<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Exit strategy... (?) | Il Forum di Quattroruote

Exit strategy... (?)

A fine settembre scorso Obama tiene una teleconferenza con il generale McChrystal. Oggetto: la situazione in Afghanistan e le azioni da intraprendere.
Il risultato e' che McChrystal chiede l'invio di altri 40 mila uomini.
Joe Biden ritiene la cosa "Un suicidio tattico e una decisione strategica completamente sbagliata".

Ora, non occorre essere profondi conoscitori di dottrina militare per comprendere che l'invio di ulteriori forze attualmente non impegnate in un teatro difficile in cui si combatte aspramente puo' essere TUTTO tranne che un "suicidio tattico". In effetti sarebbe un suicidio tattico NON MANDARLE.
Questo, ovviamente, se si considera il solo teatro in questione...

In un quadro piu' ampio, il discorso del vicepresidente assume aspetti ben piu' allarmanti.
Da un lato, come dichiarato dallo stesso McChristal, la politica americana ha obiettivi diversi da quelli degli uomini sul campo (hai mai visto...) ed e' di fronte a una scelta, che non riguarda il restare o l'andarsene, ma solo il COME andarsene, senza dare l'impressione al fondamentalismo islamico di una ritirata con la coda tra le gambe. Perche' se e' vero che certamente la guerra in Afghanistan non e' stata persa, e' pur anche vero che certamente non e' stata vinta, e che allo stato attuale delle cose, una eventuale vittoria sarebbe costosissima e rischierebbe di essere la classica vittoria di Pirro.
E questo non, come vorrebbero far credere alcuni, evidentemente ignoranti di res militaria (oppure in malafede) per un'alquanto irreale superiorita' degli Afghani. Gli Afghani sono ossi duri, e' vero, e sono maestri in guerriglia. Eppure gli inglesi affrontarono le stesse tattiche che gli Afghani usano oggi, e riuscirono a prevalere. E, si badi bene, non con carriarmati, mirini notturni, missili autocercanti e UAV contro qualche fucile, ma con moschetti monocolpo e cavalli, contro un nemico equipaggiato parimenti, dunque senza praticamente vantaggi tecnologici.
La differenza stava tutta nell'atteggiamento.
Il fatto e' che questa guerra, se non e' stata persa, certo ci si e' rifiutati di vincerla a tavolino, con una serie di errori marchiani sia politici che strategici, attuati prima da un presidente tanto stolto da sperperare il pieno appoggio popolare di cui godeva con delle giustificazioni insostenibili (quando ne aveva a disposizione di sostenibilissime!), e poi da un presidente che fin'ora (purtroppo) s'e' dimostrato solo uno scaltro demagogo con pochi contenuti reali.
Ma questo e' un aspetto che puo' semmai suscitare rammarico, e solo qualche preoccupazione teorica per un futuro che sara' ancora a lungo popolato dal fondamentalismo islamico, quando ci sarebbe stato ogni modo di chiudere la questione hic et nunc.

La preoccupazione vera, e immediata, che nasce da questo discorso e' piuttosto un'altra. Le considerazioni di cui sopra possono spiegare perche' impegnare le truppe possa essere un "suicidio tattico", se veramente si desidera ritirarsi in modo proficuo, ma non certo come possa essere "strategicamente completamente sbagliato". A meno che non si consideri il teatro mediorientale nel suo assieme, e si prenda in considerazione la questione IRAN.
Un Iran sempre piu' intento a reprimere ogni dissidenza interna, sempre piu' lanciato verso il nucleare militare, sempre piu' provocatorio, al punto che, qualche giorno fa, e' arrivato a invadere il vicino Iraq.
Una mossa chiaramente provocatoria e mirata a saggiare la convinzione politica e militare del suo avversario primario, andandone a stuzzicare una "dependance" critica.
Le implicazioni di una possibile guerra con l'Iran sono troppo vaste per poterle considerare qui, ma certamente variano a seconda che si abbia a che fare con un Iran fortemente coeso e privo di un'opposizione credibile, o che si abbia a che fare con un Iran sull'orlo della guerra civile.
Staremo a vedere, e secondo me non ci sara' da aspettare molto. :?
 
99octane ha scritto:
A fine settembre scorso Obama tiene una teleconferenza con il generale McChrystal. Oggetto: la situazione in Afghanistan e le azioni da intraprendere.
Il risultato e' che McChrystal chiede l'invio di altri 40 mila uomini.
Joe Biden ritiene la cosa "Un suicidio tattico e una decisione strategica completamente sbagliata".

