sanzioni previste dalla legge, giusto per far capire che si e' aperti al dialogo ma apertura al dialogo non significa che chiunque puo' fare quel che gli pare prevaricando sistematicamente gli altri.
Ma naturalmente in Italia non c'e' uno Stato degno di questo nome, e ai nostri ministri e assessori muniti di autoblu' che gli frega se quando piove e' impossibile trovare un taxi, o se si pagano tariffe esorbitanti?