<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> operaio scrive............. | Il Forum di Quattroruote

operaio scrive.............

Posta/ Operaio scrive a Marchionne: guardiamo
a un futuro migliore, ma con regole scelte da tutti noi

Caro Sergio, sono davvero onorato che lei abbia trovato il tempo e il desiderio di omaggiare me e i miei colleghi con queste sue parole. Non posso nascondere l?emozione provata quando ho trovato la sua missiva nella buca delle lettere, ho pensato fosse la comunicazione di un nuovo periodo di cassa integrazione e invece era la lettera del ?padrone?, anzi, chiedo scusa: la lettera di un collega. Ho scoperto che abbiamo anche una cosa in comune, siamo nati entrambi in Italia.

Ma veniamo al punto, non vorrei farle perdere troppo tempo. Mi trova d?accordo quando dice che ci troviamo in una situazione molto delicata e che molte famiglie sentono di più il peso della crisi. Aggiungerei però, e spero mi passi la puntualizzazione, che sono le famiglie degli operai, magari quelle monoreddito, a pagare lo scotto maggiore, non la sua famiglia né probabilmente quella del suo vicino di casa. Io conosco la situazione più da vicino e, a differenza sua, ho molti amici che a causa dei licenziamenti, dei mancati rinnovi contrattuali o della cassa integrazione faticano ad arrivare alla fine del mese. Ma non sono certo che lei afferri realmente cosa voglia dire quest'espressione. Quel che è certo è che, puntualizzazioni a parte, lei ha centrato il nocciolo della questione: il momento è delicato. Quindi, che si fa? La sua risposta, mi spiace dirlo, non è quella che speravo di sentire. Lei sostiene che sia il caso di accettare ?le regole del gioco? perché ?non l?abbiamo scelte noi?.

Chissà come sarebbe il nostro mondo se anche Rosa Lee Parks, Martin Luther King, Dante Di Nanni, Nelson Mandela, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Emergency, Medici senza Frontiere e tutti i guerrieri che tutti i giorni combattono regole ingiuste e discriminanti, avessero semplicemente chinato la testa, teorizzando che cose come il razzismo, le dittature, la mafia o le guerre fossero semplicemente inevitabili, e che anziché combatterle sarebbe stato meglio assecondarle, adattarsi. La regola che porta al profitto diminuendo i diritti dei lavoratori è una regola ingiusta e nel mio piccolo, io continuerò a crederlo e ad oppormi a questo sistema di valori. Per quel che riguarda Pomigliano, sono sicuro che ci siano dei seri problemi da risolvere, d?altronde scovare i problemi e proporre soluzioni è il suo lavoro.

Quello che non mi convince molto sono proprio le soluzioni da lei proposte. Aumentare la competitività riducendo il benessere dei lavoratori è una soluzione in cui gli sforzi ricadono esclusivamente sugli operai. Lei saprà meglio di me come gestire un'azienda e sarebbe quindi sciocco da parte mia dirle di farlo in un modo piuttosto che in un altro, però quando lei parla di ?anomalie? nella situazione di Pomigliano, non posso non pensare che io non conoscerò l'alta finanza, ma probabilmente lei non ha la benché minima idea di cosa sia realmente, e mi passi l'espressione, ?faticare?.

Non so se lei ha mai avuto la fortuna di entrare in una fonderia. Beh, io ci lavoro da tredici anni e mentre il telegiornale ci raccomanda di non uscire nelle ore più calde della giornata, io sono a diretto contatto con l?alluminio fuso e sudo da stare male. Le posso garantire che è già tutto sufficientemente inumano. Costringere dei padri di famiglia ad accettare condizioni di lavoro ulteriormente degradanti, e quel che peggio svilenti della loro dignità di lavoratori, non è una strategia aziendale: è una scappatoia.

Ma parliamo ora di cose belle. Mi sono nuovamente emozionato quando nella lettera ci ringrazia per quello che abbiamo fatto dal 2004 ad oggi, d?altronde come lei stesso dice: ?la forza di un?organizzazione non arriva da nessuna altra parte se non dalle persone che ci lavorano?. Spero di non sembrarle troppo venale se le dico che ad una virile stretta di mano avrei preferito il Premio di risultato in busta paga oppure migliori condizioni di lavoro. Oppure poteva concedere il rinnovo del contratto a tutti i ragazzi assunti per due giorni oppure una settimana solo per far fronte ai picchi di produzione, sfruttati con l?illusione di un rinnovo e poi rispediti a casa. Lei dice che ci siete riconoscenti. Come vede ci sono molti modi di dimostrare riconoscenza. Perché se, come pubblicano i giornali, la FIAT ha avuto un utile netto di 113 milioni di euro, ci viene negato persino il Premio di produzione? Ma immagino che non sia il momento di chiedere. D?altronde dopo tanti anni ho imparato: quando l?azienda va male non è il momento di chiedere perché i conti vanno male e quando l?azienda guadagna non è il momento di fermarsi a chiedere, è il momento di stringere i denti per continuare a far si che le cose vadano bene. Visto? Non ho laurea eppure qualche rudimento di marketing l'ho imparato comunque.

