larft ha scritto:Ho sentito dal mio capofficina che i motori diesel euro5 del nuovo crv versione 2010 dovranno essere alimentati esclusivamente con gasolio senza zolfo pena gravi danni al circuito di alimentazione e al dpf.Possibile?
Il capofficina parlava anche di guarnizioni e compenenti in gomma ed eclusione della garanzia in caso di noie se si usa il gasolio normale.meipso ha scritto:larft ha scritto:Ho sentito dal mio capofficina che i motori diesel euro5 del nuovo crv versione 2010 dovranno essere alimentati esclusivamente con gasolio senza zolfo pena gravi danni al circuito di alimentazione e al dpf.Possibile?
PEr il dpf, forse si. Per il resto della meccanica, no.
larft ha scritto:Il capofficina parlava anche di guarnizioni e compenenti in gomma ed eclusione della garanzia in caso di noie se si usa il gasolio normale.meipso ha scritto:larft ha scritto:Ho sentito dal mio capofficina che i motori diesel euro5 del nuovo crv versione 2010 dovranno essere alimentati esclusivamente con gasolio senza zolfo pena gravi danni al circuito di alimentazione e al dpf.Possibile?
PEr il dpf, forse si. Per il resto della meccanica, no.
Se anche per i motori diesel euro 5 di altre marche si adottasse la stessa norma sarebbe un accordo tra petrolieri e case automolistiche per vendere comunque un prodotto non molto diffuso,meipso ha scritto:larft ha scritto:Il capofficina parlava anche di guarnizioni e compenenti in gomma ed eclusione della garanzia in caso di noie se si usa il gasolio normale.meipso ha scritto:larft ha scritto:Ho sentito dal mio capofficina che i motori diesel euro5 del nuovo crv versione 2010 dovranno essere alimentati esclusivamente con gasolio senza zolfo pena gravi danni al circuito di alimentazione e al dpf.Possibile?
PEr il dpf, forse si. Per il resto della meccanica, no.
....mah! sarà una sorta di forma di indiretta sponsorizzazione per la vendita di questi nuovi gasoli a discapito di quelli che costano meno. Non so, sinceramente, come inquadrare in altro modo la situazione.
Dalla corrosione dello zolfo sulle parti citate compreso l'imbrattamento del dpf.fcaporali ha scritto:Se poi succede qualcosa, come si fa a risalire al tipo di gasolio usato? Ricordiamoci che, a parte l'agip, il gasolio che si trova nelle reti di distribuzione ha provenienze diverse e non sempre viene dalla stessa raffineria (qui a Cremona c'è la Tamoil, e funziona proprio così, mentre per l'agip viene dalla raffineria di Sannazzaro de Burgondi di Pavia).
Ciao a tutti.
Lo zolfo contenuto nei gasoli durante la combustione si traforma in anidride solforosa, che viene poi espulsa in gran parte dallo scarico, quello che corrode (parti metalliche ovunque esse siano) è l'acido solforico, cioè l'anidride solforosa sotto la "temperatura di rugiada" e questo acido danneggia sia il vecchio che il nuovo.larft ha scritto:Dalla corrosione dello zolfo sulle parti citate compreso l'imbrattamento del dpf.fcaporali ha scritto:Se poi succede qualcosa, come si fa a risalire al tipo di gasolio usato? Ricordiamoci che, a parte l'agip, il gasolio che si trova nelle reti di distribuzione ha provenienze diverse e non sempre viene dalla stessa raffineria (qui a Cremona c'è la Tamoil, e funziona proprio così, mentre per l'agip viene dalla raffineria di Sannazzaro de Burgondi di Pavia).
Ciao a tutti.
kirchhoff ha scritto:Lo zolfo contenuto nei gasoli durante la combustione si traforma in anidride solforosa, che viene poi espulsa in gran parte dallo scarico, quello che corrode (parti metalliche ovunque esse siano) è l'acido solforico, cioè l'anidride solforosa sotto la "temperatura di rugiada" e questo acido danneggia sia il vecchio che il nuovo.larft ha scritto:Dalla corrosione dello zolfo sulle parti citate compreso l'imbrattamento del dpf.fcaporali ha scritto:Se poi succede qualcosa, come si fa a risalire al tipo di gasolio usato? Ricordiamoci che, a parte l'agip, il gasolio che si trova nelle reti di distribuzione ha provenienze diverse e non sempre viene dalla stessa raffineria (qui a Cremona c'è la Tamoil, e funziona proprio così, mentre per l'agip viene dalla raffineria di Sannazzaro de Burgondi di Pavia).
