Di quelle ne sono emerse parecchie in questo topic. Tu hai tirato fuori una quattordicenne e introdotto il problema del consenso che non centrava nulla,mischiare le carte per far confusione secondo me è deleterio per la discussione.
Anche secondo me. Ma resta aperta la porta sulle conseguenze che avrà per tutto il resto. La burocrazia, le convenzioni sociali, sono pronte a una rivoluzione di questo tipo? E non solo in quello stato, nei tre progressisti o nel resto degli USA, ma proprio nel resto del mondo: ad esempio, durante un controllo al'aeroporto internazionale di Pisa, chi la deve fare la perquisizione corporale al sospettato proveniente da New York che sul passaporto riporta "gender: X"?
Beh in quel caso il sospettato è adulto sceglierà la soluzione che lo/la fa sentire più a suo agio. Comunque è vero le conseguenze di questa innovazione pongono degli interrogativi. Io però penso che diventeranno problemi insormontabili solo se ci saranno imposizioni,altrimenti saranno semplici disguidi burocratici risolvibili. Ad esempio sono stra sicuro che capiterà che uno di questi futuri bambini X un giorno vorrà trasferirsi in un altro stato con la sua famiglia,e li l'opzione X non sarà contemplata. Se la faccenda verrà gestita con rispetto e senza giudicare penso che si risolverà,se invece si troverà davanti un burocrate che magari disapprova tutto ciò che non è come natura,o come dio,vuole allora prevedo contrasti insanabili. Il problema è che non mi sembra che il futuro ci riservi maggiore tolleranza e rispetto per gli "altri",anzi...
Giusto, ma in Italia se non vado errato non arruoliamo newyorkesi in Polizia. Ritenta, sarai più fortunato.
Bene. Poniamo il caso che il sospettato abbia caratteristiche morfologiche maschili, ma chieda di essere perquisito da una donna, la domanda è: quanto ci metterà l'avvocato dell'agente a fare causa al ministero dell'interno?
Immagino che se un agente non si sente a suo agio a perquisire una persona abbia diritto di non farlo. Vorrà dire che cercheranno un agente disposto e del sesso giusto per la persona che dovrà essere perquisita. E comunque credo che questo problema,secondo me abbastanza trascurabile,si ponga anche senza la X.
A me capito' più volte ma il sesso non chiaro era quello dei perquisiti , anfibbi, jeans stretti , borchie,partivi da sotto e quando cominciavi a salire e alzavi lo sguardo e ti accorgevi che era una donna , ma cavolo vestiti un poco più da donna gli volevo dire .
E' un terreno paludoso, soprattutto per un cittadino in divisa. C'è quello che "puoi" e quello che "non puoi" fare, c'è quello che "devi" e quello che "non devi" fare, e ci sono varie sovrapposizioni tra i suddetti insiemi, di cui tenere debitamente conto.Un passo falso, sia nel dare un ordine che nell'eseguirlo, e ti ritrovi a discutere con l'avvocato (tuo, di parte o dello Stato). E se non lo trovano? E se non c'è? E se c'è ma è fuori regione? No, non può funzionare così. Il problema imho è tutt'altro che trascurabile. Lo è forse oggi per il numero necessariamente esiguo di persone che faranno ricorso a questa possibilità, ma più avanti nel tempo rischia di provocare grossi guai se non si penserà adeguatamente a come gestire la situazione.
Beh se non si fosse sentita a suo agio avrebbe potuto dirlo e penso che,almeno negli aeroporti in cui il personale è numeroso,non ci sarebbero stati problemi per cambiare agente. Io ti dico la verità se dovessi mai essere perquisito l'ultima mia preoccupazione sarebbe il genere dell'agente. Però ognuno ha la propria sensibilità. Immagino che capiti anche il contrario,ovvero il perquisito che magari richiede un agente donna perchè non gli va di essere palpeggiato da un uomo e l'agente donna che non si sente a suo agio a perquisirlo.
Negli aeroporti secondo me il problema non si pone,almeno da quello che ho visto io il personale non manca e sicuramente in previsione di simili situazioni ci saranno sempre sia uomini che donne presenti. Trascurabile o meno non è la X ad aggravare il problema. Una persona potrebbe avere la M sul passaporto e chiedere lo stesso un agente donna per vari motivi,uno dei quali potrebbe essere il fatto di essere in fase di transizione per cambiare sesso. Io probabilmente non sono la persona più sensibile quando si parla dei miei diritti ma penso che se una perquisizione (comunque motivata da qualcosa perchè non è che un agente si mette a perquisire a caso,negli aeroporti per procedere a una perquisizione ci deve essere qualcosa che non torna,la segnalazione di un cane antidroga oppure qualcosa di sospetto nei primi controlli),viene effettuata con professionalità non mi farei problemi riguardo al sesso dell'agente che la effettua. Però ripeto io non mi farei problemi,altre persone sia etero che gay potrebbero invece essere a disagio. Anche in questo caso penso che,proprio perchè come hai scritto tu si tratta di situazioni un po' complicate e delicate,la condizione necessaria per risolvere la questione senza problemi sia il rispetto e la cortesia reciproci. Il perquisito chiederà che i controlli siano effettuati da una persona con cui sentirsi meno a disagio possibile,e al tempo stesso chi deve perquisire farà il possibile per fare il proprio lavoro cercando di ridurre il disagio per il controllato.
Intendi LE volevi dire? No perchè anche utilizzare il pronome giusto ha la sua importanza. Scherzi a parte io penso che,come in tutte le cose,basti un po' di sensibilità e un momento di imbarazzo si supera in un attimo. Ovviamente capiterà sia da una parte che dall'altra che la sensibilità manchi e magari salta su un casino per niente. Occorrono professionalità da parte degli agenti e volontà di collaborare da parte dei cittadini,dopo tutto le normali operazioni di controllo,specie in ambienti sensibili come aeroporti e stadi,non dovrebbero suscitare nei cittadini alcuna preoccupazione ne essere vissute come delle vessazioni. Io almeno la penso così.