<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> ...e venne il giorno.... | Il Forum di Quattroruote

...e venne il giorno....

Scusate ragazzi se torno alla carica, con: ....e venne il giorno....della seconda sconfitta, ma ho ancora bisogno di voi.

Aprirò ancora una guerra tra MEIPSO che ipotizza un problema meccanico e CRIS68 che ipotizza un disturbo elettrico, così forse un giorno vedremo chi dei due ha ragione. Ormai sono tre mesi che combatto e ho deciso che andrò fino in fondo a costo di rompere le scatole a tutti gli impiantisti del nord-est, al momento in sei mi hanno liquidato.

Con la bobina da recupero sono andato avanti bene una settimana dopo di che tutto è ritornato come prima, e...udite udite...il miglior impiantista della zona mi ha anche restituito il "salasso". Ora però non so se ha voluto chiudere la partita perchè gli ho chiesto spiegazioni della ingiustificata spesa, oppure perchè si è arreso di fronte al mistero.

Alla luce del fatto che la bobina per una settimana ha funzionato, vi chiedo: mi conviene andare alla hyundai a prenderne una nuova, per una spesa di 150 euro ( ne spenderei anche 1000 se fossi sicuro della soluzione definitiva) e rischiare di ritrovarmi ancora con la coda tra le gambe?
Non è che per caso un malfunzionamento del circuito elettrico danneggia le bobine?

Se fossi sicuro che revisionando le valvole, il vizietto del ritorno di avesse fine, darei subito il via all'operazione.
Ma è mai possibile che gente esperta che lavora da decenni nel settore, non sia in grado di fare una diagnosi certa alla luce di una specifica sintomatologia? Per esempio un sintomo certo è che il problema si presenta solo ed esclusivamente quando il motore è caldo! Questo dovrebbe essere un indizio molto importante!
Ma ste auto sono più complicate del corpo umano? ASTA LUEGO! :D
 
L'impianto dovrebbe essere di vecchio tipo da quanto ho capito e cioè con il polmone ed è proprio su tali tipi che possono avvenire i ritorni di fiamma. Nei moderni questo è impossibile. Hai già fatto vari tentativi per cui è molto difficile da diagnosticare. Potrebbero essere le bobine e comunque a mio avviso è un problema di "corrente" ovvero elettrico. Sei andato dall'installatore? O comunque se riesci trova uno bravo che ti faccia una diagnosi completa per vedere se arriva elettricità in ogni candela. Infatti tale sintomo si ha quando c'è un eccesivo accumulo di gas nel collettore che non viene "bruciato".
facci sapere
 
perseoperseo ha scritto:
E venne il giorno che l'ing. Meipso aveva ragione....lui, quasi sempre, non si sbaglia mai! Diceva: vedrai che col gpl danneggerai le sedi delle valvole.
Oggetto: ritorno di fiamma alla mia auto con impianto gpl.
Sono un po di giorni che vado sbattendo la testa in autofficina, ma nulla di fatto. Dopo aver sostituitto: cavi candele. polmone, candele e controllato i condotti diaspirazione aria, controllo pressione valvole che è ok mentre la regolazione è automatica.....continua a persistere il problema.
In pratica succede che quando il motore va sotto giri e viene richiesta potenza, dopo un incrocio o una rotatoria, in particolare in salita...arriva la botta che fa scoppiare il condotto di aspirazione aria.
Aggiungo che il fenomeno si verifica a caldo quando il motore raggiunge l'eqilibrio termico, è proprio allora che nelle condizioni sopra citate comincia a strappare o "singhiozzare".
Il mecconico dice che se fossero danneggiate le sedi delle valvole, il problema sarebbe più avvertibile a freddo, pertanto lui esclude questa ipotesi, il che sarebbe una bella fortuna....
Aggiungo che l'impianto gpl non è ad iniezione, ha quasi 10 anni e 160.000km.
Vi chiedo se potete darmi qualche indicazione o suggerimento, sulla base delle vostre esperienze. Grazie

