<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Enel accende l'atomo (finalmente) | Il Forum di Quattroruote

Enel accende l'atomo (finalmente)

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testerr

Guest
Enel si prepara a scoprire le carte sul nucleare italiano. Lo farà, come anticipato da Libero, il 19 gennaio a Roma nella sede di Confindustria. Un evento clou, quello organizzato dalla spa guidata da Fulvio Conti che sta prendendo la forma del nucleare-day per il nostro Paese. Non a caso, la riunione, dal tenore squisitamente tecnico con le imprese italiane interessate a fare soldi con l?atomo, sarà seguita da una conferenza stampa con lo stesso Conti e, probabilmente, con il numero uno di viale dell?Astronomia, Emma Marcegaglia.

OTTO CENTRALI
Fra poche settimane, dunque, il colosso energetico del nsotro Paese alzerà il velo sul piano che prevede la costruzione di quattro centrali sulle otto indicate nel programma del governo di centro-destra. Stime del colosso energetico indicano nel 70% la quota degli investimenti complessivi destinata a finire nelle casse delle imprese tricolore. Dei 18 miliardi previsti per gli impianti targati Enel, ben 12,6 dovrebbero restare dentro i nostri confini. Nessuna informazione specifica, invece, arriverà sui siti destinati a ospitare i nuovi impianti. Tema che scotta e che rientra fra le competenze dell?Agenzia che farà capo al ministero per lo Sviluppo economico. L?incontro di gennaio, secondo le carte che circolano fra i tecnici di viale dell?Astronomia, partirà dall?illustrazione del quadro regolatorio francese (che dovrebbe essere il modello per quello italiano) per poi passare agli standard e alle norme tecniche. Ultimo punto all?ordine del giorno, i criteri di classificazione delle aziende interessate a portare a casa qualche commessa. La selezione, che si baserà sulle linee guida Enel, sarà curata dalle associazioni di categoria coinvolte (Ance, Anie, Federprogetti e Oice). Sul punto, però, c?è ancora un po? di confusione: per quanto riguarda la selezione dei fornitori molto dipenderà dalle scelte della nuova agenzia per la sicurezza sul nucleare.

Fatto sta che in ballo c?è una montagna di soldi. Ecco perché più si avvicina la data dell?incontro e più cresce l?attenzione fra gli addetti ai lavori. Non mancano, però, le preoccupazioni fra gli stessi imprenditori italiani. Alcuni dei quali si vanno convincendo che l?affare, alla fine della giostra, lo faranno soprattutto le aziende francesi, già preparate con l?impianto di Flamanville (che vede Enel protagonista in partnership con i cugini di Edf). La questione, in parte, è politica e rientra negli accordi fra il premier italiano, Silvio Berlusconi, e il presidente francese, Nicolas Sarkozy. Il Cavaliere, probabilmente, farà di tutto per evitare che gli investimenti diano benefici solo per l?economia della Francia. Ma ovviamente è pure una faccenda tecnica, con le imprese italiane, specie quelle più piccole, che sembrano partire in svantaggio rispetto alla concorrenza d?Oltralpe. «Non abbiamo tutte le competenze richieste e i francesi sono più ?allenati? di noi» rivela un imprenditore. E qualche contatto fra dirigenti delle industrie italiane e top manager francesi conferma che Oltralpe in effetti stanno scaldando i muscoli.

CONTI: «IL 70% IN ITALIA»
Così, a tranquillizzare l?imprenditoria italiana, nei giorni scorsi, è sceso in campo lo stesso ad di Enel. «In Italia - ha spiegato Conti - c?è già un tessuto industriale in grado di raccogliere la sfida nucleare». Secondo Conti, poi, «per valutare le ricadute sul sistema industriale nazionale non va dimenticato che in una centrale il 50% dell?investimento non riguarda il cuore tecnologico, ma le opere convenzionali».
 
testerr ha scritto:
Enel si prepara a scoprire le carte sul nucleare italiano. Lo farà, come anticipato da Libero, il 19 gennaio a Roma nella sede di Confindustria. Un evento clou, quello organizzato dalla spa guidata da Fulvio Conti che sta prendendo la forma del nucleare-day per il nostro Paese. Non a caso, la riunione, dal tenore squisitamente tecnico con le imprese italiane interessate a fare soldi con l?atomo, sarà seguita da una conferenza stampa con lo stesso Conti e, probabilmente, con il numero uno di viale dell?Astronomia, Emma Marcegaglia.