Ciao a tutti.
Durante la combustione lo zolfo non è che può formare anidridi, le forma di sicuro. L'umidità è quella solitamente presente nell'aria. I fenomeni corrosivi, chiaramente a lungo andare, interessano anche le parti basse del mantello dei pistoni, pompe ed iniettori nulla centrano.meipso ha scritto:kirchhoff ha scritto:Lo zolfo contenuto nei gasoli durante la combustione si traforma in anidride solforosa, che viene poi espulsa in gran parte dallo scarico, quello che corrode (parti metalliche ovunque esse siano) è l'acido solforico, cioè l'anidride solforosa sotto la "temperatura di rugiada" e questo acido danneggia sia il vecchio che il nuovo.larft ha scritto:Dalla corrosione dello zolfo sulle parti citate compreso l'imbrattamento del dpf.fcaporali ha scritto:Se poi succede qualcosa, come si fa a risalire al tipo di gasolio usato? Ricordiamoci che, a parte l'agip, il gasolio che si trova nelle reti di distribuzione ha provenienze diverse e non sempre viene dalla stessa raffineria (qui a Cremona c'è la Tamoil, e funziona proprio così, mentre per l'agip viene dalla raffineria di Sannazzaro de Burgondi di Pavia).
Ciao a tutti.
La trasformazione che citi, ovvero quella di anidride solforosa in acido solforico, può avvenire solo se la medesima si trova in contatto con ambiente umido. E', difatti, la reazione di questa anidride (zolfo ossidato, ovvero i composti dello zolfo dopo la combustione) con l'acqua che porta alla formazione di acido. Ciò può avvenire, per l'appunto, solo quando le parti meccaniche coinvolte, perlopiù l'apparato di scarico, siano fredde. Diversamente, con il calore, l'umidità viene asciugata e l'ambiente diviene inadatto per la formazione di questi composti corrosivi.
Come è noto, infatti, problemi di corrosione della marmitta e del silenziatore, ancorché assai limitate grazie all'adozione di idonei trattamenti dei metalli, avvengono con maggiore frequenza in quelle vetture che vengono utilizzate di sovente solo per brevissimi spostamenti durante i quali non si riesce a scaldare correttamente l'apparato di scarico.
All'interno dell'impianto di alimentazione, ovvero a monte del gruppo termico, l'umidità dovrebbe essere del tutto assente e quindi la presenza di questi acidi è pressochè nulla, anche in considerazione del fatto che i composti dello zolfo presenti nel gasolio non sono le anidridi di cui si fa menzione, bensì solfonati e sulfuri (solfonati di calcio e solfuro e bisolfuro di molibdeno). Durante la combustione, parte di questi ed in particolare il loro costituente in zolfo può formare le anidiridi da cui, in caso di contatto con umidità, può originarsi l'acido responsabile dei fenomeni corrosivi. Ma questo, come già detto, è un problema che riguarda l'apparato di scarico, nelle condizioni anzidette, non quello di alimentazione (pompe ed iniettori) che, anzi, si avvale del contributo lubrificante dei composti dello zolfo sopra detti (non le anidridi) che, infatti, si ritrovano nella formulazione della stragrande maggioranza degli oli lubrificanti che non siano stati concepiti a monte per non contenere zolfo, ovvero, ad oggi, la maggior parte.
