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L'Alfa Romeo del polo sportivoSinergia con Abarth e Maserati, piattaforme Chrysler/Lancia e produzione diretta in USA, il piano definitivo per risollevare il marchio del biscione
Logico, indispensabile, immaginato da tempo ma solo oggi possibile con le piattaforme Chrysler nei segmenti alti del mercato, nasce finalmente il polo sportivo che sotto la guida di Harald J. Wester replica per i marchi sportivi del gruppo Fiat/Chrysler il disegno già avviato con l'integrazione Chrysler/Lancia nel polo del lusso.
L'unico futuro possibile per il marchio del "cuore sportivo", che soffre di cronica improduttività ed ha sempre prodotto risultati negativi, è l'aggregazione con gli altri due marchi sportivi del gruppo, le piccole, cattivissime Abarth, le lussuose granturismo Maserati.
Non è un caso che nei giorni scorsi Marchionne sia tornato a prospettare, stavolta su una base molto più realistica, il ritorno dell'Alfa Romeo negli States. Non ho mai creduto infatti che l'ipotesi di vendita potesse essere concreta; ma il fatto certo è che non sarà più possibile gestire un'Alfa in "rosso" da un punto di vista finanziario.
Harald Wester sembra l'uomo giusto perchè conserva il ruolo di responsabile delle scelte tecniche e tecnologiche, perché ha gestito con efficacia il ruolo di AD di Abarth e Maserati e perché è un appassionato: un valore manageriale prezioso, indispensabile per dare anima a un marchio sportivo.
In mancanza di valide alternative il piano appare comunque convincente: piattaforme Fiat e Chrysler, l'ottimo V6 Pentastar con tecnologia Multiair, magari il V8 Hemi per le versioni top di Alfa e Maserati in alternativa al meraviglioso ma costoso Ferrari e possibilità di sviluppo di molte varianti con investimenti contenuti e compatibili con la redditività.
Il futuro del polo sportivo Alfa-Abarth-Maserati sembra voler ricalcare le sinergie in atto tra Volkswagen, Audi, Skoda e Seat se non addirittura quelle tra Audi, Bentley, Lamborghini e, a breve, Porsche: per cui auguri al polo sportivo, auguri all'Alfa di domani.
di Fabrizio Brunetti
17/02/2010
http://www.motori.it/lopinione/3714/alfa-romeo-e-il-futuro-del-polo-sportivo.html
Logico, indispensabile, immaginato da tempo ma solo oggi possibile con le piattaforme Chrysler nei segmenti alti del mercato, nasce finalmente il polo sportivo che sotto la guida di Harald J. Wester replica per i marchi sportivi del gruppo Fiat/Chrysler il disegno già avviato con l'integrazione Chrysler/Lancia nel polo del lusso.
L'unico futuro possibile per il marchio del "cuore sportivo", che soffre di cronica improduttività ed ha sempre prodotto risultati negativi, è l'aggregazione con gli altri due marchi sportivi del gruppo, le piccole, cattivissime Abarth, le lussuose granturismo Maserati.
Non è un caso che nei giorni scorsi Marchionne sia tornato a prospettare, stavolta su una base molto più realistica, il ritorno dell'Alfa Romeo negli States. Non ho mai creduto infatti che l'ipotesi di vendita potesse essere concreta; ma il fatto certo è che non sarà più possibile gestire un'Alfa in "rosso" da un punto di vista finanziario.
Harald Wester sembra l'uomo giusto perchè conserva il ruolo di responsabile delle scelte tecniche e tecnologiche, perché ha gestito con efficacia il ruolo di AD di Abarth e Maserati e perché è un appassionato: un valore manageriale prezioso, indispensabile per dare anima a un marchio sportivo.
In mancanza di valide alternative il piano appare comunque convincente: piattaforme Fiat e Chrysler, l'ottimo V6 Pentastar con tecnologia Multiair, magari il V8 Hemi per le versioni top di Alfa e Maserati in alternativa al meraviglioso ma costoso Ferrari e possibilità di sviluppo di molte varianti con investimenti contenuti e compatibili con la redditività.
Il futuro del polo sportivo Alfa-Abarth-Maserati sembra voler ricalcare le sinergie in atto tra Volkswagen, Audi, Skoda e Seat se non addirittura quelle tra Audi, Bentley, Lamborghini e, a breve, Porsche: per cui auguri al polo sportivo, auguri all'Alfa di domani.
di Fabrizio Brunetti
17/02/2010
http://www.motori.it/lopinione/3714/alfa-romeo-e-il-futuro-del-polo-sportivo.html