Lei vuole insegnarci che questa ?è una sfida che si vince tutti insieme o tutti insieme si perde?. Immagino che, nonostante il suo stipendio milionario, comprenda le mie difficoltà a credere che lei, io, i colleghi di Pomigliano e i milioni di operai che dipendono dalle sue decisioni, stiamo tutti rischiando alla pari. Se si perderà noi perderemo, lei invece prenderà il suo panfilo e insieme alla sua liquidazione a svariati zeri veleggerà verso nuovi lidi. Noi tremeremo di paura pensando ai mutui e ai libri dei ragazzi, e accetteremo lavori con trattamenti ancora più degradanti e più svilenti, perché quello che lei finge di non sapere, caro Sergio, è che quello che impone la FIAT, in Italia, viene poi adottato e imposto da ogni altro grande settore della nostra industria.

Spero che queste righe scritte con il cuore non siano il sigillo della mia lettera di licenziamento. Solo negli ultimi tempi ho visto licenziare cinque miei colleghi perché non condividevano l?idea ?dell?entità astratta, azienda?.

Ora chiudo, anche se scriverle è stato bello. Spererei davvero che quando mi chiede se per i miei figli e i miei nipoti vorrei un futuro migliore di questo, guardassimo tutti e due verso lo stesso futuro. Temo invece che il futuro prospettato ai nostri figli sia un futuro fatto di iniquità, di ingiustizia e connotato da una profonda mancanza di umanità. Un futuro diviso tra sfruttati e sfruttatori. Un futuro in cui si devono accettare le regole, anche se ingiuste, perché non le abbiamo scelte noi. Sappia che non è così, lei può scegliere. Insieme, lei e noi possiamo cambiarle quelle regole, cambiarle davvero, anche se temo che non sia questo il suo obbiettivo, e temo che la differenza tra noi e lei sia essenzialmente questa. A lei le cose vanno già molto bene così. Sappia che non ha il mio appoggio e che continuerò ad impegnarmi perché un altro mondo sia possibile.

Buon lavoro anche a lei.

Massimiliano Cassaro

(6 agosto 2010)

non aggiungo niente :twisted: :twisted:
 
conan2001 ha scritto:
Posta/ Operaio scrive a Marchionne: guardiamo
a un futuro migliore, ma con regole scelte da tutti noi ................

non aggiungo niente :twisted: :twisted:

Caro CONAN, anche se i punti salienti della lettera potrebbero anche essere condivisibili, tuttavia, la FIAT non sta fecendo niente di diverso da quello che tutte le aziende del mondo industrializzato stanno facendo. Alcune, senza nenache tanti giri di parole, hanno chiuso dalla sera alla mattina, magari non producevano auto, ma: elettrodomestici, medicinali, caffettiere, servizi bancari, telefonia mobile, telefonia fissa, ecc..

Purtroppo, come si legge anche nella lettera, quando accadono queste cose, innevitabilmente, la classe più debole è quella operaia e se poi, l'operaio è capo famiglia e mono reddito, si arriva anche al dramma famigliare.

Io non conosco la SOLUZIONE PERFETTA per la situazione economica attuale e in particolare per FIAT. Sono comunque sicuro, che quando le situazioni, sono così dinamiche, la mediazione è sempre vincente rispetto al muro contro muro.

Se non altro, ti permette di guadagnare tempo, mantenere il tuo posto di lavoro e sperare che prima o poi, tornino tempi migliori.

Poi, se tu sei il depositario della verità assoluta, allora rendici edotti comunicandoci le tue soluzioni.

Tu, se fossi stato il rappresentante di uno dei sindacati, cosa avresti proposto/chiesto a MARCHIONNE ????
 
conan2001 ha scritto:
Posta/ Operaio scrive a Marchionne: guardiamo
a un futuro migliore, ma con regole scelte da tutti noi

Caro Sergio, sono davvero onorato che lei abbia trovato il tempo e il desiderio di omaggiare me e i miei colleghi con queste sue parole. Non posso nascondere l?emozione provata quando ho trovato la sua missiva nella buca delle lettere, ho pensato fosse la comunicazione di un nuovo periodo di cassa integrazione e invece era la lettera del ?padrone?, anzi, chiedo scusa: la lettera di un collega. Ho scoperto che abbiamo anche una cosa in comune, siamo nati entrambi in Italia.