Esimio dott. prof., ti porgo i miei più cordiali saluti. Era un po' di tempo che non ti facevi vivo in questi lidi. Come va? tutto bene? (a parte il problema che riporti.... ;) )
Magari, non sbagliassi mai.... mi accontenterei, e largamente, del "quasi mai" che tu mi attribuisci. Va bé.....
Veniamo al dunque.
Occorre, innanzitutto, articolare delle precisazioni ed alcune considerazioni. La prima è la seguente: nonostante la regolazione delle valvole sia automatica, c'è da evidenziare che la medesima non è infinita ma agisce entro un preciso range di valori. Quindi, anche se i dispostivi sono in perfetto stato funzionale, del che la corretta pressione del lubrificante che riempe i bicchierini (interposti tra stelo valvola e camma, tra stelo valvola e bilancere o anche altrove, in dipendenza dello specifico sistema adottato) che sovrintendono detta regolazione è un buon indice, non significa che il gioco sia corretto. Andrebbe comunque controllato. Il recupero idraulico del gioco dirada la periodicità alla quale effettuare gli interventi di ripristino del medesimo ma non la annulla; esso effettua tale regolazione, in buona sostanza, come se si sostituisse ad un operatore, ma, in ogni caso, con maggiore o minore rapidità, il gioco tende comunque a diminuire. Si arriva, pertanto, ad un punto di usura tale per cui il dispostivo in menzione arriva al limite delle sue possibilità e non riesce più a compensare.
Nel caso specifico, la vettura sembra tra le meno soggette al fenomeno di usura delle sedi valvola, stante l'elevata percorrenza che ha effettuato in concomitanza dell'uso di gpl. Ma, è bene evidenziare, tale usura è evincibile, sebbene con tenori drasticamente minori, anche con l'uso a benzina.
Potrebbe quindi davvero trattarsi di una non perfetta chiusura delle valvole che determina il ritorno di fiamma che tu citi e questo fenomeno si acuisce, come è ovvio, durante i richiami di potenza, ovvero in corrispondenza di un arricchimento della miscelazione che è accompagnato, di solito, con un aumento dell'angolo di anticipo dell'accensione. Questi due fattori, essenzialmente, predispongono entrambi l'innesco dell'inconveniente.
Inoltre, la maggiore propensione all'innesco che rilevi durante la percorrenza in curva unita, da quel che posso arguire, ad un richiamo, potrebbe essere attribuita all'inerzia della massa gassosa dovuta a motivazioni essenzialmente correlate allo spostamento della vettura in senso trasversale (a proposito: rilevi una variazione di incidenza del disturbo se la curva è verso destra o sinistra?) che ne favorisce il trasferimento verso un punto dell'apparato di aspirazione in cui gli effetti siano più dirompenti.
Si annoverano pure casi in cui il dispositivo coinvolto in questi trasferimenti dinamici è proprio la membrana del polmone; il richiamo sull'acceleratore insieme ad una curva (con preferenza di una direzione rispetto all'altra) sortisce l'effetto di aumentare o diminuire la mandata del gas, e quindi il tenore di carburazione. Ma affermi di averla sostituita e pertanto è meno probabile che si tratti di questo.
C'è, inoltre, da sottolineare un aspetto, a mio avviso rilevante: il lubrificante a freddo è più denso e a caldo è più fluido; ciò, che è da considerare una ovvietà, sortisce un effetto un po' meno ovvio, cioè che la pressione del medesimo è maggiore a freddo piuttosto che a caldo. Bene, un eventuale difetto di officiosità del comparto idraulico delle punterie si manifesta di più a motore caldo che a freddo e, di solito, viene percepito come un ticchettio piuttosto marcato che non lascia adito a dubbi. Se tale rumore non viene generato, si può ragionevolmente ipotizzare che il comparto menzionato non abbia problemi, ma nulla può essere affermato in merito al fatto che questo possa comunque svolgere o meno la sua azione, così come nei termini sommariamente descritti più sopra.
Inoltre, il fatto che l'inconveniente si verifichi maggiormente a caldo, quando, cioè, il motore si trova all'equilibrio termico, così come giustamente riporti, è da ascriversi al frangente che, in queste condizioni, anche i condotti di aspirazione situati nella testata e la parte propriamente ascrivibile al collettore, ovvero esterno alla medesima, siano ben caldi. Quindi, si viene a creare un ambiente caldo dove il gas tende, per ovvi motivi, a dilatarsi di più. Esso occupa quindi maggiore volume a parità di quantità e riesce con più facilità ad invadere, espandendosi con più vigore, le cavità del comparto di aspirazione fino a giungere dove la sua accensione provoca un danno, cioè lo scoppio che tu citi. Analogamente, anche non verificandosi lo scoppio, il residuo di gas che si trova reiettato verso l'aspirazione in dipendenza di una scarsa tenuta delle valvole, anche qualora non dovesse essere coinvolto dall'accensione e quindi non scoppi, influisce negativamente con la carburazione determinando strappi e singhiozzi.
Spero di essere stato apprezzabilmente chiaro ed esaustivo, nonostante l'ora non propriamente consona per questo tipo di considerazioni.....
 
meipso ha scritto:
perseoperseo ha scritto:
E venne il giorno che l'ing. Meipso aveva ragione....lui, quasi sempre, non si sbaglia mai! Diceva: vedrai che col gpl danneggerai le sedi delle valvole.
Oggetto: ritorno di fiamma alla mia auto con impianto gpl.
Sono un po di giorni che vado sbattendo la testa in autofficina, ma nulla di fatto. Dopo aver sostituitto: cavi candele. polmone, candele e controllato i condotti diaspirazione aria, controllo pressione valvole che è ok mentre la regolazione è automatica.....continua a persistere il problema.
In pratica succede che quando il motore va sotto giri e viene richiesta potenza, dopo un incrocio o una rotatoria, in particolare in salita...arriva la botta che fa scoppiare il condotto di aspirazione aria.
Aggiungo che il fenomeno si verifica a caldo quando il motore raggiunge l'eqilibrio termico, è proprio allora che nelle condizioni sopra citate comincia a strappare o "singhiozzare".
Il mecconico dice che se fossero danneggiate le sedi delle valvole, il problema sarebbe più avvertibile a freddo, pertanto lui esclude questa ipotesi, il che sarebbe una bella fortuna....
Aggiungo che l'impianto gpl non è ad iniezione, ha quasi 10 anni e 160.000km.
Vi chiedo se potete darmi qualche indicazione o suggerimento, sulla base delle vostre esperienze. Grazie