Ora, non occorre essere profondi conoscitori di dottrina militare per comprendere che l'invio di ulteriori forze attualmente non impegnate in un teatro difficile in cui si combatte aspramente puo' essere TUTTO tranne che un "suicidio tattico". In effetti sarebbe un suicidio tattico NON MANDARLE.
Questo, ovviamente, se si considera il solo teatro in questione...

In un quadro piu' ampio, il discorso del vicepresidente assume aspetti ben piu' allarmanti.
Da un lato, come dichiarato dallo stesso McChristal, la politica americana ha obiettivi diversi da quelli degli uomini sul campo (hai mai visto...) ed e' di fronte a una scelta, che non riguarda il restare o l'andarsene, ma solo il COME andarsene, senza dare l'impressione al fondamentalismo islamico di una ritirata con la coda tra le gambe. Perche' se e' vero che certamente la guerra in Afghanistan non e' stata persa, e' pur anche vero che certamente non e' stata vinta, e che allo stato attuale delle cose, una eventuale vittoria sarebbe costosissima e rischierebbe di essere la classica vittoria di Pirro.
E questo non, come vorrebbero far credere alcuni, evidentemente ignoranti di res militaria (oppure in malafede) per un'alquanto irreale superiorita' degli Afghani. Gli Afghani sono ossi duri, e' vero, e sono maestri in guerriglia. Eppure gli inglesi affrontarono le stesse tattiche che gli Afghani usano oggi, e riuscirono a prevalere. E, si badi bene, non con carriarmati, mirini notturni, missili autocercanti e UAV contro qualche fucile, ma con moschetti monocolpo e cavalli, contro un nemico equipaggiato parimenti, dunque senza praticamente vantaggi tecnologici.
La differenza stava tutta nell'atteggiamento.
Il fatto e' che questa guerra, se non e' stata persa, certo ci si e' rifiutati di vincerla a tavolino, con una serie di errori marchiani sia politici che strategici, attuati prima da un presidente tanto stolto da sperperare il pieno appoggio popolare di cui godeva con delle giustificazioni insostenibili (quando ne aveva a disposizione di sostenibilissime!), e poi da un presidente che fin'ora (purtroppo) s'e' dimostrato solo uno scaltro demagogo con pochi contenuti reali.
Ma questo e' un aspetto che puo' semmai suscitare rammarico, e solo qualche preoccupazione teorica per un futuro che sara' ancora a lungo popolato dal fondamentalismo islamico, quando ci sarebbe stato ogni modo di chiudere la questione hic et nunc.

La preoccupazione vera, e immediata, che nasce da questo discorso e' piuttosto un'altra. Le considerazioni di cui sopra possono spiegare perche' impegnare le truppe possa essere un "suicidio tattico", se veramente si desidera ritirarsi in modo proficuo, ma non certo come possa essere "strategicamente completamente sbagliato". A meno che non si consideri il teatro mediorientale nel suo assieme, e si prenda in considerazione la questione IRAN.
Un Iran sempre piu' intento a reprimere ogni dissidenza interna, sempre piu' lanciato verso il nucleare militare, sempre piu' provocatorio, al punto che, qualche giorno fa, e' arrivato a invadere il vicino Iraq.
Una mossa chiaramente provocatoria e mirata a saggiare la convinzione politica e militare del suo avversario primario, andandone a stuzzicare una "dependance" critica.
Le implicazioni di una possibile guerra con l'Iran sono troppo vaste per poterle considerare qui, ma certamente variano a seconda che si abbia a che fare con un Iran fortemente coeso e privo di un'opposizione credibile, o che si abbia a che fare con un Iran sull'orlo della guerra civile.
Staremo a vedere, e secondo me non ci sara' da aspettare molto. :?

Io lascerei tutto stare, in quelle zone meglio non mettere piede.
Tanto più che queste "missioni di pace" ci costano un mucchio di soldi.

Invece di investire delle risorse per fare la guerra (utile o non utile, secondo me è inutile) meglio sarebbe spenderli per sistemare le cose qui a casa nostra.
E, qui da noi, di problemi da risolvere ce ne sono parecchi...
 