Ma veniamo al punto, non vorrei farle perdere troppo tempo. Mi trova d?accordo quando dice che ci troviamo in una situazione molto delicata e che molte famiglie sentono di più il peso della crisi. Aggiungerei però, e spero mi passi la puntualizzazione, che sono le famiglie degli operai, magari quelle monoreddito, a pagare lo scotto maggiore, non la sua famiglia né probabilmente quella del suo vicino di casa. Io conosco la situazione più da vicino e, a differenza sua, ho molti amici che a causa dei licenziamenti, dei mancati rinnovi contrattuali o della cassa integrazione faticano ad arrivare alla fine del mese. Ma non sono certo che lei afferri realmente cosa voglia dire quest'espressione. Quel che è certo è che, puntualizzazioni a parte, lei ha centrato il nocciolo della questione: il momento è delicato. Quindi, che si fa? La sua risposta, mi spiace dirlo, non è quella che speravo di sentire. Lei sostiene che sia il caso di accettare ?le regole del gioco? perché ?non l?abbiamo scelte noi?.

Chissà come sarebbe il nostro mondo se anche Rosa Lee Parks, Martin Luther King, Dante Di Nanni, Nelson Mandela, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Emergency, Medici senza Frontiere e tutti i guerrieri che tutti i giorni combattono regole ingiuste e discriminanti, avessero semplicemente chinato la testa, teorizzando che cose come il razzismo, le dittature, la mafia o le guerre fossero semplicemente inevitabili, e che anziché combatterle sarebbe stato meglio assecondarle, adattarsi. La regola che porta al profitto diminuendo i diritti dei lavoratori è una regola ingiusta e nel mio piccolo, io continuerò a crederlo e ad oppormi a questo sistema di valori. Per quel che riguarda Pomigliano, sono sicuro che ci siano dei seri problemi da risolvere, d?altronde scovare i problemi e proporre soluzioni è il suo lavoro.

Quello che non mi convince molto sono proprio le soluzioni da lei proposte. Aumentare la competitività riducendo il benessere dei lavoratori è una soluzione in cui gli sforzi ricadono esclusivamente sugli operai. Lei saprà meglio di me come gestire un'azienda e sarebbe quindi sciocco da parte mia dirle di farlo in un modo piuttosto che in un altro, però quando lei parla di ?anomalie? nella situazione di Pomigliano, non posso non pensare che io non conoscerò l'alta finanza, ma probabilmente lei non ha la benché minima idea di cosa sia realmente, e mi passi l'espressione, ?faticare?.

Non so se lei ha mai avuto la fortuna di entrare in una fonderia. Beh, io ci lavoro da tredici anni e mentre il telegiornale ci raccomanda di non uscire nelle ore più calde della giornata, io sono a diretto contatto con l?alluminio fuso e sudo da stare male. Le posso garantire che è già tutto sufficientemente inumano. Costringere dei padri di famiglia ad accettare condizioni di lavoro ulteriormente degradanti, e quel che peggio svilenti della loro dignità di lavoratori, non è una strategia aziendale: è una scappatoia.

Ma parliamo ora di cose belle. Mi sono nuovamente emozionato quando nella lettera ci ringrazia per quello che abbiamo fatto dal 2004 ad oggi, d?altronde come lei stesso dice: ?la forza di un?organizzazione non arriva da nessuna altra parte se non dalle persone che ci lavorano?. Spero di non sembrarle troppo venale se le dico che ad una virile stretta di mano avrei preferito il Premio di risultato in busta paga oppure migliori condizioni di lavoro. Oppure poteva concedere il rinnovo del contratto a tutti i ragazzi assunti per due giorni oppure una settimana solo per far fronte ai picchi di produzione, sfruttati con l?illusione di un rinnovo e poi rispediti a casa. Lei dice che ci siete riconoscenti. Come vede ci sono molti modi di dimostrare riconoscenza. Perché se, come pubblicano i giornali, la FIAT ha avuto un utile netto di 113 milioni di euro, ci viene negato persino il Premio di produzione? Ma immagino che non sia il momento di chiedere. D?altronde dopo tanti anni ho imparato: quando l?azienda va male non è il momento di chiedere perché i conti vanno male e quando l?azienda guadagna non è il momento di fermarsi a chiedere, è il momento di stringere i denti per continuare a far si che le cose vadano bene. Visto? Non ho laurea eppure qualche rudimento di marketing l'ho imparato comunque.

