Provo a dire la mia, pur non possedendo Honda, ma un prodotto egualmente di non grandissima diffusione.
Cercherò di essere obiettivo, anche se, premetto, non mi sarà facile, dato che dopo un periodo di "flirt" con il service ufficiale mi sono bruscamente risvegliato, trovandomi del lavori non fatti, ma fatturati e pagati, ed altri fatti alla "va là che va ben".
Dunque, secondo me noi - intendo soprattutto gli appassionati - siamo un po' sotto l'ìnflusso del concetto "auto sofisticate = auto complesse = auto che nesuno conosce = necessità del service ufficiale".
Ma è davvero così?
Vi fu un periodo, direi all'inzio degli anni 90, in cui l'avvento coatto dell'elettronica (i primi cat, l'iniezione, l'abs etc etc) e la parallela moltiplicazione dei modelli sbandò buona parte dei meccanici generici (di cui eleggiamo il buon "Tonino" a rappresentante). Molti di essi, specie i più anziani, o si specializzarono nelle vetture d'epoca e in quelle sche si avviavano a divenire tali, o chiusero andando magari a fare i capo - officina e/o responsabile service nelle reti ufficiali. D'altra parte, senza i famosi banchi "tester", non si faceva più nulla: un difetto alla candela, sul cruscotto si accendeva un allarme che incuteva timore peggio che la centrale di Chernobyl, l'auto andava in "protezione", carro attrezzi, ricovero in officina, si attaccava la spina e l'omino "sostituiva". Sì, perché nel frattempo i meccanici - montatori - aggiustatori si stavano trasformando in meri "sostitutori".
Di conseguenza, in virtù di questo monopolio di fatto, le tariffe orarie delle officine schizzavano verso l'alto, come pure i ricambi "originali". Tanto, troppo.
Ma, a questo punto, la dura legge del mercato inziò a venire in nostro soccorso. Troppo rilevante era la differenza tra gli oneri fatturati dalle reti ufficiali e quelli fatturabili, pur mantenendo un buon margine di guadagno, dagli "indipendenti". Troppa la differenza tra i prezzi imposti ai fornitori di ricambi dalle reti ed il "mondo reale". Iniziava poi a costare sempre meno la distribuzione di notizie (schemi, procedure di manutenzione etc) avvalendosi dei supporti informatici (prima cd, poi dvd e rete) piuttosto che delle schede cartacee. Volle poi il caso che l'UE decidesse di mettere il dito sulla facenda, imponendo la fornitura di informazioni e strumentazioni a parità di condizioni tra reti ufficiali e reti indipendenti (beh, qui fatta la legge trovato l'inganno, gli indipendenti, di fatto, pagano comunque di più)
Aggiungiamo l'ambizione di alcuni capo - officina o responsabili service di migliorarsi (e economicamente e moralmente)
Risultato: pian pianino il Tonino ha ripreso a lavorare, sostenuto da una seri di stakeholders: i "ricambisti - produttori" che possono vendere a prezzi più remunerativi per loro e contemporaneamente più interessanti per il cliente finale; i "ricambisti - commercianti" che tornano a respirare; i produttori indipendenti di banchi tester (che, vista la quantità di modelli e varianti, hanno lavoro assicurato); noi clienti, per evidenti ragioni 8)
Tutto oro quel che riluce? No
Innanzitutto, secondo me, dobbiamo distinguere tra gli alternativi organizati in reti (es. BCS, Norauto etc etc etc) e gli indipendenti puri. I primi rischiano di assumere gli stessi difetti delle reti ufficiali: ad esempio, dato che c'è un supporto sw e via rete costante ed aggiornato, il gerente/titolare del punto assistenza potrebbe pensare di assumere ragazzini alla prima esperenza che costano il classico "black and white", per poi "farli fuori" e sostituirli non appena finiscono l'apprendistato o quando, in forza della loro maggior capacità, diventano "costosi". In secondo luogo, questi centri sono obbligati a canalizzare gli acquisti dei ricambi unicamente presso la centrale di rete.
