<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> OPERAIO BERGAMASCO PERDE IL LAVORO ....E SI Dà FUOCO.... | Il Forum di Quattroruote

OPERAIO BERGAMASCO PERDE IL LAVORO ....E SI Dà FUOCO....

sconvolgente....non aggiungo altro....

altro che le pagliacciate dei magistrati

a 8000 euro al mese...x 4 ore di lavoro al giorno

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Perde-il-lavoro-si-da-fuoco-e-muore-La-tragedia-di-un-operaio-nel-bergamasco_4257181231.html
 
cicciobenzina ha scritto:
sconvolgente....non aggiungo altro....

altro che le pagliacciate dei magistrati

a 8000 euro al mese...x 4 ore di lavoro al giorno

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Perde-il-lavoro-si-da-fuoco-e-muore-La-tragedia-di-un-operaio-nel-bergamasco_4257181231.html

Poveraccio!! a cosa puo' portare la disperazione :? :?
 
trinacrio ha scritto:
cicciobenzina ha scritto:
sconvolgente....non aggiungo altro....

altro che le pagliacciate dei magistrati

a 8000 euro al mese...x 4 ore di lavoro al giorno

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Perde-il-lavoro-si-da-fuoco-e-muore-La-tragedia-di-un-operaio-nel-bergamasco_4257181231.html

Poveraccio!! a cosa puo' portare la disperazione :? :?

Disperazione?
Uno per disperazione si impicca,si butta dal quinto piano,si taglia le vene,si spara....ma non si da fuoco.
E la piu brutta ed atroce delle morti e la si mette in pratica per protesta.

Ogniuno ne tragga le debite conclusioni.
 
cicciobenzina ha scritto:
sconvolgente....non aggiungo altro....

altro che le pagliacciate dei magistrati

a 8000 euro al mese...x 4 ore di lavoro al giorno

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Perde-il-lavoro-si-da-fuoco-e-muore-La-tragedia-di-un-operaio-nel-bergamasco_4257181231.html

Beh, ogni tanto c'e' pure chi fa una operazione violenta nei confronti di chi lo ha messo con le spalle al muro, prima di colpire se stesso. Chissa' da che dipende la priorita' che si da' alle proprie azioni?
 
Non mi permetto ovviamente di esprimere alcun giudizio nei confronti di una persona che arriva a maturare una decisione del genere, anche perché per poterlo fare (ammesso che sia lecito) bisognerebbe conoscere bene la situazione nel complesso, da tutti i punti vista e non solo da quello del lavoro.

Piuttosto, al di là del caso specifico, mi sorprende sempre l'idea che di questi tempi una persona possa vivere la perdita del posto di lavoro come un evento repentino, improvviso, imprevedibile, tale da sconvolgere la vita nel giro di qualche settimana.
Forse bisognerebbe imparare (e insegnare) ad essere un po' più previdenti, a poggiare i piedi al suolo, a considerare la perdita del lavoro o comunque il calo del reddito come un evento non eccezionale ma sempre possibile (un po' come la perdita della salute) e a tenere ciò ben presente quando si fanno le proprie scelte di vita. Invece mi sembra molto diffusa la tendenza, a mio avviso assai equivoca, a considerare il lavoro e lo stipendio futuri come cosa sicura, garantita, su cui addirittura basare indebitamenti più o meno cospicui.

Ripeto, magari il caso in oggetto nulla ha a che fare con questo mio discorso, ma ho l'impressione che non siano poche le persone che si più o meno consapevolmente si rendono vittime dell'equivoco di cui sopra.
 
marimasse ha scritto:
Non mi permetto ovviamente di esprimere alcun giudizio nei confronti di una persona che arriva a maturare una decisione del genere, anche perché per poterlo fare (ammesso che sia lecito) bisognerebbe conoscere bene la situazione nel complesso, da tutti i punti vista e non solo da quello del lavoro.

Piuttosto, al di là del caso specifico, mi sorprende sempre l'idea che di questi tempi una persona possa vivere la perdita del posto di lavoro come un evento repentino, improvviso, imprevedibile, tale da sconvolgere la vita nel giro di qualche settimana.
Forse bisognerebbe imparare (e insegnare) ad essere un po' più previdenti, a poggiare i piedi al suolo, a considerare la perdita del lavoro o comunque il calo del reddito come un evento non eccezionale ma sempre possibile (un po' come la perdita della salute) e a tenere ciò ben presente quando si fanno le proprie scelte di vita. Invece mi sembra molto diffusa la tendenza, a mio avviso assai equivoca, a considerare il lavoro e lo stipendio futuri come cosa sicura, garantita, su cui addirittura basare indebitamenti più o meno cospicui.