OTTO CENTRALI
Fra poche settimane, dunque, il colosso energetico del nsotro Paese alzerà il velo sul piano che prevede la costruzione di quattro centrali sulle otto indicate nel programma del governo di centro-destra. Stime del colosso energetico indicano nel 70% la quota degli investimenti complessivi destinata a finire nelle casse delle imprese tricolore. Dei 18 miliardi previsti per gli impianti targati Enel, ben 12,6 dovrebbero restare dentro i nostri confini. Nessuna informazione specifica, invece, arriverà sui siti destinati a ospitare i nuovi impianti. Tema che scotta e che rientra fra le competenze dell?Agenzia che farà capo al ministero per lo Sviluppo economico. L?incontro di gennaio, secondo le carte che circolano fra i tecnici di viale dell?Astronomia, partirà dall?illustrazione del quadro regolatorio francese (che dovrebbe essere il modello per quello italiano) per poi passare agli standard e alle norme tecniche. Ultimo punto all?ordine del giorno, i criteri di classificazione delle aziende interessate a portare a casa qualche commessa. La selezione, che si baserà sulle linee guida Enel, sarà curata dalle associazioni di categoria coinvolte (Ance, Anie, Federprogetti e Oice). Sul punto, però, c?è ancora un po? di confusione: per quanto riguarda la selezione dei fornitori molto dipenderà dalle scelte della nuova agenzia per la sicurezza sul nucleare.

Fatto sta che in ballo c?è una montagna di soldi. Ecco perché più si avvicina la data dell?incontro e più cresce l?attenzione fra gli addetti ai lavori. Non mancano, però, le preoccupazioni fra gli stessi imprenditori italiani. Alcuni dei quali si vanno convincendo che l?affare, alla fine della giostra, lo faranno soprattutto le aziende francesi, già preparate con l?impianto di Flamanville (che vede Enel protagonista in partnership con i cugini di Edf). La questione, in parte, è politica e rientra negli accordi fra il premier italiano, Silvio Berlusconi, e il presidente francese, Nicolas Sarkozy. Il Cavaliere, probabilmente, farà di tutto per evitare che gli investimenti diano benefici solo per l?economia della Francia. Ma ovviamente è pure una faccenda tecnica, con le imprese italiane, specie quelle più piccole, che sembrano partire in svantaggio rispetto alla concorrenza d?Oltralpe. «Non abbiamo tutte le competenze richieste e i francesi sono più ?allenati? di noi» rivela un imprenditore. E qualche contatto fra dirigenti delle industrie italiane e top manager francesi conferma che Oltralpe in effetti stanno scaldando i muscoli.

CONTI: «IL 70% IN ITALIA»
Così, a tranquillizzare l?imprenditoria italiana, nei giorni scorsi, è sceso in campo lo stesso ad di Enel. «In Italia - ha spiegato Conti - c?è già un tessuto industriale in grado di raccogliere la sfida nucleare». Secondo Conti, poi, «per valutare le ricadute sul sistema industriale nazionale non va dimenticato che in una centrale il 50% dell?investimento non riguarda il cuore tecnologico, ma le opere convenzionali».

è bello sapere che chi prende decisioni cosi importanti non ci capisce una beata mazza dell' argomento....sentire il parere che so di Rubbia era troppa fatica?
 
skid32 ha scritto:
testerr ha scritto:
Enel si prepara a scoprire le carte sul nucleare italiano. Lo farà, come anticipato da Libero, il 19 gennaio a Roma nella sede di Confindustria. Un evento clou, quello organizzato dalla spa guidata da Fulvio Conti che sta prendendo la forma del nucleare-day per il nostro Paese. Non a caso, la riunione, dal tenore squisitamente tecnico con le imprese italiane interessate a fare soldi con l?atomo, sarà seguita da una conferenza stampa con lo stesso Conti e, probabilmente, con il numero uno di viale dell?Astronomia, Emma Marcegaglia.

