<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Poverta': studio, 4,4% famiglie italiane soffre la fame. | Il Forum di Quattroruote

Poverta': studio, 4,4% famiglie italiane soffre la fame.

08-10-2009 - 08:19
Poverta': studio, 4,4% famiglie italiane soffre la fame.

(ANSA) - ROMA, 8 OTT - Il 4,4% delle famiglie residenti in Italia, ovvero 3 milioni di persone, vive sotto la soglia di poverta' alimentare. Lo rileva una ricerca della Fondazione per la Sussidarieta' con le universita' Cattolica e Milano-Bicocca. Se la spesa per cibo e bevande e' inferiore a 222,29 euro al mese e' allarme indigenza. Lo studio traccia il profilo del milione e mezzo di famiglie che 'soffre la fame':meridionali, disoccupati, con un titolo di studio basso e famiglia numerosa.

ANSA
 
L'obesità (almeno negli USA) è diffusa fra gli strati meno abbienti della popolazione, che si nutre di "junk food". D'altronde anche da noi costa meno mangiare salsiccia e patate fritte che filetto alla griglia e asparagi al vapore...
 
ma piantala con ste ca@@ate...........siamo mica al centro sociale.
 
testerr ha scritto:
ma piantala con ste -------...........siamo mica al centro sociale.

infatti.

quindi usiamo anche un linguaggio non da centro sociale

grazie.

(i giovani d'oggi, devo sempre stargli dietro...)
 
maurofiorini ha scritto:
birillo21 ha scritto:
08-10-2009 - 08:19
[Lo rileva una ricerca della Fondazione per la Sussidarieta' con le universita' Cattolica e Milano-Bicocca.

Centri sociali....
puoi fare a meno della ironia; birillino sa di cosa parlo.
 
L'articolo completo con relativo link.

Famiglie italiane, il 4,4% soffre la fame

Tre milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà alimentare
08 ottobre, 14:34

Tre milioni di italiani soffrono la fame

ROMA - Il 4,4% delle famiglie residenti in Italia, ovvero tre milioni di persone, vive sotto la soglia di povertà alimentare. E' quanto rileva una ricerca realizzata dalla Fondazione per la Sussidarietà insieme alle università Cattolica e Milano-Bicocca. L'indagine, che è stata presentata stamattina al Campidoglio, anticipa la realizzazione di un'osservatorio permanete sul fenomeno.

Se la spesa per cibo e bevande è inferiore a 222,29 euro al mese scatta l'allarme indigenza, è questo il limite individuato a livello nazionale dallo studio, che ha messo a punto anche indici regionali per tenere conto del differente costo della vita. Così le soglie di povertà oscillano a Nord tra i 233-252 euro, al centro tra i 207-233 euro e nel Mezzogiorno tra i 196-207 euro. Un milione e mezzo di famiglie si trova, quindi, in grave difficoltà ad acquistare quelli che sono prodotti necessari per vivere, come pane, pasta, carne.

L'analisi, che si basa sui dati della Rete della Fondazione Banco Alimentare, una onlus che offre assistenza alimentare in tutta la Penisola, traccia anche il profilo dei poveri d'Italia: meridionali, disoccupati, con un titolo di studio basso e una famiglia numerosa. La perdita del lavoro è la causa principale (60% dei casi) di un portafoglio troppo leggero per far fronte alla spesa. Ecco che l'incidenza della povertà alimentare è particolarmente alta tra i disoccupati (12,4%) e assai minore tra chi un posto ce l'ha (3,4%).

Dallo studio emerge, inoltre, un dato contrario all'idea comune di persona sola in difficoltà economiche, più spesso a impoverire gli italiani è proprio la famiglia, che più è numerosa e più si ritrova a fare economia a tavola: il 10,3% delle coppie con tre o più figli vivono sotto la soglia di povertà alimentare. Mentre sono i single a poter spendere di più per mangiare e bere. Solo l'1,7 % vive con meno di 222 euro al mese per nutrirsi. E sta nella media nazionale (4,5%) l'anziano che vive solo.

L'analisi, che rielabora dati Istat del 2007, invece conferma il divario tra Nord e Sud: nelle Isole oltre il 10% della popolazione fa fatica a trovare i soldi per mangia e bere; mentre in Toscana, Liguria, Veneto e Trentino Alto Adige "soffre la fame" una percentuale molto più bassa di persone, meno del 3%. Altro fattore influente, come si può immaginare, é il titolo di studio: il 6,7 delle famiglie che ne sono prive é indigente mentre si difende bene dalla povertà chi ha la laurea, solo 1,6% è sotto la soglia minima. Il rapporto, infine, stila quella che si può definire la dieta dei poveri. Lo scontrino mensile non prevede più di 28 euro di pane e cereali, 35 di carne e salumi, 10 di pesce, 14 di frutta e 9 di bevande.

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16:19 08 ott ROMA Crisi, italiani usano meno l'auto
Per il caro benzina,e la bici supera lo scooter come alternativa

16:11 08 ott VENEZIA Draghi: ripresa lenta e fragile
Vicende politica non cambiano scenario economia

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2009/10/08/visualizza_new.html_985805390.html
 
Immagino che possa dar fastidio sentir parlare di concittadini che vivono sotto la soglia della povertà e che soffrono la fame.
Ma la solidarietà, che deriva dall'appartenenza ad una nazione, si esplica anche parlando di chi è meno fortunato.
Sicuramente sentir parlare di queste cose da fastidio, perchè sono l'esatto contrario della propaganda trionfalistica che fa gonfiare il petto ogni volta che si fa una festa nazionale per ricordare morti di vario tipo e titolo.

E siccome la morte per fame non sale agli onori delle cronache perchè non di gruppo, non eroica, non catartica, mi è sembrato giusto esternare la notizia in questo consesso.

Sicuramente sapere che la gente sta morendo di fame rappresenta un insuccesso grave per la Leadership di questo paese. Molto di più, è un campanello d'allarme per il futuro di molte famiglie, non solo meridionali.
 

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