francisco2010 ha scritto:
C'è la Jazz che é un'utilitaria, la Accord una bestia da 4.8 metri. Ma uno che volesse una via di mezzo e non accetta di sedersi alla cloche di un'astronave come la Civic, col suo cruscotto pieno di strumenti e lucine colorate su 4-5 livelli come la consolle di un dj, da far girar la testa, cosa deve fare?
Rivolgersi alla Toyota, che almeno ha l'Auris che è "umana". Oppure alla Mazda 3. :?
Di "medie" è pieno il mercato. Anche jazz, a modo suo, si pone in maniera trasversale tra segmento B e C e per spazio ed abitabilità può ben essere considerata una media.
Civic è una vettura elettivamente del segmento C, quindi una media compatta. E' un prodotto particolare, probabilmente così voluto per distinguersi e gli aspetti che evidenzi sono sicuramente volti proprio a questo scopo. Può piacere, come non piacere. Sicuramente, non passa inosservata.
C'è la golf, sempre lei, sempre un po' peggio come tutte le auto da almeno un decennio a questa parte, sempre uniforme al suo corso. Infonde sicurezza, va sempre bene perché ha creato uno standard che via via è stato sempre più accettato e preso come riferimento. E l'intero florilegio delle sue declinazioni, verso "l'alto", l'A3, e verso "il basso", con skoda e seat.
C'è la bravo, prodotto nostrale, che, tutto sommato, è accettabile, purché non si pretenda una longevità estrema sotto il profilo della durevolezza di interni e stabilità di accoppiamenti ed assemblaggi. E, soprattutto, non si cerchino motori che presentino all'unisono bassi consumi ed alte prestazioni.
Ci sono anche le francesi, che hanno perso moltissimo smalto rispetto al passato, 308 e C4, nonché la megane. E certamente molte altre, tra le quali anche quelle che hai menzionato.
Le paghi poco, ti danno in proporzione, anche se in alcuni casi riescono ad ingannare ragionevolmente, quel tanto che basta a dare la "spintarella" a chi si affaccia ma è ancora un po' indeciso. E che si pretende? danno poco già quelle che si pagano tanto, quindi.... Tanti prodotti, apparentemente diversi ma in realtà assimilati da un grosso denominatore comune, ovvero gli attuali concetti, gli odierni modi di concepire una vettura: apparire molto di più di quel che si è, dare ad intendere per riuscire a vendere.