<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Il metodo Marchionne | Il Forum di Quattroruote

Il metodo Marchionne

Mentre la GM sta decidendo se vendere o no OPEL, un'altra casa Americana è alle prese con i grossi cambiamenti voluti dagli Italiani:

Auto Americane: la Fiat - Chrysler e il metodo Marchionne

04.09.2009 15:09:30

Detroit - In Chrysler è arrivato il metodo Marchionne, ma il nuovo ad e il suo team avranno ancora "molto da fare". auto.jpgA parlarne è il Financial Times, con un lungo articolo intitolato "Gli italiani si mettono al lavoro alla Chrysler". "Gli italiani - spiega il quotidiano finanziario - hanno fatto molti cambiamenti da quando hanno preso il controllo operativo del produttore d'auto di Detroit", ma "stanno ancora affrontando seriamente alcuni problemi difficili che perfino il passaggio della Chrysler dalla bancarotta e i miliardi di dollari dell'aiuto del governo americano non hanno risolto". La Fiat, ricorda il Ft, presenterà il piano per Chrysler in ottobre o novembre, mentre il board della casa americana dovrebbe essere informato «per la fine di settembre". Intanto, "dietro le quinte, Marchionne sta tagliando la burocrazia e rendendo più efficienti il management e i processi, come fece quando prese le redini della Fiat nel 2004". Secondo Stuart Pearson, analista auto di Credit Suisse, infatti, "questo è il lavoro numero uno alla Chrysler: affrontare la tronfia struttura di controllo". Un consulente vicino alla Chrysler aggiunge che "stanno lanciando sassi e vedendo cosa nuota al di sotto. A volte trovano cose che non vorrebbero trovare". Una delle priorità, dice il Ft, è stata "convertire gli impianti della Chrysler al sistema Fiat" cosa che, secondo il sindacalista Leon Rideout, "sta già avendo un grande impatto", con gli addetti che "hanno più autonomia rispetto al passato per risolvere i problemi sulla catena di montaggio" e "l'uso più flessibile dei team di produzione". Cambiamenti, inoltre, si sono verificati anche nel rapporto con i concessionari, in particolare per quanto riguarda scorte e tempi di ordinazione dei veicoli. "L'enigma più grande - avverte però il quotidiano - sarà comunque come superare le carenze dei portafogli vetture. La Chrysler, a lungo dipendente dai pick-up, dai veicoli sportivi e dai minivan, ha bisogno di una linea di auto piccole. È ansiosa di guadagnare peso nel mercato delle familiari. In ogni caso, la Fiat deve produrre almeno 1 milione di pezzi l'anno perchè valga la pena fare un investimento su una nuova piattaforma". A questo proposito, il Ft cita tra le varie opzioni all'esame «una nuova versione della berlina Chrysler 300 sotto il marchio Alfa Romeo, mentre anche l'Alfa 169 potrebbe essere prodotta in Nord America». Secondo gli analisti, infine, "Marchionne sarebbe ancora alla ricerca di un altro partner". In ogni caso, conclude il quotidiano, "Marchionne, oltre a sfoltire l'arroccata cultura aziendale ad Auburn Hills, deve anche prestare attenzione alla Fiat", dove tutti i settori sono stati "colpiti duramente dalla crisi globale"

 
MultiJet150 ha scritto:
Mentre la GM sta decidendo se vendere o no OPEL, un'altra casa Americana è alle prese con i grossi cambiamenti voluti dagli Italiani:

Auto Americane: la Fiat - Chrysler e il metodo Marchionne

04.09.2009 15:09:30

Detroit - In Chrysler è arrivato il metodo Marchionne, ma il nuovo ad e il suo team avranno ancora "molto da fare". auto.jpgA parlarne è il Financial Times, con un lungo articolo intitolato "Gli italiani si mettono al lavoro alla Chrysler". "Gli italiani - spiega il quotidiano finanziario - hanno fatto molti cambiamenti da quando hanno preso il controllo operativo del produttore d'auto di Detroit", ma "stanno ancora affrontando seriamente alcuni problemi difficili che perfino il passaggio della Chrysler dalla bancarotta e i miliardi di dollari dell'aiuto del governo americano non hanno risolto". La Fiat, ricorda il Ft, presenterà il piano per Chrysler in ottobre o novembre, mentre il board della casa americana dovrebbe essere informato «per la fine di settembre". Intanto, "dietro le quinte, Marchionne sta tagliando la burocrazia e rendendo più efficienti il management e i processi, come fece quando prese le redini della Fiat nel 2004". Secondo Stuart Pearson, analista auto di Credit Suisse, infatti, "questo è il lavoro numero uno alla Chrysler: affrontare la tronfia struttura di controllo". Un consulente vicino alla Chrysler aggiunge che "stanno lanciando sassi e vedendo cosa nuota al di sotto. A volte trovano cose che non vorrebbero trovare". Una delle priorità, dice il Ft, è stata "convertire gli impianti della Chrysler al sistema Fiat" cosa che, secondo il sindacalista Leon Rideout, "sta già avendo un grande impatto", con gli addetti che "hanno più autonomia rispetto al passato per risolvere i problemi sulla catena di montaggio" e "l'uso più flessibile dei team di produzione". Cambiamenti, inoltre, si sono verificati anche nel rapporto con i concessionari, in particolare per quanto riguarda scorte e tempi di ordinazione dei veicoli. "L'enigma più grande - avverte però il quotidiano - sarà comunque come superare le carenze dei portafogli vetture. La Chrysler, a lungo dipendente dai pick-up, dai veicoli sportivi e dai minivan, ha bisogno di una linea di auto piccole. È ansiosa di guadagnare peso nel mercato delle familiari. In ogni caso, la Fiat deve produrre almeno 1 milione di pezzi l'anno perchè valga la pena fare un investimento su una nuova piattaforma". A questo proposito, il Ft cita tra le varie opzioni all'esame «una nuova versione della berlina Chrysler 300 sotto il marchio Alfa Romeo, mentre anche l'Alfa 169 potrebbe essere prodotta in Nord America». Secondo gli analisti, infine, "Marchionne sarebbe ancora alla ricerca di un altro partner". In ogni caso, conclude il quotidiano, "Marchionne, oltre a sfoltire l'arroccata cultura aziendale ad Auburn Hills, deve anche prestare attenzione alla Fiat", dove tutti i settori sono stati "colpiti duramente dalla crisi globale"


