Direi che solo l'Europa si sta preoccupando seriamente....
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Il problema è che tutto il globo dovrebbe preoccuparsi alla stessa maniera, gli scienziati sono chiari e senza dubbi in merito.
Praticamente, ti sei già dato la risposta da solo.... in Europa si prospetta una lotta ad oltranza alla CO² emessa dalle auto anche se è il 1% del totale mondiale e se potrebbe costar cara in termini sociali ; si prospettano interventi sugli immobili che Paesi come il nostro, in questo senso arretrati, non saranno mai in grado di fare in tempi brevi, ci si preoccupa degli allevamenti.....
ed altri si preoccupano delle guerre, reali o potenziali, di annessione di territori : il che la dice lunga su quale sia la loro sensibilità sui problemi reali della gente, emissioni di CO² e cambiamenti climatici inclusi.
Ci sono un altro paio di gravi questioni che vanno considerate :
- buona parte dell'umanità vive sotto dittature, quindi può avere coscienza di questi problemi solo se il regime è d'accordo che se ne parli : e questo nelle dittature non succede, o se succede ogni cosa viene propagandata come colpa degli altri, in particolare dei Paesi politicamente nemici. E questo è già un ostacolo colossale, di fatto bloccante per ogni cosa.
- sempre una buona parte dell'umanità è abituata a vivere in mezzo a catastrofi e problemi gravissimi di ogni tipo : si pensi, giusto come esempio, alle alluvioni in Bangladesh (Paese che viene percepito come piccolo pensando all'India, ma alla fine ha più abitanti della Russia....) con decine di migliaia di morti, alla mancanza di cibo e d'acqua pulita in tanti Paesi africani e non solo (sono vecchio abbastanza per ricordare le raccolte di fondi contro la fame in India) e a millemila altre cose ben note : gran parte di questa gente non ha la sensibilità che può invece avere un europeo verso questo problema, anche laddove ne fossero informati, non avendo alle spalle una storia di abitudine al benessere ma piuttosto una storia di miseria, di durezze, di lotte per avere giusto il necessario : e là dove questo necessario adesso c'è, da non moltissimo tempo, non sono disposti a rinunciarci così facilmente per questioni come i cambiamenti climatici, che vengono percepite a mio parere come un po' astratte e distanti, ancorché supportate da praticamente tutto il mondo scientifico e da gran parte delle classi dirigenti, quelle libere chiaramente e non certo i dittatori.
Con questi presupposti, mi pare evidente che aspettarsi che "l'umanità" si muova globalmente verso un cambio d'abitudini, per ottenere forti abbassamenti nell'emissione di CO², suona, di fatto, come molto utopistico, e più che mai laddove vengono posti limiti temporali molto ristretti.
Quale scenario si prospetterà per "risolvere" problemi di fondo come questi è difficile dirlo.... mi auguro che non vada così, ma storicamente questi contrasti hanno di solito portato a guerre.