<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Perché chiudere fabbriche o il marchio Lancia è un errore per Fiat. | Il Forum di Quattroruote

Perché chiudere fabbriche o il marchio Lancia è un errore per Fiat.

Metto da parte il punto di vista degli operai,per cui bisognerebbe fare un discorso a parte, e mi metto nei panni di chi cura gli interessi economici della Fiat.
Per me, chiudere in Italia uno stabilimento del gruppo, o peggio, il marchio Lancia, avrebbe una cattiva ricaduta sugli interessi economici Fiat, piuttosto che salvaguardarli.
Ecco gli indizi e il perché.
Sul mercato italiano, le auto del gruppo Fiat sono in ascesa costante come quote di mercato e con i modelli futuri lo sarebbero ancora di più.
Vuoi o non vuoi, i proclami di italianità ventilati in qualche spot Fiat ha fatto presa nella testa degli italiani e poi una buona percentuale di clienti ha sempre comprato Fiat per lo stesso motivo.
In cambio Fiat ha sempre salvaguardato i marchi e gli operai italiani,anche a costi di inefficienze evidenti (ma lo Stato ci ha messo cassa integrazione e finanziamenti).
Una inversione di rotta in tal senso, comprometterebbe per sempre quel rapporto fiduciario che molti clienti hanno per Fiat in quanto costruttore nazionale e garante (forse) anche degli interessi nazionali. Cioè, venendo a mancare questo senso di appartenenza alla nazione, il cliente-tipo si troverebbe sciolto da tale legame, e vedrebbe Fiat alla stessa stregua di una Peugeot,Toyota,VW,ecc.
Poi,la chiusura di un marchio storico,e cmq popolare, come Lancia in favore di un marchio tedesco (Opel) e di una espansione che sembra poter portare più problemi che vantaggi all'Italia, acuirebbe tale sensazione verso gli italiani.
Come conseguenza, si perderebbero quote nel mercato di casa, e si sa, ogni costruttore in casa propria può permettersi prezzi più alti e,quindi,maggiori guadagni.
Quindi,in Italia, Fiat farebbe bene a non fare passi affrettati.
 
Lazio8 ha scritto:
Metto da parte il punto di vista degli operai,per cui bisognerebbe fare un discorso a parte, e mi metto nei panni di chi cura gli interessi economici della Fiat.
Per me, chiudere in Italia uno stabilimento del gruppo, o peggio, il marchio Lancia, avrebbe una cattiva ricaduta sugli interessi economici Fiat, piuttosto che salvaguardarli.
Ecco gli indizi e il perché.
Sul mercato italiano, le auto del gruppo Fiat sono in ascesa costante come quote di mercato e con i modelli futuri lo sarebbero ancora di più.
Vuoi o non vuoi, i proclami di italianità ventilati in qualche spot Fiat ha fatto presa nella testa degli italiani e poi una buona percentuale di clienti ha sempre comprato Fiat per lo stesso motivo.
In cambio Fiat ha sempre salvaguardato i marchi e gli operai italiani,anche a costi di inefficienze evidenti (ma lo Stato ci ha messo cassa integrazione e finanziamenti).
Una inversione di rotta in tal senso, comprometterebbe per sempre quel rapporto fiduciario che molti clienti hanno per Fiat in quanto costruttore nazionale e garante (forse) anche degli interessi nazionali. Cioè, venendo a mancare questo senso di appartenenza alla nazione, il cliente-tipo si troverebbe sciolto da tale legame, e vedrebbe Fiat alla stessa stregua di una Peugeot,Toyota,VW,ecc.
Poi,la chiusura di un marchio storico,e cmq popolare, come Lancia in favore di un marchio tedesco (Opel) e di una espansione che sembra poter portare più problemi che vantaggi all'Italia, acuirebbe tale sensazione verso gli italiani.
Come conseguenza, si perderebbero quote nel mercato di casa, e si sa, ogni costruttore in casa propria può permettersi prezzi più alti e,quindi,maggiori guadagni.
Quindi,in Italia, Fiat farebbe bene a non fare passi affrettati.

lancia marchio forte?

io ho poco più di 3o anni e le uniche lancia che ricordo con piacere sono la thema e la Y, la prima perchè BELLA e SPORTIVA, la seconda perchè raffinata (anche se un poco troppo da "terzo sesso", per la verità).

La delta? un mito SPORTIVO delle versioni HF, HF integrale e simili, ma che man mano che diventavano mito erano sempre meno parenti della delta "per comuni mortali"...
Lancia è stata una grande casa, con passati tecnici e di eleganza notevoli ma allo stesso tempo remoti, remotissimi: non si vive di ricordi, tanto più che per viverci è necessario che qualcuno quei ricordi li abbia o che gli si ripropongano: con Abarth in parte la cosa è riuscita, specie con la 5oo, ma con lancia cosa puoi fare?