Suono un'altra campana:
- diciamocela tutta. Il metodo Marchionne si è basato su due colpi di fortuna al suo ingresso in Fiat nel 2004: trovare quelli di G.M. un pò fatti che gli hanno messo in banca 1.500/M e sopratutto trovare "bella e pronta" la Grande Punto.
Senza questi colpi di c....fortuna, Fiat non ci sarebbe più.
- il progetto di tagliare "la burocrazia" è sacrosanto. Ma parte proprio da Fiat che notoriamente ha avuto ed ha un numero di "dirigenti" spropositato (3.500 e passa) rispetto alle mansioni e agli organici ? Cominci da qui.
- ho letto che "la squadra" di italiani sarà ridotta. Parlo per esperienza, è un grosso errore. Bisogna "coprire" tutti i ruoli più importanti e non solo alcuni di vertice. E occorrono almeno 500 persone. Il pensare che gli "italiani" siano accolti a braccia aperte è una pia illusione. Il risentimento degli americani (prevale il fatto che gli si è dimezzato lo stipendio e umiliato la professionalità) sarà forte e non farà altro che mettere sabbia negli ingranaggi.
- che poi occorrano nuovi modelli (quelli Crysler sono cristallizzati da tre anni) lo sanno tutti. Perchè in Italia no ?.
- sulle capacità organizzative di Marchionne, che dire del "successo" della riconversione di Pomigliano iper cui sono stati spesi "a vuoto" 150/Milioni ?
Perchè non fà le riunioni mensili a in quello stabilimento?
- che occorra un altro partner "lo sà anche quello che mena il gesso". Ma dove lo trovi un partner con due "cisti" come Pomigliano e Termini ? Ti diranno, prima toglile e poi parliamo.
- quindi, niente contro Marchionne, che si dà da fare con impegno, si arrabatta come può e deve (ma non faccia riunioni alle 9 di sera in america) ma basta con i peana pro "maglioncino nero".
 
oic747 ha scritto:
- ho letto che "la squadra" di italiani sarà ridotta. Parlo per esperienza, è un grosso errore. Bisogna "coprire" tutti i ruoli più importanti e non solo alcuni di vertice. E occorrono almeno 500 persone. Il pensare che gli "italiani" siano accolti a braccia aperte è una pia illusione. Il risentimento degli americani (prevale il fatto che gli si è dimezzato lo stipendio e umiliato la professionalità) sarà forte e non farà altro che mettere sabbia negli ingranaggi.
Guarda, senza sminuire la tua esperienza, proprio questo punto mi sembra un goal portato a casa da M. Leggevo su vari articoli (cerchero' links, ma non sono a casa e quindi con PC "a prestito") che Chrysler ha molto gradito il modo progressivo e non invasivo nel quale Fiat ha collocato le sue pedine nella scacchiera americana, a differenza della (letterale) invasione crucca fatta da Daimler, che si finii' per creare un grosso risentimento e un sacco di problemi per quanto riguarda integrazione e organizzazione.

Per il resto sono assai d'accordo con te, per me Marchionne ha avuto sopratutto ... fortuna. La 500 era pronta, la GP era pronta. A differenza di molti "ciechi" fedeli, io lo apettavo al varco con Lancia e Alfa. E finora (mi) ha deluso.
Ma anche la fortuna favorisce gli audaci, e dato che peggio di cosi' non si puo' andare, aspettiamo ... s-fiduciosi ;)

:(
 
leolito ha scritto:
oic747 ha scritto:
- ho letto che "la squadra" di italiani sarà ridotta. Parlo per esperienza, è un grosso errore. Bisogna "coprire" tutti i ruoli più importanti e non solo alcuni di vertice. E occorrono almeno 500 persone. Il pensare che gli "italiani" siano accolti a braccia aperte è una pia illusione. Il risentimento degli americani (prevale il fatto che gli si è dimezzato lo stipendio e umiliato la professionalità) sarà forte e non farà altro che mettere sabbia negli ingranaggi.
Guarda, senza sminuire la tua esperienza, proprio questo punto mi sembra un goal portato a casa da M. Leggevo su vari articoli (cerchero' links, ma non sono a casa e quindi con PC "a prestito") che Chrysler ha molto gradito il modo progressivo e non invasivo nel quale Fiat ha collocato le sue pedine nella scacchiera americana, a differenza della (letterale) invasione crucca fatta da Daimler, che si finii' per creare un grosso risentimento e un sacco di problemi per quanto riguarda integrazione e organizzazione.

Per il resto sono assai d'accordo con te, per me Marchionne ha avuto sopratutto ... fortuna. La 500 era pronta, la GP era pronta. A differenza di molti "ciechi" fedeli, io lo apettavo al varco con Lancia e Alfa. E finora (mi) ha deluso.
Ma anche la fortuna favorisce gli audaci, e dato che peggio di cosi' non si puo' andare, aspettiamo ... s-fiduciosi ;)

:(

Un conto sono gli apprezzamenti dei vertici (che spesso si arrufianano) alla mancata invasione degli "italiani" e un altro conto sono le valutazioni e le reazioni dei quadri intermedi.
Anch'io ero ben accolto in aziende fuse/incorporate, ma poi appena giravi l'angolo....
Non bastano i generali, ci vogliono i sergenti...e tanti.
 