OTTO CENTRALI
Fra poche settimane, dunque, il colosso energetico del nsotro Paese alzerà il velo sul piano che prevede la costruzione di quattro centrali sulle otto indicate nel programma del governo di centro-destra. Stime del colosso energetico indicano nel 70% la quota degli investimenti complessivi destinata a finire nelle casse delle imprese tricolore. Dei 18 miliardi previsti per gli impianti targati Enel, ben 12,6 dovrebbero restare dentro i nostri confini. Nessuna informazione specifica, invece, arriverà sui siti destinati a ospitare i nuovi impianti. Tema che scotta e che rientra fra le competenze dell?Agenzia che farà capo al ministero per lo Sviluppo economico. L?incontro di gennaio, secondo le carte che circolano fra i tecnici di viale dell?Astronomia, partirà dall?illustrazione del quadro regolatorio francese (che dovrebbe essere il modello per quello italiano) per poi passare agli standard e alle norme tecniche. Ultimo punto all?ordine del giorno, i criteri di classificazione delle aziende interessate a portare a casa qualche commessa. La selezione, che si baserà sulle linee guida Enel, sarà curata dalle associazioni di categoria coinvolte (Ance, Anie, Federprogetti e Oice). Sul punto, però, c?è ancora un po? di confusione: per quanto riguarda la selezione dei fornitori molto dipenderà dalle scelte della nuova agenzia per la sicurezza sul nucleare.

Fatto sta che in ballo c?è una montagna di soldi. Ecco perché più si avvicina la data dell?incontro e più cresce l?attenzione fra gli addetti ai lavori. Non mancano, però, le preoccupazioni fra gli stessi imprenditori italiani. Alcuni dei quali si vanno convincendo che l?affare, alla fine della giostra, lo faranno soprattutto le aziende francesi, già preparate con l?impianto di Flamanville (che vede Enel protagonista in partnership con i cugini di Edf). La questione, in parte, è politica e rientra negli accordi fra il premier italiano, Silvio Berlusconi, e il presidente francese, Nicolas Sarkozy. Il Cavaliere, probabilmente, farà di tutto per evitare che gli investimenti diano benefici solo per l?economia della Francia. Ma ovviamente è pure una faccenda tecnica, con le imprese italiane, specie quelle più piccole, che sembrano partire in svantaggio rispetto alla concorrenza d?Oltralpe. «Non abbiamo tutte le competenze richieste e i francesi sono più ?allenati? di noi» rivela un imprenditore. E qualche contatto fra dirigenti delle industrie italiane e top manager francesi conferma che Oltralpe in effetti stanno scaldando i muscoli.

CONTI: «IL 70% IN ITALIA»
Così, a tranquillizzare l?imprenditoria italiana, nei giorni scorsi, è sceso in campo lo stesso ad di Enel. «In Italia - ha spiegato Conti - c?è già un tessuto industriale in grado di raccogliere la sfida nucleare». Secondo Conti, poi, «per valutare le ricadute sul sistema industriale nazionale non va dimenticato che in una centrale il 50% dell?investimento non riguarda il cuore tecnologico, ma le opere convenzionali».

è bello sapere che chi prende decisioni cosi importanti non ci capisce una beata mazza dell' argomento....sentire il parere che so di Rubbia era troppa fatica?
si, ma fiutano come segugi l'odore (l'olezzo) del vil denaro :D
 
bellafobia ha scritto:
skid32 ha scritto:
testerr ha scritto:
Enel si prepara a scoprire le carte sul nucleare italiano. Lo farà, come anticipato da Libero, il 19 gennaio a Roma nella sede di Confindustria. Un evento clou, quello organizzato dalla spa guidata da Fulvio Conti che sta prendendo la forma del nucleare-day per il nostro Paese. Non a caso, la riunione, dal tenore squisitamente tecnico con le imprese italiane interessate a fare soldi con l?atomo, sarà seguita da una conferenza stampa con lo stesso Conti e, probabilmente, con il numero uno di viale dell?Astronomia, Emma Marcegaglia.