Lei vuole insegnarci che questa ?è una sfida che si vince tutti insieme o tutti insieme si perde?. Immagino che, nonostante il suo stipendio milionario, comprenda le mie difficoltà a credere che lei, io, i colleghi di Pomigliano e i milioni di operai che dipendono dalle sue decisioni, stiamo tutti rischiando alla pari. Se si perderà noi perderemo, lei invece prenderà il suo panfilo e insieme alla sua liquidazione a svariati zeri veleggerà verso nuovi lidi. Noi tremeremo di paura pensando ai mutui e ai libri dei ragazzi, e accetteremo lavori con trattamenti ancora più degradanti e più svilenti, perché quello che lei finge di non sapere, caro Sergio, è che quello che impone la FIAT, in Italia, viene poi adottato e imposto da ogni altro grande settore della nostra industria.

Spero che queste righe scritte con il cuore non siano il sigillo della mia lettera di licenziamento. Solo negli ultimi tempi ho visto licenziare cinque miei colleghi perché non condividevano l?idea ?dell?entità astratta, azienda?.

Ora chiudo, anche se scriverle è stato bello. Spererei davvero che quando mi chiede se per i miei figli e i miei nipoti vorrei un futuro migliore di questo, guardassimo tutti e due verso lo stesso futuro. Temo invece che il futuro prospettato ai nostri figli sia un futuro fatto di iniquità, di ingiustizia e connotato da una profonda mancanza di umanità. Un futuro diviso tra sfruttati e sfruttatori. Un futuro in cui si devono accettare le regole, anche se ingiuste, perché non le abbiamo scelte noi. Sappia che non è così, lei può scegliere. Insieme, lei e noi possiamo cambiarle quelle regole, cambiarle davvero, anche se temo che non sia questo il suo obbiettivo, e temo che la differenza tra noi e lei sia essenzialmente questa. A lei le cose vanno già molto bene così. Sappia che non ha il mio appoggio e che continuerò ad impegnarmi perché un altro mondo sia possibile.

Buon lavoro anche a lei.

Massimiliano Cassaro

(6 agosto 2010)

non aggiungo niente :twisted: :twisted:

Una lettera enormemente struggente nella sua amara verità....
che altro aggiungere a questi pensieri, che dipingono perfettamente la tela del nostro attuale scenario italiano....persone che navigano nell'oro e poveri "morti di fame"....
Io credo che la pretesa di un lavoro dignitoso e giustamente retribuito sia un diritto di tutti in egual maniera; così come poi alla fine recita la nostra stessa costituzione, ma ahimè la realtà è ben diversa.
Se in Italia, nel nostro amato Paese, che vive continuamente di scandali tra travestiti ed escort, calcio e veline, ect ect tra compensi miliardari non si è capaci di fornire sufficienti opportunità a tutti, allora non ci resta che rammaricarci per tutto ciò che è spreco.
Nella speranza che qualcosa possa cambiare, cercando nel piccolo personale di modificare lo stato delle cose attuali, non posso che esprimere la mia massima solidarietà alla gran persona che ha scritto questa lettera.
Un abbraccio di cuore

PS: Forse questo non ti ridarà forza lavorativa, ma spero possa incrementare la tua dignità come essere umano.
 
conan2001 ha scritto:
Ma parliamo ora di cose belle. Mi sono nuovamente emozionato quando nella lettera ci ringrazia per quello che abbiamo fatto dal 2004 ad oggi, d?altronde come lei stesso dice: ?la forza di un?organizzazione non arriva da nessuna altra parte se non dalle persone che ci lavorano?. Spero di non sembrarle troppo venale se le dico che ad una virile stretta di mano avrei preferito il Premio di risultato in busta paga oppure migliori condizioni di lavoro. Oppure poteva concedere il rinnovo del contratto a tutti i ragazzi assunti per due giorni oppure una settimana solo per far fronte ai picchi di produzione, sfruttati con l?illusione di un rinnovo e poi rispediti a casa. Lei dice che ci siete riconoscenti. Come vede ci sono molti modi di dimostrare riconoscenza. Perché se, come pubblicano i giornali, la FIAT ha avuto un utile netto di 113 milioni di euro, ci viene negato persino il Premio di produzione?

perchè doveva alzare il suo compenso, no?

 
MultiJet150 ha scritto:
Sono comunque sicuro, che quando le situazioni, sono così dinamiche, la mediazione è sempre vincente rispetto al muro contro muro.