oic747 ha scritto:
leolito ha scritto:
oic747 ha scritto:
- ho letto che "la squadra" di italiani sarà ridotta. Parlo per esperienza, è un grosso errore. Bisogna "coprire" tutti i ruoli più importanti e non solo alcuni di vertice. E occorrono almeno 500 persone. Il pensare che gli "italiani" siano accolti a braccia aperte è una pia illusione. Il risentimento degli americani (prevale il fatto che gli si è dimezzato lo stipendio e umiliato la professionalità) sarà forte e non farà altro che mettere sabbia negli ingranaggi.
Guarda, senza sminuire la tua esperienza, proprio questo punto mi sembra un goal portato a casa da M. Leggevo su vari articoli (cerchero' links, ma non sono a casa e quindi con PC "a prestito") che Chrysler ha molto gradito il modo progressivo e non invasivo nel quale Fiat ha collocato le sue pedine nella scacchiera americana, a differenza della (letterale) invasione crucca fatta da Daimler, che si finii' per creare un grosso risentimento e un sacco di problemi per quanto riguarda integrazione e organizzazione.

Per il resto sono assai d'accordo con te, per me Marchionne ha avuto sopratutto ... fortuna. La 500 era pronta, la GP era pronta. A differenza di molti "ciechi" fedeli, io lo apettavo al varco con Lancia e Alfa. E finora (mi) ha deluso.
Ma anche la fortuna favorisce gli audaci, e dato che peggio di cosi' non si puo' andare, aspettiamo ... s-fiduciosi ;)

:(

Un conto sono gli apprezzamenti dei vertici (che spesso si arrufianano) alla mancata invasione degli "italiani" e un altro conto sono le valutazioni e le reazioni dei quadri intermedi.
Anch'io ero ben accolto in aziende fuse/incorporate, ma poi appena giravi l'angolo....
Non bastano i generali, ci vogliono i sergenti...e tanti.

Certo così chiudi in perdita già dal primo esercizio. Ma quello che è successo nel mondo, recentemente, non ti ha insegnato nulla ???

Ci vogliono sempre meno "culi di piombo" qualsiasi sia il grado e responsabilizzare di più tutti, stiamo parlando di aziende non di caserme.
 
oic747 ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
Mentre la GM sta decidendo se vendere o no OPEL, un'altra casa Americana è alle prese con i grossi cambiamenti voluti dagli Italiani:

Auto Americane: la Fiat - Chrysler e il metodo Marchionne

04.09.2009 15:09:30

Detroit - In Chrysler è arrivato il metodo Marchionne, ma il nuovo ad e il suo team avranno ancora "molto da fare". auto.jpgA parlarne è il Financial Times, con un lungo articolo intitolato "Gli italiani si mettono al lavoro alla Chrysler". "Gli italiani - spiega il quotidiano finanziario - hanno fatto molti cambiamenti da quando hanno preso il controllo operativo del produttore d'auto di Detroit", ma "stanno ancora affrontando seriamente alcuni problemi difficili che perfino il passaggio della Chrysler dalla bancarotta e i miliardi di dollari dell'aiuto del governo americano non hanno risolto". La Fiat, ricorda il Ft, presenterà il piano per Chrysler in ottobre o novembre, mentre il board della casa americana dovrebbe essere informato «per la fine di settembre". Intanto, "dietro le quinte, Marchionne sta tagliando la burocrazia e rendendo più efficienti il management e i processi, come fece quando prese le redini della Fiat nel 2004". Secondo Stuart Pearson, analista auto di Credit Suisse, infatti, "questo è il lavoro numero uno alla Chrysler: affrontare la tronfia struttura di controllo". Un consulente vicino alla Chrysler aggiunge che "stanno lanciando sassi e vedendo cosa nuota al di sotto. A volte trovano cose che non vorrebbero trovare". Una delle priorità, dice il Ft, è stata "convertire gli impianti della Chrysler al sistema Fiat" cosa che, secondo il sindacalista Leon Rideout, "sta già avendo un grande impatto", con gli addetti che "hanno più autonomia rispetto al passato per risolvere i problemi sulla catena di montaggio" e "l'uso più flessibile dei team di produzione". Cambiamenti, inoltre, si sono verificati anche nel rapporto con i concessionari, in particolare per quanto riguarda scorte e tempi di ordinazione dei veicoli. "L'enigma più grande - avverte però il quotidiano - sarà comunque come superare le carenze dei portafogli vetture. La Chrysler, a lungo dipendente dai pick-up, dai veicoli sportivi e dai minivan, ha bisogno di una linea di auto piccole. È ansiosa di guadagnare peso nel mercato delle familiari. In ogni caso, la Fiat deve produrre almeno 1 milione di pezzi l'anno perchè valga la pena fare un investimento su una nuova piattaforma". A questo proposito, il Ft cita tra le varie opzioni all'esame «una nuova versione della berlina Chrysler 300 sotto il marchio Alfa Romeo, mentre anche l'Alfa 169 potrebbe essere prodotta in Nord America». Secondo gli analisti, infine, "Marchionne sarebbe ancora alla ricerca di un altro partner". In ogni caso, conclude il quotidiano, "Marchionne, oltre a sfoltire l'arroccata cultura aziendale ad Auburn Hills, deve anche prestare attenzione alla Fiat", dove tutti i settori sono stati "colpiti duramente dalla crisi globale"


