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FIAT: MARCHIONNE, RAZIONALIZZARE PRODUZIONE
ROMA -Di fronte alla "crisi globale del settore auto c'é necessità di razionalizzazione per contrastare una sovracapacità produttiva cronica". Lo avrebbe detto l'ad di Fiat, Sergio Marchionne, secondo quanto riferiscono fonti sindacali presenti al tavolo sulla Fiat in corso a palazzo Chigi.
"La Fiat non ha denunciato eccedenze occupazionali strutturali, e sta facendo sforzi per limitare conseguenze" sull'occupazione "utilizzando tutti gli ammortizzatori disponibili" ha aggiunto Marchionne ed ha sottolineato: "Si avvicina il limite delle 52 settimane nell'ultimo quadrimestre per almeno 10 stabilimenti".
Fiat cambiera' linee produttive solo a Termini Imerese e a Pomigliano d'Arco, mentre negli altri stabilimenti sarà "confermata l'attuale produzione" avrebbe detto l'ad del Lingotto precisand che Fiat intende mantenere a Termini Imerese produzioni industriali, ma con produzioni diverse da quella automobilistica. Fiat manterrà "fino al 2010" a Pomigliano d'Arco la produzione Alfa 159 berlina e Alfa 147 e gt. Successivamente "sarà assegnata una nuova piattaforma con uno o più modelli".
Marchionne ha anche riconosciuto che dagli incentivi al mercato ci sono state 'ricadute positive' e in tutti gli stabilimenti c'e' stata una buona raccolta di ordini.
Se l'e' poi presa con l'eccesso di regolamentazione in Europa, in particolare sull'ambiente: "troppe norme che comportano oneri per le imprese che sono di circa 45 miliardi l'anno. Bisognerebbe sospendere le norme sulla regolamentazione".
"Non si può immaginare un gruppo Fiat senza radici in Italia", ha infine assicurato l'amministratore delegato di Fiat durante il tavolo a Palazzo Chigi al quale e' presente ancheil presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Berlusconi, secondo fonti sindacali presenti al tavolo, ha confermato che il Lingotto non ha intenzione di delocalizzare gli stabilimenti. Il premier ha aggiunto di aver parlato con Obama di Fiat incassando il grande apprezzamento del presidente Usa.
Berlusconi ha anche parlato di crisi. "Sarei uno sprovveduto se non vedessi la crisi" ha detto il premier ed ha aggiunto: "Dobbiamo lavorare tutti per infondere fiducia: saremo vicini a tutte le persone in difficoltà. Non lasceremo nessuno da solo in questa crisi", ha ribadito il premier secondo le stesse fonti sindacali.
Di fronte alla crisi in atto "c'é bisogno di uno sforzo comune" e per questo "mi rivolgo anche ai direttori dei giornali" perché diano un messaggio in tal senso, ha continuato. "Mi rivolgo anche ai direttori dei giornali", ha affermato il premier. E ricordando che non ricopre più la carica di presidente di Mediaset, ha aggiunto: "So che le azioni sono calate di valore: sarei uno sprovveduto se non vedessi questo".
SCAJOLA,CONTRATTI PROGRAMMA PER POMIGLIANO E TERMINI IMERESE
Sul fronte dell'impegno per Fiat nelle "aree di maggiore crisi, Pomigliano d'Arco e Termini Imerese, ci saranno contratti di programma con risorse in parte pubbliche in parte private che possano accompagnare il processo di ristrutturazione". Lo ha indicato il ministro dello Sviluppo, Claudio Scajola, dopo il tavolo con il Lingotto a Palazzo Chigi. Incontro, ha detto Scajola, che è stato "lungo, sereno e costruttivo".
Scajola ha poi precisato che saranno tre i tavoli di confronto che il governo intende aprire sulla Fiat, con le Regioni e con il sindacato. Un primo tavolo si riunira' nelle prossime settimane "ha come obiettivo quello di seguire l'andamento del mercato, dell'occupazione e gli investimenti che faremo insieme a Regioni e sindacati". Un secondo tavolo si occuperà di ricerca e innovazione e un terzo tavolo si occuperà di componentistica e macchine movimento terra e di quelle collegate a settore edilizia.
