Difficile dirlo.
L'Unione Europea manda in pensione le lampadine a incandescenza.
Dovranno essere sostituite da lampadine a basso consumo.
Secondo uno studio, queste permetterebbero di risparmiare milioni di barili di petrolio in UE.
Si comincera' con le lampadine a bassa potenza per poi salire via via, con un processo di sostituzione "a scaglioni" che ricorda in modo sospetto la truffa delle Norme Euro dell'auto.
Ma andiamo con ordine.
Una lampadina a incandescenza normale da 60 watt consuma, manco a dirlo, 60 watt. Ma ne spreca un mucchio in calore e altra radiazione non visibile.
Una lampadina a basso consumo, puo' offrire la stessa potenza illuminante con 4 (quattro!) watt!
Conviene di sicuro?
Mica tanto, finche' si guardi il prezzo (ma c'e' dell'altro da considerare).
Una lampadina tradizionale, infatti, costa circa 1,45?.
Una lampadina a basso consumo di qualita' (e vedremo perche' e' importante che lo sia) costa circa 25 ?
Ossia, 17 volte tanto.
Che non e' uno scherzo.
Siccome il costo di un bene e' un buon indicatore della quantita' di risorse spese per produrlo, vediamo che le risorse spese per produrre una lampadina a basso consumo sono veramente considerevoli.
Certo: 1/15 del consumo per 17 volte il prezzo, l'affare si puo' anche fare (a patto di avere i soldi, perche' comprare tutte le lampadine per una casa puo' costare un mututo!).
Ma la controversia non si ferma qui. Il discorso e' ben piu' complesso.
Una lampadina standard e' facilissima da smaltire, ed e' composta di materiali (vetro, acciaio e tungsteno) tutti facilmente riciclabili.
Le lampadine a basso consumo contengono non solo dei tubi a fluorescenza difficilmente riciclabili (e tossici!), ma anche dei circuiti che vengono semplicemente distrutti una volta cessata la loro funzione.
Quindi, di quell' euro e mezzo circa che avete speso per la lampadina a incandescenza, una grossa parte sara' recuperata riciclando i materiali, mentre non si puo' dire lo stesso della lampadina a basso consumo, che e' notevolmente piu' complessa (e la complessita' e' nemica del recupero, se non altro perche' e' impossibile recuperare la spesa necessaria a realizzare un sistema complesso, rispetto a uno semplice).
Tuttavia, le lampadine a basso consumo hanno dalla loro un altro considerevole vantaggio, almeno teoricamente: durano MOLTO di piu' delle lampadine a incandescenza.
E qui si viene al punto che avevo anticipato prima, parlando dell'importanza dell'alta qualita' delle lampadine a basso consumo: in realta', e' vero che una lampadina a basso consumo continua a emettere luce MOLTO piu' a lungo di una lampadina normale (decine di volte piu' a lungo). Ma lo fa in moto EFFICACE molto piu' brevemente.
Le lampadine a basso consumo, dopo un utilizzo di pochi mesi, cominciano a diventare sempre piu' fioche, fino a richiedere un periodo di riscaldamento anche di diversi minuti, prima di raggiungere la loro efficienza nominale.
Questo significa che, se entriamo in una stanza e accendiamo la luce, con LBC che hanno una certa eta', avremo l'illuminazione prodotta da due candele da chiesa per diversi minuti, prima che, progressivamente, questa aumenti fino a diventare quella che ci aspettiamo. Processo che raramente e' accettabile e porta alla sostituzione della LBC ben prima del termine della sua vita per "spegnimento".
Fa luce, ma non la fa piu' in un modo utilizzabile.
Le lampadine di alta qualita' hanno un'accensione piu' rapida (mentre lampadine economiche possono impiegare qualche secondo anche solo per cominciare a emettere la prima, fievole luce) e durano di piu' prima di affievolirsi, ma a meno di non cambiare tecnologia, il problema, anche se ridotto, rimane.
Recentemente, per fortuna, sono uscite sul mercato lampadine prodotte da Beghelli e Osram dette "quick start", che risolvono questo fastidioso problema.
Hanno tutti i pregi delle vecchie LBC, ma si accendono all'istante e a piena luminosita'.
Ma non esistono pranzi gratis: queste lampadine costano di piu' delle tradizionali LBC, e non sempre hanno la classe A, perche' il consumo di spunto all'accensione e' ancora piu' elevato delle normali LBC.
