<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Onore ad un Grande Uomo che se ne è andato | Il Forum di Quattroruote

Onore ad un Grande Uomo che se ne è andato

AOSTA - È morto la notte scorsa all'ospedale di Aosta l'alpinista Achille Compagnoni, 94 anni, residente a Cervinia (Valtournenche). Con Lino Lacedelli fu il primo a raggiungere, il 31 luglio 1954, il K2, la seconda montagna più alta al mondo. Compagnoni era ricoverato da alcune settimane per problemi legati all'età.

CONGELAMENTO DI ALCUNE DITA DELLE MANI - Achille Compagnoni era nato il 26 settembre 1914 a Santa Caterina Valfurva (Sondrio) e da giovanissimo aveva seguito la carriera militare negli alpini. Nel 1953, grazie alla sua fama di grande alpinista, fu convocato da Ardito Desio per il tentativo di scalata alla seconda montagna più alta della Terra, il K2. Durante la spedizione si distinse come uno dei leader del gruppo e dei più resistenti, tanto da essere scelto per l'attacco alla vetta, che raggiunse il 31 luglio con Lacedelli lungo la via dello Sperone Abruzzi. Nella discesa dalla cima riportò il congelamento di alcune dita delle mani.

LA POLEMICA CON BONATTI - Al ritorno in Italia fu coinvolto in una polemica con un altro membro della spedizione, Walter Bonatti, sulla ricostruzione della scalata. Achille Compagnoni fu anche campione italiano di sci nordico e scalò il Cervino più volte per vie diverse. Era membro della Società delle guide alpine di Valtournenche e faceva l'albergatore a Cervinia. Tra le onorificenze, fu insignito della Medaglia d'oro al valor civile nel 1954 e nel 2003 fu nominato Cavaliere di Gran Croce, Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Raccontò la scalata al K2 in due libri: «Uomini sul K2» e «K2: conquista italiana tra storia e memoria».

Fonte: Corsera
 
Un grande Italiano che ha fatto la storia dell'alpinismo, conosciuto in tutto il mondo; che riposi in pace.

per completezza sui fatti accaduti:

Walter Bonatti, K2. La verità, storia di un caso
Baldini Castoldi Dalai, 2003
 
non solo ha fatto la storia dell'alpinismo.
ha anche dimostrato che usando bene la testa è possibile (sfiga permettendo) andare in montagna nelle imprese più estreme, arrivando comunque a 94 anni
come Harrer, come Cassin che ha già fatto i 100
 

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