<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Fiat - Chrysler | Il Forum di Quattroruote

Fiat - Chrysler

Nel comunicato ufficiale poi il presidente di Chrysler racconta che "Fiat rafforzerà la capacità di Chrysler di creare e conservare posti di lavoro negli Stati Uniti; darà ai consumatori americani più scelte per l'acquisto di veicoli avanzati che rispettino l'ambiente; fornirà ai concessionari più di quei prodotti di cui necessitano per operare con successo; aiuterà a stabilizzare la base dei fornitori; e permetterà a Chrysler di restituire più presto i prestiti governativi".

Nardelli in pratica precisa con chiarezza un aspetto fondamentale dell'intera vicenda: i 6 miliardi non sono un regalo ma un prestito. Un prestito, va detto, che non ha riguardato solo i soldi: Obama stavolta ci ha messo la sua faccia e la sua possente immagine. "Se comprate una vettura Chrysler o Gm - ha spiegato il presidente Usa - continuerete a ricevere i servizi come sempre. Le garanzie saranno al sicuro, infatti saranno più al sicuro che mai perchè a partire da oggi il governo americano sarà dietro le vostre garanzie". Più di così...

E la Fiat? Sergio Marchionne ringrazia "pubblicamente il Presidente Obama a nome di tutto il management del Gruppo Fiat per le parole di apprezzamento che ha avuto nei confronti del lavoro fatto negli ultimi cinque anni e per il suo incoraggiamento a finalizzare una solida alleanza tra Chrysler e Fiat". "Siamo fermamente convinti - ha spiegato l'Ad Fiat - che le tecnologie ecologiche e le piattaforme per vetture medio-piccole sviluppate da Fiat giocheranno un ruolo fondamentale nel ricostruire uno stretto rapporto tra i marchi del Gruppo Chrysler e i consumatori americani". Per l'amministratore delegato della Fiat l'alleanza " riuscirà ad accelerare in modo significativo gli sforzi per produrre veicoli a basso consumo, portando quindi ad un più rapido rimborso dei fondi pubblici messi a disposizione della società americana". "I colloqui con la Task Force del Presidente Obama - conclude Marchionne - sono stati serrati ma leali. Siamo convinti di poter conseguire un risultato che, assegnando la giusta priorità alla restituzione dei fondi dei contribuenti, darà un futuro credibile a questo settore industriale che è cruciale per l'economia. Siamo davvero felici che Fiat possa giocare un ruolo chiave in questo importante sforzo".

Cosa succederà ora? Il mix di prodotto possibile dall'intreccio di Chrysler e Fiat (gigantesche monovolume e maxi fuoristrada da una parte, city car e sportive dall'altra) è un'incredibile gamma di prodotti che spazierebbe dalla Jeep Grand Cherokee alla 500, dalla Ferrari 599 GTB alla Grand Voyager. E le strategie possibili fra la gigantesca rete commerciale di Chrysler che solo negli Usa conta 3300 concessionarie e quella del Gruppo italiano da 500 punti vendita in Italia potrebbe dare origine a qualcosa di mai visto nel mondo dell'auto.

E' già stato annunciato lo sbarco della Fiat 500 e dell'Alfa Mito negli Usa, così come l'utilizzo dei motori del Gruppo Fiat nelle auto elettriche Chrysler di prossima generazione che li useranno per estendere l'autonomia delle normali batterie. Ma grandi benefici sono attesi dai possibili risparmi con i fornitori e dalle economie di scala sulla componentistica. D'altra parte già il vecchio matrimonio Fiat-GM fece intravedere quali vantaggi può avere una singola marca: il colosso di Detroit - allora carente di motori diesel - riuscì a lanciare una lunga serie di modelli con il fantastico MultiJet Fiat, mentre la marca del Lingotto in poco tempo riuscì a ridare un'ammiraglia alla Fiat grazie al pianale americano. Fu solo un assaggio, però, perché poi il matrimonio si interruppe. Ma stavolta invece ci sono tutte le premesse perché l'unione sia più stabile. Se non altro per la garanzia di qualcuno davvero molto potente: il governo degli Stati Uniti d'America.

