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La transizione sotto la lente, tra frenata alle plug-in e modifiche al Fit for 55

La transizione sotto la lente, tra frenata alle plug-in e modifiche al Fit for 55 - opinioni e discussioni sul Forum di Quattroruote

  1. gianlucapellegrini

    gianlucapellegrini Direttore Membro dello Staff

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    Nelle ultime settimane sono arrivate due notizie la cui importanza forse sfugge al grande pubblico, ma che sono destinate a cambiare l’orizzonte dell’automotive europeo. La prima riguarda la Germania, che sta pensando di togliere gl’incentivi alle plug-in (ora attorno ai 4500 euro). Il ministro dell’Economia Robert Habeck (un big dei Verdi) ha infatti annunciato che l’intenzione di Berlino è di “affinare il focus del nostro sostegno alle auto elettriche e concentrarci maggiormente sulla protezione del clima. Secondo noi, gli ibridi plug-in non necessitano più di finanziamenti pubblici”. Tradotto: le plug-in servono a poco nel grande schema della sostenibilità. Per le Case è una vera mazzata. E infatti la VDA, che raccoglie le aziende della filiera, si è subito fatta sentire. Ma era inevitabile che finisse così. Nel maggio del 2021 scrivevo sul mio editoriale: “Potrò sbagliarmi, ma ho l’impressione che l’Europa punterà a ridimensionare l’ibrido plug-in, la tecnologia su cui tante Case stanno concentrandosi perché è un modo pressoché indolore di evitare le multe europee sugli sforamenti della CO2. Una mossa di Bruxelles per arginare una soluzione a suo (e nostro) avviso poco efficace nel contenimento dell’impatto ambientale e velocizzare la transizione all’elettrico puro”. Era un anno esatto fa: rimango basito di come l’industria – bravissima nell’affrontare il tema compliance – si faccia sempre cogliere in contropiede quando si tratta di anticipare le strategie. Certo, la partita è ancora aperta (i francesi sul plug-in spingono molto): ma se la Germania fa questo passo apre il fronte per altri governi.

    La seconda notizia, che peraltro ho visto ampiamente commentata qui sul sito, sono le modifiche al Fit for 55 appena chieste dalla commissione Trasporti dell’Unione Europea, che ora – accortasi con colpevole ritardo dei problemi che avrebbe comportato la fedeltà al testo originale (compreso il phase out dell’endotermico – si pronuncia in favore di una transizione all’insegna della neutralità tecnologica. Quattroruote lo diceva da tempo che prima o poi i nodi sarebbero venuti al pettine; e che la guerra in Ucraina avrebbe aiutato molti a comprendere le complesse e sottovalutate implicazioni della “rivoluzione dei ricchi” (copyright De Meo). Chi è contro l’elettrico non si deve comunque illudere: che l’auto del prossimo domani sarà a batteria non è da mettersi in dubbio, perché le Case ormai si sono buttate in quel campo e non possono sostenere ulteriori investimenti sull’endotermico (già Euro 7 è un salasso). Però le notizie in arrivo da Bruxelles sono un’implicita ammissione che il concetto stesso della tecnologia imposta per decreto è irragionevole e inapplicabile.
     
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  2. U2511

    U2511

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    Gentile Direttore, a prescindere dall'essere contro o pro, nutro molti dubbi sul fatto che il prossimo domani sarà a batteria:
    • come produrremo l'energia elettrica necessaria, visto che il gas dobbiamo giocoforza lasciarlo e che il nucleare non è accettato?
    • come distribuiremo l'energia elettrica fino all'ultimo miglio? D'estate subiamo blackout a causa dei semplici climatizzatori domestici che assorbono mediamente un paio di kWh e crediamo davvero di riuscire a ricaricare alcuni milioni di veicoli elettrici che abbisognano di almeno 10 kWh di prelievo se non 20 kWh per contenere i tempi di ricarica a livelli accettabili?
    • ad oggi per montare i pannelli fotovoltaici "a norma" abbiamo, pressoché unico paese europeo, l'obbligo di cedere l'energia in eccesso al GSE, ma attualmente l'Enel non è nemmeno in grado di fare gli allacci se non in tempi biblici (8-12 mesi, mi sto scontrando con il probabile mancato conseguimento del famigerato superbonus 110% da parte di clienti delle mie controparti a causa di questo punto ...);
    • nei centri urbani, dove le EV sarebbero oggettivamente più utili e più a loro agio, la maggior parte delle auto viene lasciata in strada: mettiamo una colonnina per ogni posteggio pubblico?;
    • possediamo invidiabile e invidiato know how sugli endotermici, mentre per quanto concerne i BEV dipendiamo quasi totalmente da produttori e fonti di materie prime che non sono sotto il nostro controllo e che, al contrario, operano da paesi che hanno il dichiarato interesse a controllarci. E' davvero una mossa così furba l'elettrificazione?
    • non troppo tempo fa proprio su 4R veniva fatto un paragone tra l'inquinamento prodotto dalle automobili e quello di una singola nave porta container (mi pare una rubrica del suo predecessore Cavicchi) per non parlare delle navi da crociera o del trasporto aereo con cui, tra l'altro, acquistiamo a due lire prodotti realizzati con manodopera sottopagata, ma che genera una mostruosa impronta CO2 e quant'altro grazie ai 10.000 e più km di trasporto. Tuttavia, per i personaggi che vivono a Bruxelles è meglio castrare l'automobilista medio imponendogli costosissime e poco pratiche BEV: che accadrà quando il mercato semplicemente rifiuterà questi veicoli? Come si salveranno le Case?
    Personalmente io vedo una proroga significativa degli attuali standard Euro 6D, anche a seguito delle note vicende belliche che, con ogni probabilità, a prescindere dalla loro durata (non breve, a mio modesto modo di vedere), esplicheranno effetti rilevanti per almeno l'intero decennio in corso.
     