OTTO CENTRALI
Fra poche settimane, dunque, il colosso energetico del nsotro Paese alzerà il velo sul piano che prevede la costruzione di quattro centrali sulle otto indicate nel programma del governo di centro-destra. Stime del colosso energetico indicano nel 70% la quota degli investimenti complessivi destinata a finire nelle casse delle imprese tricolore. Dei 18 miliardi previsti per gli impianti targati Enel, ben 12,6 dovrebbero restare dentro i nostri confini. Nessuna informazione specifica, invece, arriverà sui siti destinati a ospitare i nuovi impianti. Tema che scotta e che rientra fra le competenze dell?Agenzia che farà capo al ministero per lo Sviluppo economico. L?incontro di gennaio, secondo le carte che circolano fra i tecnici di viale dell?Astronomia, partirà dall?illustrazione del quadro regolatorio francese (che dovrebbe essere il modello per quello italiano) per poi passare agli standard e alle norme tecniche. Ultimo punto all?ordine del giorno, i criteri di classificazione delle aziende interessate a portare a casa qualche commessa. La selezione, che si baserà sulle linee guida Enel, sarà curata dalle associazioni di categoria coinvolte (Ance, Anie, Federprogetti e Oice). Sul punto, però, c?è ancora un po? di confusione: per quanto riguarda la selezione dei fornitori molto dipenderà dalle scelte della nuova agenzia per la sicurezza sul nucleare.

Fatto sta che in ballo c?è una montagna di soldi. Ecco perché più si avvicina la data dell?incontro e più cresce l?attenzione fra gli addetti ai lavori. Non mancano, però, le preoccupazioni fra gli stessi imprenditori italiani. Alcuni dei quali si vanno convincendo che l?affare, alla fine della giostra, lo faranno soprattutto le aziende francesi, già preparate con l?impianto di Flamanville (che vede Enel protagonista in partnership con i cugini di Edf). La questione, in parte, è politica e rientra negli accordi fra il premier italiano, Silvio Berlusconi, e il presidente francese, Nicolas Sarkozy. Il Cavaliere, probabilmente, farà di tutto per evitare che gli investimenti diano benefici solo per l?economia della Francia. Ma ovviamente è pure una faccenda tecnica, con le imprese italiane, specie quelle più piccole, che sembrano partire in svantaggio rispetto alla concorrenza d?Oltralpe. «Non abbiamo tutte le competenze richieste e i francesi sono più ?allenati? di noi» rivela un imprenditore. E qualche contatto fra dirigenti delle industrie italiane e top manager francesi conferma che Oltralpe in effetti stanno scaldando i muscoli.

CONTI: «IL 70% IN ITALIA»
Così, a tranquillizzare l?imprenditoria italiana, nei giorni scorsi, è sceso in campo lo stesso ad di Enel. «In Italia - ha spiegato Conti - c?è già un tessuto industriale in grado di raccogliere la sfida nucleare». Secondo Conti, poi, «per valutare le ricadute sul sistema industriale nazionale non va dimenticato che in una centrale il 50% dell?investimento non riguarda il cuore tecnologico, ma le opere convenzionali».

è bello sapere che chi prende decisioni cosi importanti non ci capisce una beata mazza dell' argomento....sentire il parere che so di Rubbia era troppa fatica?
si, ma fiutano come segugi l'odore (l'olezzo) del vil denaro :D

si ma il bello che la gente ci crede cheil nucleare è bello e costa poco...questo nucleare di 50 anni fa
 
Il nucleare non e' bello, e' semplicemente utile. Costa comunque molto meno delle sporchissime e costosissime centrali ad oli combustibili. E la Francia certo non ci sta dando centrali di quarta generazione, ma ci sta dando centrali che sta progettando anche per lei cioe', come vengono dette di generazione III+. I sistemi di sicureza sono multipli e multipli sono i sarcofaghi nel caso peggiore di fusione del nocciolo, sacofaghi fatti piu' o meno uno dentro l'altro.

Regards,
The frog
(P.S. quando dico costosissime mi riferisco al costo del combustibile per kwh prodotto).
 
si parla di una valanga di soldi pubblici in un settore cruciale, soldi che verranno tolti ad altri investimenti (quelli si sarebbero il vero futuro). vista la delicatezza del tema, magari sentire la gente fa così schifo? figurarsi, è più comodo saltare a piè pari popolo e parlamento a colpi di fiducia, ormai è lo standard... :x
 
Rubbia faccia il suo lavoro che è fisico della particelle e non ingegnere nucleare
 
Ma, non c'era un REFERENDUM del 1986 che ESPRIMEVA il nostro DISSENSO nella costruzione di centrali nucleari?

Vale così poco la NOSTRA VOLONTA'?
Perché mai dovremmo fare i referendum se poi ci si puliscono il c..o?