Suono un'altra campana:
- diciamocela tutta. Il metodo Marchionne si è basato su due colpi di fortuna al suo ingresso in Fiat nel 2004: trovare quelli di G.M. un pò fatti che gli hanno messo in banca 1.500/M e sopratutto trovare "bella e pronta" la Grande Punto.
Senza questi colpi di c....fortuna, Fiat non ci sarebbe più.
- il progetto di tagliare "la burocrazia" è sacrosanto. Ma parte proprio da Fiat che notoriamente ha avuto ed ha un numero di "dirigenti" spropositato (3.500 e passa) rispetto alle mansioni e agli organici ? Cominci da qui.
- ho letto che "la squadra" di italiani sarà ridotta. Parlo per esperienza, è un grosso errore. Bisogna "coprire" tutti i ruoli più importanti e non solo alcuni di vertice. E occorrono almeno 500 persone. Il pensare che gli "italiani" siano accolti a braccia aperte è una pia illusione. Il risentimento degli americani (prevale il fatto che gli si è dimezzato lo stipendio e umiliato la professionalità) sarà forte e non farà altro che mettere sabbia negli ingranaggi.
- che poi occorrano nuovi modelli (quelli Crysler sono cristallizzati da tre anni) lo sanno tutti. Perchè in Italia no ?.
- sulle capacità organizzative di Marchionne, che dire del "successo" della riconversione di Pomigliano iper cui sono stati spesi "a vuoto" 150/Milioni ?
Perchè non fà le riunioni mensili a in quello stabilimento?
- che occorra un altro partner "lo sà anche quello che mena il gesso". Ma dove lo trovi un partner con due "cisti" come Pomigliano e Termini ? Ti diranno, prima toglile e poi parliamo.
- quindi, niente contro Marchionne, che si dà da fare con impegno, si arrabatta come può e deve (ma non faccia riunioni alle 9 di sera in america) ma basta con i peana pro "maglioncino nero".

Capisco, quindi è un uomo che ha avuto culo e basta. Bene, prendo atto, pensa che fino a ieri, ho pensato che fosse anche molto in gamba e con un curriculum vitae da invidiare.

Ma come ho fatto a non capirlo subito ? :? :?
 
Per me i santi sono solo quelli che canonizza la Chiesa, ma Marchionne è comunque uno dei migliori manager attualmente.
Sicuramente non le sta facendo tutte giuste, ma il suo operato complessivo finora è eccellente. E' vero che ha avuto fortune come la Panda e la Grande Punto, ma un'auto mica si vende da sola. Se non avesse individuato in Luca De Meo un grande talento nel marketing, Panda e GP non avrebbero avuto questo successo e forse il progetto della 500 sarebbe stato bloccato. Avrà avuto fortune, ma anche tantissime sfortune ancora irrisolte come Termini Imerese e Pomigliano, come la crisi economica. Ma sta proprio qui il suo valore: anzichè piangere e cercare giustificazioni si rimbocca le maniche cercando le occasioni. C'è la crisi? Benissimo, si prende gratis il 20% e la gestione di Chrysler. Chrysler non è stata una fortuna piovuta dal cielo, ma se l'è cercata.
 
MultiJet150 ha scritto:
oic747 ha scritto:
MultiJet150 ha scritto:
Mentre la GM sta decidendo se vendere o no OPEL, un'altra casa Americana è alle prese con i grossi cambiamenti voluti dagli Italiani:

Auto Americane: la Fiat - Chrysler e il metodo Marchionne

04.09.2009 15:09:30

Detroit - In Chrysler è arrivato il metodo Marchionne, ma il nuovo ad e il suo team avranno ancora "molto da fare". auto.jpgA parlarne è il Financial Times, con un lungo articolo intitolato "Gli italiani si mettono al lavoro alla Chrysler". "Gli italiani - spiega il quotidiano finanziario - hanno fatto molti cambiamenti da quando hanno preso il controllo operativo del produttore d'auto di Detroit", ma "stanno ancora affrontando seriamente alcuni problemi difficili che perfino il passaggio della Chrysler dalla bancarotta e i miliardi di dollari dell'aiuto del governo americano non hanno risolto". La Fiat, ricorda il Ft, presenterà il piano per Chrysler in ottobre o novembre, mentre il board della casa americana dovrebbe essere informato «per la fine di settembre". Intanto, "dietro le quinte, Marchionne sta tagliando la burocrazia e rendendo più efficienti il management e i processi, come fece quando prese le redini della Fiat nel 2004". Secondo Stuart Pearson, analista auto di Credit Suisse, infatti, "questo è il lavoro numero uno alla Chrysler: affrontare la tronfia struttura di controllo". Un consulente vicino alla Chrysler aggiunge che "stanno lanciando sassi e vedendo cosa nuota al di sotto. A volte trovano cose che non vorrebbero trovare". Una delle priorità, dice il Ft, è stata "convertire gli impianti della Chrysler al sistema Fiat" cosa che, secondo il sindacalista Leon Rideout, "sta già avendo un grande impatto", con gli addetti che "hanno più autonomia rispetto al passato per risolvere i problemi sulla catena di montaggio" e "l'uso più flessibile dei team di produzione". Cambiamenti, inoltre, si sono verificati anche nel rapporto con i concessionari, in particolare per quanto riguarda scorte e tempi di ordinazione dei veicoli. "L'enigma più grande - avverte però il quotidiano - sarà comunque come superare le carenze dei portafogli vetture. La Chrysler, a lungo dipendente dai pick-up, dai veicoli sportivi e dai minivan, ha bisogno di una linea di auto piccole. È ansiosa di guadagnare peso nel mercato delle familiari. In ogni caso, la Fiat deve produrre almeno 1 milione di pezzi l'anno perchè valga la pena fare un investimento su una nuova piattaforma". A questo proposito, il Ft cita tra le varie opzioni all'esame «una nuova versione della berlina Chrysler 300 sotto il marchio Alfa Romeo, mentre anche l'Alfa 169 potrebbe essere prodotta in Nord America». Secondo gli analisti, infine, "Marchionne sarebbe ancora alla ricerca di un altro partner". In ogni caso, conclude il quotidiano, "Marchionne, oltre a sfoltire l'arroccata cultura aziendale ad Auburn Hills, deve anche prestare attenzione alla Fiat", dove tutti i settori sono stati "colpiti duramente dalla crisi globale"