Un indipendente, se vuole mantenere la propria clientela (faticosamente acquisita), non può permettersi di affidare le vetture dei clienti al primo sbarbatello che trova (piuttosto avrà un apprendista vero, cui con calma e pazienza trasmettergli la passione - che ci vuole in tutti i lavori - la competenza e l'esperienza); non può acquistare i ricambi esclusivamente in base allo "sconto" che gli riconoscono, ma dovrà valutare anche l'affidabilità del pezzo (es: "caro cliente, questo silent block originale è fatto di burro e non dura nulla, c'è questo X che è un po' meglio e costa molto meno o questo Y, un po' più caro, ma che ha risolto i difetti strutturali del pezzo primitivo).
Dovrà, sempre per mantenere la clientela, saper onestamente rifiutare un lavoro se pensa di non essere attrezzato per farlo.
Sarà obbligatorio possedere un'innata passione per il mestiere che si è scelto, in quanto di "meccanici" che lavorano attendento le 17.30 ed il cedolino paga ne è pieno il mondo.
Sarà aiutato nel suoi lavoro dalla possibilità di rifornirsi, legalmente intendo, degli schemi manutentivi e dei sw per la maggior parte delle vetture circolanti, ma, soprattutto, da un'altra cosa: la ripetibilità della maggior parte delle operazioni di comune manutenzione.
Per capirci: la sostituzione dei freni (dischi e/o pastiglie e/o tamburi e/o ceppi), come moltissime altre operazioni manutentive, funziona sostanzialmente allo stesso modo nella stragrande maggioranza delle vetture. Rammento che io personalmente ho cambiato le pastiglie alla A112, alla 127, alla Punto, alla Bravo ... mi sono fermato sulla mia in quanto, una volta attivata la spia usura freni, questa non poteva essere resettata manualmente, ma ci voleva l'azzeramento della memoria difetti. E' evidente che una simile politica è tesa unicamente a convogliare gli utenti presso il service ufficiale, ma è altrettanto chiaro che, specie nell'attuale epoca, un reset sw è il minore dei problemi per un bravo meccanico.
Rimane il discorso dei richiami "soft" e degli upgrade ai vari software di gestione, entrambi affidati unicamente alla rete ufficiale. I primi sono quelli non fondamentali per la sicurezza e da eseguire "alla prima visita in officina da parte del cliente", senza avviso specifico; i secondi, di solito, seguono il medesimo concetto.
Che fare, alla fine?
La mia personale idea è quella di affidarsi, non con cieca fiducia, al service ufficiale per il periodo di garanzia e, direi, specie per qualche marchio, a meno di costi improponibili, anche il primo e forse anche secondo anno fuori garanzia (eventuali correntezze, ma in funzione dei costi del tagliandi). Ma, appunto, senza fiducia cieca, bensì verificando con scrupolo gli interventi fatti (i forum automobilistici, quelli seri, servono ed aiutano molto ad accrescere la nostra consapevolezza tecnica: es. se mai dovessi prendere un Crv, rileggerei con molta cura tutti i post sul dual pump e mi documenterei ulteriormente in merito). Dopo di che (sperando che fino a quel punto tutto sia filato liscio, senza problemi), valuterei i costi affrontati e quelli previsti per una manutenzione da "Tonino", avendo magari cura di individuare il "Tonino" in qualche modo specializzato sull'auto posseduta: già, perché spesso accade che gli insoddisfatti del service ufficiale, per passa parola, inizino ad affluire presso il "Tonino" che per primo ha risolto qualche problema
P.S. molti non lo sanno, ma, nella pressoché totale indifferenza dei media, la direttiva Monti scade tra poco :?
http://www.electroportal.net/phpBB2/viewtopic.php?f=9&t=10199
http://www.google.it/search?hl=it&q=direttiva+monti&meta=&aq=f&aqi=&aql=&oq=&gs_rfai=
(il secondo link, se lo copio/incollo sul post il sistema riconosce uno smile e ne inibisce l'apertura)