Se non altro, ti permette di guadagnare tempo, mantenere il tuo posto di lavoro e sperare che prima o poi, tornino tempi migliori.

Poi, se tu sei il depositario della verità assoluta, allora rendici edotti comunicandoci le tue soluzioni.

Tu, se fossi stato il rappresentante di uno dei sindacati, cosa avresti proposto/chiesto a MARCHIONNE ????

il muro contro muro, si sottolinea, avviene solo quando vengono toccati i diritti dei lavoratori. inutile citare il caso particolare di pomigliano, che tanto fiat quello stabilimento s'è permesso di costruirlo lì solo perché ha ricevuto lauti finanziamenti e in accordo proprio con il sindacato. è facile parlare di muro contro muro, colpevolizzare la fiom (che poi ha avuto ragione, vedi scorporo settore auto prima e contratto al di fuori del ccnl...), però nessuno cita gli stipendi più bassi rispetto al resto dell'europa CIVILE, il contratto congelato per anni perché fiat era in crisi. (e ora che ci sono soldi se li fotte solo lui?)... in definitiva, cari lobotomizzati dalla tv e dal vostro lavoro lontano dalle fabbriche, dalle nostre parti si dice "è facile fare il ricchione con il culo degli altri".
andateci voi in linea di montaggio, fateli voi i turni e lo scorrimento con quei soldi e quel prezzo, poi tornate a parlare di muro contro muro. sarete magicamente eterosessuali, perché starete esponendo il vostro deretano.

chiedo venia per le espressioni colorite, ma rendono bene l'idea della situazione in cui è l'operaio italiano (che nelle piccole realtà si sta molto peggio tra l'altro, già non si rispetta il ccnl nei fatti...)
 
emptystar ha scritto:
il muro contro muro, si sottolinea, avviene solo quando vengono toccati i diritti dei lavoratori. inutile citare il caso particolare di pomigliano, che tanto fiat quello stabilimento s'è permesso di costruirlo lì solo perché ha ricevuto lauti finanziamenti e in accordo proprio con il sindacato. è facile parlare di muro contro muro, colpevolizzare la fiom (che poi ha avuto ragione, vedi scorporo settore auto prima e contratto al di fuori del ccnl...), però nessuno cita gli stipendi più bassi rispetto al resto dell'europa CIVILE, il contratto congelato per anni perché fiat era in crisi. (e ora che ci sono soldi se li fotte solo lui?)

Fiat+marchionne+scorporo1.jpg
 
emptystar ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
Sono comunque sicuro, che quando le situazioni, sono così dinamiche, la mediazione è sempre vincente rispetto al muro contro muro.

Se non altro, ti permette di guadagnare tempo, mantenere il tuo posto di lavoro e sperare che prima o poi, tornino tempi migliori.

Poi, se tu sei il depositario della verità assoluta, allora rendici edotti comunicandoci le tue soluzioni.

Tu, se fossi stato il rappresentante di uno dei sindacati, cosa avresti proposto/chiesto a MARCHIONNE ????

il muro contro muro, si sottolinea, avviene solo quando vengono toccati i diritti dei lavoratori. inutile citare il caso particolare di pomigliano, che tanto fiat quello stabilimento s'è permesso di costruirlo lì solo perché ha ricevuto lauti finanziamenti e in accordo proprio con il sindacato. è facile parlare di muro contro muro, colpevolizzare la fiom (che poi ha avuto ragione, vedi scorporo settore auto prima e contratto al di fuori del ccnl...), però nessuno cita gli stipendi più bassi rispetto al resto dell'europa CIVILE, il contratto congelato per anni perché fiat era in crisi. (e ora che ci sono soldi se li fotte solo lui?)... in definitiva, cari lobotomizzati dalla tv e dal vostro lavoro lontano dalle fabbriche, dalle nostre parti si dice "è facile fare il ricchione con il culo degli altri".
andateci voi in linea di montaggio, fateli voi i turni e lo scorrimento con quei soldi e quel prezzo, poi tornate a parlare di muro contro muro. sarete magicamente eterosessuali, perché starete esponendo il vostro deretano.

chiedo venia per le espressioni colorite, ma rendono bene l'idea della situazione in cui è l'operaio italiano (che nelle piccole realtà si sta molto peggio tra l'altro, già non si rispetta il ccnl nei fatti...)