Infatti, e qui viene la prima nota DAVVERO dolente, le LBC risparmiano, e' vero, ma solo in applicazioni in cui restano accese a lungo.
Le LBC hanno un consumo di picco, all'accensione molto elevato. Molto piu' di una lampadina a incandescenza.
In applicazioni dove vengono accese e spente di continuo, il ridotto consumo d'esercizio non riesce a compensare l'elevato consumo all'accensione, e le lampadine a "basso consumo" consumano PIU' delle lampadine normali.
Il paradosso e' che le "quick start" servono PROPRIO dove si accende e si spegne la luce di frequente, mentre nelle applicazioni in cui si lascia accesa a lungo, si possono accettare le piu' parche e meno costose LBC tradizionali.
E siamo ora al dubbio finale circa tutta la faccenda: la decisione della UE e' stata presa sulla base di uno studio, come dicevamo, che declama il risparmio di milioni di barili di petrolio. Uno studio condotto dalla PHILIPS (!!!) il cui conflitto d'interesse e' talmente palese da essere... lampante! :lol:
Ora: e' difficile fare valutazioni esatte, perche' le variabili in gioco sono tantissime.
Basso consumo d'esercizio, lunga durata da una parte, alto consumo di spunto, alto costo di acquisto, bassa riciclabilita', durata pratica non poi cosi' lunga (o consumo di picco ancora piu' elevato!) e indubbio conflitto d'interesse del proponente dall'altro.
Certamente un incentivo a usare lampadine a basso consumo in applicazioni dove la luce resta accesa molto darebbe quasi certamente (per quel che fin'ora han dimostrato i casi pratici) dei notevoli vantaggi.
Ma una legge che obblighi a sostituire TUTTE le lampadine in TUTTE le applicazioni con quelle a basso consumo?
Lo spazio per i dubbi, e sono GROSSI dubbi, c'e' tutto.
Non resta che sperare, forse, nella diffusione delle lampade a LED, ma per ora i costi sono molto elevati. Senza considerare che l'efficienza dei LED scade drasticamente quando li si "pompa" al limite della loro potenza, mentre e' decisamente piu' elevata quando operano a una frazione della loro capacita' massima. Ma questo significa usare un led da 3 watt a 1 watt, con costi ulteriormente incrementati.
Staremo a vedere.
L'Unione Europea manda in pensione le lampadine a incandescenza.
Dovranno essere sostituite da lampadine a basso consumo.
Secondo uno studio, queste permetterebbero di risparmiare milioni di barili di petrolio in UE.
Si comincera' con le lampadine a bassa potenza per poi salire via via, con un processo di sostituzione "a scaglioni" che ricorda in modo sospetto la truffa delle Norme Euro dell'auto.
Ma andiamo con ordine.
Una lampadina a incandescenza normale da 60 watt consuma, manco a dirlo, 60 watt. Ma ne spreca un mucchio in calore e altra radiazione non visibile.
Una lampadina a basso consumo, puo' offrire la stessa potenza illuminante con 4 (quattro!) watt!
Conviene di sicuro?
Mica tanto, finche' si guardi il prezzo (ma c'e' dell'altro da considerare).
Una lampadina tradizionale, infatti, costa circa 1,45?.
Una lampadina a basso consumo di qualita' (e vedremo perche' e' importante che lo sia) costa circa 25 ?
Ossia, 17 volte tanto.
Che non e' uno scherzo.
Siccome il costo di un bene e' un buon indicatore della quantita' di risorse spese per produrlo, vediamo che le risorse spese per produrre una lampadina a basso consumo sono veramente considerevoli.
Certo: 1/15 del consumo per 17 volte il prezzo, l'affare si puo' anche fare (a patto di avere i soldi, perche' comprare tutte le lampadine per una casa puo' costare un mututo!).
Ma la controversia non si ferma qui. Il discorso e' ben piu' complesso.
Una lampadina standard e' facilissima da smaltire, ed e' composta di materiali (vetro, acciaio e tungsteno) tutti facilmente riciclabili.
Le lampadine a basso consumo contengono non solo dei tubi a fluorescenza difficilmente riciclabili (e tossici!), ma anche dei circuiti che vengono semplicemente distrutti una volta cessata la loro funzione.
Quindi, di quell' euro e mezzo circa che avete speso per la lampadina a incandescenza, una grossa parte sara' recuperata riciclando i materiali, mentre non si puo' dire lo stesso della lampadina a basso consumo, che e' notevolmente piu' complessa (e la complessita' e' nemica del recupero, se non altro perche' e' impossibile recuperare la spesa necessaria a realizzare un sistema complesso, rispetto a uno semplice).