(30 marzo 2009)

http://www.repubblica.it/2009/03/motori/motori-marzo3-09/fiat-chrysler-fatta/fiat-chrysler-fatta.html?ref=mothpstr5
 
Ho risposto riduzione costi, in quanto ora FIAT potrà contare su un mercato, su impianti e quindi su scale ben più ampie.

Per fare un esempio ora diventerebbe molto più proficuo produrre il 2,7 V6, e altrettanto proficue diventeranno le GTA, anche col Q4. Infatti ora c'è anche il grosso mercato americano in cui vendere.

Speriamo bene...
 
Ho due perplessità su questo progetto:

1. si ipotizza un (inverosimile) radicale cambiamento nelle scelte dei consumatori americani

2. i tempi sono troppo stretti

Mi spiego meglio:

1. capisco che i politici americani auspichino un profondo cambiamento, con l'adozione di automobili più simili alle europee, con un più basso consumo ed impatto ambientale. Ma credo sia difficile che ciò avvenga. La crisi costringerà sì ad un po di "down-sizing" magari passando da un V8 a un V6 o da un super SUV ad un SUV medio ma non vedo proprio come la gran parte degli acquisti si possa rivolgere a delle "small" o al limite "compact" come le FIAT/ALFA.
2. qualora anche mi sbagliassi (ma non credo) bisogna poi considerare i tempi per avviare i nuovi modelli nelle fabbriche USA. Chrysler vende il -60% rispetto ad un anno fa, ha una situazione finanziaria pre-fallimentare: non vedo proprio come possa resistere fino all'arrivo degli auspicati modelli ecologici.
Spero di sbagliarmi...
Che ne pensate?
 
Chi t'ha detto che le cose avverranno da oggi a un mese?

I gusti degli americani hanno già comnciato a cambiare e continuano ad muoversdi verso auto più piccole e agili, soprattutto nelle grandi città e nella East Coast.

Quanto ai modelli in comune cominceranno subito a farli, ma soprattutto si comincerà a vendere FIAT in USA, che è la cosa che più ci importa nel breve periodo.
 
gentle-man ha scritto:
Ho due perplessità su questo progetto:

1. si ipotizza un (inverosimile) radicale cambiamento nelle scelte dei consumatori americani

2. i tempi sono troppo stretti

Mi spiego meglio:

1. capisco che i politici americani auspichino un profondo cambiamento, con l'adozione di automobili più simili alle europee, con un più basso consumo ed impatto ambientale. Ma credo sia difficile che ciò avvenga. La crisi costringerà sì ad un po di "down-sizing" magari passando da un V8 a un V6 o da un super SUV ad un SUV medio ma non vedo proprio come la gran parte degli acquisti si possa rivolgere a delle "small" o al limite "compact" come le FIAT/ALFA.
2. qualora anche mi sbagliassi (ma non credo) bisogna poi considerare i tempi per avviare i nuovi modelli nelle fabbriche USA. Chrysler vende il -60% rispetto ad un anno fa, ha una situazione finanziaria pre-fallimentare: non vedo proprio come possa resistere fino all'arrivo degli auspicati modelli ecologici.
Spero di sbagliarmi...
Che ne pensate?