Esimio dott. prof., ti porgo i miei più cordiali saluti. Era un po' di tempo che non ti facevi vivo in questi lidi. Come va? tutto bene? (a parte il problema che riporti.... ;) )
Magari, non sbagliassi mai.... mi accontenterei, e largamente, del "quasi mai" che tu mi attribuisci. Va bé.....
Veniamo al dunque.
Occorre, innanzitutto, articolare delle precisazioni ed alcune considerazioni. La prima è la seguente: nonostante la regolazione delle valvole sia automatica, c'è da evidenziare che la medesima non è infinita ma agisce entro un preciso range di valori. Quindi, anche se i dispostivi sono in perfetto stato funzionale, del che la corretta pressione del lubrificante che riempe i bicchierini (interposti tra stelo valvola e camma, tra stelo valvola e bilancere o anche altrove, in dipendenza dello specifico sistema adottato) che sovrintendono detta regolazione è un buon indice, non significa che il gioco sia corretto. Andrebbe comunque controllato. Il recupero idraulico del gioco dirada la periodicità alla quale effettuare gli interventi di ripristino del medesimo ma non la annulla; esso effettua tale regolazione, in buona sostanza, come se si sostituisse ad un operatore, ma, in ogni caso, con maggiore o minore rapidità, il gioco tende comunque a diminuire. Si arriva, pertanto, ad un punto di usura tale per cui il dispostivo in menzione arriva al limite delle sue possibilità e non riesce più a compensare.
Nel caso specifico, la vettura sembra tra le meno soggette al fenomeno di usura delle sedi valvola, stante l'elevata percorrenza che ha effettuato in concomitanza dell'uso di gpl. Ma, è bene evidenziare, tale usura è evincibile, sebbene con tenori drasticamente minori, anche con l'uso a benzina.
Potrebbe quindi davvero trattarsi di una non perfetta chiusura delle valvole che determina il ritorno di fiamma che tu citi e questo fenomeno si acuisce, come è ovvio, durante i richiami di potenza, ovvero in corrispondenza di un arricchimento della miscelazione che è accompagnato, di solito, con un aumento dell'angolo di anticipo dell'accensione. Questi due fattori, essenzialmente, predispongono entrambi l'innesco dell'inconveniente.
Inoltre, la maggiore propensione all'innesco che rilevi durante la percorrenza in curva unita, da quel che posso arguire, ad un richiamo, potrebbe essere attribuita all'inerzia della massa gassosa dovuta a motivazioni essenzialmente correlate allo spostamento della vettura in senso trasversale (a proposito: rilevi una variazione di incidenza del disturbo se la curva è verso destra o sinistra?) che ne favorisce il trasferimento verso un punto dell'apparato di aspirazione in cui gli effetti siano più dirompenti.
Si annoverano pure casi in cui il dispositivo coinvolto in questi trasferimenti dinamici è proprio la membrana del polmone; il richiamo sull'acceleratore insieme ad una curva (con preferenza di una direzione rispetto all'altra) sortisce l'effetto di aumentare o diminuire la mandata del gas, e quindi il tenore di carburazione. Ma affermi di averla sostituita e pertanto è meno probabile che si tratti di questo.
C'è, inoltre, da sottolineare un aspetto, a mio avviso rilevante: il lubrificante a freddo è più denso e a caldo è più fluido; ciò, che è da considerare una ovvietà, sortisce un effetto un po' meno ovvio, cioè che la pressione del medesimo è maggiore a freddo piuttosto che a caldo. Bene, un eventuale difetto di officiosità del comparto idraulico delle punterie si manifesta di più a motore caldo che a freddo e, di solito, viene percepito come un ticchettio piuttosto marcato che non lascia adito a dubbi. Se tale rumore non viene generato, si può ragionevolmente ipotizzare che il comparto menzionato non abbia problemi, ma nulla può essere affermato in merito al fatto che questo possa comunque svolgere o meno la sua azione, così come nei termini sommariamente descritti più sopra.
Inoltre, il fatto che l'inconveniente si verifichi maggiormente a caldo, quando, cioè, il motore si trova all'equilibrio termico, così come giustamente riporti, è da ascriversi al frangente che, in queste condizioni, anche i condotti di aspirazione situati nella testata e la parte propriamente ascrivibile al collettore, ovvero esterno alla medesima, siano ben caldi. Quindi, si viene a creare un ambiente caldo dove il gas tende, per ovvi motivi, a dilatarsi di più. Esso occupa quindi maggiore volume a parità di quantità e riesce con più facilità ad invadere, espandendosi con più vigore, le cavità del comparto di aspirazione fino a giungere dove la sua accensione provoca un danno, cioè lo scoppio che tu citi. Analogamente, anche non verificandosi lo scoppio, il residuo di gas che si trova reiettato verso l'aspirazione in dipendenza di una scarsa tenuta delle valvole, anche qualora non dovesse essere coinvolto dall'accensione e quindi non scoppi, influisce negativamente con la carburazione determinando strappi e singhiozzi.
Spero di essere stato apprezzabilmente chiaro ed esaustivo, nonostante l'ora non propriamente consona per questo tipo di considerazioni.....

Caro ing. ci avrei scommesso che mi avresti risposto, so che tu non resisti a certe "provocazioni". Credo sia superfluo farti i soliti complimenti, ormai mezza Italia sa quanto vali.
Peccato tu non possa essere il mio meccanico hardware di fiducia, sono sicuro che anche pagandoti profumatamente, avrei un largo guadagno economico. Ti rigrazio infinitamente e ti ricordo che, se passi da Schio (VI) possiamo brindare con il nuovo cabernet. ciao
 
perseoperseo ha scritto:
E venne il giorno che l'ing. Meipso aveva ragione....lui, quasi sempre, non si sbaglia mai! Diceva: vedrai che col gpl danneggerai le sedi delle valvole.
Oggetto: ritorno di fiamma alla mia auto con impianto gpl.
Sono un po di giorni che vado sbattendo la testa in autofficina, ma nulla di fatto. Dopo aver sostituitto: cavi candele. polmone, candele e controllato i condotti diaspirazione aria, controllo pressione valvole che è ok mentre la regolazione è automatica.....continua a persistere il problema.
In pratica succede che quando il motore va sotto giri e viene richiesta potenza, dopo un incrocio o una rotatoria, inparticolare in salita...arriva la botta che fa scoppire il condotto di aspirazione aria.
Aggiungo che il fenomeno si verifica a caldo quando il motore raggiunge l'eqilibrio termico, è proprio allora che nelle condizioni sopra citate comincia a strappare o "singhiozzare".
Il mecconico dice che se fossero danneggiate le sedi delle valvole, il problema sarebbe più avvertibile a freddo, pertanto lui esclude questa ipotesi, il che sarebbe una bella fortuna....
Aggiungo che l'impianto gpl non è ad iniezione, ha quasi 10 anni e 160.000km.
Vi chiedo se potete darmi qualche indicazione o suggerimento, sulla base delle vostre esperienze. Grazie

Dalla descrizione sembra un problema di anticipo di accensione scarso,: non è che stai andando a gas con l'anticipo regolato per la benzina?
 
Bel problema! Anch'io ho avuto problemi di ritorno di fiamma in una vecchia auto e posso solo dirti quanto evidentemente sai già o hai già capito, cioè che il problema può derivare da molte cose e quindi può essere difficile diagnosticare la causa
 
perseoperseo ha scritto:
Caro ing. ci avrei scommesso che mi avresti risposto, so che tu non resisti a certe "provocazioni". Credo sia superfluo farti i soliti complimenti, ormai mezza Italia sa quanto vali.
Peccato tu non possa essere il mio meccanico hardware di fiducia, sono sicuro che anche pagandoti profumatamente, avrei un largo guadagno economico. Ti rigrazio infinitamente e ti ricordo che, se passi da Schio (VI) possiamo brindare con il nuovo cabernet. ciao

Ti ringrazio per la stima che, peraltro, mi hai evidenziato più volte e che sai bene essere ricambiata senza riserva alcuna.
Capiterà, un giorno, di poter brindare assieme.