Scusate, non funziona l'edit, "c'entrano" invece che "centrano"kirchhoff ha scritto:Durante la combustione lo zolfo non è che può formare anidridi, le forma di sicuro. L'umidità è quella solitamente presente nell'aria. I fenomeni corrosivi, chiaramente a lungo andare, interessano anche le parti basse del mantello dei pistoni, pompe ed iniettori nulla centrano.meipso ha scritto:kirchhoff ha scritto:Lo zolfo contenuto nei gasoli durante la combustione si traforma in anidride solforosa, che viene poi espulsa in gran parte dallo scarico, quello che corrode (parti metalliche ovunque esse siano) è l'acido solforico, cioè l'anidride solforosa sotto la "temperatura di rugiada" e questo acido danneggia sia il vecchio che il nuovo.larft ha scritto:Dalla corrosione dello zolfo sulle parti citate compreso l'imbrattamento del dpf.fcaporali ha scritto:Se poi succede qualcosa, come si fa a risalire al tipo di gasolio usato? Ricordiamoci che, a parte l'agip, il gasolio che si trova nelle reti di distribuzione ha provenienze diverse e non sempre viene dalla stessa raffineria (qui a Cremona c'è la Tamoil, e funziona proprio così, mentre per l'agip viene dalla raffineria di Sannazzaro de Burgondi di Pavia).
Ciao a tutti.
La trasformazione che citi, ovvero quella di anidride solforosa in acido solforico, può avvenire solo se la medesima si trova in contatto con ambiente umido. E', difatti, la reazione di questa anidride (zolfo ossidato, ovvero i composti dello zolfo dopo la combustione) con l'acqua che porta alla formazione di acido. Ciò può avvenire, per l'appunto, solo quando le parti meccaniche coinvolte, perlopiù l'apparato di scarico, siano fredde. Diversamente, con il calore, l'umidità viene asciugata e l'ambiente diviene inadatto per la formazione di questi composti corrosivi.
Come è noto, infatti, problemi di corrosione della marmitta e del silenziatore, ancorché assai limitate grazie all'adozione di idonei trattamenti dei metalli, avvengono con maggiore frequenza in quelle vetture che vengono utilizzate di sovente solo per brevissimi spostamenti durante i quali non si riesce a scaldare correttamente l'apparato di scarico.
All'interno dell'impianto di alimentazione, ovvero a monte del gruppo termico, l'umidità dovrebbe essere del tutto assente e quindi la presenza di questi acidi è pressochè nulla, anche in considerazione del fatto che i composti dello zolfo presenti nel gasolio non sono le anidridi di cui si fa menzione, bensì solfonati e sulfuri (solfonati di calcio e solfuro e bisolfuro di molibdeno). Durante la combustione, parte di questi ed in particolare il loro costituente in zolfo può formare le anidiridi da cui, in caso di contatto con umidità, può originarsi l'acido responsabile dei fenomeni corrosivi. Ma questo, come già detto, è un problema che riguarda l'apparato di scarico, nelle condizioni anzidette, non quello di alimentazione (pompe ed iniettori) che, anzi, si avvale del contributo lubrificante dei composti dello zolfo sopra detti (non le anidridi) che, infatti, si ritrovano nella formulazione della stragrande maggioranza degli oli lubrificanti che non siano stati concepiti a monte per non contenere zolfo, ovvero, ad oggi, la maggior parte.
kirchhoff ha scritto:Durante la combustione lo zolfo non è che può formare anidridi, le forma di sicuro. L'umidità è quella solitamente presente nell'aria. I fenomeni corrosivi, chiaramente a lungo andare, interessano anche le parti basse del mantello dei pistoni, pompe ed iniettori nulla centrano.
Sui gasoli premium mi sembra che ci siano abbastanza "versioni". Il parametro più importante per le prestazioni di un Diesel è il numero di cetano, i gasoli a più alto numero di cetano sono quelli che contengono più n-esadecano (C16H34), che è il più accendibile degli idrocarburi contenuti nel "range" dei gasoli (da 15 a 25 atomi di carbonio più il doppio più due di atomi di idrogeno), poi le varie case petrolifere introducono le indicazioni di marketing più favorevoli.alkiap ha scritto:Riporto link a questa discussione, che ritengo abbia alcuni spunti rilevanti a quanto in oggetto:
http://forum.quattroruote.it/posts/list/30/18597.page
In particolare, dall' 1-1-2009 tutti i gasoli devono rientrare in una soglia massima di 10 ppm di zolfo
FAUST50 - 4 giorni fa
GuidoP - 20 ore fa
quicktake - 1 anno fa
omniae - 10 mesi fa