Ogni volta che leggo questa poesia, penso come sarebbe il mondo se seguisse il buon Pablo nella sua visione della vita:
Questa poesia esprime il senso della mia vita.
Ah, quanta gente mi ha criticato perché voglio vivere e non morire pian piano della lenta morte della società moderna, ingabbiata nel mondo delle apparenze e dell'avere, dell'ignoranza premiata dall'approvazione di tutti, dal grigio, dal brutto, dall'inedia.
Lentamente muore
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ognigiorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi nonrischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero subianco e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
(P. Neruda)
Aggiungo questa bellissima:
Quelli che danzavano erano considerati pazzi
da coloro che non potevano udire la musica.
Questa poesia esprime il senso della mia vita.
Ah, quanta gente mi ha criticato perché voglio vivere e non morire pian piano della lenta morte della società moderna, ingabbiata nel mondo delle apparenze e dell'avere, dell'ignoranza premiata dall'approvazione di tutti, dal grigio, dal brutto, dall'inedia.
Lentamente muore
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ognigiorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi nonrischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero subianco e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
(P. Neruda)
Aggiungo questa bellissima:
Quelli che danzavano erano considerati pazzi
da coloro che non potevano udire la musica.