Volete fare le centrali nucleari?
Bene:

UNO: Rifate il referendum.
DUE : Chi vota di si, prende baracca e burattini, si trasferisce e ci va vivere a fianco.

Sapete quanti incedenti ci sono stati in Francia Quest'anno?

Dopo il terzo incidente in 15 giorni i francesi cominciano a preoccuparsi. Le autorità cercano di minimizzare, ma poi ammettono che si verificano circa 100 incidenti all'anno di questa portata
L'incidente avvenuto nell´impianto nucleare di Tricastin in Francia, il 23 luglio, e che ha causato la contaminazione di un centinaio di lavoratori, è il terzo in 15 giorni sul territorio francese. L´Autorité de sûreté nucléaire si è immediatamente precipitata a classsificare "provvisoriamente" l´incidente a livello zero. Uno zero che si traduce, secondo l´Edf, in 39 persone che presentano tracce radioattive inferiori alla soglia di analisi et 61 che presentano «delle deboli tracce di irraggiamento, inferiori quattro volte al limite regolamentare».

http://www.appuntidigitali.it/2083/quattro-incidenti-nucleari-in-francia-in-due-settimane/

http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2008/07/grave-incidente-nucleare-in-francia.html

http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2008/07/un-altro-incidente-nucleare-in-francia.html

http://www.aamterranuova.it/article2368.htm

Io le centrali nucleari vicino a casa mia, come vorrebbero fare, non le voglio.
Punto!
 
skid32 ha scritto:
è bello sapere che chi prende decisioni cosi importanti non ci capisce una beata mazza dell' argomento....
Dici? Per me ENEL ci sara' di tutto fuorche' fessi. Quando il referendum venne "pilotato" per produrre ovvi risultati, loro saltarono a pie' pari sul "carrozzone dei vincitori" ottenendo ampi risarcimenti per qualcosa in cui (al tempo) non vedevano granche' di benefici ....
I tempi cambiano, e i venti soffiano diversamente, sembra .... ;)
 
AndrewTheItalianBoss ha scritto:
Ma, non c'era un REFERENDUM del 1986 che ESPRIMEVA il nostro DISSENSO nella costruzione di centrali nucleari?

Vale così poco la NOSTRA VOLONTA'?
Perché mai dovremmo fare i referendum se poi ci si puliscono il c..o?
Volete fare le centrali nucleari?
Bene:

UNO: Rifate il referendum.
DUE : Chi vota di si, prende baracca e burattini, si trasferisce e ci va vivere a fianco.
Sapete quanti incedenti ci sono stati in Francia Quest'anno?
Dopo il terzo incidente in 15 giorni i francesi cominciano a preoccuparsi. Le autorità cercano di minimizzare, ma poi ammettono che si verificano circa 100 incidenti all'anno di questa portata
L'incidente avvenuto nell´impianto nucleare di Tricastin in Francia, il 23 luglio, e che ha causato la contaminazione di un centinaio di lavoratori, è il terzo in 15 giorni sul territorio francese. L´Autorité de sûreté nucléaire si è immediatamente precipitata a classsificare "provvisoriamente" l´incidente a livello zero. Uno zero che si traduce, secondo l´Edf, in 39 persone che presentano tracce radioattive inferiori alla soglia di analisi et 61 che presentano «delle deboli tracce di irraggiamento, inferiori quattro volte al limite regolamentare».

http://www.appuntidigitali.it/2083/quattro-incidenti-nucleari-in-francia-in-due-settimane/

http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2008/07/grave-incidente-nucleare-in-francia.html

http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2008/07/un-altro-incidente-nucleare-in-francia.html

http://www.aamterranuova.it/article2368.htm
Io le centrali nucleari vicino a casa mia, come vorrebbero fare, non le voglio.
Punto!

s'era fatto un referendum per far si che la quota che un lavoratore versa al sindacato non venisse trattenuta automaticamente dalla busta paga, invece i sindacati son così potenti ed hanno fatto si che nulla cambiasse.
Casi del genere ce ne sono ancora un paio ma in questo momento mi sfuggono.
Quanto al referendum sul nucleare ti rammento che non era per "abolire" le centrali nucleari ma dava la possibilità ai comuni di non voler centrali. Ciò perchè referendum che riguardano tasse e cose di importanza nazionali, i referendum non sono ammessi.
Detto questo, direi che i tempi cambiano.Ed in peggio visto che gli stati produttori sono in mano a dittatori.
 