La "backyard policy" e' miope per definizione e caratteristica delle nazioni di terz'ordine.
Ci sono questioni, come quella mediorientale, che hanno impatto sul mondo intero. Ovviamente e' piu' comodo fingere che non esistano, e io per primo direi "lasciamo che si ammazzino tra loro", ma se si interviene non e' certo per buonismo, ma perche' e' necessario farlo, sia da un punto di vista economico che, soprattutto, di tutela della nostra societa', cultura e civilta'.
Il problema e' fin dove si vuole portare la cosa, e fin quando si e' disposti a combattere. Come stanno ora le cose, e' ovvio che manca in occidente la volonta' di tutelare una liberta' e un benessere che son dati per scontati e verso cui non e' percepita alcuna minaccia immediata. Ma si sa, il popolo e' miope, e anche molti governi lo sono, e per ora che la minaccia venisse percepita, sarebbe palesemente troppo tardi.
Gli Stati Uniti occupano la posizione di preminenza mondiale che occupano perche' la loro politica e' sempre stata caratterizzata da una forte attenzione al lungo periodo, e d'altro canto la lungimiranza e' la caratteristica di ogni statista degno di questo nome.
Che non vuol dire che uno ci imbrocchi sempre, o abbia sempre ragione, ma e' di gran lunga meglio di chi non sa guardare oltre il suo orticello e, anche li', non piu' avanti del giorno seguente.

Dagli esiti dipendera' come andranno le cose ma, di sicuro, per come stan le cose adesso, e con l'attuale mancanza di volonta' di difendersi, una eventuale (probabile) guerra con l'Iran avrebbe esiti catastrofici.
 
Per il momento non c'è nessuna reale e praticabile EXIT STRATEGY. Questo perchè a tutt'oggi non si sa come andrà a finire con l'Iran. Speriamo che non accada niente di nefasto per i nostri interessi e per le persone che colà lavorano.
 
Mi riferivo specificamente all'Afghanistan. Per l'Iran, come dici tu, speriamo che le cose non vadano troppo male.
Ahmadinejiad e Khamenei purtroppo sono dei pazzi furiosi cui non importa un fico di portare alla rovina il loro paese e con lui mezzo mondo, se sperano di ricavarne qualcosa.
 
99octane ha scritto:
La "backyard policy" e' miope per definizione e caratteristica delle nazioni di terz'ordine.
Ci sono questioni, come quella mediorientale, che hanno impatto sul mondo intero. Ovviamente e' piu' comodo fingere che non esistano, e io per primo direi "lasciamo che si ammazzino tra loro", ma se si interviene non e' certo per buonismo, ma perche' e' necessario farlo, sia da un punto di vista economico che, soprattutto, di tutela della nostra societa', cultura e civilta'.
Il problema e' fin dove si vuole portare la cosa, e fin quando si e' disposti a combattere. Come stanno ora le cose, e' ovvio che manca in occidente la volonta' di tutelare una liberta' e un benessere che son dati per scontati e verso cui non e' percepita alcuna minaccia immediata. Ma si sa, il popolo e' miope, e anche molti governi lo sono, e per ora che la minaccia venisse percepita, sarebbe palesemente troppo tardi.
Gli Stati Uniti occupano la posizione di preminenza mondiale che occupano perche' la loro politica e' sempre stata caratterizzata da una forte attenzione al lungo periodo, e d'altro canto la lungimiranza e' la caratteristica di ogni statista degno di questo nome.
Che non vuol dire che uno ci imbrocchi sempre, o abbia sempre ragione, ma e' di gran lunga meglio di chi non sa guardare oltre il suo orticello e, anche li', non piu' avanti del giorno seguente.

Dagli esiti dipendera' come andranno le cose ma, di sicuro, per come stan le cose adesso, e con l'attuale mancanza di volonta' di difendersi, una eventuale (probabile) guerra con l'Iran avrebbe esiti catastrofici.

razionalmente octane le tue considerazioni sono anche corrette, ma non consideri l'importanza dell'ideologia e della demagogia nelle società mediorientali. la patata bollente ora, è che se ci si ritira, lo sforzo fatto in questi anni sarà vano, o meglio controproducente. perchè i fondamentalisti risorgeranno più forti di prima.
se si persiste come fatto fino ad ora si rimanda solo il problema.. e la sconfitta sarà ancora peggiore.
la soluzione non ce l'ho, ma non stà nemmeno nelle sole armi che non piegano popoli forgiati da gioghi secolari
 
E' appunto il dilemma che citavo: non si vuole combattere, ma non ci si puo' ritirare.
Ora la politica statunitense sta cercando di districarsi in questo problema. Trovare un successo, anche limitato ma d'impatto, da sventolare al mondo, alla propria opinione pubblica e che bruci a sufficienza al nemico.
Il concentrarsi sull'abbattimento dei leader talibani (cosa che stan facendo) non e' di per se' un brutto criterio, ma si scontra col fatto che non esistono i "talibani", ma migliaia di forze e forzucole con un generico obiettivo in comune, che si fan la lotta tra loro e, non appena si abbatte un leader, altri dieci son pronti a saltar su a prenderne il posto.
 
