_enzo
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Premetto che io non sono assolutamente contro le auto a trazione posteriore con disposizione transaxle, anzi ho sempre ribadito che Maserati dovesse mantenere questa peculiarità tecnica e non "abbassarsi" alla disposizione iso Bmw e Mercedes con cambio automatico Zf a 6 rapporti e soprattutto i problemi che comporta la doppia disposizione del cambio, come scrissi nel seguente articolo:
http://groups.google.it/group/hainz...urismo-s-due-auto-sotto-un-unico-vestio?hl=it
Detto questo vi riporto le parole di Chirico nel suo libro: "L'Alfa e le sue auto" in cui parla della sua esperienza e dell'Alfa Romeo e aggiungo che questo ingegnere non era un fautore della trazione anteriore come si può leggere a pagina 153 quando parla dei progetti "154 e 156" e cioè dei sostituti di Giulietta e alfetta.
E veniamo al dunque, parlando dell'Alfetta (pag 104-5) dice:
"Mi limiterò a dire qualcosa sul layout di questo modello, che presentava il motore anteriore e il gruppo frizione-cambio-ponte sull'asse posteriore. Secondo la versione più diffusa, ciò derivò dalla necessità di traferire peso del veicolo sull'asse posteriore allo scopo di accrescere le condizioni d'aderenza delle ruote motrici (l'annosa questione che travaglia le trazioni posteriori).C'era, anche, la necessità di aumentare l'abitabilità longitudinale della vettura Giulia soggetta, da qualche tempo, a critiche per la disponibilità di spazio ai posti posteriori, specie da parte delle persone dal percentile medio-alto. Il passo dell'Alfetta era uguale a quello della precedente Giulia e si potè aumentare l'abitabilità solo spostando in avanti i sedili anteriori, il volante e la pedaliera (imossibile arretrare il sedile posteriore per l'ingombro dei passaruota). Tale avanzamento ha fatto "entrare" nell'abitacolo una parte del passaruote anteriori (sulla Giulia il fondo dei parafiamma a sinistra del pedale frizione era, invece, totalmente piatto) e, per tale ragione, si è reso impossibile il tradizionale montaggio del cambio dietro al motore poiché il suo ingombro trasversale avrebbe ridotto in maniera inaccettabile lo spazio necessarioalla sistemazione della pedaliera. Il problema fu, dunque, risolto portande sull'asse posteriore gran parte della trasmissione, iniziando dal volano della frizione sino al gruppo del differenziale.
Tutto ciò, forse si sarebbe potuto evitare spostando in avanti l'avantreno: il passaruota sarebbe forse scomparso o si sarebbe ridotto, il cambio sarebbe tornato nella sua posizione naturale e 'asse posteriore si sarebbe caricato non meno di quanto è avvenuto con lo spostamento all'indietro del gruppo frizione, cambio, anzi... E, dulcis in fundo, la macchina avrebbe sicuramente avuto un comando cambio magnifico e impagabile com'era quello della Giulia. I progettisti hanno scartato questo tipo di layout, adottato sulle auto a trazione posteriore come Mercedes e BMW, perché, probabilmente, si sono preoccupati della riduzione d'agilità del veicolo, che l'allungamento del passo avrebbe comportato".
Hainz
http://groups.google.it/group/hainz?hl=it[/quote]
http://groups.google.it/group/hainz...urismo-s-due-auto-sotto-un-unico-vestio?hl=it
Detto questo vi riporto le parole di Chirico nel suo libro: "L'Alfa e le sue auto" in cui parla della sua esperienza e dell'Alfa Romeo e aggiungo che questo ingegnere non era un fautore della trazione anteriore come si può leggere a pagina 153 quando parla dei progetti "154 e 156" e cioè dei sostituti di Giulietta e alfetta.
E veniamo al dunque, parlando dell'Alfetta (pag 104-5) dice:
"Mi limiterò a dire qualcosa sul layout di questo modello, che presentava il motore anteriore e il gruppo frizione-cambio-ponte sull'asse posteriore. Secondo la versione più diffusa, ciò derivò dalla necessità di traferire peso del veicolo sull'asse posteriore allo scopo di accrescere le condizioni d'aderenza delle ruote motrici (l'annosa questione che travaglia le trazioni posteriori).C'era, anche, la necessità di aumentare l'abitabilità longitudinale della vettura Giulia soggetta, da qualche tempo, a critiche per la disponibilità di spazio ai posti posteriori, specie da parte delle persone dal percentile medio-alto. Il passo dell'Alfetta era uguale a quello della precedente Giulia e si potè aumentare l'abitabilità solo spostando in avanti i sedili anteriori, il volante e la pedaliera (imossibile arretrare il sedile posteriore per l'ingombro dei passaruota). Tale avanzamento ha fatto "entrare" nell'abitacolo una parte del passaruote anteriori (sulla Giulia il fondo dei parafiamma a sinistra del pedale frizione era, invece, totalmente piatto) e, per tale ragione, si è reso impossibile il tradizionale montaggio del cambio dietro al motore poiché il suo ingombro trasversale avrebbe ridotto in maniera inaccettabile lo spazio necessarioalla sistemazione della pedaliera. Il problema fu, dunque, risolto portande sull'asse posteriore gran parte della trasmissione, iniziando dal volano della frizione sino al gruppo del differenziale.
Tutto ciò, forse si sarebbe potuto evitare spostando in avanti l'avantreno: il passaruota sarebbe forse scomparso o si sarebbe ridotto, il cambio sarebbe tornato nella sua posizione naturale e 'asse posteriore si sarebbe caricato non meno di quanto è avvenuto con lo spostamento all'indietro del gruppo frizione, cambio, anzi... E, dulcis in fundo, la macchina avrebbe sicuramente avuto un comando cambio magnifico e impagabile com'era quello della Giulia. I progettisti hanno scartato questo tipo di layout, adottato sulle auto a trazione posteriore come Mercedes e BMW, perché, probabilmente, si sono preoccupati della riduzione d'agilità del veicolo, che l'allungamento del passo avrebbe comportato".
Hainz
http://groups.google.it/group/hainz?hl=it[/quote]