Metto da parte il punto di vista degli operai,per cui bisognerebbe fare un discorso a parte, e mi metto nei panni di chi cura gli interessi economici della Fiat.
Per me, chiudere in Italia uno stabilimento del gruppo, o peggio, il marchio Lancia, avrebbe una cattiva ricaduta sugli interessi economici Fiat, piuttosto che salvaguardarli.
Ecco gli indizi e il perché.
Sul mercato italiano, le auto del gruppo Fiat sono in ascesa costante come quote di mercato e con i modelli futuri lo sarebbero ancora di più.
Vuoi o non vuoi, i proclami di italianità ventilati in qualche spot Fiat ha fatto presa nella testa degli italiani e poi una buona percentuale di clienti ha sempre comprato Fiat per lo stesso motivo.
In cambio Fiat ha sempre salvaguardato i marchi e gli operai italiani,anche a costi di inefficienze evidenti (ma lo Stato ci ha messo cassa integrazione e finanziamenti).
Una inversione di rotta in tal senso, comprometterebbe per sempre quel rapporto fiduciario che molti clienti hanno per Fiat in quanto costruttore nazionale e garante (forse) anche degli interessi nazionali. Cioè, venendo a mancare questo senso di appartenenza alla nazione, il cliente-tipo si troverebbe sciolto da tale legame, e vedrebbe Fiat alla stessa stregua di una Peugeot,Toyota,VW,ecc.
Poi,la chiusura di un marchio storico,e cmq popolare, come Lancia in favore di un marchio tedesco (Opel) e di una espansione che sembra poter portare più problemi che vantaggi all'Italia, acuirebbe tale sensazione verso gli italiani.
Come conseguenza, si perderebbero quote nel mercato di casa, e si sa, ogni costruttore in casa propria può permettersi prezzi più alti e,quindi,maggiori guadagni.
Quindi,in Italia, Fiat farebbe bene a non fare passi affrettati.
Per me, chiudere in Italia uno stabilimento del gruppo, o peggio, il marchio Lancia, avrebbe una cattiva ricaduta sugli interessi economici Fiat, piuttosto che salvaguardarli.
Ecco gli indizi e il perché.
Sul mercato italiano, le auto del gruppo Fiat sono in ascesa costante come quote di mercato e con i modelli futuri lo sarebbero ancora di più.
Vuoi o non vuoi, i proclami di italianità ventilati in qualche spot Fiat ha fatto presa nella testa degli italiani e poi una buona percentuale di clienti ha sempre comprato Fiat per lo stesso motivo.
In cambio Fiat ha sempre salvaguardato i marchi e gli operai italiani,anche a costi di inefficienze evidenti (ma lo Stato ci ha messo cassa integrazione e finanziamenti).
Una inversione di rotta in tal senso, comprometterebbe per sempre quel rapporto fiduciario che molti clienti hanno per Fiat in quanto costruttore nazionale e garante (forse) anche degli interessi nazionali. Cioè, venendo a mancare questo senso di appartenenza alla nazione, il cliente-tipo si troverebbe sciolto da tale legame, e vedrebbe Fiat alla stessa stregua di una Peugeot,Toyota,VW,ecc.
Poi,la chiusura di un marchio storico,e cmq popolare, come Lancia in favore di un marchio tedesco (Opel) e di una espansione che sembra poter portare più problemi che vantaggi all'Italia, acuirebbe tale sensazione verso gli italiani.
Come conseguenza, si perderebbero quote nel mercato di casa, e si sa, ogni costruttore in casa propria può permettersi prezzi più alti e,quindi,maggiori guadagni.
Quindi,in Italia, Fiat farebbe bene a non fare passi affrettati.