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Per i più nostalgici, e non solo, la vera Delta più sportiva, quella integrale e con 215 cavalli sotto il cofano nell?ultima edizione, è e resta un?altra cosa. Ma se mettiamo per un attimo da parte anacronistiche nostalgie, bisogna ammettere che in casa Fiat hanno realizzato un gran bel motore.
Il nuovo quattro cilindri italiano Multijet Twinturbo da 190 Cv regala infatti una bella dose di grinta alla nuova Delta, capace di scattare da 0-100 km/h in meno di 8 secondi, di prendere giri con notevole prontezza anche negli ultimi due rapporti e di superare i 220 km/h di velocità massima. Il tutto a fronte di consumi nemmeno troppo elevati, come attestano i quasi 15 km/litro percorsi in media. Non è tuttavia, ed è meglio chiarirlo subito, una versione prettamente sportiva della media italiana, essendo la nuova nata contraddistinta dal passo lungo e dall?assetto piuttosto morbido.
La versione più potente della media italiana, nel caso specifico in allestimento Platino con Pack Look, optional a 450 euro che include eleganti cerchi Sport da 18 pollici di diametro con pneumatici 225/40 e doppio terminale di scarico, non si discosta molto esteticamente dalle altre Delta.
La Delta impiega infatti proiettori anteriori integrati da una fila di led nella zona inferiore e gruppi ottici posteriori sempre a led
All?interno troviamo un abitacolo davvero spazioso grazie al generoso passo di 2,7 metri, quanto quello di una Fiat Croma per intenderci, che si unisce alle dimensioni imponenti della vettura italiana, lunga 4,5 metri, larga 1,8 ed alta 1,5. La scelta di adottare poi un divano scorrevole con schienale regolabile nell?inclinazione fino a 25° permette agli eventuali passeggeri posteriori di viaggiare in totale relax, con uno spazio a disposizione davvero sconosciuto rispetto a molte rivali.
L? unico appunto lo rivolgiamo alla posizione di guida che, malgrado la doppia regolazione del volante in altezza e profondità, non risulta ottimale. I due sedili anteriori sono poi poco profilati e offrono un contenimento laterale solo discreto. In compenso tutti i principali comandi sono a portata di mano e la strumentazione è chiara e sempre ben leggibile. Due piccole critiche riguardano la collocazione un po? bassa del display del climatizzatore e quella dei due tasti fendinebbia e retronebbia, posizionati a lato del display centrale e separati rispetto a quelli delle luci. Inoltre, il vano portaoggetti di fronte al passeggero anteriore non è molto capiente ma in compenso il bracciolo offre due sezioni separate: quella più profonda è anche refrigerata.
Colpiscono anche alcune piccole cadute di stile, come le cinture non regolabili in altezza e qualche assemblaggio ancora perfettibile. La capacità di carico è nella media della classe, con dati compresi tra 380 e 760 litri, che diventano 465 facendo scorrere in avanti i sedili. Valori in linea con quelli delle principali rivali, anche se la soglia di carico è un po? alta e, a schienali abbattuti, il piano di carico non è omogeneo.
Piatto forte della nuova versione, tecnicamente parlando, è il motore 1.9 MultiJet Twinturbo. Si tratta di un quattro cilindri in linea turbodiesel a 16 valvole da 190 cavalli derivato dal noto 1.9 Multijet da 150 cavalli. Il motore vanta un sistema di sovralimentazione a doppio stadio che utilizza due turbocompressori.
Grazie agli attuatori pneumatici controllati dalla centralina elettronica, sotto i 1.500 giri/min i gas di scarico azionano solamente la turbina più piccola mentre quella più grande gira alla sua velocità minima di funzionamento senza ostacolare il passaggio dei gas. Tra i 1.500 e i 3.000 giri/min, in base alle condizioni di funzionamento e alle richieste del guidatore, anche la seconda turbina inizia a lavorare, insieme a quella più piccola. Oltre i 3.000 giri/min il turbo più piccolo viene escluso perchè quello di maggiori dimensioni si trova nelle migliori condizioni di lavoro.
Da sottolineare l?elevata potenza specifica del motore, sfiora i 100 Cv/litro, e il fatto che circa il 70% della coppia massima sia già disponibile a 1.250 giri/min. Rispetto al 1.9 Mjet da 150 cavalli, promette la Casa, ad un aumento del 25% circa sia di potenza sia di coppia corrispondono consumi identici, (17,5 km/litro nel ciclo combinato) ed emissioni di 149 g/km. Come le altre due motorizzazioni turbodiesel della Lancia Delta, anche il 1.9 Twinturbo è omologato Euro 5. Al nostro banco il motore ha erogato una potenza massima di oltre 10 cavalli in più: 200,7 Cv a 4.180 giri/min contro i 190 Cv dichiarati, mentre la coppia massima è sostanzialmente invariata: 41,9 kgm a 2.170 giri/min contro i 41 kgm promessi dalla Casa. Nulla cambia a livello dello schema sospensivo, con un classico avantreno a ruote indipendenti di tipo McPherson e un retrotreno ad assale torcente; anche l?assetto non ha subito modifiche.