99octane ha scritto:
E' appunto il dilemma che citavo: non si vuole combattere, ma non ci si puo' ritirare.
Ora la politica statunitense sta cercando di districarsi in questo problema. Trovare un successo, anche limitato ma d'impatto, da sventolare al mondo, alla propria opinione pubblica e che bruci a sufficienza al nemico.
Il concentrarsi sull'abbattimento dei leader talibani (cosa che stan facendo) non e' di per se' un brutto criterio, ma si scontra col fatto che non esistono i "talibani", ma migliaia di forze e forzucole con un generico obiettivo in comune, che si fan la lotta tra loro e, non appena si abbatte un leader, altri dieci son pronti a saltar su a prenderne il posto.

è Natale e non posso esprimere la mia opinione :( sob! , comunque è la stessa che avevo col vietnam e la stessa di un grande generale con la cina in corea....D.McA.
 
altro che exit-strategy; ci sarà una entry-sytrategy in Iran. Anche se pare solo con missili ed aerei per distruggere i siti nucleari.
 
Francamente, spero di no. Ci sono tutti i segnali dall'Iran per altre soluzioni...
Gli iraniani sono un popolo forte e orgoglioso. Sono dispostissimi ad accettare qualsiasi mano tesa contro l'attuale dittatura, a mio parere, ma attaccali, e saran pronti a fare fronte unito e comune da chiunque venga da fuori. Sarebbe un madornale errore ritenerli una copia degli iracheni.
Ma staremo a vedere.
 
99octane ha scritto:
Francamente, spero di no. Ci sono tutti i segnali dall'Iran per altre soluzioni...
Gli iraniani sono un popolo forte e orgoglioso. Sono dispostissimi ad accettare qualsiasi mano tesa contro l'attuale dittatura, a mio parere, ma attaccali, e saran pronti a fare fronte unito e comune da chiunque venga da fuori. Sarebbe un madornale errore ritenerli una copia degli iracheni.
Ma staremo a vedere.

quoto tantissimo!
fa piacere sapere che ci sono persone che conoscono bene la realtà culturale mediorientale.. ed in particolare il popolo iraniano
concordo sopratutto sul fatto che accetterebbero volentieri un aiuto esterno, a patto di non venire strumentalizzati nel passaggio tra un regime ed un altro. è importante valorizzare la loro cultura come strumento di progresso anche politico e sociale oltre che mediatico rispetto agli equilibri di tutto il medio oriente
 
Troppi dimenticano che gli "iraniani" di oggi sono i Persiani di ieri, con mille anni di storia e di civilta' PROGREDITA alle spalle.
Avevano l'aria condizionata e l'acqua corrente in casa quando noi vivevamo in capanne di fango e i piu' fortunati stavano in puzzolenti castelli di pietra senza vetri alle finestre ne' fognature.

La situazione di oggi non e' molto cambiata. Hanno acquistato, a suo tempo, dagli americani gli F14 versione "export" (ossia, il "modello base" stile Fiat :D ) e li han portati, con tecnologia propria, a un livello che, secondo gli analisti occidentali, supera gli F-14 americani al momento di essere radiati per motivi di costo (e non certo di obsolescenza) ossia, dei gran brutti clienti, persino per aerei moderni come il Typhoon.
Lo stesso si puo' ritenere per il resto del loro apparato bellico e industriale.
Sono una nazione moderna e intraprendente (come d'altro canto l'altro "gigante addormentato" del medio oriente: la Siria). Peccato che si siano scelti gli ayatollah.

PS: in tutto cio' vien da chiedersi cosa stia facendo la Siria. Sono una nazione molto oculata. Hanno aiutato un po' tutti i fondamentalisti, ma restando accuratamente fuori dai conflitti e facendosi i loro interessi con discrezione, cura meticolosa e pragmatica spregiudicatezza. Da un punto di vista politico, non si puo' non ammirarli.
 