Ti saluto
 
renatom ha scritto:
Dalla descrizione sembra un problema di anticipo di accensione scarso,: non è che stai andando a gas con l'anticipo regolato per la benzina?

Il tuo post apre ad approfondimenti del caso di specie.
Se ben vedi, infatti, avevo introdotto, pur in termini evasivi per non appesantire l'esposizione, proprio questo fatto facendo appunto menzione dell'anticipo elettrico.
E' chiaro che l'esplosione all'interno dei condotti di aspirazione avviene per il fatto che il fronte di fiamma all'interno della camera di scoppio arrivi a lambire anche il volume racchiuso nei condotti di aspirazione. Ma questo è possibile solo se la chiusra delle valvole di aspirazione non avviene nei termini corretti; in tal modo, la fiamma può fuoriuscire dalla camera di scoppio ed incendiare il gas presente in aspirazione. C'è da tener presente, però, che la chiusura stentata delle valvole di aspirazione vada inquadrata in vari modi. Intanto, se è compromessa ma può avvenire ugualmente in maniera efficace, essa può richiedere un tempo leggermente maggiore per poter avvenire, ovvero che sia necessario un certo lasso di tempo aggiuntivo affinche la o le valvole medesime riescano ad assestarsi correttamente fino ad aderire alle sedi delle battute. In questo caso, sarebbe addirittura meglio posticipare il momento in cui scocca la scintilla e quindi l'innesco della propagazione del fornte di fiamma, provocando, però, contestualmente, una sensibile diminuzione della resa del motore. Se invece le valvole non possono chiudersi in alcun modo in maniera corretta, la variazione dell'angolo di anticipo può al massimo limitare la veemenza dell'effetto del ritorno di fiamma in dipendenza delle condizioni di pressione specifiche dell'istante relativo alla fase del ciclo in corso.
Una ulteriore specifica in merito alla circostanza in cui l'esimio prof. indica l'innesco dell'inconveniente, ovvero a motore ben caldo, può essere articolata nei termini che seguono: la valvola è un dispositivo meccanico soggetto, come è più di altri, a dilatazione termica, dal momento che è in stretto contatto con i gas di combustione incendiati; la dimensione maggiore del suo sviluppo è, evidentemente, quella longitudinale, nella direzione, appunto, dello stelo. Come è noto, il fenomeno di dilatazione avverrà, quindi, in maggiore entità e per ovvi criteri di proporzionalità, proprio in questa direzione. Aumentare la lunghezza dello stelo enfatizza il problema di mancata chiusura in quanto va a diminuire ulteriormente l'eventuale gioco residuo; in gergo, si può dire che le valvole si "impiccano" ulteriormente, amplificando, di fatto, il frangente di specie. Ciò, unitamente all'ambiente caldo e quindi, negli effetti, dilatativo nei confronti del carburante gassoso, aumenta l'incidenza del difetto di officiosità, già comunque presente, fino al manifestarsi dello scoppio con conseguente danno a vari componenti del comparto di aspirazione, nello specifico e più di frequente, la scatola del filtro.
 
meipso ha scritto:
renatom ha scritto:
Dalla descrizione sembra un problema di anticipo di accensione scarso,: non è che stai andando a gas con l'anticipo regolato per la benzina?

Il tuo post apre ad approfondimenti del caso di specie.
Se ben vedi, infatti, avevo introdotto, pur in termini evasivi per non appesantire l'esposizione, proprio questo fatto facendo appunto menzione dell'anticipo elettrico.
E' chiaro che l'esplosione all'interno dei condotti di aspirazione avviene per il fatto che il fronte di fiamma all'interno della camera di scoppio arrivi a lambire anche il volume racchiuso nei condotti di aspirazione. Ma questo è possibile solo se la chiusra delle valvole di aspirazione non avviene nei termini corretti; in tal modo, la fiamma può fuoriuscire dalla camera di scoppio ed incendiare il gas presente in aspirazione. C'è da tener presente, però, che la chiusura stentata delle valvole di aspirazione vada inquadrata in vari modi. Intanto, se è compromessa ma può avvenire ugualmente in maniera efficace, essa può richiedere un tempo leggermente maggiore per poter avvenire, ovvero che sia necessario un certo lasso di tempo aggiuntivo affinche la o le valvole medesime riescano ad assestarsi correttamente fino ad aderire alle sedi delle battute. In questo caso, sarebbe addirittura meglio posticipare il momento in cui scocca la scintilla e quindi l'innesco della propagazione del fornte di fiamma, provocando, però, contestualmente, una sensibile diminuzione della resa del motore. Se invece le valvole non possono chiudersi in alcun modo in maniera corretta, la variazione dell'angolo di anticipo può al massimo limitare la veemenza dell'effetto del ritorno di fiamma in dipendenza delle condizioni di pressione specifiche dell'istante relativo alla fase del ciclo in corso.
Una ulteriore specifica in merito alla circostanza in cui l'esimio prof. indica l'innesco dell'inconveniente, ovvero a motore ben caldo, può essere articolata nei termini che seguono: la valvola è un dispositivo meccanico soggetto, come è più di altri, a dilatazione termica, dal momento che è in stretto contatto con i gas di combustione incendiati; la dimensione maggiore del suo sviluppo è, evidentemente, quella longitudinale, nella direzione, appunto, dello stelo. Come è noto, il fenomeno di dilatazione avverrà, quindi, in maggiore entità e per ovvi criteri di proporzionalità, proprio in questa direzione. Aumentare la lunghezza dello stelo enfatizza il problema di mancata chiusura in quanto va a diminuire ulteriormente l'eventuale gioco residuo; in gergo, si può dire che le valvole si "impiccano" ulteriormente, amplificando, di fatto, il frangente di specie. Ciò, unitamente all'ambiente caldo e quindi, negli effetti, dilatativo nei confronti del carburante gassoso, aumenta l'incidenza del difetto di officiosità, già comunque presente, fino al manifestarsi dello scoppio con conseguente danno a vari componenti del comparto di aspirazione, nello specifico e più di frequente, la scatola del filtro.