Suono un'altra campana:
- diciamocela tutta. Il metodo Marchionne si è basato su due colpi di fortuna al suo ingresso in Fiat nel 2004: trovare quelli di G.M. un pò fatti che gli hanno messo in banca 1.500/M e sopratutto trovare "bella e pronta" la Grande Punto.
Senza questi colpi di c....fortuna, Fiat non ci sarebbe più.
- il progetto di tagliare "la burocrazia" è sacrosanto. Ma parte proprio da Fiat che notoriamente ha avuto ed ha un numero di "dirigenti" spropositato (3.500 e passa) rispetto alle mansioni e agli organici ? Cominci da qui.
- ho letto che "la squadra" di italiani sarà ridotta. Parlo per esperienza, è un grosso errore. Bisogna "coprire" tutti i ruoli più importanti e non solo alcuni di vertice. E occorrono almeno 500 persone. Il pensare che gli "italiani" siano accolti a braccia aperte è una pia illusione. Il risentimento degli americani (prevale il fatto che gli si è dimezzato lo stipendio e umiliato la professionalità) sarà forte e non farà altro che mettere sabbia negli ingranaggi.
- che poi occorrano nuovi modelli (quelli Crysler sono cristallizzati da tre anni) lo sanno tutti. Perchè in Italia no ?.
- sulle capacità organizzative di Marchionne, che dire del "successo" della riconversione di Pomigliano iper cui sono stati spesi "a vuoto" 150/Milioni ?
Perchè non fà le riunioni mensili a in quello stabilimento?
- che occorra un altro partner "lo sà anche quello che mena il gesso". Ma dove lo trovi un partner con due "cisti" come Pomigliano e Termini ? Ti diranno, prima toglile e poi parliamo.
- quindi, niente contro Marchionne, che si dà da fare con impegno, si arrabatta come può e deve (ma non faccia riunioni alle 9 di sera in america) ma basta con i peana pro "maglioncino nero".

Capisco, quindi è un uomo che ha avuto culo e basta. Bene, prendo atto, pensa che fino a ieri, ho pensato che fosse anche molto in gamba e con un curriculum vitae da invidiare.

Ma come ho fatto a non capirlo subito ? :? :?

"o trop cott o mal levà" - o crudo o cotto.
Ma chi ha mai detto che non è in gamba. Ma come tanti altri. Fà del suo meglio ma Mandrake non ne vedo in giro.
Sistemi Pomigliano e poi dirò che è un fenomeno.
 
MultiJet150 ha scritto:
oic747 ha scritto:
leolito ha scritto:
oic747 ha scritto:
- ho letto che "la squadra" di italiani sarà ridotta. Parlo per esperienza, è un grosso errore. Bisogna "coprire" tutti i ruoli più importanti e non solo alcuni di vertice. E occorrono almeno 500 persone. Il pensare che gli "italiani" siano accolti a braccia aperte è una pia illusione. Il risentimento degli americani (prevale il fatto che gli si è dimezzato lo stipendio e umiliato la professionalità) sarà forte e non farà altro che mettere sabbia negli ingranaggi.
Guarda, senza sminuire la tua esperienza, proprio questo punto mi sembra un goal portato a casa da M. Leggevo su vari articoli (cerchero' links, ma non sono a casa e quindi con PC "a prestito") che Chrysler ha molto gradito il modo progressivo e non invasivo nel quale Fiat ha collocato le sue pedine nella scacchiera americana, a differenza della (letterale) invasione crucca fatta da Daimler, che si finii' per creare un grosso risentimento e un sacco di problemi per quanto riguarda integrazione e organizzazione.

Per il resto sono assai d'accordo con te, per me Marchionne ha avuto sopratutto ... fortuna. La 500 era pronta, la GP era pronta. A differenza di molti "ciechi" fedeli, io lo apettavo al varco con Lancia e Alfa. E finora (mi) ha deluso.
Ma anche la fortuna favorisce gli audaci, e dato che peggio di cosi' non si puo' andare, aspettiamo ... s-fiduciosi ;)

:(

Un conto sono gli apprezzamenti dei vertici (che spesso si arrufianano) alla mancata invasione degli "italiani" e un altro conto sono le valutazioni e le reazioni dei quadri intermedi.
Anch'io ero ben accolto in aziende fuse/incorporate, ma poi appena giravi l'angolo....
Non bastano i generali, ci vogliono i sergenti...e tanti.

Certo così chiudi in perdita già dal primo esercizio. Ma quello che è successo nel mondo, recentemente, non ti ha insegnato nulla ???

Ci vogliono sempre meno "culi di piombo" qualsiasi sia il grado e responsabilizzare di più tutti, stiamo parlando di aziende non di caserme.

Chiudere in perdita già dal primo esercizio ? Anche due o tre se c'è un business-plan serio.
Certo che diciamo che non cambiamo le tute per risparmiare....addio fichi.
 
iCastm ha scritto:
Per me i santi sono solo quelli che canonizza la Chiesa, ma Marchionne è comunque uno dei migliori manager attualmente.
Sicuramente non le sta facendo tutte giuste, ma il suo operato complessivo finora è eccellente. E' vero che ha avuto fortune come la Panda e la Grande Punto, ma un'auto mica si vende da sola. Se non avesse individuato in Luca De Meo un grande talento nel marketing, Panda e GP non avrebbero avuto questo successo e forse il progetto della 500 sarebbe stato bloccato. Avrà avuto fortune, ma anche tantissime sfortune ancora irrisolte come Termini Imerese e Pomigliano, come la crisi economica. Ma sta proprio qui il suo valore: anzichè piangere e cercare giustificazioni si rimbocca le maniche cercando le occasioni. C'è la crisi? Benissimo, si prende gratis il 20% e la gestione di Chrysler. Chrysler non è stata una fortuna piovuta dal cielo, ma se l'è cercata.