Mi rimarrà sempre nel cuore la partenza di tappa ad un rally storico di una Stratos Alitalia, ma non per questo la storia potrà cambiare...
 
cognizionezero ha scritto:
Lazio8 ha scritto:
Metto da parte il punto di vista degli operai,per cui bisognerebbe fare un discorso a parte, e mi metto nei panni di chi cura gli interessi economici della Fiat.
Per me, chiudere in Italia uno stabilimento del gruppo, o peggio, il marchio Lancia, avrebbe una cattiva ricaduta sugli interessi economici Fiat, piuttosto che salvaguardarli.
Ecco gli indizi e il perché.
Sul mercato italiano, le auto del gruppo Fiat sono in ascesa costante come quote di mercato e con i modelli futuri lo sarebbero ancora di più.
Vuoi o non vuoi, i proclami di italianità ventilati in qualche spot Fiat ha fatto presa nella testa degli italiani e poi una buona percentuale di clienti ha sempre comprato Fiat per lo stesso motivo.
In cambio Fiat ha sempre salvaguardato i marchi e gli operai italiani,anche a costi di inefficienze evidenti (ma lo Stato ci ha messo cassa integrazione e finanziamenti).
Una inversione di rotta in tal senso, comprometterebbe per sempre quel rapporto fiduciario che molti clienti hanno per Fiat in quanto costruttore nazionale e garante (forse) anche degli interessi nazionali. Cioè, venendo a mancare questo senso di appartenenza alla nazione, il cliente-tipo si troverebbe sciolto da tale legame, e vedrebbe Fiat alla stessa stregua di una Peugeot,Toyota,VW,ecc.
Poi,la chiusura di un marchio storico,e cmq popolare, come Lancia in favore di un marchio tedesco (Opel) e di una espansione che sembra poter portare più problemi che vantaggi all'Italia, acuirebbe tale sensazione verso gli italiani.
Come conseguenza, si perderebbero quote nel mercato di casa, e si sa, ogni costruttore in casa propria può permettersi prezzi più alti e,quindi,maggiori guadagni.
Quindi,in Italia, Fiat farebbe bene a non fare passi affrettati.

lancia marchio forte?

io ho poco più di 3o anni e le uniche lancia che ricordo con piacere sono la thema e la Y, la prima perchè BELLA e SPORTIVA, la seconda perchè raffinata (anche se un poco troppo da "terzo sesso", per la verità).

La delta? un mito SPORTIVO delle versioni HF, HF integrale e simili, ma che man mano che diventavano mito erano sempre meno parenti della delta "per comuni mortali"...
Lancia è stata una grande casa, con passati tecnici e di eleganza notevoli ma allo stesso tempo remoti, remotissimi: non si vive di ricordi, tanto più che per viverci è necessario che qualcuno quei ricordi li abbia o che gli si ripropongano: con Abarth in parte la cosa è riuscita, specie con la 5oo, ma con lancia cosa puoi fare?

Mi rimarrà sempre nel cuore la partenza di tappa ad un rally storico di una Stratos Alitalia, ma non per questo la storia potrà cambiare...
Non sono d'accordo! nel periodo sopracitato c'era anche la dedra, di cui fui possessore soddisfattissimo, un'auto da famiglia, anche poi in versione SW, che in 434cm di lunghezza, ospitava anche 5 adulti con un bagagliaio enorme e ben sfruttabile. Aveva interni ottimi, motori per ogni esigenza (c'erano anche le HF ed integrale). Unico peccato era la componentistica, la rottamai per colpa di mille piccole avarie elettroniche, ma il motore a 240milkm era un gioiellino, andavao a GPL e spendevo meno dei dieselisti, e non avevo blocchi del traffico. Ancora adesso, quando vedo esemplari ben tenuti e poco chilometrati in vendita a prezzi d'affare, mi viene l'acquolina!

Senza contare le vecchie (tra le possedute) prisma, delta, beta, beta coupè e la mitica HPE, vero progenitore delle sportwagon uscite vent'anni dopo.

Non mi dilungo sulle varie fulvie e falvie etcetcetc perchè mi scenderebbero i lacrimoni...
 
Lazio8 ha scritto:
Metto da parte il punto di vista degli operai,per cui bisognerebbe fare un discorso a parte, e mi metto nei panni di chi cura gli interessi economici della Fiat.
Per me, chiudere in Italia uno stabilimento del gruppo, o peggio, il marchio Lancia, avrebbe una cattiva ricaduta sugli interessi economici Fiat, piuttosto che salvaguardarli.
Ecco gli indizi e il perché.
Sul mercato italiano, le auto del gruppo Fiat sono in ascesa costante come quote di mercato e con i modelli futuri lo sarebbero ancora di più.
Vuoi o non vuoi, i proclami di italianità ventilati in qualche spot Fiat ha fatto presa nella testa degli italiani e poi una buona percentuale di clienti ha sempre comprato Fiat per lo stesso motivo.
In cambio Fiat ha sempre salvaguardato i marchi e gli operai italiani,anche a costi di inefficienze evidenti (ma lo Stato ci ha messo cassa integrazione e finanziamenti).
Una inversione di rotta in tal senso, comprometterebbe per sempre quel rapporto fiduciario che molti clienti hanno per Fiat in quanto costruttore nazionale e garante (forse) anche degli interessi nazionali. Cioè, venendo a mancare questo senso di appartenenza alla nazione, il cliente-tipo si troverebbe sciolto da tale legame, e vedrebbe Fiat alla stessa stregua di una Peugeot,Toyota,VW,ecc.
Poi,la chiusura di un marchio storico,e cmq popolare, come Lancia in favore di un marchio tedesco (Opel) e di una espansione che sembra poter portare più problemi che vantaggi all'Italia, acuirebbe tale sensazione verso gli italiani.
Come conseguenza, si perderebbero quote nel mercato di casa, e si sa, ogni costruttore in casa propria può permettersi prezzi più alti e,quindi,maggiori guadagni.
Quindi,in Italia, Fiat farebbe bene a non fare passi affrettati.

