Alfredo Altavilla sarà nominato amministratore delegato di Iveco in sostituzione di Paolo Monferino che lascerà il gruppo Fiat assumendo l'incarico di direttore della Sanità della Regione Piemonte. Paolo Monferino, ha ricordato l'Ad di Fiat, Sergio Marchionne, ha completato prima un'impresa straordinaria come l'integrazione tra Case e New Holland e poi ha riportato l'Iveco ai massimi livelli di competitività nel settore dei veicoli industriali.
Il cambio di poltrone arriva a pochi mesi dalla decisione di scindere il gruppo torinese. Dal Lingotto nasceranno infatti due distinte società quotate in Borsa: Fiat Spa (auto) e Fiat Industrial (Cnh, Iveco e Powertrain). Le azioni Fiat Industrial arriveranno a piazza Affari il prossimo 3 gennaio.
Il secondo passo, con tutta probabilità, sarà la fusione tra Fiat Auto e Chrysler una volta che la casa di Detroit avrà fatto ritorno a Wall Street, quindi, presumibilmente nel tardo 2011. Nel mezzo, però, ci potrebbe essere un'altra operazione destinata a rivoluzionare la storia del Lingotto: la casa torinese potrebbe convertire le proprie azioni privilegiate e di risparmio in titoli ordinari, in modo da presentarsi alla fusione con Chrysler con una sola classe di titoli.
L'operazione, si legge in un articolo di Milano Finanza, è al momento ancora allo stato di ipotesi. Il mercato, nonostante queste indiscrezioni non abbiano trovato conferma a Torino, ci crede e anche oggi ha premiato le azioni di risparmio (+2,33% a 7,92 euro) e le privilegiate (+2,73% a 7,895 euro). Mentre il titolo ordinario è rimasto leggermente più indietro (+1,69% a 11,40 euro).
Per gli analisti l'operazione ha senso, ma non subito, non prima del primo semestre 2011. Inoltre dovrebbe riguardare principalmente Fiat Spa (la parte auto) post scissione, non essendoci incentivi per l'Industrial visto che ci sarebbe il problema della diluzione di Exor (+1,66% a 17,10 euro in Borsa) sotto il 30% (mentre per l'auto in vista della fusione con Chrysler non sarebbe un problema).
A sua volta la mossa richiede il controllo di almeno il 20% del capitale delle risparmio per garantirsi l'approvazione in assemblea e ad oggi Exor ne controlla solo il 2,7%. Speculazione a parte, sul fronte operativo c'è attesa per possibili novità dalla Cina dopo che il presidente John Elkann avrebbe concluso una serie di incontri con nuovi possibili partner per Fiat e Fiat Industrial. Nei prossimi giorni andrà in Cina anche Marchionne.
Tappa centrale del viaggio sarà l'area di Changsha, dove nascerà lo stabilimento Fiat Gac, capace di sfornare a cavallo del 2011 con il 2012, da 150.000 vetture all'anno in su. La Cina, primo mercato mondiale delle quattro ruote, continua a essere l'anello debole per Fiat: la nuova scommessa lanciata da Marchionne punta a produrre, entro il 2014, 300.000 unità all'anno per una quota di mercato del 2%.
L'intenzione del Lingotto è entrare in modo aggressivo nel settore delle vetture medie C. Successivamente, tra 5 anni, arriveranno una berlina di gamma superiore e due prodotti Chrysler. In attesa di novità dalla Cina, Fiat intende aggiungere 1.433 nuovi posti nell'impianto di Kragujevac e aumentare la capacità produttiva a 200mila unità con la possibilità di raggiungere quota 300mila.
Il Lingotto ha anche mostrato ad alcuni funzionari del Governo serbo due nuovi modelli da costruire nell'impianto di Kragujevac e da esportare in Europa e negli Usa. Si tratta di un modello a 5 posti per l'Ue e uno a sette posti da vendere, oltre che in Europa, anche negli Usa. La produzione è prevista entro il secondo trimestre 2012.
Le esportazioni dei modelli ammonteranno in totale a circa 500 milioni di euro nel 2012 per salire a 1,3 miliardi nel 2013, una cifra pari a circa il 20% dell'export 2009 della Serbia. L'impianto di Kragujevac produce attualmente circa 20mila Punto all'anno che vengono vendute in Serbia e all'estero e occupa mille addetti.