Intanto ti consiglio di informarti un pochettino meglio sulla storia di pomigliano, visto che non è la fiat ad aver costruito lo stabilimento ma l'ALFA ROMEO (operazione vista all'epoca proprio come azione di disturbo POLITICA dell'IRI contro la fiat)......poi io in linea ci ho lavorato prima e ci lavoro tutt'ora, ma quando dati alla mano vedo che noi quest'anno per rientrare nei parametri del prom abbiamo avuto un assenteismo sotto il 3% contro l'abisso di pomigliano e leggo bene le loro rivendicazioni inizio a chiedermi una cosa .......ma cos'è sono più belli ed intoccabili a Pomigliano?Il mio deretano vale meno del loro?lavorassi io con i loro indici di qualità e con il loro tasso di assenteismo sarei già a spasso da un pezzo
 
Poco conta onestamente chi ha messo cosa e dove, conta solo che siano stati tirati fuori soldi pubblici, non privati. soldi che son piovuti nel tempo, chiunque fosse il proprietario, fin'ora. non son mica fessi se han prodotto fin'ora lì. la fiat in italia investe na sega, con i soldi SUOI.
il nocciolo del problema non è pomigliano, che in due righe non si riassume; il problema è il contratto nazionale e il modo in cui marchionne vuole calpestarlo. se l'azienda fa utile, devi avere la dignità di redistribuirlo (vedi audi in germania, le dichiarazioni del suo responsabile del personale, secondo cui l'operaio è una risorsa, non un peso, come invece è per marchionne e l'azienda italia in genere).
io ti ripeto che l'integrativo fiat è stato bloccato per anni perché il sindacato (quello contestato), con coscienza non ha voluto affondare l'azienda in un momento di forte crisi. ecco che arrivano i ringraziamenti.

dukeiiktm ha scritto:
Intanto ti consiglio di informarti un pochettino meglio sulla storia di pomigliano, visto che non è la fiat ad aver costruito lo stabilimento ma l'ALFA ROMEO (operazione vista all'epoca proprio come azione di disturbo POLITICA dell'IRI contro la fiat)......poi io in linea ci ho lavorato prima e ci lavoro tutt'ora, ma quando dati alla mano vedo che noi quest'anno per rientrare nei parametri del prom abbiamo avuto un assenteismo sotto il 3% contro l'abisso di pomigliano e leggo bene le loro rivendicazioni inizio a chiedermi una cosa .......ma cos'è sono più belli ed intoccabili a Pomigliano?Il mio deretano vale meno del loro?lavorassi io con i loro indici di qualità e con il loro tasso di assenteismo sarei già a spasso da un pezzo
 
Mi piacerebbe che quel lavoratore avesse tirato fuori la sua personalità e capacità in ben altri momenti. Invece, prima contribuiscono a ridicolizzare le produzioni aziendali, poi, sostengono che l'azienda non li ama e li sfrutta.
Credo che Marchionne stia svolgendo una operazione economica per Fiat ed una educativa per tanti profittatori lazaroni. Purtroppo nel mezo ci sono anche quelli che non c'entrano niente ..... ma questa è la natura delle cose e non si sfugge per davvero.
Mi piacerebbe un mondo più umano ma vorrei anche più serietà da chi vive e lavora.
 
Ragazzi,

IGNORANDO I POST DI FERRETS, perché, visto che lui probabilmente un posto di lavoro ce l'ha, ma che comunque per rispetto per chi è meno fortunato di lui, potrebbe evitare vignette che, magari ci fanno ridere, ma che comunque non risolvono il problema, tornando in tema ...............

E' vero, la situazione nel ns. paese è molto più complessa che in altri, perché oltre ad avere le stesse problematiche degli altri paesi e tipiche dell'epoca, noi dobbiamo combattere con problemi strutturali e malcostume che qui hanno radici molto profonde.

Nella ns. costituzione il lavoro viene citato come un diritto sacrosanto, ma poi, nessuno fa niente per far si che questo accada, in ogni caso, l'obbligo di creare le condizioni perché i posti di lavoro tornino a crescere, non è di imprenditori come Marchionne, ma dei Politici. In realtà a loro interessano solamente i privilegi di stare su quelle poltrone.

In tutta questa confusione, poi, si dimentica anche la verità, caro Emptystar, lo stabilimento di Pomigliano, non l'ha costruito la FIAT. quella fabbrica è li da quando faceva parte ancora dell'Alfa Romeo STATALE. Marchionne con il progetto Panda, voleva semplicemente rilanciare quell'insediamento.

In ogni caso, se leggete tutto quello che in questo FORUM si scrive su FIAT, vi accorgerete che c'è un denominatore comune a tutte le critiche verso di essa, si percepisce tra le righe che la FIAT dovrebbe essere una sorta di ente statale che garantisce il posto di lavoro a centinaia di migliaia di dipendenti e allo stesso tempo, vorremmo che fosse: competitiva, snella, ultraefficiente, altamente tecnologica, produzione presente solamente in Italia, altamente remunerativa e soprattutto molto genorosa con tutti.

