mipiacelapatata ha scritto:
Ieri in tv nel programma "la vetrina dell'auto"ho visto proporra da una concessionaria honda di milano vetture modello jazz 1,2 versione elegance a circa 11800 euro in luogo di 14000 gia' con vernice mett,valore 400 euro,con una media quindi di circa 2500 euro di risparmio.Le vetture eano targate e immatricolate allo stesso concessionario.
Erano anche proposte alcune civic 1400 sempre con lo stesso risparmio e due c-rv in versione full optionals a prezzi molto interessanti rispetto al listino ufficiale.
Ora specie nel caso focalizzato della jazz il prezzo era estremamente vantaggioso per cui mi chiedo se tale modello commercializzato per la prima volta nel novembre 2008 ,per nulla reclamizzato come tutta la gamma honda auto,non si vende perche' il listino è sproporzionato a cio' che le auto veramente valgono o proprio non ha avuto alcun successo commerciale.
Come è noto, la situazione del mercato dell'auto (in generale, non solo di Honda) è particolare e non so quanto sia appropriato parlare di "momento" giacché tale situazione, che vede una drastica contrazione delle vendite, dura da circa un anno e mezzo. Numericamente, il fatto è stato tamponato nel corso del 2009, non senza conseguenze, con le incentivazioni sui modelli "gassati"; il frangente ha in parte compensato il baratro della decurtazione delle percentuali di vendita, anche se ciò si è potuto apprezzare nei segmenti medio-bassi (soprattutto "B", ed anche "C").
Ad oggi, che tali incentivazioni non vengono più proposte dallo Stato, sono i concessionari che cercano, per quanto possibile, di fornire una scontistica che, negli effetti, sia paragonabile. Come è intuibile, sono iniziative che nascono dalla singola azienda, non in generale; quindi, si possono trovare concessionarie che lo fanno, altre no, alcune che lo reclamizzano, altre che lo rendono noto al momento in cui ti siedi per trattare, ed anche di marchi differenti.
Il caso che descrivi, quindi, non è assolutamente indicativo di una situazione che coinvolge le vetture Honda in particolare. E questo, né sotto il profilo commerciale vero e proprio, né, tantomeno, in relazione al rapporto tra valore reale e prezzo di vendita. Tant'è che, più che di sovente, sono proprio le vetture più scarse, o banali, o più povere di contenuti che sono più vendute.
A monte di questo, va fatta una doverosa considerazione: il prezzo di listino deriva da diversi aspetti dei quali forse il più importante è il livello di richiesta di mercato. Un oggetto che il costruttore realizza con poco, che quindi presenta diverse, diffuse ed indiscutibili economie di progetto e costruzione, e che viene proposto ad un prezzo sproporzionato sotto questi criteri, può comunque trovare ampio suffragio nelle vendite, giustificando così il listino non adeguato. Inoltre, nel prezzo di listino si riflette l'equilibrio economico dell'azienda venditrice: chi vende pochi pezzi cercherà di mantenere un certo livello di ricarico sul prezzo per poter ottenere un ammontare di utili sufficiente non solo al lucro, ma anche a tirare avanti la baracca. Chi fa numeri più alti, potrebbe contenere questo ricarico, abbassando il listino e quindi i guadagni; ma di solito, chi fa numeri, o li fa per una politica di prezzo allettante, oppure perché per varie contingenze, moda, blasone, ecc. vende anche a prezzi più alti. E quindi i listini restano salati e si approfitta della congiuntura favorevole.
Se ben vedi, solo i modelli più recenti, più "visibili", mantengono prezzi di listino elevati e bassa scontistica, e riescono comunque ad avere delle lunghe code di attesa. Gli altri, quali più, quali meno, stanno volgendo tutti al ribasso. E non può essere diversamente.