Ti premetto che parlo solo andando ad intuito, ma il ritorno di fiamma non potrebbe avvenire anche perché quando riapre la valvola di aspirazione alla fine della fade di scarico c'è ancora qualcosa che sta bruciando?

La mia osservazione iniziale nasceva dall'avere visto motori a spinterogeno con anticipi clamorosamente ritardati, "starnutire" dall'aspirazione.
 
perseoperseo ha scritto:
meipso ha scritto:
perseoperseo ha scritto:
E venne il giorno che l'ing. Meipso aveva ragione....lui, quasi sempre, non si sbaglia mai! Diceva: vedrai che col gpl danneggerai le sedi delle valvole.
Oggetto: ritorno di fiamma alla mia auto con impianto gpl.
Sono un po di giorni che vado sbattendo la testa in autofficina, ma nulla di fatto. Dopo aver sostituitto: cavi candele. polmone, candele e controllato i condotti diaspirazione aria, controllo pressione valvole che è ok mentre la regolazione è automatica.....continua a persistere il problema.
In pratica succede che quando il motore va sotto giri e viene richiesta potenza, dopo un incrocio o una rotatoria, in particolare in salita...arriva la botta che fa scoppiare il condotto di aspirazione aria.
Aggiungo che il fenomeno si verifica a caldo quando il motore raggiunge l'eqilibrio termico, è proprio allora che nelle condizioni sopra citate comincia a strappare o "singhiozzare".
Il mecconico dice che se fossero danneggiate le sedi delle valvole, il problema sarebbe più avvertibile a freddo, pertanto lui esclude questa ipotesi, il che sarebbe una bella fortuna....
Aggiungo che l'impianto gpl non è ad iniezione, ha quasi 10 anni e 160.000km.
Vi chiedo se potete darmi qualche indicazione o suggerimento, sulla base delle vostre esperienze. Grazie

Esimio dott. prof., ti porgo i miei più cordiali saluti. Era un po' di tempo che non ti facevi vivo in questi lidi. Come va? tutto bene? (a parte il problema che riporti.... ;) )
Magari, non sbagliassi mai.... mi accontenterei, e largamente, del "quasi mai" che tu mi attribuisci. Va bé.....
Veniamo al dunque.
Occorre, innanzitutto, articolare delle precisazioni ed alcune considerazioni. La prima è la seguente: nonostante la regolazione delle valvole sia automatica, c'è da evidenziare che la medesima non è infinita ma agisce entro un preciso range di valori. Quindi, anche se i dispostivi sono in perfetto stato funzionale, del che la corretta pressione del lubrificante che riempe i bicchierini (interposti tra stelo valvola e camma, tra stelo valvola e bilancere o anche altrove, in dipendenza dello specifico sistema adottato) che sovrintendono detta regolazione è un buon indice, non significa che il gioco sia corretto. Andrebbe comunque controllato. Il recupero idraulico del gioco dirada la periodicità alla quale effettuare gli interventi di ripristino del medesimo ma non la annulla; esso effettua tale regolazione, in buona sostanza, come se si sostituisse ad un operatore, ma, in ogni caso, con maggiore o minore rapidità, il gioco tende comunque a diminuire. Si arriva, pertanto, ad un punto di usura tale per cui il dispostivo in menzione arriva al limite delle sue possibilità e non riesce più a compensare.
Nel caso specifico, la vettura sembra tra le meno soggette al fenomeno di usura delle sedi valvola, stante l'elevata percorrenza che ha effettuato in concomitanza dell'uso di gpl. Ma, è bene evidenziare, tale usura è evincibile, sebbene con tenori drasticamente minori, anche con l'uso a benzina.
Potrebbe quindi davvero trattarsi di una non perfetta chiusura delle valvole che determina il ritorno di fiamma che tu citi e questo fenomeno si acuisce, come è ovvio, durante i richiami di potenza, ovvero in corrispondenza di un arricchimento della miscelazione che è accompagnato, di solito, con un aumento dell'angolo di anticipo dell'accensione. Questi due fattori, essenzialmente, predispongono entrambi l'innesco dell'inconveniente.
Inoltre, la maggiore propensione all'innesco che rilevi durante la percorrenza in curva unita, da quel che posso arguire, ad un richiamo, potrebbe essere attribuita all'inerzia della massa gassosa dovuta a motivazioni essenzialmente correlate allo spostamento della vettura in senso trasversale (a proposito: rilevi una variazione di incidenza del disturbo se la curva è verso destra o sinistra?) che ne favorisce il trasferimento verso un punto dell'apparato di aspirazione in cui gli effetti siano più dirompenti.
Si annoverano pure casi in cui il dispositivo coinvolto in questi trasferimenti dinamici è proprio la membrana del polmone; il richiamo sull'acceleratore insieme ad una curva (con preferenza di una direzione rispetto all'altra) sortisce l'effetto di aumentare o diminuire la mandata del gas, e quindi il tenore di carburazione. Ma affermi di averla sostituita e pertanto è meno probabile che si tratti di questo.
C'è, inoltre, da sottolineare un aspetto, a mio avviso rilevante: il lubrificante a freddo è più denso e a caldo è più fluido; ciò, che è da considerare una ovvietà, sortisce un effetto un po' meno ovvio, cioè che la pressione del medesimo è maggiore a freddo piuttosto che a caldo. Bene, un eventuale difetto di officiosità del comparto idraulico delle punterie si manifesta di più a motore caldo che a freddo e, di solito, viene percepito come un ticchettio piuttosto marcato che non lascia adito a dubbi. Se tale rumore non viene generato, si può ragionevolmente ipotizzare che il comparto menzionato non abbia problemi, ma nulla può essere affermato in merito al fatto che questo possa comunque svolgere o meno la sua azione, così come nei termini sommariamente descritti più sopra.
Inoltre, il fatto che l'inconveniente si verifichi maggiormente a caldo, quando, cioè, il motore si trova all'equilibrio termico, così come giustamente riporti, è da ascriversi al frangente che, in queste condizioni, anche i condotti di aspirazione situati nella testata e la parte propriamente ascrivibile al collettore, ovvero esterno alla medesima, siano ben caldi. Quindi, si viene a creare un ambiente caldo dove il gas tende, per ovvi motivi, a dilatarsi di più. Esso occupa quindi maggiore volume a parità di quantità e riesce con più facilità ad invadere, espandendosi con più vigore, le cavità del comparto di aspirazione fino a giungere dove la sua accensione provoca un danno, cioè lo scoppio che tu citi. Analogamente, anche non verificandosi lo scoppio, il residuo di gas che si trova reiettato verso l'aspirazione in dipendenza di una scarsa tenuta delle valvole, anche qualora non dovesse essere coinvolto dall'accensione e quindi non scoppi, influisce negativamente con la carburazione determinando strappi e singhiozzi.
Spero di essere stato apprezzabilmente chiaro ed esaustivo, nonostante l'ora non propriamente consona per questo tipo di considerazioni.....

