Io penso che le fabbriche non dovrebbero essere concepite abbastanza monoliticamente come avviene ora. In merito iopenso che ci vorrebbe un'industria apposita che si occupi di:
1) Selezionare gli elementi (o moduli) che formano una fabbrica.
2) Rendere questi elementi (o moduli) facilmente intercambiabili con altri e/o tra di loro. In questo modo si potrebbe facilmente cambiare la produzione di un modello con un'altro oppure addirittura provare a costruire nelle catene di montaggio piu' modelli della stessa fabbrica.
3) Presupporre che la mano d'opera impiegata nella costruzione di modelli o di particolari di piu' modelli rimanga abbastanza stabile, numericamente parlando. Quest'ultima ipotesi prevecderebbe dei corsi di aggiornamento per la mano d'opera specializzata, ogni qual volta l'azienda viene a sostituire i moduli e/o a cambiare compleamente la catena di montaggio.
In questo modo vigerebbe la parola d'ordine "flessibilita'" ed intercambiabilita'.
Per far questo servirebbe un'industria a cappello di tutto, un'industria che si occupi cioe' di progettare ed occuparsi di come possa venire costruita una "fabbrica modulare" del futuro.
Secondo me se esistesse un ufficio progetti industriale, che si occupi spefificamente di progettare la fabbrica organizzato in questo modo, oggi a Termini Imerese si preoccuperebbero molto meno del loro futuro.
Opinioni in merito sono gradite.
Regards,
The frog
1) Selezionare gli elementi (o moduli) che formano una fabbrica.
2) Rendere questi elementi (o moduli) facilmente intercambiabili con altri e/o tra di loro. In questo modo si potrebbe facilmente cambiare la produzione di un modello con un'altro oppure addirittura provare a costruire nelle catene di montaggio piu' modelli della stessa fabbrica.
3) Presupporre che la mano d'opera impiegata nella costruzione di modelli o di particolari di piu' modelli rimanga abbastanza stabile, numericamente parlando. Quest'ultima ipotesi prevecderebbe dei corsi di aggiornamento per la mano d'opera specializzata, ogni qual volta l'azienda viene a sostituire i moduli e/o a cambiare compleamente la catena di montaggio.
In questo modo vigerebbe la parola d'ordine "flessibilita'" ed intercambiabilita'.
Per far questo servirebbe un'industria a cappello di tutto, un'industria che si occupi cioe' di progettare ed occuparsi di come possa venire costruita una "fabbrica modulare" del futuro.
Secondo me se esistesse un ufficio progetti industriale, che si occupi spefificamente di progettare la fabbrica organizzato in questo modo, oggi a Termini Imerese si preoccuperebbero molto meno del loro futuro.
Opinioni in merito sono gradite.
Regards,
The frog