Mi dispiace dirvelo ma sono clonabili anche quelli dinamici.
Per una migliore sicurezza secondo me sarebbe meglio non lasciare oggetti preziosi in auto e contro il furto dell'auto oltre a sirena e antifurto meccanico un antifurto satellitare (sempre disattivabile però può servire)!Almeno rallentiamo l'opera dei ladri....e se si puo una bella assicurazione furto e incendio...
Ecco un'articolo che lo spiega.
I nuovi modelli ?Roller Code?
Per contrastare la scannerizzazione dei codici, ormai da alcuni anni sono in commercio modelli di antifurto per auto più sofisticati (e purtroppo anche più costosi), progettati in modo da usare più di un codice in sequenza, su due frequenze distinte o, meglio ancora, generando un codice diverso ogni volta che viene usato il relativo telecomando.
In tal modo il codice di chiusura delle portiere e di attivazione dell?antifurto sarà diverso da quello successivo di apertura ed ancora differente da quello generato la prossima volta.
Ovviamente il ricevitore di questi dispositivi è progettato in modo da prevedere l?evolversi dei codici trasmessi, secondo una logica predeterminata da un apposito algoritmo.
Il sistema sembrava inviolabile finché, all?inizio del 2005, quindi recentemente, qualche genietto malvagio ha trovato il modo di utilizzare un decodificatore commerciale, adattandolo per i propri scopi.
Sulla scheda in vetronite è implementato un microprocessore PIC12C509 funzionante come decoder e programmato con un opportuno software. Una memoria EEPROM 24C08 (1Kx8 bit) si occupa di registrare i codici fissi (parte di 28 bit) appresi di volta in volta dai singoli radiocomandi da clonare. Il dispositivo deve essere abbinato a ibridi riceventi Aurel sulla frequenza opportuna (la piccola scheda visibile a destra, inserita verticalmente).
A sinistra nella foto, vediamo il connettore Cannon per l?interfacciamento, tramite porta seriale RS232-C, con un computer. Sullo schermo del PC verrà visualizzata l?impostazione dei bit di codifica e quindi il codice dei trasmettitori standard basati sull?integrato MM53200 della National Semiconductors e MC1450xx Motorola operanti a 433,92 MHz. Il tutto gira sotto un semplice programma in QBasic fornito su dischetto insieme al dispositivo.
(Nel caso dei nuovi dispositivi, funzionanti a 868 MHz, basta cambiare l?ibrido ricevente Aurel inserendone uno della frequenza opportuna).
Quando l?ignaro automobilista inserisce l?antifurto con il suo telecomando, il malandrino, parcheggiato a pochi metri di distanza, registrerà il codice variabile.
A questo punto interfaccerà il dispositivo con un radiocomando a rolling-code, trasferendo i codici ?et voilà?. La prossima apertura delle portiere e disattivazione dell?antifurto avverrà col nuovo codice appositamente generato. All?insaputa del proprietario che tornerà a casa con i mezzi pubblici!
Certo, rimane il problema della chiave di avviamento che contiene il codice dell?immobilizzatore. Ma, come dice il saggio: fuorché alla morte, a tutto c?è rimedio!
Ne parliamo più avanti?
Apro ora una parentesi che darà un?ulteriore colpo alla vostra tranquillità: ho scritto più sopra che il ricevitore usato per clonare i codici deve trovarsi ad una decina di metri dal vostro telecomando nel momento in cui aprite le portiere. In effetti, l?antenna ricevente del dispositivo è costituita, in genere, da un semplice pezzo di filo elettrico lungo una decina di centimetri. Un sistema non certo efficiente!
Mi chiedevo come sarebbero andate le cose collegando un?antenna migliore, per esempio quella dell?autoradio.
A prove fatte, la distanza di rilevazione dei codici è aumentata solo di pochi metri.
Allora ho usato un?antenna direttiva Yagi ad alto guadagno, di quelle usate dai radioamatori per la gamma dei 70 cm. simili a quelle della TV per il secondo canale, ma più piccole, e l?ho collegata al ricevitore con un opportuno adattatore di impedenza autocostruito.
Poi, dal terrazzo di casa, ho puntato la mia macchina parcheggiata ad una cinquantina di metri di distanza clonandone il telecomando nel momento in cui mia moglie apriva le portiere. Lo stesso ho fatto con l?apricancello dei box condominiali. Solo che ero a non meno di cento metri di distanza! Non male, considerando che era il primo tentativo dell?apprendista stregone!
Dall?alto avrei potuto clonare gli antifurto di tutte le macchine che venivano parcheggiate nei dintorni ed aprirle senza neanche avvicinarmi!
Spaventati? ne avete tutte le ragioni! forse sarebbe meglio comandare questi dispositivi di sicurezza con una chiave elettronica posta nell?abitacolo. Meno pratica, certo, ma anche meno clonabile.