Capite bene che tutto questo ha dell'incredibile, chi non lo vorrebbe, ma questo concetto di FIAT è semplicemente pura UTOPIA, perché se fosse così, fallirebbe 1 secondo dopo.

Tutti lo sappiamo benissimo, ma molti in questo paese continuano a fare finta di non saperlo e intanto il tempo passa inesorabile e badate bene che le decisioni, intanto, vengono prese.

Io, provo molta amarezza , perché, so benissimo che oggi in questo paese che ha fatto della superficialità uno stile di vita, conta molto di più fare una battuta, piuttosto che analizzare la situazione ed essere propositivi e concreti.

Quindi, quando appare una lettera a Marchionne, indipendentemente da chi l'ha scritta, anziché incollare solamente vignette, PARLIAMONE !!! Ironia è sinonimo di intelligenza, sono io il primo a dirlo e a sottolinearlo, però, dopo la battuta e/o la vignetta, bisogna anche fare i fatti, altrimenti, il paese, rimarrà da solo a combattere contro gli altri che nel frattempo stanno fortificando le basi del loro sistema industriale.

Ricordate ad esempio la OPEL, al di la di come poi è andata a finire, ma, mentre, c'era il rischio del crack, tutti: politici, sindacati, paese, cordate, hanno fatto l'impossibile per sostenerla, certo, per interessi di parte, però l'obiettivo comune era NON PERDERE OPEL. Mentre qui, l'obiettivo comune sembrerebbe: non vediamo l'ora che Marchionne faccia una figura di merda e per ottenere questo siamo disposti anche a fare fallire la FIAT. Non vi sembra tutto questo assurdo ?

Ho scritto in un altro post tempo fa, che in questo paese, la cosa più sbagliata che potevano fare i poltici è stato quello di puntare sui vecchi bloccandoli a vita nei posti di lavoro, e dimenticando I GIOVANI.

I GIOVANI sono il futuro di questo paese, questi sono gli argomenti dove bisognerebbe sprecare tutte le nostre energie e urlarlo fino a finire il FIATO, altrimenti, andando avanti di questo passo, la FIAT dovrà andarsene perché il paese, economicamente parlando, morirà !
 
MultiJet150 ha scritto:
Ragazzi,

IGNORANDO I POST DI FERRETS, perché, visto che lui probabilmente un posto di lavoro ce l'ha, ma che comunque per rispetto per chi è meno fortunato di lui, potrebbe evitare vignette che, magari ci fanno ridere, ma che comunque non risolvono il problema, tornando in tema ...............

E' vero, la situazione nel ns. paese è molto più complessa che in altri, perché oltre ad avere le stesse problematiche degli altri paesi e tipiche dell'epoca, noi dobbiamo combattere con problemi strutturali e malcostume che qui hanno radici molto profonde.

Nella ns. costituzione il lavoro viene citato come un diritto sacrosanto, ma poi, nessuno fa niente per far si che questo accada, in ogni caso, l'obbligo di creare le condizioni perché i posti di lavoro tornino a crescere, non è di imprenditori come Marchionne, ma dei Politici. In realtà a loro interessano solamente i privilegi di stare su quelle poltrone.

In tutta questa confusione, poi, si dimentica anche la verità, caro Emptystar, lo stabilimento di Pomigliano, non l'ha costruito la FIAT. quella fabbrica è li da quando faceva parte ancora dell'Alfa Romeo STATALE. Marchionne con il progetto Panda, voleva semplicemente rilanciare quell'insediamento.

In ogni caso, se leggete tutto quello che in questo FORUM si scrive su FIAT, vi accorgerete che c'è un denominatore comune a tutte le critiche verso di essa, si percepisce tra le righe che la FIAT dovrebbe essere una sorta di ente statale che garantisce il posto di lavoro a centinaia di migliaia di dipendenti e allo stesso tempo, vorremmo che fosse: competitiva, snella, ultraefficiente, altamente tecnologica, produzione presente solamente in Italia, altamente remunerativa e soprattutto molto genorosa con tutti.

Capite bene che tutto questo ha dell'incredibile, chi non lo vorrebbe, ma questo concetto di FIAT è semplicemente pura UTOPIA, perché se fosse così, fallirebbe 1 secondo dopo.

Tutti lo sappiamo benissimo, ma molti in questo paese continuano a fare finta di non saperlo e intanto il tempo passa inesorabile e badate bene che le decisioni, intanto, vengono prese.