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  3. a_gricolo

    a_gricolo

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  4. pixeldream

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    Non posso che complimentarmi con l'utente U2511 che ha così chiaramente esposto le oggettive difficoltà che comportano il passaggio alla mobilità elettrica di massa. Quel che a me sembra inconcepibile è che nel caso di un passaggio forzato all'elettrico, le case europee siano disposte a perdere - quasi senza colpo ferire - delle enormi quote di mercato, visto che l'acquirente medio non potrà più permettersi l'acquisto di questi costosissimi "elettrodomestici", se non - forse - le future versioni low cost cinesi. Dubito che i listini molto alti possano compensare (a lungo andare) i pressochè certi notevoli ridimensionamenti dei volumi di vendita e conseguentemente dei fatturati.
     
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  5. Progger67

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    Se l'obiettivo finale è inquinare meno, non si risolve con un migliaio di macchine elettriche.
    Sarebbe utile su grandi numeri di euro 1,2,3..
    Se tutte passassero a euro6
    Vogliamo fare il pranzo di nozze con un cesto di fichi.
    Vogliamo arrivare a punizioni corporali a chi ha macchine vecchie?
    Con tutti i problemi evidenziati sopra, non è roba fattibile per un bel po'.
    Pure a me piacerebbe una elettrica o magari una full hybrid. E i soldi? Mi tengo la mia focus euro3, non pe r cattiveria.
    Appena potrò prenderò una macchina a benzina, perché una motorizzazione più evoluta costa troppo.
     
    Ultima modifica: 2 Maggio 2022
  6. Bauscia

    Bauscia

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    l'obiettivo finale non e' l'inquinamento.
    e' la co2 emessa (che non e' un inquinante).
    puoi cambiare il numerino della norma euro, ma la co2 emessa e' solo in funzione dei litri di benza bruciati.
    questo e' il motivo per spingere le elettriche (speriamo che "spingere" non sia da intendere in tutti i sensi, con quel che pesano :D)
     
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  7. robby1954

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    Gentile Direttore, spero che, di fronte alle oggettive difficoltà che le richieste della Commissione Europea in termini di emissioni comportano, si vada ad un ripensamento dell'approccio sin qui tenuto, viziato da pregiudizi e probabilmente malafede, cui i produttori hanno risposto con auto, come i PHEV, che sembrano progettate, più che da ingegneri, da avvocati in grado di individuare le falle della legislazione ed aggirarla nella sostanza, dato che i consumi di questi nel ciclo WLTP sono raggiungibili con grande difficoltà nell'uso quotidiano. Non dobbiamo dimenticare che le auto circolanti in Europa sono responsabili dell'1% delle emissioni globali di CO2. Per azzerarle si è pensata una costosissima transizione, che all'attuale ritmo di sostituzione del parco circolante richiederà una ventina di anni quando esistono misure molto più rapide ed incisive: riduzione degli allevamenti intensivi e del consumo di carne, interventi sulla climatizzazione degli edifici utilizzando per questi, che sono già collegati alla rete, l'energia elettrica che si vorrebbe destinare ai BEV, i quali invece richiedono la creazione di costose reti di distribuzione. Ma purtroppo è facile indicare soluzioni semplici a problemi complessi: BEV per tutti e, come d'incanto, il problema delle emissioni sparirà, e, se uno non può permettersela, peggio per lui!
     
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  8. gianlucapellegrini

    gianlucapellegrini Direttore Membro dello Staff

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    Non credo ci sarà un ripensamento. Ci sarà, semmai, una nuova valutazione sulle tempistiche. Va tenuto conto che a Bruxelles il pallino del Green Deal/Fit for 55 è nelle mani non della pragmatica Commissione Trasporti, ma di quella Ambiente, che è mossa da un impeto ideologico. L'altro tema, che si continua a sottovalutare, è che l'industria - al netto degli attriti funzionali a ammorbidire alcune istanze - ha ormai accettato la transizione. Come scrivo nell'ultimo editoriale, "le Case hanno buttato alle ortiche il mito della magnitudo come misuratore del successo per abbracciare una nuova logica orientata ai ricavi”. La Volkswagen è stata la prima ad ammettere di volersi d’ora in poi concentrare su veicoli premium e comunque redditizi. Ed è da presumere che altre Case generaliste la seguiranno. L’industria va esprimendo una traslazione verso l’alto, abbandonando la tensione primaria verso la motorizzazione di massa (basti vedere il progressivo abbandono della fascia primo prezzo, in cui i cinesi s’infileranno comodi). Certo, a rimanere fuori dall’equazione sono i consumatori; ma dal punto di vista dei costruttori la transizione fornisce un ottimo alibi per risolvere il problema della sovraccapacità produttiva e per orientare l'asset strategico sulla finanza, che premia i player della green economy. Come diceva quello, follow the money.
     