Ma De Luca e Baravalle, suoi uomini, perchè se ne sono andati ?
Pomigliano, sfortuna o fallimento ? Ricordo che sono stati spesi 150/milioni per la "riconversione". Progetto abbandonato ?
La crisi economica c'è stata e c'è per tutte le case che, peraltro mi sembrano reagire con più vitalità con nuovi modelli o iniziative. In america (o in messico) costruiamo la Panda o la 500 o altri modelli. Mi sembra che si vada a tentoni.
E della Bertone, cosa si fà ?
Chrysler una fortuna piovuta dal cielo ? Calma e gesso. Forse si contava troppo sulla Opel per affrontare l'america con una "massa" superiore.
 
oic747 ha scritto:
iCastm ha scritto:
Per me i santi sono solo quelli che canonizza la Chiesa, ma Marchionne è comunque uno dei migliori manager attualmente.
Sicuramente non le sta facendo tutte giuste, ma il suo operato complessivo finora è eccellente. E' vero che ha avuto fortune come la Panda e la Grande Punto, ma un'auto mica si vende da sola. Se non avesse individuato in Luca De Meo un grande talento nel marketing, Panda e GP non avrebbero avuto questo successo e forse il progetto della 500 sarebbe stato bloccato. Avrà avuto fortune, ma anche tantissime sfortune ancora irrisolte come Termini Imerese e Pomigliano, come la crisi economica. Ma sta proprio qui il suo valore: anzichè piangere e cercare giustificazioni si rimbocca le maniche cercando le occasioni. C'è la crisi? Benissimo, si prende gratis il 20% e la gestione di Chrysler. Chrysler non è stata una fortuna piovuta dal cielo, ma se l'è cercata.

Ma De Luca e Baravalle, suoi uomini, perchè se ne sono andati ?
Pomigliano, sfortuna o fallimento ? Ricordo che sono stati spesi 150/milioni per la "riconversione". Progetto abbandonato ?
La crisi economica c'è stata e c'è per tutte le case che, peraltro mi sembrano reagire con più vitalità con nuovi modelli o iniziative. In america (o in messico) costruiamo la Panda o la 500 o altri modelli. Mi sembra che si vada a tentoni.
E della Bertone, cosa si fà ?
Chrysler una fortuna piovuta dal cielo ? Calma e gesso. Forse si contava troppo sulla Opel per affrontare l'america con una "massa" superiore.

De Meo e Baravalle stavano in Fiat prima ancora che Marchionne fosse nominato ad. Il motivo per cui se ne sono andati lo sanno soltanto loro, ma se non li avesse valorizzati Marchionne difficilmente ora starebbero dove stanno.

Forse ignori il significato industriale del termine "riconversione" che significa passare alla produzione di beni mai prodotti prima in quello stabilimento. Non mi pare quindi che a Pomigliano ci sia stata una riconversione, ma solo un vano ed estremo tentativo di miglioramento. Perciò il tentativo è stato un fallimento perchè il tasso di qualità non è migliorato (rispetto agli obiettivi fissati), ma Pomigliano è così da decenni e trovarselo sul groppone è una sfortuna.

La vitalità di una Casa non si mostra con i modelli che presenta (operazione che può rivelarsi fittizia), ma con i conti economici. Fiat è quella che economicamente reagisce meglio ed è una delle poche che aumenta le quote di mercato.

In America non si costruirà niente prima del 2011. E per forza direi! Prima bisogna ben integrare la struttura Chrysler in quella del Gruppo, abituare le persone a ragionare in modo diverso, prepararle ai nuovi prodotti, solo in seguito arriveranno i nuovi modelli. E' un passaggio lento, ma dolce, il contrario di quello che fece Daimler creando malumori, svogliatezza e non faendo tornare i conti.

Bertone pare che produrrà modelli di nicchia (ma cosa c'entri ora me lo devi spiegare).
 
iCastm ha scritto:
oic747 ha scritto:
iCastm ha scritto:
Per me i santi sono solo quelli che canonizza la Chiesa, ma Marchionne è comunque uno dei migliori manager attualmente.
Sicuramente non le sta facendo tutte giuste, ma il suo operato complessivo finora è eccellente. E' vero che ha avuto fortune come la Panda e la Grande Punto, ma un'auto mica si vende da sola. Se non avesse individuato in Luca De Meo un grande talento nel marketing, Panda e GP non avrebbero avuto questo successo e forse il progetto della 500 sarebbe stato bloccato. Avrà avuto fortune, ma anche tantissime sfortune ancora irrisolte come Termini Imerese e Pomigliano, come la crisi economica. Ma sta proprio qui il suo valore: anzichè piangere e cercare giustificazioni si rimbocca le maniche cercando le occasioni. C'è la crisi? Benissimo, si prende gratis il 20% e la gestione di Chrysler. Chrysler non è stata una fortuna piovuta dal cielo, ma se l'è cercata.

Ma De Luca e Baravalle, suoi uomini, perchè se ne sono andati ?
Pomigliano, sfortuna o fallimento ? Ricordo che sono stati spesi 150/milioni per la "riconversione". Progetto abbandonato ?
La crisi economica c'è stata e c'è per tutte le case che, peraltro mi sembrano reagire con più vitalità con nuovi modelli o iniziative. In america (o in messico) costruiamo la Panda o la 500 o altri modelli. Mi sembra che si vada a tentoni.
E della Bertone, cosa si fà ?
Chrysler una fortuna piovuta dal cielo ? Calma e gesso. Forse si contava troppo sulla Opel per affrontare l'america con una "massa" superiore.

De Meo e Baravalle stavano in Fiat prima ancora che Marchionne fosse nominato ad. Il motivo per cui se ne sono andati lo sanno soltanto loro, ma se non li avesse valorizzati Marchionne difficilmente ora starebbero dove stanno.

Forse ignori il significato industriale del termine "riconversione" che significa passare alla produzione di beni mai prodotti prima in quello stabilimento. Non mi pare quindi che a Pomigliano ci sia stata una riconversione, ma solo un vano ed estremo tentativo di miglioramento. Perciò il tentativo è stato un fallimento perchè il tasso di qualità non è migliorato (rispetto agli obiettivi fissati), ma Pomigliano è così da decenni e trovarselo sul groppone è una sfortuna.

La vitalità di una Casa non si mostra con i modelli che presenta (operazione che può rivelarsi fittizia), ma con i conti economici. Fiat è quella che economicamente reagisce meglio ed è una delle poche che aumenta le quote di mercato.