Piuttosto completa la dotazione di sicurezza che include Abs con ripartizione della frenata Ebd, sei air bag e il controllo di stabilità Esp. Quest?ultimo include anche la funzione Driving Advisor, che avvisa il guidatore nel caso di avvicinamento involontario al bordo della corsia. La Delta ha guadagnato il massimo dei punteggi, cinque stelle, nei recenti test euro NCAP.
E? soprattutto il motore, e non poteva essere altrimenti, ciò che colpisce sin dai primi chilometri alla guida della nuova Delta, con un?erogazione vigorosa sin dai bassissimi regimi e un allungo deciso una volta superati i 3.000 giri/min. Il merito è da ascriversi principalmente alla robusta coppia, 41,9 kgm rilevati a 2.170 giri/min, disponibile sin dai bassi regimi.
Dal canto suo, la generosa gommatura dell?esemplare in prova equipaggiata con cerchi da 18? di diametro e pneumatici da 225/40 rende la guida precisa e sicura in ogni frangente, ma l?assetto morbido e il passo lungo compromettono un po? il divertimento sui tratti più guidati. Senza contare che l?aggravio di peso sull?avantreno, con una ripartizione 63,2%-36,8% sui due assi, si traduce in un sottosterzo in ingresso di curva sempre piuttosto marcato. Alzando il ritmo inoltre il rollio si fa ugualmente evidente e la prontezza della vettura ne risente abbastanza.
Dove invece la Delta si riscatta è sui tratti più veloci grazie alla precisione di uno sterzo pronto e progressivo anche alle andature più elevate e a un assetto molto composto. Una doverosa precisazione: i cerchi da 18? i generosi pneumatici a spalla bassa inclusi nel Pack Look permettono di scaricare a terra più agevolmente i 200 cavalli, garantiscono una risposta più diretta nei cambi di direzione e aiutano a contenere gli spazi di frenata, ma compromettono un po? il confort con risposte piuttosto secche su pavè e tombini. Lodevole invece, sempre in termini di confort, l?insonorizzazione dell?abitacolo a velocità costante. Il timbro del quattro cilindri italiano è inoltre piuttosto contenuto anche a freddo e diviene più fastidioso solo nelle accelerazioni decise e agli alti regimi di rotazione.
Per i più nostalgici, e non solo, la vera Delta più sportiva, quella integrale e con 215 cavalli sotto il cofano nell?ultima edizione, è e resta un?altra cosa. Ma se mettiamo per un attimo da parte anacronistiche nostalgie, bisogna ammettere che in casa Fiat hanno realizzato un gran bel motore.
Il nuovo quattro cilindri italiano Multijet Twinturbo da 190 Cv regala infatti una bella dose di grinta alla nuova Delta, capace di scattare da 0-100 km/h in meno di 8 secondi, di prendere giri con notevole prontezza anche negli ultimi due rapporti e di superare i 220 km/h di velocità massima. Il tutto a fronte di consumi nemmeno troppo elevati, come attestano i quasi 15 km/litro percorsi in media. Non è tuttavia, ed è meglio chiarirlo subito, una versione prettamente sportiva della media italiana, essendo la nuova nata contraddistinta dal passo lungo e dall?assetto piuttosto morbido.
La versione più potente della media italiana, nel caso specifico in allestimento Platino con Pack Look, optional a 450 euro che include eleganti cerchi Sport da 18 pollici di diametro con pneumatici 225/40 e doppio terminale di scarico, non si discosta molto esteticamente dalle altre Delta.
La Delta impiega infatti proiettori anteriori integrati da una fila di led nella zona inferiore e gruppi ottici posteriori sempre a led
All?interno troviamo un abitacolo davvero spazioso grazie al generoso passo di 2,7 metri, quanto quello di una Fiat Croma per intenderci, che si unisce alle dimensioni imponenti della vettura italiana, lunga 4,5 metri, larga 1,8 ed alta 1,5. La scelta di adottare poi un divano scorrevole con schienale regolabile nell?inclinazione fino a 25° permette agli eventuali passeggeri posteriori di viaggiare in totale relax, con uno spazio a disposizione davvero sconosciuto rispetto a molte rivali.
L? unico appunto lo rivolgiamo alla posizione di guida che, malgrado la doppia regolazione del volante in altezza e profondità, non risulta ottimale. I due sedili anteriori sono poi poco profilati e offrono un contenimento laterale solo discreto. In compenso tutti i principali comandi sono a portata di mano e la strumentazione è chiara e sempre ben leggibile. Due piccole critiche riguardano la collocazione un po? bassa del display del climatizzatore e quella dei due tasti fendinebbia e retronebbia, posizionati a lato del display centrale e separati rispetto a quelli delle luci. Inoltre, il vano portaoggetti di fronte al passeggero anteriore non è molto capiente ma in compenso il bracciolo offre due sezioni separate: quella più profonda è anche refrigerata.
