Al Volante è un giornalino da barbiere, estremamente e dichiaratamente nazionalpopolare, di quelli che si comprano una volta ogni tanto (anche se comunque ha anche lui una certa fetta di lettori assidui, io stesso l'ho acquistato per oltre 10 anni), gli articoli molto spesso sono di una superficialità quasi infantile, banali fino all'eccesso (che senso ha parlare del bagagliaio di una SW limitandosi a dire che "è grande"?), le foto sono quelle tratte dai dépliant o dai comunicati stampa delle Case stesse, le prove, soprattutto quelle chiamate "Primo contatto" sembrano fatte a tavolino senza nemmeno aver visto l'auto, il listino riporta le foto e qualche commento, è ben dettagliato come elenco degli optionals disponibili (molto più di Quattroruote) ma terribilmente scarno come informazioni tecniche. Insomma, costa 1,50 euro, vale certamente quel che costa e forse anche qualcosina in più, ma non è certo una rivista che possa definirsi autorevole.
Gente Motori l'ho comprata per una quindicina d'anni, negli anni '70 ed '80 (i tempi in cui era diretta da Gianni Marin) era l'unica diretta concorrente di Quattroruote, aveva anche il prezzo simile, solo di poco inferiore, pubblicava molti articoli interessanti ed è stata pioniera dell'assistenza agli automobilisti insoddisfatti delle loro auto (la famosa "Pagina delle grane").
Poi, alla fine degli anni '80 ha cominciato a scadere, con i "Dossier di Gente Motori" è stata pioniera anche nella deprecabilissima pratica degli inserti pubblicitari spacciati per informazione ai lettori, oggigiorno è diventata un giornalino da un euro, poco più di un free-press.
Quattroruote era LA rivista per antonomasia, questo fino agli anni '90, poi ha cominciato a voler rincorrere il grande pubblico e si è imbastardita non poco.
Da questo mese si è visto qualche miglioramento nelle Prove su strada, che ormai erano assai scadute come livello qualitativo, in tutti i casi resta ancora moltissimo da fare per tornare agli antichi fasti.
La storiaccia delle Citroen "approvate da Quattroruote" è stata, ai miei occhi, un vero e proprio suicidio in termini di immagine.
Le altre le ho sfogliate solo qualche volta e non le conosco tanto da poterle giudicare.
saluti