AndrewTheItalianBoss ha scritto:
Ma, non c'era un REFERENDUM del 1986 che ESPRIMEVA il nostro DISSENSO nella costruzione di centrali nucleari?

Vale così poco la NOSTRA VOLONTA'?
Perché mai dovremmo fare i referendum se poi ci si puliscono il c..o?
Amen che alla fine del volere popolare importa poco (l'utilita' dei referendum e' quella di fornire soluzioni imbarazzanti che un governo puo' mettere in pratica senza soffrirne le colpe), nessuno dei quesiti del referendum del 1987 "vietava" oppure esprimeva "dissenso" nella costruzione di nuovi impianti.
La prima domanda riguardava la possibilita' per lo Stato di "scavalcare" gli enti locali qualora essi non rispondessero in tempi prestabiliti in materia di concessioni su un determinato sito (es. comune di pincopallino ha un area ritenuta tecnicamente idonea e deve fornire il suo consenso all'uso in xxx giorni, loro temporeggiano e quindi arriva la centrale "per decreto").
La seconda domanda era ancora piu' facile: abrogazione dei contributi agli enti locali che ospitano una centrale nucleare - oppure a carbone. Quindi no bonus per l'alloggiamento di impianti nel proprio territorio (pensa se glielo avessero fatto alla Fiat!!!).
La terza domanda e' quella veramente tricky, dato che si riferiva alla possibilita' o meno, per l'ENEL, di partecipare in progetti per costruzione e/o gestione di centrali nucleari. Questo pero' fu fatto prima della "de-nazionalizzazione" di ENEL nel '91 e come giustamente ogni azienda privata ha tutto il diritto di fare come meglio crede per la tasca dei suoi azionisti.
Se ben ricordo, ENEL partecipa a progetti nel nucleare da anni, attraverso SE (Slovanska Elettrarne) e l'ENDESA Spagnola.

Quindi va bene le posizioni pro e contro piu' o meno giustificate (alla fine si tratta dell'opinione personale di cadauno, giusta o sbagliata che sia), ma con informazioni veraci e' meglio .... :D
 
AndrewTheItalianBoss ha scritto:
Ma, non c'era un REFERENDUM del 1986 che ESPRIMEVA il nostro DISSENSO nella costruzione di centrali nucleari?

Vale così poco la NOSTRA VOLONTA'?
Perché mai dovremmo fare i referendum se poi ci si puliscono il c..o?

Volete fare le centrali nucleari?
Bene:

UNO: Rifate il referendum.
DUE : Chi vota di si, prende baracca e burattini, si trasferisce e ci va vivere a fianco.

Sapete quanti incedenti ci sono stati in Francia Quest'anno?

Dopo il terzo incidente in 15 giorni i francesi cominciano a preoccuparsi. Le autorità cercano di minimizzare, ma poi ammettono che si verificano circa 100 incidenti all'anno di questa portata
L'incidente avvenuto nell´impianto nucleare di Tricastin in Francia, il 23 luglio, e che ha causato la contaminazione di un centinaio di lavoratori, è il terzo in 15 giorni sul territorio francese. L´Autorité de sûreté nucléaire si è immediatamente precipitata a classsificare "provvisoriamente" l´incidente a livello zero. Uno zero che si traduce, secondo l´Edf, in 39 persone che presentano tracce radioattive inferiori alla soglia di analisi et 61 che presentano «delle deboli tracce di irraggiamento, inferiori quattro volte al limite regolamentare».

http://www.appuntidigitali.it/2083/quattro-incidenti-nucleari-in-francia-in-due-settimane/

http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2008/07/grave-incidente-nucleare-in-francia.html

http://ecoalfabeta.blogosfere.it/2008/07/un-altro-incidente-nucleare-in-francia.html

http://www.aamterranuova.it/article2368.htm

Io le centrali nucleari vicino a casa mia, come vorrebbero fare, non le voglio.
Punto!

Quoto tutto, vorrei sapere quando fra 20 anni non ci sarà più l'uranio cosa bruceremo? Sarà una lotta tra città e regioni perchè nessuno lo vorrà, per le scorie però c'è l'accordo, si metteranno ad Arcore con buona pace di tutti.
 

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