Ripeto, magari il caso in oggetto nulla ha a che fare con questo mio discorso, ma ho l'impressione che non siano poche le persone che si più o meno consapevolmente si rendono vittime dell'equivoco di cui sopra.

sono daccordo con quello che dici,
pero' esserci in certe situazioni non e' facile,
magari in famiglia era solo lui che lavorava,con debiti da pagare,e magari con qualche altro problema..
e ti assicuro che qui in bergamasca trovare lavoro oggi e' una cosa quasi impossibile,mi sto guardando attorno da qualche mese e mi rendo conto che non c e' niente in giro,e la gente a casa e' molta.
credo anche che a quest uomo spettasse la mobilita' almeno per un anno,non sono molti ma 800? circa al mese li avrebbe presi,
sicuramente lo stile di vita va' cambiato,ma arrivare a capire certi gesti,non ci riesco propio.
le ditte stanno spostando molto lavoro all estero,e se devo essere sincero la cosa mi preocupa molto,altro che ottimismo,se non si cambia qualcosa subito, qui in italia si finisce male tutti :?
e non si puo' dire nemmeno ,vendo tutto e me ne vado,perche non compra piu nulla nessuno :!:
 
jo74bg ha scritto:
...magari in famiglia era solo lui che lavorava, con debiti da pagare e magari con qualche altro problema...
Proprio per questo non mi permetto di giudicare.
Però non posso fare a meno di pensare che per avere debiti da pagare bisogna farli, bisogna mettere delle firme. I debiti, insomma, non sono qualcosa che "capita", come la caduta di un meteorite. Inoltre, nella maggior parte dei casi, essi non sono affatto necessari o inevitabili.

...le ditte stanno spostando molto lavoro all'estero e se devo essere sincero la cosa mi preoccupa molto...
Secondo me le ditte si comportano esattamente come noi consumatori, solo che lo fanno su scala più grande. Non credo sia corretto il punto di vista di chi dipinge noi lavoratori/consumatori come vittime immacolate e innocenti delle manovre di chissà chi. Partecipiamo attivamente anche noi, da molti anni, con le nostre piccole azioni quotidiane.
Ad esempio, quando indossiamo i panni del lavoratore non vogliamo che gli stranieri vicini o lontani ci creino problemi per i minori costi della loro manodopera ma quando indossiamo i panni del consumatore vogliamo essere liberi di scegliere (e cambiare) a nostro totale piacimento prodotti e fornitori, solitamente cercando di spendere il meno possibile. Vorrei proprio vedere quanti cittadini accetterebbero volentieri di essere obbligati a comprare il pane presso il tale negozio o a portare l'auto nella tale officina pur sapendo che ci sono a portata di mano altri panifici ed altre officine che praticano prezzi di gran lunga inferiori...
Credo si tratti di una catena di cui anche noi siamo anelli, anche se magari ci piace e ci conforta illuderci del contrario.
 
hai ragione,ma chi al giorno d oggi riesce a prendersi un appartamento senza un piccolo mutuo,anche mio padre,o mio nonno fecero prestiti per costruirsi una casa.
certo prima di fare certi gesti,vendo quello che ho acquistato e col poco che mi resta,piuttosto che niente andrei in un bilocale,l importante nella vita e' andare avanti.

vero!! e' colpa di tutti in generale,personalmente ho sempre cercato di acquistare italiano,o per lo meno prodotti che davano lavoro anche in italia,
ma oggi come oggi trovare ancora qualcosa con l etichetta made in italy e' veramente difficile.
 
jo74bg ha scritto:
...chi al giorno d'oggi riesce a prendersi un appartamento senza un piccolo mutuo...

Verissimo, ma c'è mutuo e mutuo, così come c'è appartamento e appartamento.

Si tratta sempre dell'antico rapporto, che negli ultimi anni mi pare sia stato disinvoltamente e sistematicamente disdegnato, tra la lunghezza del passo e quella della gamba. Inoltre, mai sono riuscito a capire come si possa mettere una firma sulle carte di un mutuo magari decennale o ventennale a tasso variabile; a me sembra una cosa allucinante e allucinata, una specie di gioco d'azzardo nel gioco d'azzardo, pura e semplice follia.

Comunque ho l'impressione che buona parte dei debiti che oggi affliggono tante persone (ma che evidentemente non le affliggevano nel momento in cui li hanno contratti) non siano relativi all'acquisto dell'appartamento o della casa.

...oggi come oggi trovare ancora qualcosa con l etichetta made in italy e' veramente difficile.
Inoltre, quando la trovi, è molto improbabile che essa sia veritiera; burocraticamente in regola sì, veritiera no.
Ad ogni modo si tratta di un processo che si è messo in moto non tre o cinque ma almeno 20anni fa, al quale tutti più o meno consapevolmente abbiamo contribuito, che ci piaccia o meno.
Posseggo un vecchio forcone da fieno che ho trovato "in dotazione" quando mi sono trasferito nella mia casa attuale e che senza alcun dubbio risale a prima del 1993. Quando l'ho osservato da vicino per sostituirne il manico che era marcito, ho notato che sulla parte metallica campeggia ben visibile la scritta "made in China"...
Per non parlare di tutte le italianissime aziende che negli anni 90 incrementarono i loro fatturati (con benefiche e a tutti gradite ricadute sulla nostra cosiddetta economia, sui nostrani posti di lavoro ecc. ecc.) proprio iniziando a sfruttare certe opportunità fornite dalla "collaborazione" con Asia, Europa dell'Est e via dicendo.
 

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