Possiamo definire il cambio a variazione continua (CVT) quel particolare cambio automatico che non piace a chi lo prova e fa innamorare chi lo usa.
Alla fine degli anni '80 sembrò la soluzione di tutti i mali: è l'unico cambio che consente di far girare il motore sempre in regime di coppia massima (cioè quando ha il miglior rendimento termodinamico) ed inoltre elimina alla radice contraccolpi e strattoni.
Purtroppo il cammino è stato costellato di numerose cadute, in quanto si sono presentati problemi tecnici connaturati di difficile soluzione; la caduta più recente è quella dell'Audi, che sembrava aver trovato la soluzione a tutto con una catena "a tiro" anzichè i soliti tasselli "a spinta" ma le numerose rotture hanno fatto ripiegare sul doppia frizione. Anche Mercedes è su quella strada e BMW sulle Mini ha adottato nella seconda serie un cambio convenzionale a convertitore.
Se le tedesche si ritirano ecco che le Giapponesi lo fanno risorgere: la Toyota in primis che presenta la sua IQ col CVT ed ora il RAV4; successivamente toccherà alla Auris.
Honda è ancora indecisa: la insight ha il CVT ma la Jazz (almeno per il mercato europeo) l'ha perso, e la Civic avrà un convenzionale col convertitore.
Personalmente sono innamorato del CVT e questo ritorno (su Toyota non è lecito dubitare: non è una casa che si butta in avventure a rischio) significa che stanno tornando di nuovo bei tempi per questo cambio, per il quale si potrebbe utilizzare il soprannome dato al vecchio Fanfani "il rieccolo".
Alla fine degli anni '80 sembrò la soluzione di tutti i mali: è l'unico cambio che consente di far girare il motore sempre in regime di coppia massima (cioè quando ha il miglior rendimento termodinamico) ed inoltre elimina alla radice contraccolpi e strattoni.
Purtroppo il cammino è stato costellato di numerose cadute, in quanto si sono presentati problemi tecnici connaturati di difficile soluzione; la caduta più recente è quella dell'Audi, che sembrava aver trovato la soluzione a tutto con una catena "a tiro" anzichè i soliti tasselli "a spinta" ma le numerose rotture hanno fatto ripiegare sul doppia frizione. Anche Mercedes è su quella strada e BMW sulle Mini ha adottato nella seconda serie un cambio convenzionale a convertitore.
Se le tedesche si ritirano ecco che le Giapponesi lo fanno risorgere: la Toyota in primis che presenta la sua IQ col CVT ed ora il RAV4; successivamente toccherà alla Auris.
Honda è ancora indecisa: la insight ha il CVT ma la Jazz (almeno per il mercato europeo) l'ha perso, e la Civic avrà un convenzionale col convertitore.
Personalmente sono innamorato del CVT e questo ritorno (su Toyota non è lecito dubitare: non è una casa che si butta in avventure a rischio) significa che stanno tornando di nuovo bei tempi per questo cambio, per il quale si potrebbe utilizzare il soprannome dato al vecchio Fanfani "il rieccolo".