Salve a tutti voi. Ritengo che la situazione debba essere inquadrata sostanzialmente nei termini di seguito riportati.
Intanto, un utilizzo frammentario della vettura, quale che sia il combustibile o il carburante adottato, tende a peggiorare la resa in termini di consumo. Tragitti più brevi, frequenti accensioni e spegnimenti, alzano i consumi.
C?è poi, non meno importante, il fatto che con i climi caldi tutti i motori, in misura maggiore o minore, rendono meno, ovvero riescono a sviluppare meno potenza a parità di carburante utilizzato. Si sente ? e si vede - molto bene sui motori sovralimentati e dotati di intercooler, dove il caldo provoca la maggior differenza di erogazione e di rendimento, proprio a valle degli intenti per i quali sono stati implementati questi dispositivi. L?intercooler, uno scambiatore di calore aria-aria, funziona peggio se la temperatura ambientale è alta; quindi, cala la potenza e la resa in generale.
Ma anche i ?comuni? motori aspirati, con il caldo, rendono di meno; a freddo, la resa inferiore è circoscritta solo ai primi momenti di uso, quando il motore deve scaldarsi. L?aria calda, più rarefatta, a parità di volume aspirato contiene meno ossigeno e questo rende la combustione sicuramente meno efficiente con l?inevitabile tendenza a far salire i consumi e diminuire le prestazioni in generale.
Con il GPL questo fatto può essere addirittura enfatizzato da una criticità intrinseca del tipo di alimentazione, ovvero che questa tende ad avvenire ad una temperatura più calda rispetto a quanto avviene a benzina. Si fanno lavorare le candele, ma non solo queste, a temperature tali da superare la soglia ottimale di funzionamento. Se peggiora la qualità dell?accensione è praticamente scontato che calino i rendimenti (quindi, peggiorano consumi e prestazioni).
Per quanto riguarda la variazione della capacità del serbatoio, ritengo che sia normale rilevare una diminuzione quando, durante l?uso, si passa da climi freddi a climi caldi. Questo perché il gas liquefatto tende ad espandersi di più e prima con il caldo e quindi le valvole deputate all?interruzione dell?immissione del rifornimento scattano prima perché prima viene raggiunta la massima pressione stabilita in sede di progetto e di collaudo. Il caso di specie, con un inizio di utilizzo nel mese di gennaio, e quindi con clima rigido, ad oggi, clima estivo ed anche decisamente torrido, le temperature in gioco sono drasticamente differenti; da qui, l?intervento letto come ?prematuro? del blocco dell?immissione. Inoltre, tale valvola può stararsi e tendenzialmente il suo innesco diventa più prudenziale.
Analogo discorso sulla valvola di sicurezza; una volta depositato, il gas liquefatto tende ad espandersi, anche se la pressione tiene a bada questo fenomeno; la tenuta stagna di tale valvola non è assoluta come si potrebbe pensare ma resta sempre un piccolissimo trafilaggio che non è, di norma, rilevabile nell?ambito del tempo che intercorre tra un rifornimento e l?altro, se questo è breve, come in concomitanza di un uso intensivo e continuo della vettura; se tale utilizzo, invece, è discontinuo, intervallato da diversi giorni di fermo macchina, si possono davvero rilevare delle differenze apprezzabili, come nel caso descritto più sopra.
Le indicazioni delle spie luminose (di solito, dei diodi led)sul riempimento del serbatoio possono essere soggette ad imprecisioni; è, peraltro, evidente, a prescindere dalle eventuali e frequenti starature, una notevolissima non-linearità sull?indicazione medesima. Non conviene quindi riferirsi alle medesime per la valutazione del consumo; meglio prendere per base il metodo ?pieno-pieno?, pur con le inevitabili imprecisioni che possono incorrere all?atto del rifornimento, così come del resto accade con l?utilizzo dei carburanti e dei combustibili liquidi.
Mi scuso per la prolissità e vi saluto.