....hai ragione al 100%.....ammesso che la prima Fiat "americana" possa uscire dagli stabilimenti (da riadattare con costi a carico di chi ?) a fine 2010, di cosa camperà Chrysler fino ad allora ?......i 6/MM di prestiti se li sarà già fumati.....e la rete di concessionari ci sarà ancora o saranno passati ai coreani ?.....e poi le "piccoline" in america, viste le taglie ei residenti non ce le vedo proprio, altrimenti perchè Ford non ha venduto la Fiesta ?.....vedo troppi facili entusiasmi in giro nel forum......e molti punti non chiari.....
 
sitorno ha scritto:
gentle-man ha scritto:
Ho due perplessità su questo progetto:

1. si ipotizza un (inverosimile) radicale cambiamento nelle scelte dei consumatori americani

2. i tempi sono troppo stretti

Mi spiego meglio:

1. capisco che i politici americani auspichino un profondo cambiamento, con l'adozione di automobili più simili alle europee, con un più basso consumo ed impatto ambientale. Ma credo sia difficile che ciò avvenga. La crisi costringerà sì ad un po di "down-sizing" magari passando da un V8 a un V6 o da un super SUV ad un SUV medio ma non vedo proprio come la gran parte degli acquisti si possa rivolgere a delle "small" o al limite "compact" come le FIAT/ALFA.
2. qualora anche mi sbagliassi (ma non credo) bisogna poi considerare i tempi per avviare i nuovi modelli nelle fabbriche USA. Chrysler vende il -60% rispetto ad un anno fa, ha una situazione finanziaria pre-fallimentare: non vedo proprio come possa resistere fino all'arrivo degli auspicati modelli ecologici.
Spero di sbagliarmi...
Che ne pensate?

....hai ragione al 100%.....ammesso che la prima Fiat "americana" possa uscire dagli stabilimenti (da riadattare con costi a carico di chi ?) a fine 2010, di cosa camperà Chrysler fino ad allora ?......i 6/MM di prestiti se li sarà già fumati.....e la rete di concessionari ci sarà ancora o saranno passati ai coreani ?.....e poi le "piccoline" in america, viste le taglie ei residenti non ce le vedo proprio, altrimenti perchè Ford non ha venduto la Fiesta ?.....vedo troppi facili entusiasmi in giro nel forum......e molti punti non chiari.....

Beh, però la smart, pur piccolina, in america si vende;quindi, quali difficoltà potrebbero avere nel vendere, per esempio, la 500?
 
AGIOVI ha scritto:
Beh, però la smart, pur piccolina, in america si vende;quindi, quali difficoltà potrebbero avere nel vendere, per esempio, la 500?

una cosa è riuscire ad affermare piccoli e sfiziosi modelli di nicchia magari venduti come 3a o 4a auto della famiglia

ben più difficile è che il grosso del mercato (quello della prima e seconda auto per intenderci) si sposti drasticamente su modelli piccoli all'europea
 
gentle-man ha scritto:
Ho due perplessità su questo progetto:

1. si ipotizza un (inverosimile) radicale cambiamento nelle scelte dei consumatori americani

2. i tempi sono troppo stretti

Mi spiego meglio:

1. capisco che i politici americani auspichino un profondo cambiamento, con l'adozione di automobili più simili alle europee, con un più basso consumo ed impatto ambientale. Ma credo sia difficile che ciò avvenga. La crisi costringerà sì ad un po di "down-sizing" magari passando da un V8 a un V6 o da un super SUV ad un SUV medio ma non vedo proprio come la gran parte degli acquisti si possa rivolgere a delle "small" o al limite "compact" come le FIAT/ALFA.
2. qualora anche mi sbagliassi (ma non credo) bisogna poi considerare i tempi per avviare i nuovi modelli nelle fabbriche USA. Chrysler vende il -60% rispetto ad un anno fa, ha una situazione finanziaria pre-fallimentare: non vedo proprio come possa resistere fino all'arrivo degli auspicati modelli ecologici.
Spero di sbagliarmi...
Che ne pensate?