  9. Blueyes86

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    In pratica la nostra industria e politica stanno abdicando di fatto ai cinesi in tutto e per tutto, sia come soddisfacimento della domanda di auto economiche che come approvvigionamento di materie prime per le batterie. Il tutto in nome della sacra rendita finanziaria, ovvero fare soldi senza lavorare e pazienza per i lavoratori, i consumatori, ecc.
    Lo stanco mondo occidentale ormai va in questa direzione, non prevedo tempi rosei in futuro.
     
  10. lodi.alberto

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    Nel medio termine la soluzione per i meno ricchi saranno gli eFuel impiegati per prolungare "sine die" la circolazione delle auto termiche, incluse le classiche. Tra vent'anni si vedrà.
     
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  11. AleD

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    Tutto correttissimo.
    Ma lasciando per un attimo da parte i problemi economici ed occupazonali legati alla c.d. riconversione, siamo davvero convinti che sarà "indolore" a livello sociale far passare il messaggio che se hai disponibilità puoi acquistare un'automobile "decente", altrimenti ti puoi serenamente accomodare sui mezzi pubblici? Perchè parrebbe proprio che per fasce non trascurabili della poplazione il discorso potrebbe essere (usando nomi un po' a caso): "fino a ieri ti potevi permettere un'onesta Fiat Tipo benzina e andarci un po' con tutta la famiglia dove ti pare e piace? Ok, da adesso per quella cifra ti puoi comperare la Dacia Spring, con tutti gli annessi e i connessi".
    Chiaro che di questi argomenti ogni tanto se ne parla, ma sarebbe da suonare la grancassa, altro che parlarne con toni pacati.
    Perchè davvero al di là di ogni discorso più o meno condivisibile circa l'opportunità di tutto questo cinema, davvero si rischia di segmentare la popolazione in fasce di serie A e di serie B (o addirittura serie C...).
     
  12. gianlucapellegrini

    gianlucapellegrini Direttore Membro dello Staff

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    Non sarà per nulla indolore. Non amo citarmi, ma nel marzo del 2021 scrivevo questo.
    "Se è vero che il costo industriale delle EV scenderà sempre più velocemente, lo è altrettanto che l'Europa ha messo in moto un meccanismo tale da rendere sempre più costoso lo sviluppo dei motori termici. Certo, un giorno non proprio prossimo i costi industriali s'incroceranno, rendendo indolore (e forse automatica) la scelta. Rimane però il fatto che si è scientemente deciso di spostare sempre più in alto l'accesso alle automobili nuove, rendendone chimerico l'acquisto per un numero enorme di persone, che già oggi stentano a cambiare la vecchia macchina. Riservare il diritto alla mobilità a un gruppo di privilegiati è una sconfitta della collettività. Il futuro, o è di tutti o non è".
     
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  13. a_gricolo

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    ...che però sono quelli che hanno i soldi, pochi o tanti che siano, e possono sempre decidere di lasciare le auto sul piazzale... Non è che un "ricco" compra le cento macchine che cento "poveri" non possono permettersi, al limite ne compra dieci di pari importo. Ma sempre dieci sono...
     
  14. Blueyes86

    Blueyes86

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    Ah ma poco male, le case non inseguono più i volumi e si accontenteranno di vendere sempre meno auto a prezzi sempre più alti. Così oltretutto avranno l'alibi per chiudere altri stabilimenti e risparmiare, anzi li chiuderanno e li convertiranno in parchi con centri commerciali annessi col plauso del mondo green (vedi Lingotto a Torino). C'è poco da fare, l'epoca della produzione di massa per (quasi) tutti sta volgendo al termine.
     
  15. Divergent

    Divergent

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    A leggere questo 3D mi viene voglia di scappare dall'Europa...........
    Purtroppo c'è gente, alla quale non interessa nulla dell'automobile, che si prende la briga di decidere anche per chi invece nell'automobile vede qualcosa in più di un mezzo di locomozione........andassero a piedi almeno.......no.......auto blu........
    Ma è così difficile essere politicamente corretti anche in questo settore?
    Lasciare la libera scelta di essere chi si vuole......... io col V8 benzinato e te con la Smart elettrica?

    Fortuna che mi sono goduto gli anni migliori della parabola automobilistica mondiale, perchè il futuro che viene presentato non mi appartiene.......... almeno........non a un appassionato, ex rallysta, come me nato alla fine degli anni 60 e cresciuto col sogno della Deltona o dell'M3 E30........... vero che........nascessi oggi........ sarei bello contento di monopattinare senza regole e saltar scuola per incendiare mappamondi il "venerdì green".

    Però la strada è segnata, e io sono nessuno per deviarla.
     
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