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http://www.repubblica.it/economia/2...onne_la_fiat_con_5mila_posti_in_meno-2856397/
http://www.asca.it/news-FIAT__AUCI_..._PROVOCAZIONE_POLITICA_(RPT)-904157-ORA-.htmlTORINO - Quasi cinquemila dipendenti in meno, riduzione di un quarto del numero dei modelli prodotti (da 12 a 8) e aumento del 50 per cento dell'attuale produzione italiana ( da 600 a 900 mila auto, soprattutto grazie all'arrivo della Panda a Pomigliano). Il piano strategico 2010-2014 che Marchionne presenterà il 21 aprile comincia a prendere forma nelle analisi e nelle indiscrezioni che circolano nei cinque stabilimenti di assemblaggio finale e nei tre dedicati alla produzione dei motori e dei cambi. Queste indiscrezioni parlano anche di sette modelli con marchio Fiat, Alfa e Lancia realizzati negli Usa per il mercato d'Oltreoceano, per una produzione complessiva che dovrebbe superare le 350 mila unità sull'altra sponda dell'Atlantico. Particolarmente critica, in base ai programmi, la situazione della produzione motoristica in Italia.
Il piano prevederebbe dunque il taglio del 15 per cento degli organici degli addetti al montaggio finale, quei 30.000 operai di linea che nei mesi scorsi sono rimasti fermi per due settimane quando ha cominciato a farsi sentire l'effetto dello stop agli incentivi. Nel calcolo sono compresi i 1.500 dipendenti diretti di Fiat a Termini Imerese (come è noto lo stabilimento siciliano chiuderà il 31 dicembre del 2011) e i 500 dipendenti che andranno in mobilità volontaria a Cassino sulla base di un accordo sindacale firmato nei mesi scorsi. Sono una novità invece i 2.000-2.500 addetti in meno alle Carrozzerie di Mirafiori e le 500 tute blu che il sindacato stima possano perdere il posto a Pomigliano in seguito al passaggio dalle produzioni Alfa alla Panda.
Dopo la presentazione del piano, il 21 aprile, toccherà ai sindacati discutere, stabilimento per stabilimento, come raggiungere la saturazione degli impianti senza ridurre gli organici. È anche probabile che nelle prossime settimane dal Lingotto giungano ancora aggiustamenti. A preoccupare le organizzazioni dei lavoratori non è solo il futuro di coloro che perderanno il posto (molti, nell'arco dei prossimi quattro anni, matureranno i requisiti per la pensione) ma anche la riduzione secca degli organici nel futuro: "Dobbiamo considerare chiusa la fase in cui si identificava la Fiat con la produzione di auto in Italia", dice Enzo Masini, responsabile nazionale auto della Fiom-Cgil. E aggiunge: "Dovremo incalzare l'azienda perché aumenti il numero dei modelli rispetto alle indiscrezioni di questi giorni. Dovremo anche chiedere al Lingotto di portare in Italia produzioni di qualità e di dare un futuro agli stabilimenti italiani di produzione dei motori". Il futuro degli impianti motoristici sarà discusso il 30 marzo prossimo al ministero dello sviluppo economico. Quanto a Termini, se ne parlerà il 13 aprile: "In quella sede - chiede Masini - sarà necessario avere un quadro completo delle proposte in campo".
(p. g.)
(24 marzo 2010)
Non mi paiono notizie granché positive per quelle che dovevano essere le ricadute sull'Italia.24-03-10
FIAT: AUCI, INDISCREZIONI STAMPA SU PIANO PROVOCAZIONE POLITICA (RPT)
RIPETIZIONE CORRETTA.
(ASCA) - Roma, 24 mar - Le indiscrezioni sul piano Fiat pubblicate oggi dal quotidiano La Repubblica ''sono una provocazione politica a pochi giorni dalle elezioni''. E' quanto afferma il responsabile relazioni istituzionali della Fiat, Ernesto Auci, intervistato da Sky Tg24.
In merito al taglio dell'occupazione di 5 mila dipendenti in Italia, Auci precisa che dalle indiscrezioni non emergono particolari novita' rispetto alla situazione che la Fiat presento' a Palazzo Chigi in occasione del vertice con le parti sociali tre mesi fa. ''Nel 2009 Fiat ha fatto ricorso alla cassa integrazione per circa 30 milioni di ore - ha detto Auci - che rappresentano 15-18 mila dipendenti''. In quella occasione ''la Fiat ha assicurato che non avrebbe denunciato esuberi - ha ricordato Auci - ma avrebbe cercato di gestire la difficile situazione congiunturale''.
Il manager Fiat poi sottolinea che nei prossimi due anni il Lingotto investira' 6 miliardi di euro per nuovi modelli e per migliorare l'efficienza degli stabilimenti, ricordando, tra l'altro, che il trasferimento della Panda a Pomigliano dara' futuro allo stabilimento che ''oggi non lavora''.