Colpiscono anche alcune piccole cadute di stile, come le cinture non regolabili in altezza e qualche assemblaggio ancora perfettibile. La capacità di carico è nella media della classe, con dati compresi tra 380 e 760 litri, che diventano 465 facendo scorrere in avanti i sedili. Valori in linea con quelli delle principali rivali, anche se la soglia di carico è un po? alta e, a schienali abbattuti, il piano di carico non è omogeneo.
Piatto forte della nuova versione, tecnicamente parlando, è il motore 1.9 MultiJet Twinturbo. Si tratta di un quattro cilindri in linea turbodiesel a 16 valvole da 190 cavalli derivato dal noto 1.9 Multijet da 150 cavalli. Il motore vanta un sistema di sovralimentazione a doppio stadio che utilizza due turbocompressori.
Grazie agli attuatori pneumatici controllati dalla centralina elettronica, sotto i 1.500 giri/min i gas di scarico azionano solamente la turbina più piccola mentre quella più grande gira alla sua velocità minima di funzionamento senza ostacolare il passaggio dei gas. Tra i 1.500 e i 3.000 giri/min, in base alle condizioni di funzionamento e alle richieste del guidatore, anche la seconda turbina inizia a lavorare, insieme a quella più piccola. Oltre i 3.000 giri/min il turbo più piccolo viene escluso perchè quello di maggiori dimensioni si trova nelle migliori condizioni di lavoro.
Da sottolineare l?elevata potenza specifica del motore, sfiora i 100 Cv/litro, e il fatto che circa il 70% della coppia massima sia già disponibile a 1.250 giri/min. Rispetto al 1.9 Mjet da 150 cavalli, promette la Casa, ad un aumento del 25% circa sia di potenza sia di coppia corrispondono consumi identici, (17,5 km/litro nel ciclo combinato) ed emissioni di 149 g/km. Come le altre due motorizzazioni turbodiesel della Lancia Delta, anche il 1.9 Twinturbo è omologato Euro 5. Al nostro banco il motore ha erogato una potenza massima di oltre 10 cavalli in più: 200,7 Cv a 4.180 giri/min contro i 190 Cv dichiarati, mentre la coppia massima è sostanzialmente invariata: 41,9 kgm a 2.170 giri/min contro i 41 kgm promessi dalla Casa. Nulla cambia a livello dello schema sospensivo, con un classico avantreno a ruote indipendenti di tipo McPherson e un retrotreno ad assale torcente; anche l?assetto non ha subito modifiche.
Piuttosto completa la dotazione di sicurezza che include Abs con ripartizione della frenata Ebd, sei air bag e il controllo di stabilità Esp. Quest?ultimo include anche la funzione Driving Advisor, che avvisa il guidatore nel caso di avvicinamento involontario al bordo della corsia. La Delta ha guadagnato il massimo dei punteggi, cinque stelle, nei recenti test euro NCAP.
E? soprattutto il motore, e non poteva essere altrimenti, ciò che colpisce sin dai primi chilometri alla guida della nuova Delta, con un?erogazione vigorosa sin dai bassissimi regimi e un allungo deciso una volta superati i 3.000 giri/min. Il merito è da ascriversi principalmente alla robusta coppia, 41,9 kgm rilevati a 2.170 giri/min, disponibile sin dai bassi regimi.
Dal canto suo, la generosa gommatura dell?esemplare in prova equipaggiata con cerchi da 18? di diametro e pneumatici da 225/40 rende la guida precisa e sicura in ogni frangente, ma l?assetto morbido e il passo lungo compromettono un po? il divertimento sui tratti più guidati. Senza contare che l?aggravio di peso sull?avantreno, con una ripartizione 63,2%-36,8% sui due assi, si traduce in un sottosterzo in ingresso di curva sempre piuttosto marcato. Alzando il ritmo inoltre il rollio si fa ugualmente evidente e la prontezza della vettura ne risente abbastanza.
Dove invece la Delta si riscatta è sui tratti più veloci grazie alla precisione di uno sterzo pronto e progressivo anche alle andature più elevate e a un assetto molto composto. Una doverosa precisazione: i cerchi da 18? i generosi pneumatici a spalla bassa inclusi nel Pack Look permettono di scaricare a terra più agevolmente i 200 cavalli, garantiscono una risposta più diretta nei cambi di direzione e aiutano a contenere gli spazi di frenata, ma compromettono un po? il confort con risposte piuttosto secche su pavè e tombini. Lodevole invece, sempre in termini di confort, l?insonorizzazione dell?abitacolo a velocità costante. Il timbro del quattro cilindri italiano è inoltre piuttosto contenuto anche a freddo e diviene più fastidioso solo nelle accelerazioni decise e agli alti regimi di rotazione.