In America non si costruirà niente prima del 2011. E per forza direi! Prima bisogna ben integrare la struttura Chrysler in quella del Gruppo, abituare le persone a ragionare in modo diverso, prepararle ai nuovi prodotti, solo in seguito arriveranno i nuovi modelli. E' un passaggio lento, ma dolce, il contrario di quello che fece Daimler creando malumori, svogliatezza e non faendo tornare i conti.

Bertone pare che produrrà modelli di nicchia (ma cosa c'entri ora me lo devi spiegare).

Ma sì, ho usato il termine "riconversione" , terra terra per significare la necessità di cambiare "indirizzo" e "la testa" dei dipendenti" ed "il metodo di lavoro". Che fosse così da decenni, non lo si sapeva ? Fallimento, spesi a vuoto 150/milioni (capitalizzati, neanche spesati).

Per favore non riapriamo il capitolo dei conti economici. Il fatturato è calato del 22% e ha chiuso in perdita gli ultimi due trimestri. Reagisce meglio ? sarà.

Crhrysler ormai produce meno di un milione di auto di vecchio concetto.
Come campa fino al 2011 ? E i concessionari aspettano o vanno dai coreani ?

Ho citato la Bertone perchè con l'eccesso di mano d'opera, Fiat si imbarca ad assumere 1100 dipendenti ? per fare che ? auto di nicchia ? quali ?

E con una "squadra da sbarco ridotta" si pensa di far ragionare i 55/mila dipendenti Chrysler in modo diverso ? Hai mai partecipato a fusioni o incorporazioni ? Non si fano le nozze coi fichi secchi, dice il proverbio.
 
oic747 ha scritto:
Ma sì, ho usato il termine "riconversione" , terra terra per significare la necessità di cambiare "indirizzo" e "la testa" dei dipendenti" ed "il metodo di lavoro". Che fosse così da decenni, non lo si sapeva ? Fallimento, spesi a vuoto 150/milioni (capitalizzati, neanche spesati).

Per favore non riapriamo il capitolo dei conti economici. Il fatturato è calato del 22% e ha chiuso in perdita gli ultimi due trimestri. Reagisce meglio ? sarà.

Crhrysler ormai produce meno di un milione di auto di vecchio concetto.
Come campa fino al 2011 ? E i concessionari aspettano o vanno dai coreani ?

Ho citato la Bertone perchè con l'eccesso di mano d'opera, Fiat si imbarca ad assumere 1100 dipendenti ? per fare che ? auto di nicchia ? quali ?

E con una "squadra da sbarco ridotta" si pensa di far ragionare i 55/mila dipendenti Chrysler in modo diverso ? Hai mai partecipato a fusioni o incorporazioni ? Non si fano le nozze coi fichi secchi, dice il proverbio.

A Pomigliano è stato un fallimento, ma ora nessuno può dire che non è stata data un'ultima possibilità.

Sui conti Fiat sta reagendo meglio rispetto gli altri, lo dicono le trimestrali. Se poi i dati sono truccati è un altro discorso.

Come camperanno i concessionari fino al 2011? Sicuramente male, ma a parte che è una realtà diversa da quella italiana e poi non è nera come sembra. Ora che anche negli Usa ci sono gli incentivi la situazione è brutta ma non drammatica.

Bertone è l'esatto contrario di Pomigliano. Lì c'è manodopera specializzata che non ha paragoni con quella in esubero negli altri stabilimenti. Cosa produrrà a breve non lo so, ma l'asta c'è stata nei mesi scorsi e l'occasione non si poteva perdere.

La squadra da sbarco è ridotta? Meglio, vuol dire che si valorizza quanto di buono c'è già in America. Il problema della Chrysler non erano gli operai o i quadri, ma i pochi alti dirigenti. Insomma: non puoi vedere una fusione come una terra conquistata a cui imporre il proprio modo di fare, ma devi lasciare una certa libertà di iniziativa. Bisogna fre l'esatto contrario che ha fatto Daimler. E' un'operazione lenta, ma è efficace. Un esempio tutto italiano? La fusione Intesa San Paolo. Ho amici dipendenti che mi hanno detto che la fusione delle procedure operative ancora non è terminata.
 
oic747 ha scritto:
iCastm ha scritto:
oic747 ha scritto:
iCastm ha scritto:
Per me i santi sono solo quelli che canonizza la Chiesa, ma Marchionne è comunque uno dei migliori manager attualmente.
Sicuramente non le sta facendo tutte giuste, ma il suo operato complessivo finora è eccellente. E' vero che ha avuto fortune come la Panda e la Grande Punto, ma un'auto mica si vende da sola. Se non avesse individuato in Luca De Meo un grande talento nel marketing, Panda e GP non avrebbero avuto questo successo e forse il progetto della 500 sarebbe stato bloccato. Avrà avuto fortune, ma anche tantissime sfortune ancora irrisolte come Termini Imerese e Pomigliano, come la crisi economica. Ma sta proprio qui il suo valore: anzichè piangere e cercare giustificazioni si rimbocca le maniche cercando le occasioni. C'è la crisi? Benissimo, si prende gratis il 20% e la gestione di Chrysler. Chrysler non è stata una fortuna piovuta dal cielo, ma se l'è cercata.

Ma De Luca e Baravalle, suoi uomini, perchè se ne sono andati ?
Pomigliano, sfortuna o fallimento ? Ricordo che sono stati spesi 150/milioni per la "riconversione". Progetto abbandonato ?
La crisi economica c'è stata e c'è per tutte le case che, peraltro mi sembrano reagire con più vitalità con nuovi modelli o iniziative. In america (o in messico) costruiamo la Panda o la 500 o altri modelli. Mi sembra che si vada a tentoni.
E della Bertone, cosa si fà ?
Chrysler una fortuna piovuta dal cielo ? Calma e gesso. Forse si contava troppo sulla Opel per affrontare l'america con una "massa" superiore.