Caro ing. ci avrei scommesso che mi avresti risposto, so che tu non resisti a certe "provocazioni". Credo sia superfluo farti i soliti complimenti, ormai mezza Italia sa quanto vali.
Peccato tu non possa essere il mio meccanico hardware di fiducia, sono sicuro che anche pagandoti profumatamente, avrei un largo guadagno economico. Ti rigrazio infinitamente e ti ricordo che, se passi da Schio (VI) possiamo brindare con il nuovo cabernet. ciao

Scusami ing., se ritorno sull'argomento è perchè mi era sfuggita la tua domanda: se rilevo il disturbo quando curvo a destra o a sinistra.
Forse ti ho mandato involontariamente fuori strada, diciamo che lo avverto in tutte le situazioni quando premo un po' più bruscamente sull'acceleratore, curve o non curne, a volte anche da fermo.
Visto che ci sono vorrei dirti che mi sembra ( potrebbe essere una immotivata coincidenza) che i guai siano iniziati nell'ultima sostituzione dell'oilo ed
esattamente da quando ho rabboccato il castrol 10w40.
Quando dici che la dendità o la viscosita dell'olio incide sul lavoro delle valvole, scusa la domanda che non " ci azzecca" : e se sostituissi l'olio menzionato con un 15w50?
A proposito della rumorosità delle valvole in funzione dell'olio più o meno caldo, mi sembra di aver capito, correggimi se ho frainteso, quando dici che il " ticchettio" è più accentuato a caldo invece che a freddo, ebbene, a me succede l'esatto contrario, in questo caso forse e dovuto al fatto che ancora non tutti gli elementi risultano raggiunti dalla lubrificazione?
L'amplificazione e la durata del ticchettio sono proporzionali all'abbassamento di temperatura. Scusa se insisto nel rubare il tuo sapere e ASTA LUEGO!
 
perseoperseo ha scritto:
Scusami ing., se ritorno sull'argomento è perchè mi era sfuggita la tua domanda: se rilevo il disturbo quando curvo a destra o a sinistra.
Forse ti ho mandato involontariamente fuori strada, diciamo che lo avverto in tutte le situazioni quando premo un po' più bruscamente sull'acceleratore, curve o non curne, a volte anche da fermo.
Visto che ci sono vorrei dirti che mi sembra ( potrebbe essere una immotivata coincidenza) che i guai siano iniziati nell'ultima sostituzione dell'oilo ed
esattamente da quando ho rabboccato il castrol 10w40.
Quando dici che la dendità o la viscosita dell'olio incide sul lavoro delle valvole, scusa la domanda che non " ci azzecca" : e se sostituissi l'olio menzionato con un 15w50?
A proposito della rumorosità delle valvole in funzione dell'olio più o meno caldo, mi sembra di aver capito, correggimi se ho frainteso, quando dici che il " ticchettio" è più accentuato a caldo invece che a freddo, ebbene, a me succede l'esatto contrario, in questo caso forse e dovuto al fatto che ancora non tutti gli elementi risultano raggiunti dalla lubrificazione?
L'amplificazione e la durata del ticchettio sono proporzionali all'abbassamento di temperatura. Scusa se insisto nel rubare il tuo sapere e ASTA LUEGO!