penso che le tue considerazioni siano pienamente sensate.
per quanto riguarda il primo punto, certamente non ci si piò apettare un boom di vendite. ma il mercato americano è enorme e fare anche solo qualche migliaio di vendite al mese sarebbe un ottimo inizio. si potrebbero portare a pieno regime le produzioni dei nostri stabilimenti ed i costi fissi calerebbero ulteriormente aumentando la marginalità.
per quanto riguarda il secondo punto penso che si punti ad un ridimensionamento drastico ed un taglio dei costi e delle spese notevole, al fine di limitare le perdite. tecnicamente questo è possibile appunto col prestito del governo americano.
marchionne è stato capace di fare la stessa cosa in italia, non vedo perchè non debba riuscire negli usa in condizioni non meno sfavorevoli
 
gentle-man ha scritto:
AGIOVI ha scritto:
Beh, però la smart, pur piccolina, in america si vende;quindi, quali difficoltà potrebbero avere nel vendere, per esempio, la 500?

una cosa è riuscire ad affermare piccoli e sfiziosi modelli di nicchia magari venduti come 3a o 4a auto della famiglia

ben più difficile è che il grosso del mercato (quello della prima e seconda auto per intenderci) si sposti drasticamente su modelli piccoli all'europea

ma infatti perchè questo avvenga dovranno passare alcune generazioni, ma come dicevo prima, il mercato americano è così grande, variegato ed anche attento alle mode che è possibile sfruttare tante nicchie di mercato potenzialmente redditizzie.
.
ma i vantaggi maggiori per fiat si avranno in un secondo momento, quando sarà possibile condividere le spese di progetto e componentistica sopratutto per le auto di categoria medio-alta.. e qui ne potrà trarre vantaggio anche alfa
 
franco58pv ha scritto:
io credo che il vantaggio sia anche quello di vendere agli americani i nuovi motori che finalmente stanno uscendo sul mercato

verissimo, lo stavo dimenticando ma questo è uno dei vantaggi maggiori!
anzi credo che tutti gli accordi e le sinergie di cui si parla in questi giorni anche con altre case, siano finalizzati alla vendita di tecnologie più che a fusioni vere e proprie.
in fiat vogliono diventare fornitori di tecnologie come al intel per i pc
 
gentle-man ha scritto:
AGIOVI ha scritto:
Beh, però la smart, pur piccolina, in america si vende;quindi, quali difficoltà potrebbero avere nel vendere, per esempio, la 500?

una cosa è riuscire ad affermare piccoli e sfiziosi modelli di nicchia magari venduti come 3a o 4a auto della famiglia

ben più difficile è che il grosso del mercato (quello della prima e seconda auto per intenderci) si sposti drasticamente su modelli piccoli all'europea

Quel piccoo sfizioso modello di nicchia vende abbastanza da rendere profittevole riomologare un'auto grande quanto una patata secondo gli standard americani.

Non lasciamoci influenzare da Walker Texas Ranger, non è che tutti gli americani vadano in giro col pick-up!

moogpsycho ha scritto:
ma infatti perchè questo avvenga dovranno passare alcune generazioni, ma come dicevo prima, il mercato americano è così grande, variegato ed anche attento alle mode che è possibile sfruttare tante nicchie di mercato potenzialmente redditizzie.
.
ma i vantaggi maggiori per fiat si avranno in un secondo momento, quando sarà possibile condividere le spese di progetto e componentistica sopratutto per le auto di categoria medio-alta.. e qui ne potrà trarre vantaggio anche alfa

Come scritto sopra, al di là dei film, sono già diversi anni che gli stati centrali degli USA si stanno spotando verso misure più regolari quanto a macchine, negli stati che danno culla costa atlantica sono secoli che vanno in giro con le utilitarie. Ma voi credete che i giapponesi vendano solo jeepponi?
Che poi un grosso vantaggio per FIAT siano l'economie di scala è assodato!

moogpsycho ha scritto:
verissimo, lo stavo dimenticando ma questo è uno dei vantaggi maggiori!
anzi credo che tutti gli accordi e le sinergie di cui si parla in questi giorni anche con altre case, siano finalizzati alla vendita di tecnologie più che a fusioni vere e proprie.
in fiat vogliono diventare fornitori di tecnologie come al intel per i pc

In FIAT vogliono essere una delle 6 ase automobilistiche che sopravviverà alla crisi.
 

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