De Meo e Baravalle stavano in Fiat prima ancora che Marchionne fosse nominato ad. Il motivo per cui se ne sono andati lo sanno soltanto loro, ma se non li avesse valorizzati Marchionne difficilmente ora starebbero dove stanno.

Forse ignori il significato industriale del termine "riconversione" che significa passare alla produzione di beni mai prodotti prima in quello stabilimento. Non mi pare quindi che a Pomigliano ci sia stata una riconversione, ma solo un vano ed estremo tentativo di miglioramento. Perciò il tentativo è stato un fallimento perchè il tasso di qualità non è migliorato (rispetto agli obiettivi fissati), ma Pomigliano è così da decenni e trovarselo sul groppone è una sfortuna.

La vitalità di una Casa non si mostra con i modelli che presenta (operazione che può rivelarsi fittizia), ma con i conti economici. Fiat è quella che economicamente reagisce meglio ed è una delle poche che aumenta le quote di mercato.

In America non si costruirà niente prima del 2011. E per forza direi! Prima bisogna ben integrare la struttura Chrysler in quella del Gruppo, abituare le persone a ragionare in modo diverso, prepararle ai nuovi prodotti, solo in seguito arriveranno i nuovi modelli. E' un passaggio lento, ma dolce, il contrario di quello che fece Daimler creando malumori, svogliatezza e non faendo tornare i conti.

Bertone pare che produrrà modelli di nicchia (ma cosa c'entri ora me lo devi spiegare).

Ma sì, ho usato il termine "riconversione" , terra terra per significare la necessità di cambiare "indirizzo" e "la testa" dei dipendenti" ed "il metodo di lavoro". Che fosse così da decenni, non lo si sapeva ? Fallimento, spesi a vuoto 150/milioni (capitalizzati, neanche spesati).

Per favore non riapriamo il capitolo dei conti economici. Il fatturato è calato del 22% e ha chiuso in perdita gli ultimi due trimestri. Reagisce meglio ? sarà.

Crhrysler ormai produce meno di un milione di auto di vecchio concetto.
Come campa fino al 2011 ? E i concessionari aspettano o vanno dai coreani ?

Ho citato la Bertone perchè con l'eccesso di mano d'opera, Fiat si imbarca ad assumere 1100 dipendenti ? per fare che ? auto di nicchia ? quali ?

E con una "squadra da sbarco ridotta" si pensa di far ragionare i 55/mila dipendenti Chrysler in modo diverso ? Hai mai partecipato a fusioni o incorporazioni ? Non si fano le nozze coi fichi secchi, dice il proverbio.

ciao Sitorno/Sipoldo/viadrago come stai??
 
iCastm ha scritto:
oic747 ha scritto:
Ma sì, ho usato il termine "riconversione" , terra terra per significare la necessità di cambiare "indirizzo" e "la testa" dei dipendenti" ed "il metodo di lavoro". Che fosse così da decenni, non lo si sapeva ? Fallimento, spesi a vuoto 150/milioni (capitalizzati, neanche spesati).

Per favore non riapriamo il capitolo dei conti economici. Il fatturato è calato del 22% e ha chiuso in perdita gli ultimi due trimestri. Reagisce meglio ? sarà.

Crhrysler ormai produce meno di un milione di auto di vecchio concetto.
Come campa fino al 2011 ? E i concessionari aspettano o vanno dai coreani ?

Ho citato la Bertone perchè con l'eccesso di mano d'opera, Fiat si imbarca ad assumere 1100 dipendenti ? per fare che ? auto di nicchia ? quali ?

E con una "squadra da sbarco ridotta" si pensa di far ragionare i 55/mila dipendenti Chrysler in modo diverso ? Hai mai partecipato a fusioni o incorporazioni ? Non si fano le nozze coi fichi secchi, dice il proverbio.

A Pomigliano è stato un fallimento, ma ora nessuno può dire che non è stata data un'ultima possibilità.

........E adesso cosa facciamo ? Cerchiamo un "partner" con quella "cisti" ?

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Sui conti Fiat sta reagendo meglio rispetto gli altri, lo dicono le trimestrali. Se poi i dati sono truccati è un altro discorso.

......Il fatturato è calato del 22% e ha chiuso in perdita gli ultimi due trimestri e mi dici che ha reagito bene. Contento tu.

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Come camperanno i concessionari fino al 2011? Sicuramente male, ma a parte che è una realtà diversa da quella italiana e poi non è nera come sembra. Ora che anche negli Usa ci sono gli incentivi la situazione è brutta ma non drammatica.

.....peccato che Crysler non ha un modello adatto a ricevere incentivi. Più facile per i coreani.

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Bertone è l'esatto contrario di Pomigliano. Lì c'è manodopera specializzata che non ha paragoni con quella in esubero negli altri stabilimenti. Cosa produrrà a breve non lo so, ma l'asta c'è stata nei mesi scorsi e l'occasione non si poteva perdere.

......La Bertone, per andare in pari dovrà produrre 70/mila auto. Auguri. Come l'attuale Lancia Delta e Alfa MiTo assieme.

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La squadra da sbarco è ridotta? Meglio, vuol dire che si valorizza quanto di buono c'è già in America. Il problema della Chrysler non erano gli operai o i quadri, ma i pochi alti dirigenti. Insomma: non puoi vedere una fusione come una terra conquistata a cui imporre il proprio modo di fare, ma devi lasciare una certa libertà di iniziativa. Bisogna fre l'esatto contrario che ha fatto Daimler. E' un'operazione lenta, ma è efficace. Un esempio tutto italiano? La fusione Intesa San Paolo. Ho amici dipendenti che mi hanno detto che la fusione delle procedure operative ancora non è terminata.

......devono ancora "assimilarsi" i vecchi Comit e le Venete, dopo 10/12 anni, altro che San Paolo. Fra 10/12 anni vedremo la fusione Fiat/Chrysler ?
 

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