Dunque, esimio prof., vediamo di capirsi. Il rumore delle punterie idrauliche aumenta a caldo se e solo se c'è qualche problema alle medesime. Se invece è un po' più evidente a freddo e tende a scomparire a caldo, allora le punterie funzionano. Il fatto che funzionino, però, non significa che riescano a compensare il gioco o a riportarlo entro i limiti di progetto se per fare ciò debbano uscire dal range di attuazione predisposto in origine.
Ora, c'è da capire un frangente ben preciso di cui avevo fatto menzione, forse non con il dovuto rilievo, nel mio primo a tua risposta; si tratta del fatto che l'olio, via via che si scalda, diviene più fluido e quindi diminuisce di densità. Le punterie idrauliche, superata la prima empasse del riempimento dei bicchierini specie quando il fermo è stato prolungato, lavorano proprio grazie alla pressione dell'olio che, entrando in questi bicchierini ed occupando il volume delimitato dai medesimi ed interposto tra il bilancere e lo stelo della valvola o tra la camma e la valvola direttamente, recupera il gioco sussitente tra questi dispositivi che, come è ovvio, costituscono parte del comparto di distribuzione. Ecco perché viene percepito, erroneamente, che i motori dotati di punterie idrauliche tollerino meglio l'uso del gas. Non è vero niente, come è ovvio; il gioco viene ugualmente deturpato ma un particolare dispositivo si sostituisce, di fatto, all'azione di un operatore che, manualmente, effettui la stessa operazione.
Bene, maggiore è la pressione, maggiore è la capacità di effettuare questo recupero, giacché la forza con cui il volume succitato viene espanso è logicamente maggiore. Ebbene, un olio fresco, nuovo, tende a risentire meno dell'aumento di temperatura, conservando in modo migliore la sua viscosità; la pressione del medesimo, pertanto, risulterà maggiore anche a caldo rispetto a quanto sarebbe misurabile in concomitanza dell'uso di un olio vecchio, esausto, sfibrato.
Bene, il problema, però, in questo caso specifico, è il contrario di quello per cui sono usualmente implementate le punterie idrauliche. Queste recuperano il gioco quando aumenta, d'accordo, ma si possono ben adattare anche al caso opposto, ovvero quando lo stesso diminuisce. Questo proprio perché l'olio insufflato al loro interno (nei bicchierini di cui faccio menzione più sopra) ne varia, in aumento o in diminuzione, la dimensione. Ok?
Ecco, se le sedi valvola del motore della tua vettura sono oltremodo consumate, le valvole si chiudono in un punto della loro corsa situato più in alto rispetto al dovuto. Lo stelo tende pertanto ad avvicinarsi alle punterie; queste reagiscono diminuendo, per quanto possibile, la loro dimensione mediante il funzionamento sopra vagamente accennato. Per quanto possibile, però. Quando le punterie sono compresse al massimo, più di lì non possono andare. E l'utilizzo di un olio fresco, anche se solo in parte come avviene a valle di un rabbocco, può aver reso l'intero corpo lubrificante atto a mantenere meglio la viscosità; quindi la pressione all'interno delle punterie risulterà un poco più alta. Queste, quindi, si opporranno con più vigore allo schiacciamento imposto dalla diminuzione del gioco facendo chiudere le valvole in maniera meno efficace.
Spero di essermi adeguatamente spiegato..... se non sono stato chiaro, rinnova pure le tue richieste senza indugio, cercherò di essere maggiormente esemplificativo. D'accordo?
Ecco che, in teoria, dovresti usare un olio molto più fluido, tipo uno 0W30 o un 5W30 per rendere massimamente comprimibili le punterie e renderle, quindi, atte a recuperare, più che sia possibile, il gioco ridottissimo che si è venuto a creare a seguito dell'usura delle sedi valvola dovuto all'uso del gas. E' un espediente del tutto temporaneo, una sorta di "toppa" che non può avere una lunga efficacia, al massimo qualche migliaio di km.
Dovresti, invece, procedere con la revisione della testata o provvedere alla modifica di specifici componenti delle punterie idrauliche, qualora siano presenti, che sono assimilabili ad una sorta di piccola "pastiglia" posta in punti strategici, andando a variare lo spessore dei quali si possa modificare il range di funzionamento delle punterie medesime.
Attendo le tue gradite controdeduzioni e considerazioni.
 
Mi infilo per chiedere: sulla mia jazz le valvole non sono idrauliche, ciò è un bene o un male? Nel senso, per una tecnologia così avanzata non erano meglio idrauliche? C'è un motivo per cui le hanno lasciate meccaniche?
2°: come si fà per sapere di che materiale sono fatte le valvole e loro sedi?
ciao
 
cris68 ha scritto:
Mi infilo per chiedere: sulla mia jazz le valvole non sono idrauliche, ciò è un bene o un male? Nel senso, per una tecnologia così avanzata non erano meglio idrauliche? C'è un motivo per cui le hanno lasciate meccaniche?
2°: come si fà per sapere di che materiale sono fatte le valvole e loro sedi?
ciao
m'infilo anch'io per un quesito rivolto a tutti:
credete veramente che sia conveniente la trasformazione a gas o metano?
soprattutto le auto di piccola cilindrata consumano gia poco di loro, e secondo me la trasformazione, considerando il costo dell'impianto, la manutenzione straordinaria, le scocciature varie...non è conveniente.
Da non sottovalutare poi la rivendita dell'auto: dato che ormai il problema delle valvole che colpisce in maniera endemica praticamente tutti i motori, è ormai fatto noto, non pensate che la vostra auto potrebbe subire una svalutazione superiore proprio perchè equipaggiata del suddetto impianto ?
In ultimo, parlando da appassinato di bella meccanica, penso che un'auto progettata e ottimizzata per funzionare a benzina sia quasi "rovinata" trasformandola a gas; si viene a snaturare tutto il lavoro dei tecnici durato magari degli anni per trovare qualche cavallo in più con consumi e impatto ambientale sempre minori.
Gia ci obbligano ad acquistare e pagare a caro prezzo auto equipaggiate con mille dispositivi che limitano non poco i rendimenti dei motori come i catalizzatori, i dpf, e quant'altro, in nome dell'ambiente e del risparmio energetico e poi noi che facciamo ? Ci piazziamo un bell'impianto a gas a peggiorare ancora di più la situazione!
Altro discorso sarebbe se un motore fosse progettato e ottimizzato per funzionare solo a gas/metano con utilizzi a benzina solo "d'emergenza" ma questa è un'altra storia...
Parlo da "purista" non mettetemi al muro, eh... ;)
Che ne pensate?
 
