La fusione con Chrysler una possibilità.
l'instabilità di governo in Italia non aiuta .
"Non ho mai detto che avremmo fuso Fiat con Chrysler: "
"Abbiamo detto che l'elenco delle possibilità (citate dalla nota di Morgan Stanley) sono tutte cose tecnicamente possibili, sono cose strategicamente ottenibili dalla Fiat ma non abbiamo deciso niente. È inutile che ci preoccupiamo che la Fiat vende. Non ho mai parlato della fusione con Chrysler, né di vendita di Alfa Romeo, ma sono possibiltà come quella di monetizzare una parte di Ferrari e Magneti Marelli".
"Il Paese ha bisogno di chiarezza e di certezze e serve stabilità politica, mentre la situazione attuale non aiuta la gestione industriale del paese.
Sull'auto ancora mesi d'inferno fino a inizio 2011".
Commentando i dati sulle vendite di auto, l'Ad ha detto : "dopo la cuccagna degli incentivi nel 2010 c'é stato un brusco calo in Italia ora ci aspettano ancora mesi d 'inferno. Attualmente si sta cercando di ritrovare un equilibrio sui mercati dopo averli drogati per 24 mesi, certo che se si stacca la spina questo muore . Prima di tornare ad un livelli accettabili dovranno passare almeno 12 mesi . Abbiamo fatto il primo trimestre di quest'anno portandoci dietro i buoni risultati del 2009, ma dopo marzo é finita la cuccagna ora dopo 9 mesi del 2010 ce nerestano da fare 3 nel 2011 di inferno dove l'instabilità politica in Europa non sta aiutando".
Per l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler il problema non e solo europeo ma anche italiano, la situazione instabile che impatta anche sull'atteggiamento dei consumatori e dei clienti. Si vede benissimo cosa sta accadendo all'occupazionale nell a penisola . Oltre a Mirafiori e altri impianti l'Ad ha sempre detto che avrebbe adeguato la produzione alla domanda. C'é un problema di sovracapacità produttiva attualmente che non porta vantaggi nemmeno agli altri costruttori europei.
Citazione di dell'Ad del lingotto ad un giornalista sul caso vendita Alfaromeo :
"Certo se mi offrissero un assegno da 20 miliardi per la vendita di Alfaromeo mi siederei al tavolo, ci penserei".
l'instabilità di governo in Italia non aiuta .
"Non ho mai detto che avremmo fuso Fiat con Chrysler: "
"Abbiamo detto che l'elenco delle possibilità (citate dalla nota di Morgan Stanley) sono tutte cose tecnicamente possibili, sono cose strategicamente ottenibili dalla Fiat ma non abbiamo deciso niente. È inutile che ci preoccupiamo che la Fiat vende. Non ho mai parlato della fusione con Chrysler, né di vendita di Alfa Romeo, ma sono possibiltà come quella di monetizzare una parte di Ferrari e Magneti Marelli".
"Il Paese ha bisogno di chiarezza e di certezze e serve stabilità politica, mentre la situazione attuale non aiuta la gestione industriale del paese.
Sull'auto ancora mesi d'inferno fino a inizio 2011".
Commentando i dati sulle vendite di auto, l'Ad ha detto : "dopo la cuccagna degli incentivi nel 2010 c'é stato un brusco calo in Italia ora ci aspettano ancora mesi d 'inferno. Attualmente si sta cercando di ritrovare un equilibrio sui mercati dopo averli drogati per 24 mesi, certo che se si stacca la spina questo muore . Prima di tornare ad un livelli accettabili dovranno passare almeno 12 mesi . Abbiamo fatto il primo trimestre di quest'anno portandoci dietro i buoni risultati del 2009, ma dopo marzo é finita la cuccagna ora dopo 9 mesi del 2010 ce nerestano da fare 3 nel 2011 di inferno dove l'instabilità politica in Europa non sta aiutando".
Per l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler il problema non e solo europeo ma anche italiano, la situazione instabile che impatta anche sull'atteggiamento dei consumatori e dei clienti. Si vede benissimo cosa sta accadendo all'occupazionale nell a penisola . Oltre a Mirafiori e altri impianti l'Ad ha sempre detto che avrebbe adeguato la produzione alla domanda. C'é un problema di sovracapacità produttiva attualmente che non porta vantaggi nemmeno agli altri costruttori europei.
Citazione di dell'Ad del lingotto ad un giornalista sul caso vendita Alfaromeo :
"Certo se mi offrissero un assegno da 20 miliardi per la vendita di Alfaromeo mi siederei al tavolo, ci penserei".