Mi permetto di criticarti. L'italiano medio considera la nazionalità di una vettura in funzione della sede legale del marchio, non dove è stata fisicamente assemblata. Vale anche per la Fiat: 600, Panda e 500 sono prodotte in Polonia, ma vengono considerate italiane a tutte gli effetti perchè sono state progettate a Torino. La chiusura delle fabbriche in Italia potrà pure essere un errore, ma non per i motivi da te citati.
Per quanto riguarda il marchio Lancia non parliamone proprio perchè la notizia uscita ieri è una stupidaggine pazzesca. E' sufficiente ragionare un attimo per capire quanto possa essere falsa.
 
Chiudere Pomigliano e Termini Imerese e' qualcosa che la Fiat avrebbe dovuto fare da un pezzo. In effetti, non sarebbero mai dovute esistere e non esisterebbero in alcuna situazione di libero mercato. Esistono solo nel contesto di totale lottizzazione italiano, in cui politica, sindacati e grande industria mangiano alla stessa greppia.
 
99octane ha scritto:
Chiudere Pomigliano e Termini Imerese e' qualcosa che la Fiat avrebbe dovuto fare da un pezzo. In effetti, non sarebbero mai dovute esistere e non esisterebbero in alcuna situazione di libero mercato. Esistono solo nel contesto di totale lottizzazione italiano, in cui politica, sindacati e grande industria mangiano alla stessa greppia.

A malincuore debbo quotarti.
I due stabilimenti andavano chiusi o risanati per tempo (oggi è troppo tardi forse)....
Bye
 
Spizio2 ha scritto:
99octane ha scritto:
Chiudere Pomigliano e Termini Imerese e' qualcosa che la Fiat avrebbe dovuto fare da un pezzo. In effetti, non sarebbero mai dovute esistere e non esisterebbero in alcuna situazione di libero mercato. Esistono solo nel contesto di totale lottizzazione italiano, in cui politica, sindacati e grande industria mangiano alla stessa greppia.

A malincuore debbo quotarti.
I due stabilimenti andavano chiusi o risanati per tempo (oggi è troppo tardi forse)....
Bye

quoto alla grande! sono d'accordo con 99octane quando dice "Esistono solo nel contesto di totale lottizzazione italiano, in cui politica, sindacati e grande industria mangiano alla stessa greppia"
ricordiamoci che siamo in italia!!! :rolleyes: :shock:
 
E' vero,l'italiano medio guarda maggiormente alla sede legale dell'azienda, ma ci sono molti che fanno caso anche alla nazionalità di fabbricazione. Le 500 e le Panda si sa che sono polacche,la cosa viene criticata,ma la bontà dei prodotti è talmente evidente che li si acquista comunque "facendo finta" che siano italiani.
Entrambe le auto, poi, non hanno mai causato la chiusura di stabilimenti in Italia. La Fiat ha saputo farlo in sordina e i clienti italianisti non se ne sono lamentati tanto. Chiudendo le fabbriche in Italia, non si manterrebbe la stessa "tenuta" del cliente.Anzi.
Sarebbe una scintilla troppo grande per non incendiare gli animi. Mamma Fiat diventerebbe una matrigna cattiva e infanticida e il tutto fatto,non per grave crisi, ma per sposarsi un tedesco disperato.
La chiusura di Lancia la vedo anche io una balla colossale, visti anche i nuovi modelli da lanciare a breve e gli investimenti effettuati all'estero.
 
Termini Imerese non mi sembra abbia avuto problemi gravi di qualità, oltre ad aver avuto sempre la produzione di utilitarie da buoni numeri. Ora ha anche ricevuto 46 milioni di euro dalla UE.
A Pomigliano c'è più un problema di cultura del lavoro e di assenteismo. Se ci sarà una chiusurà, sarà l'unica e riguarderà proprio quest'ultima fabbrica.
Mi spiace per chi ha sempre lavorato (e bene) in quello stabilimento, ma pagheranno tutti le inefficienze di chi non ha fatto il proprio dovere (quando ha lavorato).
Già la zona non ha molti sbocchi lavorativi, poi chi ha il lavoro lo sciupa così...
Cmq,le Alfa verranno prodotte a Cassino e a Mirafiori.
 

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