albelilly ha scritto:
cris68 ha scritto:
Mi infilo per chiedere: sulla mia jazz le valvole non sono idrauliche, ciò è un bene o un male? Nel senso, per una tecnologia così avanzata non erano meglio idrauliche? C'è un motivo per cui le hanno lasciate meccaniche?
2°: come si fà per sapere di che materiale sono fatte le valvole e loro sedi?
ciao
m'infilo anch'io per un quesito rivolto a tutti:
credete veramente che sia conveniente la trasformazione a gas o metano?
soprattutto le auto di piccola cilindrata consumano gia poco di loro, e secondo me la trasformazione, considerando il costo dell'impianto, la manutenzione straordinaria, le scocciature varie...non è conveniente.
Da non sottovalutare poi la rivendita dell'auto: dato che ormai il problema delle valvole che colpisce in maniera endemica praticamente tutti i motori, è ormai fatto noto, non pensate che la vostra auto potrebbe subire una svalutazione superiore proprio perchè equipaggiata del suddetto impianto ?
In ultimo, parlando da appassinato di bella meccanica, penso che un'auto progettata e ottimizzata per funzionare a benzina sia quasi "rovinata" trasformandola a gas; si viene a snaturare tutto il lavoro dei tecnici durato magari degli anni per trovare qualche cavallo in più con consumi e impatto ambientale sempre minori.
Gia ci obbligano ad acquistare e pagare a caro prezzo auto equipaggiate con mille dispositivi che limitano non poco i rendimenti dei motori come i catalizzatori, i dpf, e quant'altro, in nome dell'ambiente e del risparmio energetico e poi noi che facciamo ? Ci piazziamo un bell'impianto a gas a peggiorare ancora di più la situazione!
Altro discorso sarebbe se un motore fosse progettato e ottimizzato per funzionare solo a gas/metano con utilizzi a benzina solo "d'emergenza" ma questa è un'altra storia...
Parlo da "purista" non mettetemi al muro, eh... ;)
Che ne pensate?

Penso che in linea generale hai ragione, ma essendo tu un "purista" come ti definisci sicuramente non ragioni in termini "gasati". Io sono cresciuto con questo, ovvero mio padre ha avuto sempre auto a gas ed io ho continuato. Tutte le volte che ho acquistato a benza mi sono sempre riconvertito. Ormai è matematico, è culturale. Nel caso di tali auto è verò che sono più delicate, ma anche i moderni impianti lo sono altrettanto. Per cui l'unico problema sono le sedi valvole ed in particolare quelle di scarico in quanto con il gpl le temperature aumentano del 10-15%. Molti montano i vari oliatori tipo flashlube o valvecare, ma nessuno ne conosce la reale effiacia. Io molto probabilmente farò il gpl nella nuova jazz e vado direttamente in fabbrica ove dovrebbe essere meglio e come espediente esiste un sistema che ad alti carichi inietta un pò di benzina. Comunque quando hai un impianto, sia installato post che ufficiale della casa, devi essere cosciente che hai sempre e comunque un compromesso, per cui se fai molta autostrada meglio non farlo, ogni tot devi andare a benzina in quanto si deve rinnovare nel serbatoio, meno ci tiri meglio è. Comunque molte case sconsigliano ma fatti veri appurati di problematiche di chi sà come usarle non ne ho sentiti. I fantomatici impianti Opel che andarono su Mi manda rai 3 non avevavo eseguito i normali controlli previsti per un impianto primo fra tutti la sostituzione del filtro gpl (20 euro) e non erano comunque stati messi a conoscenza della necessità di maggior manutenzione. Diciamo pure che molte persone non fanno neanche i normali tagliandi previsti dalla casa! Chiedetelo nelle officine!
ciao
 
cris68 ha scritto:
Mi infilo per chiedere: sulla mia jazz le valvole non sono idrauliche, ciò è un bene o un male? Nel senso, per una tecnologia così avanzata non erano meglio idrauliche? C'è un motivo per cui le hanno lasciate meccaniche?
2°: come si fà per sapere di che materiale sono fatte le valvole e loro sedi?
ciao

Il motivo per cui si tende, essenzialmente, ad evitare l'uso di punterie idrauliche (che sono meccaniche anch'esse, peraltro) è legato ai costi. Quelle "tradizionali" costano molto, molto meno.
"Bene" o "male" sono sempre concetti relativi, mai assoluti, praticamente in nessun ambito e, più con più, in quello di specie. Senza entrare in meandri filosofici, c'è da tener presente che molti costruttori, Honda in primis, ha raggiunto un ottimo livello di precisione nella lavorazione meccanica e quindi il ricorso a dispositivi volti al recupero di giochi meccanici è ridotto all'osso. In passato, ovvero fino ad una decina-dodici anni fa, questo aspetto era ancora più sentito rispetto ad oggi, sebbene ottenere questo livello di precisione costi attualmente di meno, grazie alla massiccia diffusione di macchine a controllo numerico per la lavorazione dei componenti meccanici. Quindi, se lasci il motore com'è, senza avventurarsi in operazioni di assai dubbia riuscita qual è, a pieno titolo, l'adozione del carburante gassoso (quale che sia), con ogni probabilità non dovrai mai registrare il gioco delle punterie per tutta la durata del motore. Un controllo ogni tanto si, anzi, è suggerito a varie scadenze in corrispondenza di alcuni tagliandi; ma sarà difficile che poi si debba operativamente procedere al recupero del gioco. Solo se si ha una guida estremamente brillante, utilizzando spessissimo il motore a regimi molto elevati, potresti dover ricorrere alla regolazione un paio di volte, si e no, in 200-250mila km.
Con il gas, se va bene, ogni 20mila km. Se le punterie sono idrauliche, il gioco diminuisce ugualmente ma viene automaticamente recuperato. Si risparmia qualche foglio da venti ogni 20mila km per poi doverne tirare fuori diversi da cento quando non possono più autoregistrarsi. In entrambi i casi, vanno rifatte le sedi delle valvole, smontando testata ed organi correlati. Ma nel caso delle punterie normali, di solito si rimonta tutto e stop; in concomitanza delle punterie idrauliche l'intervento è molto più oneroso e, di solito, verte anche sulla sostituzione delle punterie medesime che, data la specifica tipologia, non costano certo due lire (ad onor del vero, nemmeno le altre, di tipo "normale", ma vengono comunque di meno, oltre a richiedere un'incidenza della manodopera inferiore).
Di che materiale sono fatte le sedi valvola? lo sai dopo, quando le devi cambiare. Lo vede il meccanico di officina, anzi, di "pressa", quando le cambia in modo da rimettere le originali o altre dichiarate migliori nell'ambito di questo specifico utilizzo. Oppure, lo puoi valutare a posteriori, facendo una stima basata sugli intervalli di ripristino del gioco e le condizioni di utilizzo. E così, puoi evincere se tra te, utilizzatore, ed il metallo delle sedi, avete fatto o meno un buon lavoro di "conservazione".
 

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