Il ministro ha anche detto che dal tavolo su Fiat è emerso anche l'impegno del Governo a fare pressing affinché "l'Europa mantenga un libero mercato e la concorrenza vigilando con molta attenzione su aiuti di Stato che alcuni paesi hanno dato e si accingono a dare al di fuori delle regole sulla concorrenza". Scajola ha fatto riferimento al caso Opel, parlando di 'qualche perplessita''
www.ansa.it
ROMA -Di fronte alla "crisi globale del settore auto c'é necessità di razionalizzazione per contrastare una sovracapacità produttiva cronica". Lo avrebbe detto l'ad di Fiat, Sergio Marchionne, secondo quanto riferiscono fonti sindacali presenti al tavolo sulla Fiat in corso a palazzo Chigi.
"La Fiat non ha denunciato eccedenze occupazionali strutturali, e sta facendo sforzi per limitare conseguenze" sull'occupazione "utilizzando tutti gli ammortizzatori disponibili" ha aggiunto Marchionne ed ha sottolineato: "Si avvicina il limite delle 52 settimane nell'ultimo quadrimestre per almeno 10 stabilimenti".
Fiat cambiera' linee produttive solo a Termini Imerese e a Pomigliano d'Arco, mentre negli altri stabilimenti sarà "confermata l'attuale produzione" avrebbe detto l'ad del Lingotto precisand che Fiat intende mantenere a Termini Imerese produzioni industriali, ma con produzioni diverse da quella automobilistica. Fiat manterrà "fino al 2010" a Pomigliano d'Arco la produzione Alfa 159 berlina e Alfa 147 e gt. Successivamente "sarà assegnata una nuova piattaforma con uno o più modelli".
Marchionne ha anche riconosciuto che dagli incentivi al mercato ci sono state 'ricadute positive' e in tutti gli stabilimenti c'e' stata una buona raccolta di ordini.
Se l'e' poi presa con l'eccesso di regolamentazione in Europa, in particolare sull'ambiente: "troppe norme che comportano oneri per le imprese che sono di circa 45 miliardi l'anno. Bisognerebbe sospendere le norme sulla regolamentazione".
"Non si può immaginare un gruppo Fiat senza radici in Italia", ha infine assicurato l'amministratore delegato di Fiat durante il tavolo a Palazzo Chigi al quale e' presente ancheil presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Berlusconi, secondo fonti sindacali presenti al tavolo, ha confermato che il Lingotto non ha intenzione di delocalizzare gli stabilimenti. Il premier ha aggiunto di aver parlato con Obama di Fiat incassando il grande apprezzamento del presidente Usa.
Berlusconi ha anche parlato di crisi. "Sarei uno sprovveduto se non vedessi la crisi" ha detto il premier ed ha aggiunto: "Dobbiamo lavorare tutti per infondere fiducia: saremo vicini a tutte le persone in difficoltà. Non lasceremo nessuno da solo in questa crisi", ha ribadito il premier secondo le stesse fonti sindacali.
Di fronte alla crisi in atto "c'é bisogno di uno sforzo comune" e per questo "mi rivolgo anche ai direttori dei giornali" perché diano un messaggio in tal senso, ha continuato. "Mi rivolgo anche ai direttori dei giornali", ha affermato il premier. E ricordando che non ricopre più la carica di presidente di Mediaset, ha aggiunto: "So che le azioni sono calate di valore: sarei uno sprovveduto se non vedessi questo".
SCAJOLA,CONTRATTI PROGRAMMA PER POMIGLIANO E TERMINI IMERESE
Sul fronte dell'impegno per Fiat nelle "aree di maggiore crisi, Pomigliano d'Arco e Termini Imerese, ci saranno contratti di programma con risorse in parte pubbliche in parte private che possano accompagnare il processo di ristrutturazione". Lo ha indicato il ministro dello Sviluppo, Claudio Scajola, dopo il tavolo con il Lingotto a Palazzo Chigi. Incontro, ha detto Scajola, che è stato "lungo, sereno e costruttivo".
Scajola ha poi precisato che saranno tre i tavoli di confronto che il governo intende aprire sulla Fiat, con le Regioni e con il sindacato. Un primo tavolo si riunira' nelle prossime settimane "ha come obiettivo quello di seguire l'andamento del mercato, dell'occupazione e gli investimenti che faremo insieme a Regioni e sindacati". Un secondo tavolo si occuperà di ricerca e innovazione e un terzo tavolo si occuperà di componentistica e macchine movimento terra e di quelle collegate a settore edilizia.
Il ministro ha anche detto che dal tavolo su Fiat è emerso anche l'impegno del Governo a fare pressing affinché "l'Europa mantenga un libero mercato e la concorrenza vigilando con molta attenzione su aiuti di Stato che alcuni paesi hanno dato e si accingono a dare al di fuori delle regole sulla concorrenza". Scajola ha fatto riferimento al caso Opel, parlando di 'qualche perplessita''
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