Tuttavia, le lampadine a basso consumo hanno dalla loro un altro considerevole vantaggio, almeno teoricamente: durano MOLTO di piu' delle lampadine a incandescenza.
E qui si viene al punto che avevo anticipato prima, parlando dell'importanza dell'alta qualita' delle lampadine a basso consumo: in realta', e' vero che una lampadina a basso consumo continua a emettere luce MOLTO piu' a lungo di una lampadina normale (decine di volte piu' a lungo). Ma lo fa in moto EFFICACE molto piu' brevemente.
Le lampadine a basso consumo, dopo un utilizzo di pochi mesi, cominciano a diventare sempre piu' fioche, fino a richiedere un periodo di riscaldamento anche di diversi minuti, prima di raggiungere la loro efficienza nominale.
Questo significa che, se entriamo in una stanza e accendiamo la luce, con LBC che hanno una certa eta', avremo l'illuminazione prodotta da due candele da chiesa per diversi minuti, prima che, progressivamente, questa aumenti fino a diventare quella che ci aspettiamo. Processo che raramente e' accettabile e porta alla sostituzione della LBC ben prima del termine della sua vita per "spegnimento".
Fa luce, ma non la fa piu' in un modo utilizzabile.
Le lampadine di alta qualita' hanno un'accensione piu' rapida (mentre lampadine economiche possono impiegare qualche secondo anche solo per cominciare a emettere la prima, fievole luce) e durano di piu' prima di affievolirsi, ma a meno di non cambiare tecnologia, il problema, anche se ridotto, rimane.
Recentemente, per fortuna, sono uscite sul mercato lampadine prodotte da Beghelli e Osram dette "quick start", che risolvono questo fastidioso problema.
Hanno tutti i pregi delle vecchie LBC, ma si accendono all'istante e a piena luminosita'.
Ma non esistono pranzi gratis: queste lampadine costano di piu' delle tradizionali LBC, e non sempre hanno la classe A, perche' il consumo di spunto all'accensione e' ancora piu' elevato delle normali LBC.
Infatti, e qui viene la prima nota DAVVERO dolente, le LBC risparmiano, e' vero, ma solo in applicazioni in cui restano accese a lungo.
Le LBC hanno un consumo di picco, all'accensione molto elevato. Molto piu' di una lampadina a incandescenza.
In applicazioni dove vengono accese e spente di continuo, il ridotto consumo d'esercizio non riesce a compensare l'elevato consumo all'accensione, e le lampadine a "basso consumo" consumano PIU' delle lampadine normali.
Il paradosso e' che le "quick start" servono PROPRIO dove si accende e si spegne la luce di frequente, mentre nelle applicazioni in cui si lascia accesa a lungo, si possono accettare le piu' parche e meno costose LBC tradizionali.
E siamo ora al dubbio finale circa tutta la faccenda: la decisione della UE e' stata presa sulla base di uno studio, come dicevamo, che declama il risparmio di milioni di barili di petrolio. Uno studio condotto dalla PHILIPS (!!!) il cui conflitto d'interesse e' talmente palese da essere... lampante! :lol:
Ora: e' difficile fare valutazioni esatte, perche' le variabili in gioco sono tantissime.
Basso consumo d'esercizio, lunga durata da una parte, alto consumo di spunto, alto costo di acquisto, bassa riciclabilita', durata pratica non poi cosi' lunga (o consumo di picco ancora piu' elevato!) e indubbio conflitto d'interesse del proponente dall'altro.
Certamente un incentivo a usare lampadine a basso consumo in applicazioni dove la luce resta accesa molto darebbe quasi certamente (per quel che fin'ora han dimostrato i casi pratici) dei notevoli vantaggi.
Ma una legge che obblighi a sostituire TUTTE le lampadine in TUTTE le applicazioni con quelle a basso consumo?
Lo spazio per i dubbi, e sono GROSSI dubbi, c'e' tutto.
Non resta che sperare, forse, nella diffusione delle lampade a LED, ma per ora i costi sono molto elevati. Senza considerare che l'efficienza dei LED scade drasticamente quando li si "pompa" al limite della loro potenza, mentre e' decisamente piu' elevata quando operano a una frazione della loro capacita' massima. Ma questo significa usare un led da 3 watt a 1 watt, con costi ulteriormente incrementati.
Staremo a vedere.