99octane ha scritto:
Francamente, spero di no. Ci sono tutti i segnali dall'Iran per altre soluzioni...
Gli iraniani sono un popolo forte e orgoglioso. Sono dispostissimi ad accettare qualsiasi mano tesa contro l'attuale dittatura, a mio parere, ma attaccali, e saran pronti a fare fronte unito e comune da chiunque venga da fuori. Sarebbe un madornale errore ritenerli una copia degli iracheni.
Ma staremo a vedere.

saranno anche un popolo come dici tu, purtroppo sono governati da degli imbecilli ed ignoranti che li stanno portando al macello.
 
Su questo non ci piove, come non ci piove che se li sono scelti loro, addirittura facendo una rivoluzione per averli.
Ma, pragmaticamente, ora come ora sarebbe bene riuscire a ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, anche perche' come dicevo nel post iniziale, mancando la volonta' di combattere per arrivare a un risultato, uno scontro con un avversario determinato non potrebbe che avere esiti disastrosi.
 
99octane ha scritto:
La "backyard policy" e' miope per definizione e caratteristica delle nazioni di terz'ordine.
Ci sono questioni, come quella mediorientale, che hanno impatto sul mondo intero. Ovviamente e' piu' comodo fingere che non esistano, e io per primo direi "lasciamo che si ammazzino tra loro", ma se si interviene non e' certo per buonismo, ma perche' e' necessario farlo, sia da un punto di vista economico che, soprattutto, di tutela della nostra societa', cultura e civilta'.
Il problema e' fin dove si vuole portare la cosa, e fin quando si e' disposti a combattere. Come stanno ora le cose, e' ovvio che manca in occidente la volonta' di tutelare una liberta' e un benessere che son dati per scontati e verso cui non e' percepita alcuna minaccia immediata. Ma si sa, il popolo e' miope, e anche molti governi lo sono, e per ora che la minaccia venisse percepita, sarebbe palesemente troppo tardi.
Gli Stati Uniti occupano la posizione di preminenza mondiale che occupano perche' la loro politica e' sempre stata caratterizzata da una forte attenzione al lungo periodo, e d'altro canto la lungimiranza e' la caratteristica di ogni statista degno di questo nome.
Che non vuol dire che uno ci imbrocchi sempre, o abbia sempre ragione, ma e' di gran lunga meglio di chi non sa guardare oltre il suo orticello e, anche li', non piu' avanti del giorno seguente.

Dagli esiti dipendera' come andranno le cose ma, di sicuro, per come stan le cose adesso, e con l'attuale mancanza di volonta' di difendersi, una eventuale (probabile) guerra con l'Iran avrebbe esiti catastrofici.

Paesi come la Svizzera e l'Austria non hanno MAI preso parte (nè posizione) in questo tipo di "missioni" e stanno 1000 volte meglio di noi.

Ora te mi dici che la Svizzera e l'Austria (tanto per citarne 2 a titolo di esempio) non contano un fico secco a livello internazionale.

Ammesso che sia pur vero (cosa su cui sarebbe doveroso approfondire), io mi chiedo quali siano i gli "svantaggi" concreti che questi due paesi traggono da questo "isolamento" internazionale...
Io vedo, che sono i primi al mondo per qualità della vita, che hanno il PIL più alto al mondo (Svizzera e Lussemburgo sono i primi al mondo altro che USA) e che stanno tutti benissimo fregandosene altamente del Medio-Oriente e Co.

Inoltre, non si è mai sentito dire che sono "bersaglio" di potenziali attacchi terroristici dei fondamentalisti islamici.
(Attacchi che invece vengono perpretati sistematicamente e costantemente negli stati che partecipano alle "missioni" suddette).
:rolleyes:

Il popolo, sarà anche miope ma se ci mettiamo a fare guerre per "risolvere i problemi del mondo", mi sa tanto che non basterebbe l'arsenale militare mondiale.
Anche perchè, mi sa tanto che dopo il Medio Oriente, il "problema" sarà la Cina, poi la Korea, poi la Russia, o l'Ucraina.....

Insomma, ci sarà sempre qualcuno contro cui combattere.
:rolleyes:
 

Guide

  • Dossier Auto Usate

    I programmi ufficiali delle case - Come smacherare i trucchi - Che cosa controllare ...
  • Problemi con l'auto

    Avviamento - Climatizzazione - Freni - Frizione - Interni - Luce - Rumori auto - ...
  • Revisione

    La revisione periodica - Costi e sanzioni
  • Patenti Speciali

    Il centro protesi INAIL - Guida - Acquisto - Traposto - Domande frequenti
Back
Alto