Io, provo molta amarezza , perché, so benissimo che oggi in questo paese che ha fatto della superficialità uno stile di vita, conta molto di più fare una battuta, piuttosto che analizzare la situazione ed essere propositivi e concreti.

Quindi, quando appare una lettera a Marchionne, indipendentemente da chi l'ha scritta, anziché incollare solamente vignette, PARLIAMONE !!! Ironia è sinonimo di intelligenza, sono io il primo a dirlo e a sottolinearlo, però, dopo la battuta e/o la vignetta, bisogna anche fare i fatti, altrimenti, il paese, rimarrà da solo a combattere contro gli altri che nel frattempo stanno fortificando le basi del loro sistema industriale.

Ricordate ad esempio la OPEL, al di la di come poi è andata a finire, ma, mentre, c'era il rischio del crack, tutti: politici, sindacati, paese, cordate, hanno fatto l'impossibile per sostenerla, certo, per interessi di parte, però l'obiettivo comune era NON PERDERE OPEL. Mentre qui, l'obiettivo comune sembrerebbe: non vediamo l'ora che Marchionne faccia una figura di merda e per ottenere questo siamo disposti anche a fare fallire la FIAT. Non vi sembra tutto questo assurdo ?

Ho scritto in un altro post tempo fa, che in questo paese, la cosa più sbagliata che potevano fare i poltici è stato quello di puntare sui vecchi bloccandoli a vita nei posti di lavoro, e dimenticando I GIOVANI.

I GIOVANI sono il futuro di questo paese, questi sono gli argomenti dove bisognerebbe sprecare tutte le nostre energie e urlarlo fino a finire il FIATO, altrimenti, andando avanti di questo passo, la FIAT dovrà andarsene perché il paese, economicamente parlando, morirà !

l'operaio che ha scritto è italiano, non serbo o polacco.
ho l'impressione che quando il marchio parla di fabbrica italia si senta un pò preso per i fondelli e per la borsa.
e siccome lui con la borsa ci mangia...........
 
caro Sergio anzichè dr Marchionne? licenziato!!!
(mica siamo in America).
 
emptystar ha scritto:
Poco conta onestamente chi ha messo cosa e dove, conta solo che siano stati tirati fuori soldi pubblici, non privati. soldi che son piovuti nel tempo, chiunque fosse il proprietario, fin'ora. non son mica fessi se han prodotto fin'ora lì. la fiat in italia investe na sega, con i soldi SUOI.
il nocciolo del problema non è pomigliano, che in due righe non si riassume; il problema è il contratto nazionale e il modo in cui marchionne vuole calpestarlo. se l'azienda fa utile, devi avere la dignità di redistribuirlo (vedi audi in germania, le dichiarazioni del suo responsabile del personale, secondo cui l'operaio è una risorsa, non un peso, come invece è per marchionne e l'azienda italia in genere).
io ti ripeto che l'integrativo fiat è stato bloccato per anni perché il sindacato (quello contestato), con coscienza non ha voluto affondare l'azienda in un momento di forte crisi. ecco che arrivano i ringraziamenti.

dukeiiktm ha scritto:
Intanto ti consiglio di informarti un pochettino meglio sulla storia di pomigliano, visto che non è la fiat ad aver costruito lo stabilimento ma l'ALFA ROMEO (operazione vista all'epoca proprio come azione di disturbo POLITICA dell'IRI contro la fiat)......poi io in linea ci ho lavorato prima e ci lavoro tutt'ora, ma quando dati alla mano vedo che noi quest'anno per rientrare nei parametri del prom abbiamo avuto un assenteismo sotto il 3% contro l'abisso di pomigliano e leggo bene le loro rivendicazioni inizio a chiedermi una cosa .......ma cos'è sono più belli ed intoccabili a Pomigliano?Il mio deretano vale meno del loro?lavorassi io con i loro indici di qualità e con il loro tasso di assenteismo sarei già a spasso da un pezzo

Caro ragazzo tu hai le idee un po' confuse e forse poco è un po riduttivo.

Allora visto che parli di Audi che non ho ben capito che cosa avrebbe restituito, vai un attimo a leggerti cosa facevano qualche anno fa.

Poi medita.

http://www.quattroruote.it/news/articolo.cfm?codice=118481&CFID=41858073&CFTOKEN=8fb1846ef937a9ed-91B2467F-1517-14AA-CA412CA512D12DA9&jsessionid=6030bdd4fa39c6390dc17a2b53757970106b

http://www.quattroruote.it/news/articolo.cfm?codice=125961
 

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